Polli e Galline

Parassiti dei polli e altre malattie delle galline

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Parassiti dei polli e altre malattie delle galline

il dic 31 2024
Galline e Galli possono essere vittima di varie malattie dovute da batteri, virus o da acari parassiti dei polli: organismi che possono provocare l'insorgere di malattie per il tuo volatile da cortile. In questo articolo daremo dei consigli utili su come combattere parassiti dei polli o altre malattie grazie all'utilizzo di antiparassitari polli o altri prodotti veterinari, analizzando le mosse giuste da seguire per i più conosciuti disturbi della salute degli avicoli. Malattie delle galline di origine virale Pseudopeste o malattia di Newcastle Tra le possibili malattie delle galline, una delle più conosciute è la Pseudopeste, derivante da un virus diagnosticabile solo al microscopio. Se all'inizio, sintomi quali la mancanza di appetito, la sete eccessiva, la perdita del piumaggio o la diarrea sembrano essere attribuibili a una semplice malattia infettiva, ben presto si associano anche altre manifestazioni tipiche, quali la fuoriuscita di catarro grigiastro dalle narici, rantoli e becco aperto per la difficoltà respiratoria. La Pseudopeste non può essere curata, la si può solo prevenire con vaccini. Se diagnosticata, richiede la disinfestazione del pollaio al fine di limitare l'estensione della malattia alle altre galline. Difterite o Vaiolo Questo tipo di malattia epidermica virale può colpire la testa o diffondersi nelle mucose orali e faringee dei polli: nel primo caso si parlerà di Difterite, nel secondo caso di Vaiolo. La Difterite si manifesta con la comparsa di ulcerazioni cutanee sul capo, nella forma vaiolosa si insedia nelle zone prive di piume, ossia nei barbigli, nella cresta, intorno al becco. La malattia si manifesta con la produzione di placche da cui trasuda un liquido biancastro, tutta la regione interessata dalle placche è dolente e infiammata. Malattie e infezioni batteriche Coccidiosi La coccidiosi dipende da varie tipologie di batteri appartenenti all’ordine dei Coccidi. Colpisce in modo più violento gli esemplari giovani e interessa soprattutto la zona dei reni e dell’intestino. Si manifesta con piume arruffate, postura ingobbita, occhi socchiusi, apatia, scarso appetito, magrezza e diarrea (anche con tracce di sangue). Si può prevenire e curare con appositi antiparassitari galline per coccidiosi o altre malattie batteriche. Parassiti degli avicoli Endoparassiti: vermi intestinali I parassiti intestinali dei polli colpiscono i volatili domestici diffondendo il loro contagio tramite la saliva, il cibo o gli escrementi. Sono denominati endoparassiti proprio perché aggrediscono dall’interno (dall’esofago al’intestino). Si distinguono dagli ectoparassiti (che studieremo dopo) che invece aggrediscono i polli a livello cutaneo. Provocano dimagrimento, debolezza o occlusioni intestinali. Si combattono con un vermifugo apposito. Ectoparassiti: l’acaro rosso Tra i parassiti delle galline, molto comuni sono gli acari rossi, denominati acari ematofagi dei polli. Questi aracnidi di giorno si annidano nelle fessure dei pollai e di notte attaccano i volatili succhiando loro il sangue. La prolificazione degli acari può portare anche a milioni di esserini che attaccano le galline provocando gravi anemie, fino a condurle anche alla morte. Acquistare degli antiparassitari essenziali per distruggere gli acari presenti nel pollaio è doveroso ripristinare un ambiente igienico e salutare. Leggi di più dal nostro Blog su Come disinfettare un pollaio da batteri e parassiti. Parassiti zampe galline: l’acaro della rogna I parassiti delle zampe sono da ricollegarsi agli acari della rogna che possono attaccare i tarsi dei volatili causando prurito, rigonfiamenti e desquamazione. Occorrerà anche qui procedere con appositi antiparassitari. Pidocchio pollino È un parassita abbastanza comune che trascorre il suo intero ciclo di vita (riproduzione compresa) tra le piume dell’animale succhiandone il sangue e provocando molto prurito. In alcuni casi invece, specie di pidocchi meno aggressivi, si nutrono più semplicemente di residui di pelle e penne.
A cosa serve 1 gallo nel pollaio? Convivenza tra sessi e riproduzione

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A cosa serve 1 gallo nel pollaio? Convivenza tra sessi e riproduzione

il dic 31 2024
Spesso in questo Blog parliamo di galline o galline ovaiole. Più raramente parliamo invece di pollai dove sia presente anche un gallo. Ma che differenza c’è in confronto ad un allevamento di soli esemplari femmine? Cosa cambia se si introduce anche un maschio? Proveremo a capire proprio a cosa serve 1 gallo nel pollaio! Scopri nel nostro Blog caratteristiche fisiche e differenze tra i sessi dei polli. Fecondazione gallo gallina Iniziamo chiarendo che la finalità principale di un gallo nel pollaio è quasi esclusivamente quella di fecondare le galline e quindi rendere possibile la riproduzione. Senza di esso la produzione di uova (ovviamente) avverrebbe lo stesso, ma le uova non sarebbero in alcun modo fecondate e quindi sempre disponibili per essere mangiate. Questo discorso dovrebbe già esserti sufficiente a capire se inserire o meno un gallo nel pollaio. Nel caso, ricorda che è preferibile inserire un esemplare già adulto, ma non vecchio. Conflitti tra galli È risaputo che più galli nello stesso pollaio non hanno vita facile, ma cerchiamo di capire il perché! Il gallo è un animale molto territoriale. Appena messo piede (o per meglio dire zampa) in un allevamento comincerà subito a ritagliarsi il suo territorio e a creare il suo harem di galline. Inutile sottolineare che un altro maschio nello stesso ambiente potrebbe portare ad una cruenta lotta tra galli al termine della quale inevitabilmente uno dei due sarà sconfitto ed umiliato. Ci sono però anche altre precisazioni da fare. L’aggressività del galletto potrebbe variare a seconda della razza, così come potrebbe essere variabile anche il numero di galline che il singolo maschio potrebbe gestire. Questo potrebbe anche consentire la presenza di più maschi (inseriti in momenti diversi) nello stesso allevamento, spartendosi femmine e territorio. Ma le possibilità sono comunque scarse. Più fattibile invece è il caso in cui più esemplari maschi nascano o crescano assieme: in questo caso potrebbe anche esserci una convivenza pacifica dovuta al fatto che la supremazia di un singolo esemplare è stata stabilita gradualmente e fin da giovani. Gestione e protezione dell’harem In genere, il gallo è in grado di gestire 8, 10 e a volte addirittura 15 galline (a seconda della razza). Più difficile invece potrebbe essere il gestire un pollaio di oltre 15-20 galline. Il volatile non riuscirebbe a svolgere adeguatamente il suo compito. Con non pochi problemi feconderebbe alcune galline, trascurandone malauguratamente altre. Pertanto, per occuparti nel miglior modo possibile del tuo pollaio costituito da più esemplari, ti consigliamo vivamente di adeguare l'ambiente in base alle necessità del gallo, per non stressarlo oltre il necessario. Oltre alla riproduzione, all'interno del pollaio il gallo regola la gerarchia del gruppetto, protegge le sue galline dagli attacchi dei rapaci e suggerisce loro dove trovare cibo (solitamente i maschi mangiano meno delle femmine). Accoppiamento gallo e gallina Di solito, la riproduzione gallo e gallina avviene per iniziativa del primo che tenta di avvicinare la femmina in tutti i modi possibili con una danza rituale. Attira la gallina a sé facendo finta di beccare qualcosa di particolarmente gradevole ed emettendo il richiamo tipico del protettore. A questo punto, la gallina si rannicchia ed il gallo le salta in groppa ad ali spiegate. Per mantenersi in equilibrio il volatile da cortile affonda il becco nella nuca della gallina, aggrappandosi con le zampe alle sue ali. Poi, entrambi spostano la coda di lato ed il maschio preme la cloaca contro la gallina, rilasciando il liquido seminale per la fecondazione delle uova. L'atto riproduttivo dura in realtà pochi secondi, ma le uova rimarranno fecondate per tre settimane. Se sei interessato alla riproduzione dei tuoi avicoli, ti invitiamo a leggere l’articolo sulla Riproduzione dei polli e la consanguineità e quello che spiega Come funziona l'incubatrice per uova di gallina dal nostro Blog.
Abbeveratoi per galline: quali scegliere e come funzionano

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Abbeveratoi per galline: quali scegliere e come funzionano

il dic 31 2024
Galli, galline e pulcini per vivere e crescere sani come tutti gli animali hanno bisogno di bere molto. In un pollaio quindi gli abbeveratoi per galline non possono mancare. Per scegliere il miglior abbeveratoio devi per prima cosa conoscere il funzionamento di tutti quelli che puoi trovare in commercio e valutare così l'acquisto migliore in base alle tue esigenze. Abbeveratoi a bottiglia per pulcini L’ abbeveratoio con bottiglia non necessita di grandi presentazioni, infatti come ben si comprende dal nome è quello più adatto per i pulcini. Ha un piatto dove si deposita l'acqua che viene tenuta a livello costante da una bottiglia inserita a testa in giù e riempita d'acqua. Vi sono dei piccoli fori nella parte superiore del piatto, questo permette ai pulcini di inserire il becco e non tutto il corpo e bere dell'acqua che non si sporca. Abbeveratoi a sifone per polli Quando i pulcini crescono e diventano galli e galline l'esigenza di bere cambia in quantità ed in metodo: ecco che ti consigliamo di passare agli abbeveratoi a sifone. Alla base dove si forma la parte d'acqua per bere si unisce un secchio a testa in giù pieno d'acqua che si carica però dall'alto: così non si deve riempire sempre l'abbeveratoio, ma questo sfruttando la forza di gravità si riempie poco alla volta ovvero ogni volta che i polli vanno a bere tolgono del liquido che viene costantemente rabboccato da quello all'interno del sifone. Semplice da installare ed anche da gestire, questo abbeveratoio per polli è adatto a tutti i tipi di allevamento: dal casalingo a quello con un numero di capi più elevato. Abbeveratoi a goccia per polli Prima cosa da dire sull’abbeveratoio a goccia per polli (anche detti abbeveratoi automatici per polli) è che per essere installato si deve per forza possedere una canna dell'acqua e quindi un allacciamento vicino all'allevamento. Sconsigliato dunque agli allevatori che hanno in aperta campagna il proprio pollaio. Il grande vantaggio chederivante da questa tipologia di prodotto sta nel fatto che permette ai tuoi volatili da cortile di servirsi autonomamente di acqua fresca e pulita in qualsiasi momento ne abbiano bisogno. Una soluzione molto utile anche nel caso in cui tu debba assentarti da casa per alcuni giorni senza preoccuparti di lasciare galli e galline senza acqua da bere. Scopri ad esempio come funziona il’impianto di abbeveratoio automatico per polli Dream Water. Con questa veloce infarinatura speriamo di averti dato il giusto input per comprendere quale sia il miglior modello per le tue esigenze, perché che sia un piccolo allevamento o uno molto più grande sicuramente si necessita di abbeveratoi per polli. È solo questione di valutare il migliore secondo il tuo tipo d'allevamento! Altri articoli che ti potrebbero interessare: La convivenza nel pollaio: mangiatoie per galline e ordine di beccata, Come allestire un pollaio e quali accessori servono.
Come eliminare i topi dal pollaio senza ucciderli o ferirli

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Come eliminare i topi dal pollaio senza ucciderli o ferirli

il dic 24 2024
Alcuni li adorano, altri ne sono terribilmente spaventati… stiamo parlando di topi e ratti! Questi piccoli animali spesso si introducono nei nostri pollai in cerca di cibo e acqua, ma così facendo espongono i polli (e indirettamente anche l’uomo) al rischio di contrarre infezioni e malattie varie. In questi casi può essere utile usare repellenti e dissuasori per tenere alla larga i piccoli mammiferi. Vediamo quindi come eliminare i topi dal pollaio senza però fargli del male! Ratti e topi nei pollai: come allontanarli? Sempre più persone scelgono di acquistare un pollaio per mettere in piedi un piccolo allevamento casalingo con pochi esemplari di galli e galline. Lo fanno per lo più per garantirsi ogni giorno uova fresche, ma anche per godersi la compagnia dei polli stessi che, nonostante la credenza comune, in realtà sono animali piuttosto intelligenti. Ai fini dell’allevamento deve essere messo a disposizione dei volatili cibo e acqua. Tuttavia questo cibo, già facilmente accessibile per i polli, può attirare fastidiosi topi e ratti. I topi sono pericolosi in molti modi: sono portatori di malattie pericolose per l'uomo e per i polli, rosicchiano il legno di pollai o casette per galline, rompono le uova per mangiarle e, a volte, uccidono anche i pulcini. Per quanto comune quindi, il problema dei topi nel pollaio va affrontato a dovere! Leggi anche dal Blog l’articolo su Parassiti dei polli e altre malattie delle galline. Come allontanare i topi dal pollaio senza fargli del male Come tutti gli animali, anche i topi seguono il proprio istinto, che è quello di rosicchiare, mangiare il cibo degli altri animali e sporcare il pollaio. I topi non hanno alcuna colpa e quindi non meritano di essere uccisi con esche o trappole (a meno che non diventi un problema di salute pubblica). Fortunatamente esistono metodi non drastici per allontanare questi ospiti indesiderati! Stiamo parlando di dissuasori per topi a ultrasuoni, o di vari tipi di repellente in grado di infastidire le bestioline senza fargli del male e senza che esse ci si possano abituare. Problema topi nel pollaio: quali soluzioni adottare? Dissuasori ad ultrasuoni per topi e ratti Questi dissuasori per topi funzionano emettendo ultrasuoni a lunghezze d'onda insopportabili per l'udito dei roditori, ma in nessun modo dannosi. L'essere umano e i polli non sentono questi suoni, quindi non ne sono disturbati, mentre i topi si allontaneranno immediatamente dall'area d'azione del dissuasore. Puoi posizionare i dissuasori in alcune zone del pollaio per coprire la maggior superficie possibile. Repellente per topi Tra i vari rimedi contro i topi, un altro mezzo non violento consiste nell'utilizzare un repellente per topi e ratti. Il prodotto è costituito da bustine di sostanze naturali con un profumo sgradevole per i topi ma non per gli umani. Questi repellenti funzionano meglio se posizionati in zone chiuse (ad esempio dove conservi il cibo per i polli), all'aperto invece la loro efficacia è minore perché il profumo si disperderebbe nell’aria. Potrebbe anche interessarti Come disinfettare un pollaio da batteri e parassiti!  
L'importanza di un recinto spazioso, sicuro e pulito per le vostre galline

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L'importanza di un recinto spazioso, sicuro e pulito per le vostre galline

il dic 24 2024
Uno degli aspetti ai quali dovrete pensare quando deciderete di allevare qualche gallina ovaiola in giardino è quella di organizzare lo spazio esterno nel quale tenere gli animali. Valutando questo dovrete tenere presente che le galline hanno bisogno di: Avere spazio per razzolare durante la giornata Essere al sicuro Avere un ambiente pulito Ragionando su questi 3 aspetti abbiamo pensato di proporvi un Recinto per Galline in ferro completamente ricoperto di rete. Vi proponiamo questa soluzione in quanto riteniamo sia un ottimo accessorio per l’allevamento avicolo e che sicuramente vi aiuterà a tenere gli animali in un ambiente confortevole, sicuro e pulito. Il Recinto vi potrà aiutare per vari motivi e cioé: Il Pascolo: la grande area, fino a 18 mq (3X2, 3X3, 4X2, 4X4, 6X3), darà agli animali il giusto spazio per poter razzolare in perfetta tranquillità. Considerate che dovrete dare almeno un metro quadro a capo, quindi nel modello più grande potrete tenere tranquillamente fino a 15 animali senza problema. La Sicurezza: la rete che copre sia dal basso che dall’alto la struttura permetterà di difendere le galline sia dagli animali predatori che vengono da terra come volpi, faine, cani randagi, ecc. sia da predatori che vengono dall’alto come falchetti, gazze ladre, ecc. Questa cosa non è da sottovalutare se il pollaio dovrà essere installato in zone a rischio di attacco di questi animali. Inoltre il fatto che il recinto sia completamente chiuso eviterà il problema che le galline e i galli volino al di fuori di una zona sicura. La Pulizia e la Salute: la rete impedirà di fare entrare anche i piccoli uccelli come i colombi. Questo significa che eviterete saccheggi di mangime ma soprattutto farete in modo che questi uccelli non vadano a riempire l’area del pollaio di feci pericolose per la salute delle vostre galline. Ricordate infatti che la malattia della aviaria viene trasmessa dagli uccelli selvatici che portano il virus attraverso gli spostamenti in volo. Il Riparo: la possibilità di dotare i recinti di una copertura integrale vi permetterà di avere tanta ombra nei periodi caldi e un ottimo riparo dalla pioggia. Questo farà in modo di avere sempre un ottimo fondo del pollaio, umido e fresco d’estate e asciutto nei giorni di pioggia. Il risultato sarà avere animali meno stressati, più sani e felici nel loro recinto.   Con questi prodotti abbiamo saputo aiutare molti dei Nostri affezionati Clienti a creare un’ottima area avicola nelle arre verdi intorno a casa. Le loro testimonianze fotografiche ci hanno inoltre aiutato a creare un KIT COMPLETO per l’allevamento avicolo che vi doterà di tutti i migliori accessori oggi in commercio per l’allevamento amatoriale da giardino di galline. Allevatori per hobby non ci si nasce ma ci si diventa, con i Nostri prodotti e info ti aiuteremo a diventare un buon allevatore per le tue galline.  
Come incubare uova di gallina: procedura e tempistiche

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Come incubare uova di gallina: procedura e tempistiche

il dic 24 2024
Oggi ritorniamo a parlare di pulcini e di incubatrici. In questo Blog abbiamo già affrontato spesso questioni simili: come funziona l’incubatrice, come gestire la schiusa delle uova… Oggi invece vogliamo spiegare come incubare uova di gallina rispetto allo sviluppo embrionale del pulcino, specificando azioni da compiere e il perché. Perché usare l’incubatrice per uova Cominciamo con delle considerazioni basilari. Perché c’è bisogno di ricorrere a delle incubatrici per uova? È cosa piuttosto facile che una gallina, dopo aver deposto uova fertili, non si mostri ben disposta alla cova. La propensione dipende molto dalla razza e quindi, anche se il fenomeno non è perfettamente controllabile, se si ha l’intenzione di allevare galline per la riproduzione è meglio indirizzarsi su determinate razze. Scopri nel nostro Blog caratteristiche e curiosità delle varie razze di gallina! Per ovviare a tale problema le soluzioni sono 2: o si ricorre ad una chioccia, quindi ad un esemplare palesemente propenso alla cova, o si usa un’incubatrice artificiale. Nel primo caso basterà scegliere un volatile (anche di altra specie) rispettando il rapporto tra dimensioni della chioccia e numero-dimensione delle uova. Nel secondo caso il processo sarà un po’ più laborioso. Riconoscere le uova feconde da incubare: speratura uova Prima di usare l’incubatrice è necessario capire se le uova sono feconde o meno. Per far ciò si ricorre alla tecnica della speratura che consiste nel verificare, grazie ad una luce, il contenuto dell’uovo (senza romperlo o danneggiarlo ovviamente). Per eseguire questa operazione si possono usare apposite lampade per speratura. Con una sola speratura sarà difficile capire se l’embrione all’interno dell’uovo è vivo oppure no. Procedendo però con successive sperature si potrà notare se la macchia scura in controluce diventa più grande o meno: nel primo caso l’embrione è vivo. Sviluppo embrionale e schiusa uova Per capire le tempistiche di incubazione è importante sapere come si sviluppa l’uovo. L’intero processo richiede solitamente 20-21 giorni. La prima settimana dalla deposizione è però quella più critica: è infatti nei primi 7 giorni che si sviluppano la maggior parte di organi e parti del corpo. L’inserimento nell’incubatrice dovrà quindi essere fatto non oltre questo periodo, altrimenti le probabilità di schiusa si ridurranno drasticamente. Lo sviluppo poi procederà fino al 20° giorno circa, quando cioè il pulcino dovrebbe cominciare a rompere il guscio e a farsi strada per uscire. Incubare uova di gallina: procedura e tempistiche Una volta che abbiamo uova fertili da incubare, ma neanche una chioccia, dovremo affidarci ad una incubatrice. Grazie alla speratura dovremmo aver capito se le uova sono fertili oppure no: le prime ovviamente sono le uova da incubare e, come detto prima, questa azione dovrà essere fatta prima dei 7 giorni per non comprometterne lo sviluppo. Nell’incubatrice dovrà essere mantenuta una temperatura costante di 37,7 °C con un’oscillazione consentita di soli 0,2 °C. Per far ciò è fondamentale che anche la temperatura esterna sia piuttosto costante (tra i 18 e i 24°C). Anche l’umidità interna è importantissima e deve aggirarsi tra il 45 e il 55%. Rispettando queste regole garantiremo le condizioni ottimali per l’incubazione. Leggi anche Come funziona l'incubatrice per uova di gallina?”. Durante l’intero periodo di incubazione le uova dovranno essere girate anche più volte al giorno (almeno 2 volte) sulla relativa base di supporto (girauova), sempre mantenendo la temperatura indicata. Questa azione può essere svolta manualmente o in modo automatizzato ricorrendo ad un’incubatrice automatica. Tutto ciò favorirà il corretto posizionamento del pulcino ai fini della schiusa. Arrivati al 18° giorno circa, è il momento di rimuovere le uova dall’attuale supporto e adagiarle su una base piana che favorirà la fase di schiusa. Nello stesso momento l’umidità interna deve essere alzata al 60-65%. Dopo la schiusa i pulcini nati in incubatrice vanno tenuti ancora un po’ all’interno della stessa affinché si possano asciugare. Quando tutti i pulcini saranno nati e asciutti potranno essere tolti dall’incubatrice per lo svezzamento. Guarda in questo video un esempio pratico di cosa fare con l’incubatrice dal 18° giorno.   Continua a leggere nel nostro Blog “Come gestire la schiusa delle uova”.
Come produrre mangime per galline ovaiole fatto in casa

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Come produrre mangime per galline ovaiole fatto in casa

il dic 24 2024
Scegliere i giusti alimenti per galline ovaiole è indispensabile per garantire la salute degli animali e, di conseguenza, anche uova migliori. Meglio ancora se si può contare su mangimi biologici per galline. L’idea di base di questo articolo è di coltivare in casa, fin dove possibile, gli alimenti fondamentali alla dieta delle galline ovaiole, ottenendo mangimi di origine sicura. Quali cibi per allevamento biologico galline? Per poter definire “biologico” un qualsiasi allevamento, è indispensabile che gli animali vengano alimentati con prodotti a loro volta biologici. Un buon mangime biologico per galline ovaiole può anche essere prodotto a casa… basta non ricorrere a pesticidi o artifici simili. Presumendo quindi che se si ha spazio per allevare galline lo si ha anche per un piccolo orto, perché non provare a coltivare per conto proprio almeno alcuni degli alimenti consigliati per gli avicoli? L’alimentazione delle galline ovaiole deve prevedere principalmente granaglie e semi (soia, granturco, frumento, crusca, semi di girasole ecc…) che permettano il giusto apporto di carboidrati. Questa può essere già una buona base per farsi un’idea di cosa potremmo auto-produrre per i nostri volatili. Ad esempio si potrebbe coltivare mais per galline da usare per realizzare pastoncini vari. Stessa cosa può valere per altri cereali come orzo, riso o avena. Non bisogna però dimenticare la natura onnivora delle galline e quindi, della loro necessità di assimilare anche proteine (piccoli insetti trovati al pascolo) e vitamine (vari tipi di verdura). Leggi dal nostro Blog “Cosa mangiano le galline ovaiole? Consigli per l’alimentazione corretta”. In che forma somministrare mangime per galline ovaiole Per una corretta digestione, le galline hanno bisogno che nel loro stomaco siano presenti quelli che vengono definiti “elementi trituratori”. Nello stomaco muscolare (che rappresenta la terza fase del ciclo digestivo) è fondamentale che siano presenti alcuni elementi in grado proprio di triturare il cibo ingerito e già parzialmente digerito. Cose come sabbia, sassolini o pezzettini di gusci di invertebrati rivestono un ruolo cardine nell’assorbimento delle sostanze fisiologiche. Tutto questo discorso serve a chiarire due cose: il ruolo fondamentale del pascolo per mettere a disposizione questi elementi trituratori e che è sconsigliato somministrare cibi troppo raffinati (sottoforma di farine per intenderci). Meglio mantenere una consistenza più grossolana! Mangimi biologici per galline ovaiole, verdure ed erbe aromatiche Oltre al comune mangime per galline a base di granaglie, è necessaria un’accurata integrazione a base di altre verdure fresche e altre erbe. Queste, oltre a contenere nutrienti molto importanti, possono svolgere anche altre funzioni, importantissime per l’organismo dei polli. Il timo, ad esempio, gode di importanti funzioni antisettiche e antibatteriche. Cipolla e aglio poi possono rivelarsi dei buoni vermifughi. Sapendo ciò, è possibile integrare a dovere le nostre coltivazioni. Le verdure così ottenute andranno somministrate esclusivamente fresche e non cotte. Ma è importante anche sottolineare che non tutte le verdure o le erbe possono andar bene per le nostre galline!  I pomodori ad esempio limitano l’assorbimento di calcio. I fagioli crudi sono da considerarsi tossici. Conviene evitare anche prezzemolo, sedano e cavolfiore. Per altre informazioni sull’alimentazione delle galline leggi “La convivenza nel pollaio: mangiatoie per galline e ordine di beccata”.
Come allontanare i piccioni dal pollaio

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Come allontanare i piccioni dal pollaio

il dic 24 2024
Il piccione è un animale molto comune nelle nostre zone, sia in quelle di città che in quelle rurali. I piccioni possono rivelarsi un problema poi anche in presenza di un pollaio: il cibo destinato a galli e galline può attirare anche questi altri volatili con tutte le problematiche del caso (tra cui la possibile trasmissione di malattie aviarie). Vediamo alcuni trucchetti su come allontanare i piccioni. Problema piccioni: come impedire che entrino a contatto con le galline Chiunque abbia mai posseduto un pollaio, che sia piccolo o grande, ha prima o poi dovuto fare i conti con i piccioni che mangiano il cibo dei polli e disseminano escrementi nell'area. I piccioni non solo mangiano voracemente il cibo delle galline in pochissimo tempo, ma contaminano il mangime con le zampe e con gli escrementi. Sono anche portatori di alcune malattie che possono essere trasmesse ad altri uccelli e causare epidemie. Il problema escrementi piccioni quindi non riguarda solo la città e gli edifici, ma anche altri animali domestici, senza calcolare lo sgradevole compito di ripulire le deiezioni di questi animali. Quindi, come allontanare i piccioni dal pollaio? Le soluzioni che puoi considerare sono diverse e comprendono recinti, reti di copertura, dissuasori, e mangiatoie apposite. Come allontanare i piccioni con recinti per animali e reti Iniziamo evitando che i piccioni possano entrare a contatto diretto con i nostri capi avicoli. La soluzione più semplice e comoda è quella di usare un recinto esterno con la rete che ricopre anche la parte superiore e non solo i lati. Il recinto per animali che circonda solo il perimetro del pollaio non è sufficiente a tenere lontani gli uccelli, quindi la cosa migliore che puoi fare è coprire il pollaio con apposite reti per recinzioni a maglia fitta che lascino passare luce ed acqua, ma non i piccioni dall'alto. Anche se non tutto il pollaio è perfettamente coperto dalla rete, sarà sufficiente ad impedire ai piccioni di entrare. Fatto ciò converrà coprire parte della recinzione anche con un telo impermeabile. Il telo andrà posizionato preferibilmente sopra pollaio, mangiatoie e abbeveratoi per impedire che dall’alto i piccioni possano sporcare con le loro deiezioni. Mangiatoie anti-spreco per galline Oltre alla recinzione, un altro espediente efficace consiste nell’inserire nel recinto una mangiatoia a pedale anti-spreco per polli. Questo accessorio per pollaio rende disponibile il cibo quando l'animale sale su una pedana. Così solo i polli possono mangiare il cibo evitando sprechi, mentre altri uccelli non riescono ad accedere al mangime. Inoltre in questo modo puoi evitare contaminazioni del mangime (feci, erba, acqua) e quindi tutelare la salute dei polli. Leggi dal nostro Blog anche “La convivenza nel pollaio: mangiatoie per galline e ordine di beccata”. Dissuasori per piccioni Ultimo rimedio, ma non per questo meno efficace, è rappresentato dal dissuasore per piccioni a spuntoni. Solitamente in città vengono installati su cornicioni, finestre o grondaie per impedire ai piccioni di appollaiarsi. Altamente antiestetici, ma comunque utili allo scopo. Per quanto riguarda il pollaio possiamo adottare la stessa soluzione se, nei pressi dello stesso o del recinto, ci sono possibili punti di appoggio.
Quando usare la chioccia artificiale per pulcini e perché

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Quando usare la chioccia artificiale per pulcini e perché

il dic 24 2024
Per poter sopravvivere, i pulcini appena nati hanno bisogno di molte attenzioni. Il loro corpicino è particolarmente sensibile alle basse temperature, cosa a cui normalmente dovrebbe provvedere mamma chioccia con il calore del suo corpo. Ma se una chioccia non c’è? Nelle prossime righe vedremo proprio come accudire pulcini appena nati da incubatrice usando una chioccia artificiale. Temperatura ideale pulcini dopo la nascita Nei primi giorni di vita i pulcini hanno bisogno di stare a temperature non inferiori ai 35°. Questo non vuol dire però che i piccoli volatili debbano per forza restare in un ambiente con queste temperature (cosa che invece è inevitabile durante la cova e lo sviluppo dentro l’uovo! I pulcini possono benissimo spostarsi in cerca di zone più calde o più fredde a seconda delle loro necessità… l’importante è che quando percepiranno freddo possano trovare un posto dove ripararsi. Normalmente dovrebbe essere la chioccia a provvedere a ciò. In modo del tutto simile a quanto avviene durante la cova, il corpo della madre risulta essere la fonte di calore più efficacie allo scopo. I pulcini quindi cercano di farsi spazio appena sotto il corpo della gallina e questo, oltre a risolvere il problema della temperatura, infonde nei piccoli un senso di protezione. Tutto questo però è valido finché c’è una gallina a svolgere tale funzione. E se invece mancasse la figura della chioccia? Come allevare i pulcini garantendo loro il calore di cui hanno bisogno? Scopri anche nel nostro Blog “Cosa mangiano i pulcini appena nati”. Nascita pulcini senza chioccia In assenza di una gallina chioccia, per lo sviluppo delle uova e la nascita dei pulcini, si ricorre ad un’incubatrice: una camera apposita dove inserire le uova per garantire alle stesse la temperatura e l’umidità ideale. Dopo la schiusa delle uova invece, per prendersi cura dei pulcini appena nati in incubatrice, si può ricorrere a lampade ad infrarossi o ad una chioccia artificiale (anche detta chioccia termica) da inserire nel recinto. Altra soluzione è data da una pulcinaia già attrezzata con tutto l'occorrente. A tal proposito, puoi leggere dal Blog “Come incubare uova di gallina: procedura e tempistiche”. Nel primo caso, si tratterà di inserire nel recinto una speciale lampada con riflettore e lampadina a infrarossi. Il principio di funzionamento è molto semplice: il calore generato dalla stessa lampada permette ai pulcini di beneficiare di una temperatura adatta e costante. Tuttavia questa non rappresenta propriamente la soluzione migliore per i pulcini. Infatti, affinché si possa avere una temperatura costante, la lampadina deve rimanere sempre accesa. Ciò potrebbe incidere sui consumi elettrici e sulla percezione del giorno e della notte dei pulcini stessi. L’alternativa, come detto prima, consiste in una chioccia termica! Come usare la chioccia artificiale Una chioccia artificiale per pulcini invece è sostanzialmente una piastra riscaldante che svolge la stessa funzione che, in condizioni normali, spetterebbe ad una gallina vera. La piastra è sollevata rispetto al piano di appoggio per mezzo di 4 piedini regolabili. Questa conformazione è stata studiata proprio per simulare in modo fedele quello che i pulcini farebbero con una chioccia vera, ovvero infilarcisi sotto in cerca di calore e protezione. Il termostato integrato nella chioccia artificiale regola il livello di calore in base alla temperatura dell’ambiente in cui è inserita. I consumi elettrici sono ridotti e non necessitano di lampadine sempre accese.
A cosa serve una porta automatica per pollaio?

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A cosa serve una porta automatica per pollaio?

il dic 24 2024
Per proteggere galli e galline dai loro predatori naturali (volpi, faine, rapaci ecc…) è bene che nelle ore notturne il pollaio rimanga chiuso. Normalmente è compito dell’allevatore aprire e chiudere la porta del ricovero notturno. Tale operazione però può essere relativamente automatizzata ricorrendo ad un pollaio con porta automatica o crepuscolare. Predatori galline e pollai non sicuri Anche i polli hanno i loro nemici naturali! Soprattutto nelle zone rurali o di montagna possono esserci predatori notturni di galline come volpi e faine, pronte a decimare i poveri volatili. Per questa ragione solitamente si ricorre a rimedi come recinti per animali con reti anti predatore o elettrificate, repellenti e dissuasori di vario genere. Ma anche un pollaio da giardino di dimensioni più contenute può essere in pericolo. Altri animali come rapaci o topi (che si possono trovare anche in ambienti più urbani) potrebbero attaccare galline, pulcini o anche le uova. A tal proposito, leggi anche l’articolo “Come proteggere i nostri polli dai predatori: consigli per il pollaio o il recinto esterno”. Una delle prime misure di sicurezza per le nostre galline consiste nel proteggere adeguatamente il ricovero notturno… partendo col chiudere di notte la porta d’accesso al pollaio. Questa semplice azione è già un buon aiuto per impedire che i predatori possano entrare in contatto con i polli. Va da sé che spetta all’allevatore aprire e chiudere la porta ogni sacrosanto giorno! A meno che non si voglia provare ad usare una porta automatica da installare al pollaio. Porte automatiche e pollai per galline Quando si parla di porte automatiche, ci si riferisce a dispositivi elettronici in grado di provvedere da sole all’apertura e alla chiusura del pollaio. Questi congegni sono compatibili con molti dei pollai prefabbricati reperibili sul mercato, o comunque facilmente adattabili a varie soluzioni di ricovero notturno. Attenzione però: le porte automatiche non sono da sole sufficienti a sostituire la figura dell’allevatore! Il presupposto fondamentale per poter usare questi automatismi è che le galline siano già abituate ad entrare nel pollaio col calar della sera. Se ciò non avviene, la porta automatica non è di certo in grado di verificare che tutti i capi siano entrati nel ricovero. Conviene quindi conoscere bene le abitudini dei nostri animali prima di usare delle porte automatiche o, al massimo, limitarne l’uso a casi particolari (come un’assenza da casa). Porta automatica pollaio Come funziona una porta automatica per pollaio? Il meccanismo è relativamente semplice! Il dispositivo elettronico è dotato di un piccolo motore il cui compito è quello di avvolgere o srotolare un piccolo cavo. Quest’ultimo è collegato alla porta scorrevole del pollaio che si abbasserà o si solleverà quando il congegno entrerà in azione. Sia l’apertura che la chiusura avvengono in modo lento e controllato, in modo da non far male agli animali. In fase di chiusura poi, se la porta dovesse trovare sul suo percorso una gallina come ostacolo, entrerà in funzione un meccanismo di blocco immediato. Usare una porta automatica per pollaio è semplicissimo: basterà impostare correttamente a display la lunghezza del cavo e puntare gli orari di apertura e chiusura. In alternativa si può sempre ricorrere alla messa in funzione manuale. Porta crepuscolare per pollaio Diversamente dal modello visto prima, la porta automatica crepuscolare per pollaio è dotata di un sensore di luminosità in grado di rilevare la quantità di luce dell’ambiente e di chiudere o aprire il pollaio al momento opportuno. L’unica cosa da fare in più consiste nell’impostare il livello di luminosità desiderato. Guarda in questo video come funziona una porta automatica crepuscolare per pollaio! Kit per pollaio in legno Se vuoi intraprendere il fantastico mondo dell’allevamento e sei interessato all’uso di porte automatiche o crepuscolari, puoi anche scegliere di acquistare uno dei nostri kit pollaio in legno da giardino. Tra i modelli disponibili, ne troverai anche alcuni già dotati di porta automatica CHICKEN GUARD!
Quando pulire il pollaio? Consigli per la disinfezione periodica

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Quando pulire il pollaio? Consigli per la disinfezione periodica

il dic 24 2024
La pulizia del pollaio è un’azione fondamentale per preservare la salute dei nostri animali. Igienizzare con cura gli spazi loro destinati, evita la proliferazione di molte malattie dei polli spesso mortali. Ma quanto spesso bisogna pulire un pollaio o un ricovero notturno? E qual è il periodo migliore per procedere? Ecco le risposte a queste e altre domande. Quando pulire il pollaio Partiamo distinguendo una pulizia approfondita del pollaio (o per meglio dire disinfezione), da una più semplice e comune pulizia generica (ad esempio per rimuovere le deiezioni dei polli). Disinfettare il pollaio Per quanto riguarda la prima ipotesi, essendo un’attività piuttosto laboriosa, non è possibile eseguire la disinfezione del pollaio (soprattutto del ricovero notturno) con elevata frequenza. Come vedremo tra poco, i tempi per procedere con una pulizia a regola d’arte sono abbastanza lunghi e richiedono anche di “allontanare” galline e galli dai loro luoghi abituali per tutta la durata dell’operazione. Quindi si raccomanda di procedere alla stessa almeno una volta all’anno. Ciò non toglie che, all’occorrenza, possa essere richiesta una disinfezione straordinaria, come nel caso in cui ci rendiamo conto che tra i nostri polli si sta diffondendo qualche malattia contagiosa. In questo caso, per evitare la proliferazione dell’epidemia, conviene procedere il prima possibile. Il periodo migliore per eseguire la disinfezione è l’inizio dell’autunno. In questo periodo gli avicoli sono in pausa riproduttiva a causa della muta. Per agevolare questa fase di transizione (e minimizzare lo shock termico per gli animali) è bene procedere alla pulizia già dai primi giorni autunnali, in modo che il pollaio sia pronto per l'abbassamento delle temperature. Se si opta per fare due disinfezioni approfondite durante l’anno, allora converrà farle rispettivamente in autunno e in primavera. Pulizia dalle deiezioni Un discorso diverso deve essere fatto per le deiezioni nella lettiera del ricovero notturno. Dato che gli escrementi dei polli possono accentuare la proliferazione di batteri e malattie, è necessario procedere con una pulizia con cadenza maggiore, volta alla rimozione degli stessi. In linea di massima converrebbe procedere una volta alla settimana. Se vuoi saperne di più, leggi dal Blog “Preparare una lettiera per il vostro pollaio in legno”. Come pulire il pollaio Per una pulizia profonda è quasi d’obbligo procurarsi un’idropulitrice (o un’idropulitrice a vapore per un’azione disinfettante maggiore). Oltre a ciò potrebbero far comodo altri prodotti. Potresti ad esempio provare con antiparassitari naturali o con altri prodotti commerciali per la disinfezione. Se ricorri agli antiparassitari chimici commerciali, ricorda che dovrai osservare anche il periodo di “vuoto sanitario”. Per 2 settimane cioè, il pollaio dovrà restare vuoto in modo che il ricircolo dell’aria neutralizzi gli effetti dannosi dei prodotti chimici. Per far ciò sarà quindi necessario trovare un riparo notturno temporaneo per le galline. Leggi anche l’articolo “Come disinfettare un pollaio da batteri e parassiti”. Pulizia pollaio e malattie delle galline Concludiamo con alcuni accenni alle possibili conseguenze derivanti da una cattiva igiene all’interno del pollaio. Malattie galline Come anticipato prima, le deiezioni possono essere veicolo per la trasmissione di vari disturbi dei polli. Difterite, vaiolo pollino, coccidiosi sono solo alcune delle patologie che potrebbero diffondersi tra le galline. La pulizia dalle deiezioni quindi riduce sensibilmente il rischio di infezioni. Oltre alla pulizia conviene anche fare in modo che mangiatoie e abbeveratoi non vengano mai a contatto con gli escrementi. Parassiti dei polli La disinfezione del pollaio deve interessare non solo la lettiera, ma anche pareti, posatoi, nidi per la deposizione delle uova o qualsiasi altro accessorio presente nel pollaio. Questo pechè tutto lo spazio occupato dai polli potrebbe essere preso d’assalto da vari tipi di parassiti delle galline. L’acaro rosso, ad esempio, può trovare dimora in una qualsiasi fessura del pollaio per poi attaccare gli animali. L’igienizzazione di tutta l’area serve proprio ad eliminare questo tipo di endoparassiti. Per saperne di più, leggi “Parassiti dei polli e altre malattie delle galline”.
Come allevare galli da combattimento a scopo ornamentale

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Come allevare galli da combattimento a scopo ornamentale

il dic 24 2024
L’usanza di allevare galli da combattimento ha origini antiche e aveva proprio lo scopo di far lottare tra loro 2 maschi avicoli. Attualmente la lotta tra galli è da considerarsi illegale (soprattutto nei paesi occidentali), ma da questa violenta e crudele pratica si sono sviluppate nel tempo diverse razze di polli combattenti che continuano a suscitare l’interesse di molti appassionati di razze di polli ornamentali. Per questo vorremmo introdurre con questo articolo delle considerazioni generali sulle razze combattenti. Origini delle razze di polli da combattimento La lotta tra animali, praticata come forma di divertimento per l’uomo, ha origini antichissime. Non deve stupire quindi come molte delle razze di galli da combattimento conosciute siano il frutto di vere e proprie selezioni studiate per ottenere animali sempre più aggressivi e resistenti. Tuttavia, la stragrande maggioranza dei polli combattenti deriva da razze asiatiche, che per postura, robustezza e temperamento meglio si prestano alle lotte. Caratteristiche quali colori della livrea o produzione di uova non erano proprio contemplate nel creare razze ad hoc per i combattimenti. Il fatto che in alcune razze possano prevalere determinati colori o motivi delle piume è da considerarsi solo un caso, ricorrenze genetiche legate comunque a fattori più inerenti alle doti combattive. La stessa cosa vale in pratica ancora oggi (a scopo ornamentale) come metro di giudizio durante fiere ed esibizioni. Le qualità più apprezzate sono senz’altro la fierezza e l’atteggiamento provocatorio. Caratteristiche dei polli combattenti Come accennato prima, i progenitori di molte razze combattenti sono galli e galline asiatiche aventi caratteristiche fisiche precise, diverse dalla maggior parte dei polli comuni. Innanzitutto spicca la postura particolarmente eretta, accompagnata da una muscolatura massiccia e ben sviluppata. Le piume hanno una conformazione tattica che agevola la difesa in fase di battaglia: risultano particolarmente dure e ben aderenti (quasi a formare uno strato protettivo), non sono molto vistose (perché in quel caso rappresenterebbero un facile appiglio per l’avversario), sono spesso assenti sullo sterno e a volte anche attorno al collo. Come avviene per le piume, anche le altre appendici (cresta e bargigli) sono appena pronunciati, in modo che l’avversario non si possa attaccare col becco. In molte razze, gli occhi (parte del corpo abbastanza vulnerabile) sono “protetti” da una specie di piega della pelle simile ad un sopracciglio. Zampe e becco invece sono forti e ben sviluppati in quanto rappresenterebbero la principale arma di offesa verso l’avversario. Allevare polli da combattimento come razze ornamentali Se si desidera allevare polli combattenti come razze di galline ornamentali bisogna mettersi il cuore in pace: la convivenza con altri avicoli sarà particolarmente difficoltosa. L’aggressività verso i suoi simili è proprio una “dote” innata dei polli da combattimento. Tutto questo vale sia per i maschi che per le femmine, soprattutto per quanto riguarda il rispetto delle gerarchie e il cosiddetto ordine di beccata. Di conseguenza sarà d’obbligo tenere i combattenti separati da altre razze. Ciò non sarà comunque sufficiente a scongiurare liti tra esemplari della stessa razza. Paradossalmente però il rapporto con l’allevatore dovrebbe essere piuttosto tranquillo. Queste razze infatti si dimostrano molto ben disposte verso chi se ne prende cura e, di conseguenza, si lasciano addomesticare facilmente. La deposizione di uova è piuttosto scarsa nelle razze combattenti (anche perché tale qualità è sempre stata messa in secondo piano quando ci si apprestava a creare nuovi incroci) ed è limitata alle stagioni calde. Nel caso si voglia intraprendere la strada della riproduzione, bisogna sapere che le femmine si dimostrano brave covatrici e madri molto protettive. Tuttavia la covata non dovrà essere troppo grande e alla femmina deve essere anche messo a disposizione molto spazio.
Perché le galline mangiano le uova: come evitare l'ovofagia

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Perché le galline mangiano le uova: come evitare l'ovofagia

il dic 24 2024
L’ovofagia nelle galline non è altro che un fenomeno, attribuibile a cause differenti, per il quale gli avicoli tendono a mangiare le loro uova. Comprendere perché le galline mangiano le uova tuttavia non è semplice, poiché tale comportamento può dipendere da diversi fattori, presentando ovviamente differenti soluzioni al problema. Le galline mangiano le uova tendenzialmente solo quando vengono allevate all’interno di piccoli recinti, con un numero di nidi insufficiente se rapportato ai volatili presenti. Altro motivo può essere un’alimentazione altamente sbilanciata. Questo infatti avviene molto raramente qualora le stesse vengano invece allevate allo stato brado o in spazi particolarmente ampi, con la possibilità di muoversi liberamente, specie all’aperto. Inoltre, la gallina mangia uova deposte da lei o dalle compagne di pollaio dopo averle rotte magari accidentalmente: tentata dal colore brillante del tuorlo, finisce per assaggiarle, apprezzandone di conseguenza anche il tipico sapore gustoso. In questo modo, da un evento accidentale tende a nascere una vera e propria abitudine a causa della quale l’animale tenderà successivamente a rompere e mangiare le uova non appena ne avrà occasione, portando gli altri avicoli che la circondano ad assumere il medesimo comportamento. Le galline mangiano le uova cosa fare Tendenzialmente le galline si mangiano le uova quando le condizioni in cui vengono allevate non risultano adeguate: se allevate allo stato brado, difficilmente l’incontro occasionale con un uovo rotto accidentalmente determinerà fenomeni frequenti di ovofagia, poiché il pascolo determina nell’animale un’azione distraente e antistress che ne impedisce un’accezione sistematica. Come evitare che le galline mangiano le uova? Per arginare tale problematica è possibile ricorrere a una serie di piccoli accorgimenti che consentiranno di risolvere piuttosto facilmente la situazione, evitando di incorrere in questo modo in quelle che, sul lungo periodo, potrebbero rivelarsi abitudini poco apprezzate. E’ prima di tutto fondamentale lasciare che gli animali sfruttino il pascolo. Meglio dunque prediligere l’allevamento allo stato brado, proprio perché questo consente di stressare gli animali in modo ridotto, distraendoli e impedendo quindi che entrino facilmente in contatto con le proprie uova. Qualora invece non sia possibile fruire di un pascolo, è opportuno somministrare all’interno di tramogge sia erba che verdure fresche. Un’alimentazione regolare ridurrà eventuali carenze. Le galline che mangiano le uova infatti, tendono ad assumere tale comportamento che sfocia in ovofagia quando le stesse uova si rompono in modo naturale. Questo accade di frequente quanto il guscio risulta particolarmente fragile e delicato, sinonimo di un’alimentazione sbilanciata e incompleta. Alimentando il pollame con un mangime completo assunto unitamente a specifici integratori, permetteremo alle galline di produrre uova con un guscio più resistente e robusto, rendendone meno frequente la rottura. La corretta alimentazione delle galline dette ovaiole prevede almeno il 16% di proteine unite a una buona percentuale di vitamine e nutrienti, senza tuttavia dimenticare un contenuto elevato di grassi e proteine vegetali. Se tuttavia, nonostante un’alimentazione completa, i gusci delle uova deposte risultano ancora piuttosto fragili, occorre prestare particolare attenzione poiché tale condizione implica una carenza di calcio che necessita appunto di essere integrato artificialmente. Proprio la carenza di calcio potrebbe altresì comportare un incremento dell’ovofagia, questo perché i gusci stessi sono fonte di calcio, e qualora l’animale iniziasse a trarne beneficio, tale abitudine tenderebbe inevitabilmente ad acuirsi. Al di là dell’alimentazione, occorre poi concentrarsi sul reale spazio a disposizione delle galline, riducendo il più possibile la probabilità che si creino presupposti pericolosi per l’integrità delle uova. Qualora la zona di deposizione deputata alle uova risulti eccessivamente piccola o affollata, le possibilità che esse vengano urtate, rotte o schiacciate risultano altissime. In questo caso è possibile ricorrere al nido per galline che mangiano le uova. Si tratta di uno specifico nido per galline ovaiole, solitamente realizzato in materiale plastico, polimerico o in lamiera zincata, dotato di un particolare vano raccogliuova e adatto anche agli ambienti esterni. Questa tipologia di nido presenta un fondo inclinato che fa si che l’uovo, una volta deposto, possa rotolare delicatamente in una piccola cassetta anteriore, inaccessibile all’animale che in questo modo non potrà comprometterlo, nemmeno accidentalmente. Un pratico coperchio apribile renderà successivamente semplice la raccolta delle uova pulite, evitando che le galline possano mangiarle. Il dispositivo può essere poi liberamente smontato per agevolarne il trasporto, fissato alle pareti del pollaio o in alternativa utilizzato per realizzare una batteria di nidi qualora si possiedano molteplici galline ovaiole da allevamento. Una soluzione pratica di questo genere renderà pertanto molto più semplice affrontare tutte le problematiche legate all’ovofagia, proteggendo le uova dalle galline più ribelli.   Vien da sé che, offrendo agli animali una sistemazione comoda e decisamente più opportuna, risulterà molto più difficile favorire l’abitudine di tale pratica: le uova risulteranno illese e le stesse galline saranno meno avvezze a compromettere l’integrità dei gusci, anche solo accidentalmente, per poi degenerare in ovofagia.
Perché le galline si beccano tra loro

Polli e Galline

Perché le galline si beccano tra loro

il dic 24 2024
Accade spesso di assistere al beccarsi delle galline, e viene spontaneo chiedersi: perché lo fanno? Quali sono i motivi che le spingono ad assumere questo comportamento, definito anche cannibalismo delle galline? Vediamo di saperne di più e di capire perché le galline si beccano tra loro. Le galline che si beccano sono nervose Vedere le galline che si beccano nel pollaio non è una cosa rara e vi sono dei motivi che le spingono a farlo. Per prima cosa è da tenere in considerazione è che si tratta di un comportamento di origine nervosa che le spinge a beccarsi tra loro sul collo, sulle ali, sul dorso e nella zona anale. All’inizio si tratta di un comportamento limitato e sono solo alcuni i polli che si beccano, ma via via il fenomeno si propaga, e poiché si imitano fra loro in breve tempo tutti i capi dell'allevamento iniziano a beccarsi. Quando le galline si beccano? Vi sono dei momenti particolari che spingono le galline a beccarsi. Ad esempio, il fenomeno si manifesta soprattutto quando gli animali vengono tenuti in ricoveri molto piccoli, e quindi sono in gran numero in spazi ridotti. Il sovraffollamento e la presenza di poche mangiatoie è la causa scatenante che porta i polli a beccarsi e il motivo è sempre la competizione per accaparrarsi lo spazio per mangiare. In seguito, quando compare il sangue sul corpo degli animali feriti, gli altri polli vengono stimolati dalla curiosità, quindi la situazione degenera e quello che era un semplice beccarsi diventa vero e proprio cannibalismo. Gli animali che vengono presi di mira vengono ridotti malissimo e questo può creare l'insorgere di infezioni e ulteriori malattie. Come prevenire il beccarsi fra i polli E’ possibile prevenire il beccarsi fra le galline ed evitare lo scempio? Certamente, ecco dunque cosa fare e quali trucchi escogitare per farle vivere serenamente fra loro. Permettere agli animali di fare il pascolo preferibilmente in un ambiente diversificato, in cui sono presenti cespugli e alberi a foglie caduche. Mettere al riparo in un altro luogo gli animali che riportano anche lievi ferite, per evitare che gli altri possano incuriosirsi e attaccarli. Distribuire le granaglie sulla lettiera e al pascolo in modo da attirare gli animali e stimolarli per cercare il cibo. In questo modo si distraggono ed evitano le competizioni per accaparrarselo. Installare una quantità di mangiatoie sufficienti e in relazione al numero degli animali presenti nel pollaio. Fra le mangiatoie e gli abbeveratoi deve esserci una distanza di almeno 2-3 metri e questo accorgimento porta ad una riduzione delle lotte per il cibo. Gli animali così si allontanano e preferiscono andare a bere. Se invece è già in corso il fenomeno del cannibalismo è consigliabile mettere a disposizione delle galline dei fasci di verdure che vanno appese ad a un'altezza di circa un metro. E’ un tentativo per indurre gli animali a staccare dalla lotta e ad interessarsi ad altro. Come mettere nuove galline in un pollaio già esistente Uno dei problemi più frequenti è l’inserimento di nuove galline in un pollaio già esistente. Per evitare la situazione delle galline ovaiole che si beccano non appena arriva una new entry, è preferibile inserirle durante la notte, quando le galline in genere dormono. In questo modo la presenza delle nuove galline non disturba quelle già presenti che non percepiscono la loro entrata come un’invasione di campo. Ricordare che, se nel pollaio ci sono molte galline, non introdurre mai un solo esemplare nuovo, ma più esemplari nuovi assieme, in modo da creare un gruppetto che possa contrastare meglio gli attacchi degli altri gruppi.
Come curare raffreddore dei polli: rimedi naturali e non

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Come curare raffreddore dei polli: rimedi naturali e non

il dic 24 2024
Il raffreddore dei polli è una delle malattie più comuni che si manifesta in un pollaio e in genere porta come sintomi grave affezione delle vie respiratorie superiori. Il raffreddore delle galline può essere dovuto all'ipotermia del corpo, che può verificarsi se l'uccello per diverso tempo era in ruspante nella stagione invernale o nel pollaio, se ci sono correnti d'aria oppure se la temperatura nel pollaio è al di sotto del normale. La maggior parte dei problemi si verifica negli allevamenti di grandi dimensioni oppure causati dalla trascuratezza. Tuttavia, se si rispettano le pratiche regolari di pulizia è possibile scongiurare anche il pericolo di ritrovarsi con i polli con raffreddore, malattia oltretutto facile da curare con una buona dose di cure e attenzioni. Scopriamo come curare raffreddore dei polli con rimedi naturali e non, soprattutto per quanto riguarda le galline ovaiole con raffreddore, in quanto è importante che anche l’uovo sia sano. Come curare le galline ovaiole con raffreddore Quando le galline starnutiscono vuol dire che è in atto un’ondata di raffreddore nell’allevamento e quindi bisogna prendere dei provvedimenti. Prima di passare alle cure naturali oppure ai farmaci da somministrare quando i polli starnutiscono bisogna garantire loro un ricovero adeguato. In particolare durante i cambi di stagione, quando compaiono le prime correnti d’aria, un ricovero ideale può essere realizzato con una tettoia protetta su tre lati, con i posatoi e una lettiera con paglia abbondante e asciutta. Gli sbalzi di temperatura portano sofferenza alle galline, per cui un buon un ricovero deve proteggerli per non metterli sotto stress e far correre loro il rischio di abbassare le difese immunitarie, facendo insorgere malattie respiratorie anche gravi. Dunque, quando la gallina starnutisce bisogna prendere subito dei provvedimenti per evitare il peggio. Il pollaio va pulito con cura durante le pause riproduttive, quindi tra fine estate e inizio autunno. Vanno tolte tutte le attrezzature, quindi nidi, posatoi, mangiatoie e abbeveratoi, e anche la lettiera permanente deve essere asportata. Il pollaio va pulito a fondo e preferibilmente con un’idropulitrice a vapore e dopo che tutto è perfettamente asciutto, dobbiamo sostituire la lettiera permanente e possiamo riposizionare le attrezzature. Introdurre nuove galline Un altro aspetto da tenere in considerazione nel badare al pollaio è la sostituzione delle galline, che deve avvenire tra la fine di settembre e l’inizio di ottobre. In questo periodo, infatti, è possibile introdurre un nuovo gruppo di galline ed eliminare quelle vecchie che non fanno più uova. E’ possibile selezionare le galline nuove da inserire tra quelle nate in aprile oppure è possibile acquistarle altrove. E’ importante tenere presente che le nuove galline devono abituarsi a deporre le uova dentro i nidi in modo da non farle rompere. Per abituare le nuove galline a deporre le uova nei nidi devono essere chiuse dentro il pollaio sino a pomeriggio inoltrato, in maniera tale da evitare che durante il pascolo possano fare le uova. La raccolta delle uova così verrà anche facilitata e rimarranno intere.   Come curare il raffreddore delle galline Tra i farmaci per raffreddore polli autorizzati e disponibili nel nostro shop, troviamo ZooFood P/L per la prevenzione e il trattamento di raffreddori, bronchiti, sinusiti e polmoniti, e anche Trachispirina nel formato da 100gr, che somministrato regolarmente previene le malattie dell'apparato respiratorio. In generale comunque il veterinario prescrive un antibiotico a largo spettro, che di solito si rivela molto efficace e riesce a far scomparire gli starnuti nel giro di pochi giorni. Rimedi naturali per raffreddore dei polli E’ possibile curare il raffreddore alle galline con i rimedi naturali, ottimi per debellare la malattia e alcuni perfetti perché funzionano da ricostituenti. Ecco alcuni rimedi per raffreddore galline da mettere in atto per sconfiggerlo: Ortica: mescolata alla crusca è un pastone vitaminico e i semi favoriscono la produzione di uova Frassino orniello e sambuco: la macerazione della corteccia di Frassino orniello, conosciuto anche come “albero della manna” con quella di sambuco favorisce la produzione di uova e cura il “calcinaccio” del pulcino. Finocchio acquatico: è indicato per curare il gonfiore di stomaco delle galline Foglie di papavero: hanno un effetto lassativo e vanno aggiunte al mangime per permettere alle galline con il raffreddore di evacuare facilmente le scorie e pulire l’organismo. Altri rimedi naturali utili per combattere il raffreddore dei polli sono i decotti, come ad esempio ottimo è quello a base di aglio e timo e dallo agli animali. Con tutti questi consigli, come vedi è facile risolvere il problema del raffreddore delle galline e avere uova sane.
Pidocchi delle galline: come eliminarli

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Pidocchi delle galline: come eliminarli

il dic 24 2024
La corretta manutenzione di un pollaio è fondamentale per evitare che si formino parassiti come i pidocchi, che arrecano danno all’allevamento e compromettono la vita del pollame. Eliminarli è dunque indispensabile, per evitare alle galline di contrarre malattie e vivere quindi sane e serene. Ecco come eliminare i pidocchi delle galline. Come combattere i pidocchi delle galline Come eliminare i pidocchi dal pollaio? Per prima cosa è importante aver cura del pollaio eseguendo un controllo quotidiano sulle galline, così da poter rilevare qualsiasi anomalia e intervenire tempestivamente. Non bisogna trascurare nulla e anche un minimo sospetto di qualcosa che non va non deve essere sottovalutato, ma analizzato per ridurre il rischio di infestazione di pidocchio delle galline. Intervenendo in maniera tempestiva si evita quindi la diffusione dei pidocchi dei polli e si riduce soprattutto la possibilità di contagiare altri esemplari, salvando così l’allevamento di pollame. Come eliminare i pidocchi nel pollaio con prodotti specifici La soluzione ideale per eliminare i pidocchi dei polli dal pollaio è la disinfestazione, da eseguire almeno una volta all’anno se sono stati introdotti nuovi esemplari, ma se vi sono state già infestazioni dovrà essere eseguita almeno una volta a settimana nella stagione estiva. Infatti, i pidocchi dei polli si sviluppano maggiormente con il caldo estivo, per cui solo con una accurata e frequente disinfestazione possono essere combattuti ed eliminati con efficacia. I prodotti contro i pidocchi delle galline da utilizzare sono degli acaricidi ambientali per uso zootecnico, preferibilmente a base naturale. Tra questi quelli con maggiore efficacia sono gli acaricidi a base di estratti di piretro o di geranio. Invece, sul mercato esistono anche dei prodotti di sintesi altrettanto efficaci e chi preferisce questo tipo di acaricidi può trovarli a base di esteri fosforici o di permetrine microincapsulate. Sono disponibili anche acaricidi di sintesi realizzati con estratti naturali, come ad esempio lo Spinosad, che contiene ingredienti naturali estratti da un fungo microscopico particolare, atossico per l’ambiente e non dannoso per altri insetti, e altrettanto efficace. Pidocchi dei polli come eliminarli con i rimedi naturali Se si tratta di un’infestazione da pidocchi dei polli leggera è possibile intervenire con dei rimedi naturali che si presentano davvero di grande efficacia. Utili sono infatti i trattamenti di calce bianca da eseguire alle pareti, oppure è possibile utilizzare un apparecchio a fiamma come un comune bruciatore a fiamma ossidrica. La fiamma emessa dai bruciatori è un grande aiuto per ridurre o eliminare del tutto le infestazioni da pidocchi delle galline. Per i pidocchi galline rimedi naturali e attenzione all’andamento del pollaio sono utili per poterne impedire la propagazione. Come eliminare i pidocchi dalle galline  Come intervenire invece nel caso le galline siano state infestate dai pidocchi? Liberare l’animale dal fastidio causato da questi parassiti è determinante per farlo vivere tranquillo e non farlo soccombere sotto i suoi attacchi. Prima di tutto bisogna controllare se le galline sono realmente infestate dai pidocchi. Per farlo basta sollevare le piume nelle zone del collo o del dorso e se presentano dei piccoli mallofagi di colore marroncino chiaro che si muovono allora vuol dire che l’infestazione è in atto. Un altro modo per controllare se le galline presentano pidocchi è quello di indagare sulla zona intorno alla cloaca. Se sono presenti larve o uova allora anche in questo caso sono presenti i pidocchi dei polli. Rimedi naturali contro i pidocchi delle galline Per eliminare i pidocchi dalle galline bisogna assolutamente setacciare con cura il corpo di ogni animale uno ad uno e spruzzarvi sopra degli specifici antiparassitari a base di piretroidi naturali. Inoltre, è preferibile mettere a disposizione degli animali uno spazio ampio cosparso con cenere di legno bruciato, in cui possono rotolarsi e fare dei bagni di pulizia quando ne hanno voglia. Per una pulizia più accurata è possibile utilizzare la cenere di legno per pulire ad uno ad uno le galline: riempire una bacinella in cui ci entra una gallina con della cenere di legno, mettere il pollo nella vaschetta e cospargere la cenere su tutto il suo corpo, strofinando la pelle e le piume. Una volta coperto l'animale con la cenere, toglierlo dal recipiente senza ripulirgli il corpo e lasciare agire la cenere. Ripetere la procedura su tutti gli altri polli da trattare. Un altro rimedio naturale contro i pidocchi delle galline è l’olio di Neem, da utilizzare diluito in acqua tiepida e da spruzzare sugli animali singolarmente, ma anche nel pollaio e nei nidi. Anche l’aglio è efficace per eliminare i pidocchi dalle galline. Per preparare la soluzione a base di aglio procurarsi una bottiglietta spray vuota, lavarla e risciacquarla con cura per eliminare ogni residuo. Mescolare 300 ml di acqua, 30 ml di succo d'aglio e 1 cucchiaino di olio essenziale, lavanda, cannella, menta, alloro o timo e versarli nella bottiglia. Spruzzare la miscela sulle galline ogni due giorni per 2-3 settimane e presto i pidocchi saranno eliminati.
Temperatura per incubare uova di gallina: qual è e come mantenerla stabile

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Temperatura per incubare uova di gallina: qual è e come mantenerla stabile

il dic 24 2024
Una delle cose più importanti da gestire nel processo di riproduzione del pollaio è la temperatura per incubare uova di gallina. Se non si ha a disposizione una chioccia, l'incubatrice è una scelta obbligata ed è in ogni caso l'opzione più indicata per le prime volte in cui ci si cimenta nella schiusa di uova, in quanto offre il totale controllo sul processo, in particolare sulla temperatura interna incubatrice, ed è l'opzione migliore se si vogliono covare grandi quantità di uova. Incubazione uova gallina temperatura Al giorno d'oggi praticamente tutte le incubatrici artificiali che si trovano in commercio, dalle più sofisticate alle più economiche, sono dotate di termostato automatico che permette di impostare la temperatura incubatrice esatta, attivando o stoppando l'elemento riscaldante al suo interno in maniera tale da mantenerla stabile. Regolare manualmente la temperatura incubatrice, come può capitare in quelle più datate oppure costruite in maniera artigianale, si può rivelare estremamente complesso e impegnativo. Per essere sicuri della temperatura rilevata, conviene sempre utilizzare due termometri, dal momento che un'errata rilevazione può costare l'intera incubata.  La temperatura incubatrice uova di gallina senza ventilazione forzata dovrebbe essere di circa 38,5°C (101,5°F se il display utilizza i gradi Fahrenheit), mentre la temperatura incubatrici per uova ventilate dovrebbe aggirarsi attorno ai 37,7°C, oppure 100°F. Questo perché nelle incubatrici senza ventilazione l'aria presenta una temperatura differente ad ogni strato, più calda in alto e più fredda nella parte inferiore. Di conseguenza, possono esserci anche 2-3°C di differenza tra la parte superiore dell'incubatrice ed il fondo. La temperatura normalmente viene rilevata al livello della parte più alta delle uova. Come regolare temperatura incubatrice Per le uova di gallina la durata dell'incubazione è di circa 21 giorni. Per i primi 18 giorni la temperatura va mantenuta attorno ai 37,7°C, con un'umidità del 57%. A partire dal 18° giorno si entra nella fase di schiusa, per cui è indicato abbassare la temperatura a 36,9°C ed aumentare l'umidità tra il 66% e il 75%. Prima di inserire le uova nell'incubatrice, è opportuno lasciarla accesa un paio d'ore per darle il tempo di stabilizzarsi. Quando avete a che fare con una nuova incubatrice, prima di incubare, è opportuno testarne il funzionamento lasciandola accesa per una o due giornate intere controllando che i valori di temperatura e umidità restino costanti e che il meccanismo gira uova automatico, se presente, funzioni correttamente. Una volta che inizia il periodo di incubazione, cercate di aprire l'incubatrice il meno possibile. L'apertura dell'incubatrice causa un abbassamento dell'umidità, che, in particolare durante il periodo di schiusa, rende più difficoltoso ai pulcini la rottura del guscio, aumentando il rischio che ne rimangano intrappolati all'interno senza possibilità di uscita. Come mantenere la temperatura in caso di interruzione di corrente Nel caso si verifichi un'interruzione di corrente e l'incubatrice resti senza alimentazione per qualche ora, si può conservare l'incubata a patto di agire con prontezza e mettere in pratica alcuni accorgimenti. Per prima cosa, non bisogna assolutamente aprire il coperchio, per conservare il più possibile la temperatura all'interno. Inoltre, se possibile, è opportuno coprire l'incubatrice con una coperta, avendo però cura di staccare la spina, dato che al ritorno della corrente l'azione congiunta della coperta e dell'incubatrice rischia di far salire troppo la corrente. Nel momento in cui l'alimentazione risulterà di nuovo attiva, riattaccate la spina e togliete la coperta, avendo cura di verificare che la temperatura e l'umidità siano ai livelli ottimali. Alcuni modelli di incubatrice sono in grado di mantenere le condizioni interne entro un intervallo di valori accettabili anche dopo ore di assenza di corrente.
Cosa mangiano i pulcini: alimentazione e quantità corrette

Polli e Galline

Cosa mangiano i pulcini: alimentazione e quantità corrette

il dic 24 2024
Prendersi cura di pulcini appena nati è una grande responsabilità: si tratta di animali molto fragili e sensibili che necessitano di un ambiente sicuro e di un'alimentazione adeguata alle diverse esigenze della fase di vita che affrontano. Andiamo quindi a vedere cosa mangiano i pulcini di gallina e come prendersene cura affinché crescano sani e forti.  Come qualsiasi animale in fase di crescita, un pulcino deve seguire un'alimentazione che equilibri adeguatamente proteine, carboidrati, minerali e vitamine. Il mangime per pulcini appena nati sarà quindi diverso da quello per pulcini in età più avanzata. È sempre bene seguire scrupolosamente le indicazioni riportate sulle schede informative dei vari mangimi e, in caso di dubbio sull'effettiva età di un pulcino, contattare un esperto in grado di determinarla.  Per alimentare correttamente un pulcino bisogna quindi seguire una dieta commerciale. È fondamentale sapere come scegliere il mangime adatto, come somministrarlo nella maniera corretta ed è altrettanto importante sapere come arricchire la dieta con un mangime per pulcini fatto in casa, in modoa da integrare con il tempo tutti gli elementi nutritivi di cui hanno bisogno con la crescita. Sul mercato si possono trovare diverse gamme di prodotti adattati alle esigenze nutrizionali di ogni fascia d'età: dall'alimentazione pulcini appena nati a quella dedicata, dopo le prime settimana di vita, ad animali destinati al consumo della carne piuttosto che al consumo delle uova. Nel caso si stia seguendo la crescita di galline a scopo decorativo, come animali domestici, sarà indicata un'alimentazione ancora diversa. Per le prime settimane di vita, ad ogni modo, la dieta è uguale per tutte le tipologie di pulcini. Alimentazione pulcini di gallina appena nati  Il pulcino che esce dall'uovo ha un aspetto già piuttosto sviluppato ma ha comunque bisogno di calore e di una dieta adeguata. Osservando come mangiano i pulcini appena nati, notiamo che sono già in grado di mangiare da soli ma è comunque sempre meglio incoraggiarli, bagnandogli il becco con l'acqua e avvicinandoli alla mangiatoia. Dal momento che all'interno dell'uovo erano comunque ben nutriti, non è il caso di allarmarsi se per le prime 24-48 ore dall'uscita dall'uovo non mangiano.  È importante prestare attenzione a cosa mangiano i pulcini appena nati: necessitano di granaglie, mangimi e farine ben miscelati, in modo che i vari nutrienti siano ben proporzionati in base alla loro fase di crescita. Generalmente in vendita si trovano mangimi commerciali formulati appositamente per questa fase della loro vita, che possono essere somministrati fin dal primo giorno.  Questi mangimi contengono spezzato di granturco fine, farina d'estrazione di soia, soia integrale tostata, panello di germe di granturco, glutine di granturco, crusca grano tenero, fosfato bicalcico, carbonato calcio, olio di germe di granturco ed altri integratori di vitamine e sali minerali. I pulcini dovrebbero mangiare mangimi di elevata qualità, realizzati appositamente per stimolare una crescita regolare e bilanciata. Può capitare però di trovare sul mercato mangimi industriali con molte vitamine, sali minerali ed integratori che stimolano troppo il processo di crescita. Si tratta di prodotti che andrebbero miscelati con farine semplici e granaglie sminuzzate come legumi, frumento, miglio e mais.  Cosa mangiano i pulcini maturi  I pulcini non vengono più considerati neonati nel momento in cui non hanno più bisogno della lampada ad infrarossi ed entrano in una fase di crescita in cui il fabbisogno proteico rappresenta circa il 20% dell'alimentazione totale. È importante continuare ad offrire loro alimenti per la crescita fino a circa 4-5 mesi, quando i pulcini raggiungono la maturità sessuale.  Il cibo tritato è il più adatto in questa fase, considerato che a mano a mano che crescono sono in grado di mangiare pezzetti più grandi. È possibile anche fornire sabbia per galline. Nelle galline, la macerazione del cibo avviene nel ventriglio grazie all'aiuto di ghiaia o piccoli sassi e, spolverando un po' di sabbia per galline sul cibo, possiamo aiutare questo processo per i pulcini.  Oltre alla dieta di base, che dev'essere incentrata sul mangime commerciale, possiamo integrare con altro cibo come: carne, pesce, formaggio, verdure, frutta, pomodori, pane. Per quanto riguarda la quantità di mangime da dare ai pulcini in rapporto al resto dell'alimentazione, diciamo che le integrazioni non dovrebbero mai costituire più del 10% della dieta.  Ci sono pochi alimenti sconsigliati: cipolle, agrumi, avocado, bucce di patate, foglie di rabarbaro o fagioli secchi. Nel caso in cui i pulcini vivano in un pollaio esterno, essi inizieranno ad ingerire sabbia e ghiaia da soli, oltre a nutrirsi anche di erba, semi, insetti, lumache, vermi ed altro.  Come nutrire pulcini di gallina  È importante stare sempre particolarmente attenti quando viene immagazzinato il mangime. Nel caso in cui si bagnasse e si formasse muffa è molto importante buttarlo perché, se ingerito dagli animali, potrebbe causare loro malattie. Per evitare questo, è buona abitudine controllare la quantità di cibo che compriamo e conservarlo in luoghi asciutti e ben riparati.  Occorre avere a disposizione una mangiatoia delle giuste dimensioni, proporzionata al numero dei pulcini, che eviti di creare sovraffollamento. Inoltre, deve essere provvista di una base che permetta loro di accedere facilmente al cibo, mantenendo la giusta proporzione tra capienza e altezza. Un'ultima nozione di estrema importanza è quella di somministrare tutti giorni acqua fresca utilizzando un abbeveratoio. 
Pulcini con il raffreddore: cosa fare e come curarli

Polli e Galline

Pulcini con il raffreddore: cosa fare e come curarli

il dic 24 2024
Quando ci accorgiamo che i nostri pulcini starnutiscono, deve scattare un campanello di allarme. È molto importante sapere cosa fare nel caso di pulcini con il raffreddore. Infatti, nonostante per noi umani sia una patologia non grave, poco più di un fastidio, nei pulcini il raffreddore, se trascurato, può diventare cronico. Non si tratta di una malattia devastante, ma a lungo andare può causare morti improvvise e, una volta che saranno cresciuti, inficiare la produzione delle uova. Rimedi raffreddore pulcini Come curare il raffreddore dei pulcini raffreddati? I rimedi validi per i polli sono validi anche per i pulcini, bisogna però adeguare le dosi di conseguenza. Insieme ai farmaci che può prescrivere un veterinario nel caso di forme più gravi, come la norfloxacina e la terramicina, si può anche ricorrere ad alcuni rimedi naturali, come la somministrazione di aglio, aceto o vino diluiti nell'acqua, o ad elementi con proprietà balsamiche, come per esempio uno sciroppo di menta e malva che si può preparare facilmente in casa. Spesso questi rimedi, insieme magari a qualche integratore vitaminico, possono essere efficaci in caso di forme lievi. È bene ricordare però che le proprietà antielmintiche di aglio, cipolla, semi di zucca e altri rimedi naturali non sono tali da garantire una copertura totale agli animali ma sono un buon coadiuvante, se pensate nell'ottica di un quadro generale di attenzione all'igiene, alla pulizia generale ed alle condizioni di benessere psicofisico degli animali. Nel caso in cui il raffreddore sia conclamato e continuo, si può somministrare un prodotto specifico come Tetra Spir, una polvere solubile da sciogliere in acqua (circa 1 cucchiaino da caffè per 1 litro d'acqua) da far bere ai pulcini per almeno 5 giorni consecutivi. È importante che il trattamento venga portato a termine, anche nel caso in cui si manifestino i primi miglioramenti dopo 2-3 giorni. I suoi principi attivi, la tetraciclina 20% e la spiramicina 10%, rendono questo prodotto un antibiotico ad ampio spettro d'azione, efficace contro malattie intestinali e respiratorie, ma che deve essere assunto per tutta la durata necessaria affinché l'infezione sia debellata. Il primo intervento da fare, comunque, è sempre quello di cercare di isolare i pulcini infetti da quelli sani, dal momento che il contagio si può diffondere attraverso la condivisione del cibo, dell'acqua e della lettiera. Occorre invece favorire l'aerazione e, se possibile, anche il soleggiamento del ricovero. Pulcini con il raffreddore cosa fare per prevenirlo Per evitare che i nostri pulcini si ammalino possiamo utilizzare alcuni integratori come forma di prevenzione. Trachispirina C, per esempio, è un coadiuvante alimentare naturale che, unito al mangime, fornisce un'integrazione complementare in grado di rafforzare l'equilibrio fisiologico, abbassando le probabilità che possa verificarsi la contrazione di infezioni batteriche polmonari. Un'alternativa è ZooFood, un mangime complementare totalmente naturale, ottimo anche per il trattamento del raffreddore, da utilizzare almeno una settimana al mese ogni mese. Starnuti pulcini: sintomo di qualcosa di più serio? Se il pulcino starnutisce può essere un semplice raffreddore dovuto a sbalzi di temperatura, ma può anche essere il sintomo di una malattia più grave. Per questo se sopraggiungono altri sintomi come dissenteria, inappetenza o perdite di sangue, bisogna subito rivolgersi ad un veterinario. Un raffreddore può essere il sintomo di una laringotracheite infettiva che, in forma grave e acuta, è caratterizzata da raffreddore, tumefazione della testa e difficoltà respiratorie, ovvero notiamo che i nostri pulcini respirano con il becco. Se notiamo anche il manifestarsi di rantolo, secrezioni nasali o tosse con emissione di sangue o muco, dobbiamo isolare immediatamente l'animale e chiamare il veterinario. L’eccessiva produzione di muco all’interno della trachea e nella regione della laringe può provocare la morte per soffocamento. Un'altra malattia dovuta ai bruschi sbalzi di temperatura e dal ristagno di umidità è la corizza, una affezione delle vie respiratorie che può manifestarsi in due forme, una più lieve detta semplice e l'altra più grave detta infettiva, che viene causata da batteri. Nella forma lieve il decorso è sempre benigno, a patto che non si trascurino le consuete norme igieniche per non incorrere nel pericolo che si trasformi in quella infettiva. Essendo entrambe le forme contagiose, comunque, si deve provvedere alla disinfezione del ricovero e delle suppellettili. In forma lieve riscontriamo un forte raffreddore, accompagnato da generale prostrazione, tosse, starnuti ed abbondante scolo oculo-nasale bianco sporco che ostacola la respirazione e che costituisce il maggiore veicolo di contagio per gli altri pulcini, in particolare se condividono cibo, bevanda e lettiera. Nella forma infettiva, tutte le suddette manifestazioni sono accentuate al punto che è possibile confondere la malattia col diftero-vaiolo: la secrezione catarrosa diviene purulenta, la respirazione sempre più difficile, il becco resta quasi sempre aperto e gli occhi semichiusi. In questa fase diventa necessario praticare delle iniezioni intramuscolari di 2 cc di terramicina o streptomicina, oltre che lavare gli occhi con una soluzione di acido borico al 3 % e ungere le narici con pomata alla penicillina.
Anelli per galline: le misure corrette per ogni razza

Polli e Galline

Anelli per galline: le misure corrette per ogni razza

il dic 24 2024
Gli anelli per polli servono a tener monitorati gli animali, nello specifico a suddividerli per razza, sesso, linea di sangue, cosa utile soprattutto per un allevamento con varie razze e una grande quantità di avicoli. Anche i piccoli allevatori, però, possono anellare i propri polli, per iniziare una selezione avicola o semplicemente per poter distinguere i vari esemplari o le varie incubate. Per questo motivo, gli anelli per galline sono fondamentali e si possono acquistare diverse misure di anelli per polli, in base ad ogni razza. Quando mettere gli anelli per polli L’anellatura delle galline è un’operazione da fare quando i pulcini sono attorno ai 50 giorni di vita e questo periodo va scelto con cura. Infatti, anellare gli animali prima di un determinato periodo potrebbe comportare la perdita dell’anello, farlo troppo tardi invece potrebbe non essere possibile, in quanto il pulcino presenterebbe una corporatura troppo robusta per la corretta calzata dell’anello. Mettere gli anelli per polli non è affatto un’operazione invasiva per i nostri animali: basta infatti prendere un esemplare con le mani e infilare l’anello in una delle due zampe. Ricordiamo che, in ogni specie, le zampe sono più sottili nelle femmine e più grandi nei maschi, tanto che la differenza delle zampe di una femmina rispetto a quelle di un maschio si nota con facilità. Tipi di anelli identificativi per polli Per gli avicoltori, ma non direttamente acquistabili, sono disponibili gli anelli per galline della FIAV (Federazione Italiana delle Associazioni Avicole): questi anelli hanno la particolarità di essere già numerati e si ottengono con l’iscrizione ad un Club di Avicoltura. Questo tipo di anelli identificativi per polli serve per poter partecipare ai campionati italiani e permettere così alla FIAV di risalire all’allevamento avicolo che li ha ottenuti con assoluta certezza e garantire massima trasparenza ad ogni partecipante. Gli anelli per polli FIAV cambiano colore ogni anno, riprendendone la rotazione ogni cinque anni. Gli anelli per avicoli de Il Verde Mondo servono per anellare gli animali di quegli avicoltori che non vogliono partecipare a campionati o gare, ma desiderano comunque intraprendere un percorso di selezione, oppure dividere i propri animali per sesso, incubata, linea di sangue o razza. Anelli per galline Il Verde Mondo Gli anelli per galline che potete acquistare nel nostro sito sono in plastica e disponibili nei colori bianco e verde. Vanno dalla misura 12 alla misura 25, dandovi la possibilità di anellare varie razze di avicoli grazie a questa ampia gamma di misure anelli per galline. Questi anelli per avicoli possono essere aperti e chiusi facilmente attraverso una zip e possono essere quindi riutilizzati. Nei nostri anelli avete la possibilità di scrivere le informazioni che vi interessano con un semplice pennarello indelebile, come data di nascita, sesso o linea di sangue, non essendo pre-numerati. Che misure anelli polli utilizzare Ogni razza avicola è caratterizzata da una corporatura specifica, dalla più magra alla più robusta, e ogni esemplare ha di conseguenza zampe di dimensioni diverse. In base a ciò e in base al sesso di ogni singola razza, è importante conoscere la misura dell’anello da utilizzare. Per facilitare l’acquisto di anelli per galline della misura corretta, abbiamo raggruppato, nel PDF scaricabile che trovi qui sotto, le razze di gallina più diffuse in Italia, dividendole tra maschio e femmina, e specificando la misura dell’anello per polli da utilizzare. Clicca qui per scaricare il PDF con le misure degli anelli per ogni razza In questo modo, saprete con certezza quale anello acquistare nel nostro shop, scegliendo la misura disponibile tra il diametro 12, 16, 18, 20 o 25 millimetri e potrete iniziare il vostro percorso di selezione, senza correre il rischio che le vostre galline perdano l’anello o che sia impossibile farlo calzare nelle loro zampe.