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Il coniglio: consigli per una corretta manipolazione

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Il coniglio: consigli per una corretta manipolazione

il dic 18 2024
Il coniglio è un animale facilmente stressabile, per questo motivo va sempre manipolato con calma e delicatezza. La cosa che non bisogna mai fare è quindi quella di afferrarli e sollevarli di peso per le orecchie, questo perché provoca dolore nell’animale, in più c’è il rischio concreto di creare al coniglio lesioni alla testa, al padiglione auricolare e alla spina dorsale. Per chi dovesse trovarsi ad allevare questi animali in una conigliera una cosa importante da considerare è iniziare a maneggiare il coniglio fin da giovane, questo perché l’animale deve imparare a fidarsi dell’uomo. Una corretta manipolazione prevede che lo si sollevi prendendo la pelle della collottola o del dorso con una mano e sostenendo con l’altra il peso del peso del corpo sull’addome o sul posteriore. Per rendere questa operazione meno invasiva è consigliabile coprirgli gli occhi con una mano o con il braccio. La cosa più importante da tenere a mente quando si maneggiano questi animali è quella di farli sentire protetti e sicuri. A questo scopo la manipolazione si deve svolgere in silenzio, in modo tranquillo e deciso in modo da evitare gesti bruschi e lotte con il coniglio che potrebbero causargli lesioni di qualsiasi tipo.
I conigli: cosa considerare prima di effettuarne l'acquisto

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I conigli: cosa considerare prima di effettuarne l'acquisto

il dic 18 2024
Il coniglio, soprattutto negli ultimi anni, è diventato un animale che va molto di moda, questo perché è facile da accudire anche all’interno delle mura di casa e si è rivelato essere un ottimo animale da affezione al pari di cani e gatti. Come per questi ultimi prima di acquistarli e di portarli a casa bisogna conoscerli a fondo per evitare di trovarsi in situazioni che non si conoscevano prima dell’acquisto. Non è sufficiente quindi acquistare l’animale, una gabbia per conigli, il mangime e il gioco è fatto. A dire il vero questo non vale per nessuno degli animali da cortile e da compagnia, ma per il coniglio vale particolarmente. I conigli sono animali molto socievoli e vivaci, sono quindi facilmente addomesticabili e affezionabili all’uomo. Per il loro allevamento richiedono però molte attenzioni. Molti infatti pensano che sia sufficiente lasciarli tutto il giorno nelle gabbie per conigli fino a quando non viene voglia di accarezzarli e giocarci un po’. Questo comportamento è sbagliato in quanto il coniglio ha bisogno di trascorrere un po’ di tempo fuori dalla gabbia in modo che abbiano la possibilità di potersi muovere. Questo serve per tutelarne la salute, sia fisica che mentale. Per questo motivo riteniamo che l’uso esclusivo della gabbia per conigli possa essere integrato con l’uso di una conigliera. Non intendiamo le classiche da allevamento intensivo ma una delle nostre conigliere in legno. Queste sono infatti abbastanza grandi da permettere all’animale di potersi muovere all’interno della casetta senza che si possa perdere o che possa creare danno agli ambienti interni della vostra casa. Inoltre sono molto carine esteticamente e le loro dimensioni sono tali che possono essere usate sia d’estate, all’interno di un giardino, sia in inverno in qualche angolo caldo della casa. Capito come dovreste tenerlo dovrete considerare anche il fatto che questo animale ha un’aspettativa di vita abbastanza lunga. Molti esemplari possono tranquillamente arrivare intorno ai 10 anni di età. Quindi nel momento in cui ne valuterete l’acquisto considerate che il vostro nuovo amico a quattro zampe non sarà il diversivo di qualche mese ma sarà un amico di vita per il tempo necessario per vedere vostro figlio crescere. A proposito di bambini c’è da considerare che il coniglio, anche se l’aspetto lo suggerirebbe, non è un giocattolo o un peluche. Ne consigliamo l’acquisto solo nel caso vostro figlio abbia già compiuto i cinque o sei anni, in modo che possa rendersi conto che tra le mani ha un animale e non un gioco da strapazzare. Altro argomento importante è la sua condizione fisica. Come abbiamo detto non è difficile allevarlo, e se lo si fa nella giusta maniera non dovreste avere problemi particolari per la sua salute. Dovete comunque considerare il caso in cui possa avere dei problemi. In questa situazione dovrete per forza rivolgervi ad un veterinario ed in questo caso vi assicuriamo che il costo per poterlo curare non è inferiore ai costi che si potrebbero sostenere per un cane o un altro animale da compagnia. 
La convivenza tra coniglio e gatto è possibile? Leggi e scoprilo

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La convivenza tra coniglio e gatto è possibile? Leggi e scoprilo

il dic 18 2024
Se vi chiedete se il vostro tenero coniglio può convivere con un gatto o viceversa , questo è l’articolo che fa per voi. La risposta è si, il coniglio può convivere con i gatti senza nessun problema. Chiaramente la cosa non è automatica e non vale per tutti gli animali indifferentemente. Per esempio se possedete un gatto molto nervoso e aggressivo, forse aggiungere un piccolo e tenero animaletto dentro casa non sarà poi un’ottima idea. Nel caso in cui alleviate con cura e amorevolezza i vostri amici a quattro zampe, e che questi siano di temperamento tranquillo, non dovreste avere particolari difficoltà a fare in modo che i diversi cuccioli convivano pacificamente insieme. Di seguito proveremo a darvi qualche consiglio che vi possa aiutare. Il binomio tra questi due animali domestici richiede molta prudenza e attenzione. Il gatto, essendo un predatore, potrebbe scambiare il vostro tenero coniglietto per una preda, in questo caso bisognerà stare molto attenti. Il modo di integrare questi animali dipende molto dalla situazione che si viene a creare. Nel caso acquistiate entrambi i cuccioli nello stesso momento non avrete nessun problema, cresceranno e giocheranno insieme e diventeranno molto amici. Dovrete solo stare attenti all’impetuosità del piccolo gatto che, essendo giovane, potrebbe eccedere in esuberanza e infastidire il coniglio con i suoi giochi. Nel caso il coniglio arrivi dopo dovrete evitare il contatto tra i due esemplari almeno per i primi giorni. Per i conigli i cambiamenti sono fonte di enorme stress quindi bisogna evitare di sovraccaricare l’animale con più cambiamenti in una volta sola. Il passaggio sarebbe quello di tenere isolato il nuovo arrivato all’interno della propria conigliera o in una gabbia per conigli e successivamente, quando si sarà abituato al nuovo ambiente potrete cominciare a tenerli insieme. Chiaramente nei primi periodi dovrete essere sempre presenti e lasciare al coniglio la possibilità di potersi rifugiare nella propria conigliera nel caso il gatto decida di attaccarlo, una gabbia non sarebbe sufficiente in caso di attacco. Cercate di evitare di mettere insieme un animale piccolo con una gatto adulto, potrebbe scambiarlo per un ratto e decidere che sarà la sua prossima cena. Quando vedrete che cominciano ad annusarsi e a leccarsi a vicenda significherà che ormai hanno fatto amicizia e a quel punto potrete anche sentirvi sicuri di lasciarli soli. Nel caso il coniglio sia già in casa e arrivi un nuovo gatto potrebbe succedere che il primo attacchi il secondo. In questo caso non dovrete preoccuparvi particolarmente in quanto il coniglio avrà solo messo in chiaro chi comanda in casa. Successivamente, visto che il primo non potrà mai in alcun modo impensierire fisicamente il secondo, diventeranno sicuramente buoni amici. Una delle cose importanti è il fatto che i due animali abbiano i loro spazi per la notte. Il coniglio infatti dovrà essere tenuto nella sua conigliera o nella sua gabbia per conigli e il gatto dovrà stare nella sua lettiera. Altra cosa fondamentale è quella di ricordarvi di tagliare le unghie ad entrambi gli esemplari. Una volta che si saranno abituati a stare insieme e potrete godere della loro compagnia contemporaneamente sarà una cosa bellissima ne siamo certi.
La convivenza tra coniglio e cane è possibile? Leggi e scoprilo

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La convivenza tra coniglio e cane è possibile? Leggi e scoprilo

il dic 18 2024
Se vi chiedete se il vostro tenero coniglio può convivere con un cane o viceversa la risposta è si, a patto che il cane abbia un temperamento docile e non sia quindi aggressivo. Sarebbe infatti sufficiente uno scatto improvviso e aggressivo verso il coniglio per provocarne la morte sul colpo. Quindi se voleste unire i due animali domestici sotto allo stesso tetto dovrete procedere con molta attenzione e calma. Nel caso acquistiate il coniglio e il cane sia già il padrone di casa la difficoltà aumenta. Il primo incontro tra i due animali dovrà avvenire con il coniglio al sicuro all’interno della sua conigliera o all’interno di una gabbia per conigli. Questi servirà all’animale più indifeso di sentirsi al sicuro e quindi di affrontare il primo impatto con il suo nuovo amico in completa rilassatezza. Di contro dovrete tenere il cane al guinzaglio per evitare che reagisca in modo brusco andando ad urtare la conigliera o gabbia dove alloggia il piccolo animale. Dopo i primi incontri dovrete lavorare molto di più sul comportamento del cane. Infatti dovrete insegnargli a tenere un comportamento tranquillo evitando che ringhi o abbai contro la casetta per conigli. Una volta ottenuto un comportamento docile da parte dell'animale più grande potrete cominciare a fare uscire dalla conigliera il coniglio. Dovrete osservare con molta attenzione il comportamento del cane tenendolo al guinzaglio e studiando le sue reazioni, nel caso si comporti correttamente premiatelo con bocconcini e una buona dose di carezze. Una volta che sarete sicuri delle reazioni dei due animali potrete lasciarli tranquillamente convivere insieme. Nel caso acquistiate il cane e il coniglio sia già presente in casa dovrete fare il lavoro inverso. Quindi lasciare il primo fuori dalla propria conigliera e il secondo all’interno di un recinto dentro alla stessa stanza. In questo modo il nuovo arrivato potrà osservare il comportamento del vecchio inquilino e capirne i comportamenti. In questo frangente state vicini al primo animale in modo che il secondo capisca che è un componente della famiglia e che quindi va trattato come tale. Nel secondo step dovrete liberare il cane tenendolo al guinzaglio, poi dovrete fare il percorso inverso, quindi mettere il coniglio dentro alla sua conigliera o gabbia lasciando libero l’altro animale. Se i due si comportano nel modo corretto potrete cominciare a farli avvicinare senza barriere fino a quando non cominceranno a annusarsi e leccarsi, a quel punto potrete pensare di lasciarli sa soli insieme. L’ultimo passo dovrà essere fatto solo nel caso in cui il cane si comporta in maniera impeccabile, quindi non lo deve inseguire e non deve mai abbaiargli contro. Nel caso non riusciste ad ottenere tale comportamento evitate che i due animali vengano in contatto senza la vostra supervisione. Nel caso acquistiate i due animali cuccioli e nello stesso momento non dovrete preoccuparvi di nulla, cresceranno insieme in sintonia ed amicizia senza nessun problema.
Perché i conigli sono animali socievoli? Scopri i loro comportamenti!

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Perché i conigli sono animali socievoli? Scopri i loro comportamenti!

il dic 18 2024
Un recente studio universitario condotto sul comportamento dei conigli, ha dimostrato come questi animali siano molto socievoli, anche quando vivono in cattività. Dalle ricerche è emersa inoltre la differenza di atteggiamento tenuto dai conigli che vivono in solitudine rispetto a quelli che vivono con altri loro simili. Questo studio ha rivelato che i conigli che vivono in compagnia tendono a curarsi a vicenda, proprio come noi ci prendiamo cura dei nostri cari. In particolare i conigli si sentono più al sicuro con altri simili perché si accorgono più facilmente del pericolo, avendo più occhi a disposizione con il compito di controllare la zona circostante. Questo avviene in natura o nel caso in cui i conigli crescano insieme fin da piccoli. Come si comportano i conigli che vivono soli? Diversa è la situazione per quelli che vivono in solitudine. È stato riscontrato che se i conigli non vivono con altri simili, considerano il padrone come un loro pari e perciò soffrono anche della sua assenza quando per esempio si reca al lavoro. Quindi attenzione a lasciarli per molto tempo da soli. Il comportamento del coniglio solitario presenta alcuni problemi caratteriali proprio dovuti al fatto che deve trascorrere molto tempo in totale assenza di compagnia. Com’è la convivenza tra più esemplari? C'è chi afferma poi che due conigli, maschio e femmina, insieme, sarebbero troppo prolifici durante la loro vita e questo causerebbe loro parecchio stress. L'ideale quindi è mettere insieme un maschio e una femmina sterilizzati. Due individui dello stesso sesso, invece, messi nella medesima gabbia potrebbero non andar d'accordo per una questione di “territorio”! I conigli infatti formano delle gerarchie, divise tra maschi e femmine. Se sono in competizione tra loro, quindi nella stessa posizione gerarchica, la convivenza sarà difficile e combatteranno sempre. Se invece appartengono a due gerarchie diverse, andranno abbastanza d’accordo e il più forte avrà il dominio sull’altro limitandosi a dargli qualche spintone. La sterilizzazione consente di ridurre la competizione non solo per motivi gerarchici, ma anche per il cibo. Nonostante l’operazione potrebbe comunque rimanere qualche stimolo di predominio, che però tenderà a manifestarsi in maniera molto blanda e attenuata. Ricordate che il coniglio è un animale territoriale e difende possessivamente la propria casa, quindi un modo per far convivere insieme due esemplari è farli incontrare, almeno all’inizio, in un ambiente neutrale che non sia la proprietà di nessuno dei due. Provate a pensare a come reagireste voi se venisse “introdotto” improvvisamente un estraneo in casa vostra! Molto probabilmente lo caccereste, senza invitarlo ad accomodarsi come fosse un amico. Anche i conigli reagiscono allo stesso modo! Per questo diventano aggressivi quando si vedono costretti a convivere con un nuovo arrivato. Se avete già un coniglio e volete trovargli un compagno o una compagna, valutate molto bene la vostra scelta: il vostro animale potrebbe non gradire questa sorpresa! Come abbiamo detto prima, i conigli soffrono di solitudine. Quindi se avete intenzione di prenderne uno, assicuratevi di potergli dedicare il tempo necessario per evitare che il vostro amico roditore possa star male per l’assenza di compagnia. I conigli adorano divertirsi e il gioco è il loro passatempo preferito. Scatoloni pieni di fieno, rametti di legno o giochi per bambini in plastica dura permetteranno al vostro coniglietto di non annoiarsi mai, anche quando voi non siete in casa. I conigli sono per natura animali molto intelligenti e curiosi, sempre aperti a nuove esperienze. Raccontateci la vostra esperienza con i conigli! Come si comportano nell’ambiente casalingo? Vi è capitato di dover separare una coppia per incompatibilità di carattere? Siamo curiosi di conoscere le vostre storie! Visitate il nostro e-commerce e sfogliate il nostro catalogo: troverete tanti prodotti dedicati ai vostri teneri amici!
La convivenza tra conigli. Ecco come gestirla

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La convivenza tra conigli. Ecco come gestirla

il dic 18 2024
Se volete acquistare dei conigli o se volete regalare un amichetto al vostro animale già adulto dovete sapere che non avrete fatto sicuramente la scelta sbagliata. Il coniglio è infatti una animale estremamente socievole che ama moltissimo stare in compagnia ed in gruppo con i propri simili. Nel caso in cui decidiate di acquistare più conigli in tenera età farete in modo che tra gli animali si instauri un legame molto profondo. Non avranno problemi a condividere la conigliera o la gabbia per conigli insieme, anzi impareranno a giocare insieme e rimarranno sempre in compagnia anche quando non sarete presenti in casa. Attenzione però, la cosa non è immediata e semplice, infatti dovrete stare attenti al sesso dei conigli e fare le cose con un po’ di metodo. Se acquistate un maschio ed una femmina non avrete problemi anche se gli animali provengono da cucciolate ed allevatori diversi, la cosa importante è che gli animali siano entrambi sterilizzati. Se invece decidete di avere un maschio e una femmina per la riproduzione li dovrete unire in una gabbia per conigli solo per il tempo necessario all’accoppiamento, per tutto il resto del tempo li dovrete tenere separati ognuno nella propria conigliera. Nel caso acquistiate due maschi dovrete assolutamente sterilizzarli altrimenti potrebbero non avere un così bel rapporto come si pensa, infatti l’istinto di territorialità, che è tipico di questa specie, potrebbe avere la meglio sui due animali e potrebbero quindi nascere delle accese lotte per la conquista del territorio. Due femmine sterilizzate non dovrebbero avere particolari problemi  a convivere nella stessa casetta per conigli. Un’altra cosa importante da tenere presente quando si decide di tenere più esemplari in casa è quello dell’età. È preferibile tenere animali che abbiano la stessa età insieme. Quindi consigliamo di prendere o tutti animali giovani o tutti adulti. Potrebbe non essere importante ma se volete evitare spiacevoli inconvenienti vi conviene accettare questo consiglio. Se decidete di acquistare più conigli in una volta avendone deciso il sesso ed età non avrete più nessuna cosa particolare a cui pensare in quanto potrete tenere anche conigli di razza totalmente diverse. Anche un coniglio nano e uno gigante non avranno problemi di convivenza. Nel caso in cui desideriate donare un amichetto al vostro piccolo animaletto le cose da valutare saranno altre. Non potrete tornare tranquillamente a casa la sera con un nuovo coniglietto e metterli subito insieme. C’è il pericolo che si scannino a vicenda. L’inserimento tra un animale che già è felicemente stabilito in casa all’interno della sua conigliera e un nuovo arrivato dovrà avvenire gradualmente e in un ambiente neutro per entrambi. Dovrete quindi mettere i due animali in due gabbie per conigli separate ma non distanti tra loro. In questo modo avranno la possibilità di annusarsi e vedersi senza toccarsi. Fatto questo passo dovrete poi lasciarli liberi in ambienti diversi. Dopo qualche giorno potrete avvicinare i conigli, importante è che lo facciate in un ambiente neutro nel quale nessuno dei due esemplari possa reclamarne l’appartenenza. Lo potrete fare in bagno, nella cantina o nel garage. Questi incontri non dovranno avere una durata lunga, quindi dopo una trentina di minuti dovrete separarli nuovamente. Se in questi periodi di convivenza gli animali dimostrano di avere feeling potrete progressivamente aumentare il tempo in cui i conigli potranno stare insieme. Nel caso invece i due animali dimostrino entrambi caratteri di dominanza dovrete essere pronti a smorzare le sicure risse che si innesteranno tra i due. In questa evenienza ci vorrà molto più tempo per riuscire a fare in modo che vadano d’accordo, ma se avrete costanza nel sedare ogni rissa, poi, con il tempo potrete ottenere comunque degli ottimi risultati di amicizia tra gli animali. Una volta che avrete la sicurezza che i conigli si sono accettati e che vanno d’accordo li potrete tenere insieme negli stessi ambienti e nella stessa gabbia o conigliera anche senza la vostra supervisione. 
4 cose da sapere se avete un coniglio

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4 cose da sapere se avete un coniglio

il dic 18 2024
State pensando di prendere un coniglio? Oppure ne avete già uno? Ci sono alcune cose che dovete sapere! Un coniglio ha bisogno della giusta alimentazione e delle giuste attenzioni. Seguite i nostri consigli per imparare a migliorare le giornate del vostro tenero amico. 1.Fatelo giocare!Ricordate che il vostro coniglio adora imparare sempre cose nuove, quindi vi consigliamo di giocare con lui per tenerlo impegnato. Potete anche realizzare dei giochi casalinghi, ad esempio dei tunnel in cartone. Il vostro amico peloso vi ringrazierà! Ci sono molti libri in commercio che parlano del comportamento dei conigli e di tutto quello che potete fare per tenerli impegnati. 2. Dategli da mangiare il fieno!Il fieno è veramente importante per il vostro coniglio! Alcune malattie, infatti, sono causate da una mancanza di fibre legata alla scarsa assunzione di questo alimento. Cercate quindi di farglielo mangiare, magari adottando alcuni stratagemmi: un trucco potrebbe essere quello di metterlo all’interno dei suoi giochi preferiti, per fargli prendere confidenza con l’odore e il gusto del fieno. Bisogna anche considerare il fatto che in commercio esistono varie tipologie di fieno, ognuna con un sapore diverso. Potrebbe essere che quello che avete scelto non piaccia al vostro coniglio, quindi vi consigliamo di provarne vari tipi per vedere qual è il più apprezzato. Sembra poi che i conigli amino mangiare il fieno nei “momenti morti”, cioè quando si riposano e quando stanno nell'area riservata alla lettiera. Per questo potete mettere il fieno in questa zona, in una rastrelliera comoda. 3. Osservate le sue orecchie!Le orecchie del coniglio vi parlano ed esprimono le emozioni del vostro piccolo amico! A seconda della loro posizione, potete individuare 4 stati d’animo: CuriositàLe orecchie sono leggermente in posizione avanzata. I conigli sono per natura animali molto curiosi e tendono a notare subito i cambiamenti che avvengono nell’ambiente che li circonda, come rumori improvvisi o l’arrivo di qualcuno. In questi casi, rivolgono le orecchie verso quella che ritengono una novità! AttenzioneLe orecchie sono dritte verso l’alto. Quando il vostro coniglio è attento, alza le orecchie e resta in attesa di quello che deve succedere. Ricordate che in natura i conigli cono preda di molti animali, quindi si concentrano intensamente su quello che capita intorno a loro e sono sempre vigili. Sicuramente il coniglio domestico riserverà la stessa attenzione al vostro arrivo a casa! RilassatezzaLe orecchie sono indietro, completamente basse. Quando il vostro coniglio è in totale stato di relax, lascia andare giù le orecchie in segno di tranquillità. NervosismoLe orecchie sono indietro e leggermente piegate a metà, con la parte interna rivolta verso le spalle. I conigli sono spesso nervosi proprio perché il loro istinto li spinge a difendersi da attacchi di altri predatori anche quando non c’è un reale pericolo. Per questo dovete sempre mettere a loro disposizione una casetta dove rifugiarsi: i conigli infatti si sentono al sicuro quando sono nascosti. 4. Tenete a portata di mano il numero del veterinario!I conigli sono animali molto delicati e potrebbero avere improvviso bisogno di cure mediche. Per questo vi consigliamo di avere sempre a portata di mano il numero del vostro veterinario di fiducia. Il trucco è di avere almeno due specialisti a cui rivolgersi, nel caso uno non fosse reperibile. Piccoli problemi di salute potrebbero infatti capitare proprio in giorni festivi o durante le vacanze, quindi avere un’alternativa vi consentirà di non cadere nel panico! Se il vostro coniglio improvvisamente non mangia più e siete nel bel mezzo delle vacanze natalizie o a ferragosto, sarà un problema se non avete un numero di emergenza. Considerate che se andate da un veterinario in giorni festivi vi costerà un extra ed è meglio avere da parte qualcosa in questi casi. I conigli sono animali che necessitano di molte attenzioni e molta compagnia. Giocate con loro e assicuratevi di conoscere bene i loro bisogni e i loro comportamenti. Solo così potrete avere conigli felici. Vi è piaciuto questo articolo? Siete d'accordo con i nostri consigli?
Conoscere il coniglio, anatomia e fisiologia

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Conoscere il coniglio, anatomia e fisiologia

il dic 18 2024
Il coniglio è un animale da compagnia diverso dagli altri e conoscerne la fisiologia e l’anatomia è importante per allevarlo senza commettere errori. Se anche tu convivi con uno di questi simpatici animali, devi sapere che la sua struttura ossea è particolare e lo scheletro è molto leggero. Tale caratteristica gli permette di correre velocemente, ma al tempo stesso lo rende fragile. Se cade può subire facilmente delle fratture e se viene afferrato nel modo sbagliato potrebbe lussarsi o addirittura fratturarsi la colonna vertebrale nel tentativo di divincolarsi! Se hai acquistato da poco un coniglietto oppure stai pensando di prenderne uno, è arrivato il momento di imparare a conoscere più a fondo questo tenero batuffolo di pelo! Vediamo insieme le sue caratteristiche. Il pelo e la pelle del coniglio La pelliccia ricopre tutto il corpo del coniglio, fuorché la parte interna delle orecchie e i genitali maschili. È folta e molto morbida ed è divisa in pelo principale, più lungo e consistente, e sottopelo, corto e fine. La pelle, sottile e delicata, forma davanti alla gola delle femmine una piega chiamata giogaia. I conigli hanno poi tre ghiandole che usano per marcare il territorio: le ghiandole del mento, quelle anali e le inguinali. Le orecchie e gli occhi Il coniglio ha orecchie molto sensibili con cui può sentire anche i rumori più tenui. Inoltre hanno un’altra funzione molto importante: servono per la termoregolazione! Il coniglio infatti non ha ghiandole sudoripare e utilizza le orecchie per disperdere il calore in eccesso. Parliamo ora degli occhi. Il coniglio ha un campo visivo molto ampio e vede benissimo anche quando c’è poca luce. Nonostante questo, ha un punto cieco proprio davanti al muso e il cibo viene trovato più con il tatto e l’olfatto che non con la vista. I colori percepiti sono il blu e il verde. L’occhio del tuo animaletto è dotato di una ghiandola lacrimale molto sviluppata e di una palpebra in più, chiamata terza palpebra, che copre la cornea durante il sonno. Il muso e i denti del coniglio Come avrai notato, il tuo coniglietto è dotato di lunghi baffi molto sensibile e il suo naso è in continuo movimento per percepire tutti gli odori possibili: tipico segno di buona salute! Il labbro superiore, detto leporino, è diviso in due. I denti sono tutti caratterizzati da una crescita continua: pensa che gli incisivi si allungano di 10-12 centimetri all’anno! Per questo il coniglio ha bisogno di masticare alimenti che gli permettano di consumarli. Gli incisivi tagliano il cibo, mentre molari e premolari lo triturano grazie alla loro struttura seghettata. Zampe e unghie Il coniglio non cammina, ma saltella! Le sue zampe sono ricoperte di pelo e non hanno cuscinetti plantari. Quelle anteriori hanno cinque dita, mentre le posteriori ne hanno quattro. Le unghie, come i denti, crescono molto e devono essere tagliate periodicamente. Gli organi interni e sessuali del coniglio Devi sapere che il tuo piccolo amico peloso ha un cuore molto piccolo, ma con una frequenza cardiaca di circa 180-250 battiti al minuto! Lo stomaco è voluminoso e sempre pieno, infatti funge da “magazzino”. Ci sono poi l’intestino tenue, che assimila il fruttosio e le proteine, e l’intestino crasso suddiviso in colon e cieco. Ricorda che l’apparato digerente del coniglio, per funzionare alla perfezione, ha bisogno di tantissima fibra. Quindi non far mai mancare al tuo animaletto fieno e erba! Per quanto riguarda gli organi sessuali, nei coniglietti di poche settimane è molto difficile distinguere i maschi dalle femmine. Dopo i tre mesi però nel maschio compaiono i testicoli, ben riconoscibili perché quasi totalmente privi di pelo. Ora che conosci meglio il tuo coniglio, puoi prendertene cura senza fare grossi sbagli. Raccontaci la storia del tuo amico peloso! E continua a seguire il blog de Il Verde Mondo: ogni mese troverai tanti consigli e curiosità!
Cosa mangia il coniglio di casa? Ecco gli alimenti corretti!

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Cosa mangia il coniglio di casa? Ecco gli alimenti corretti!

il dic 18 2024
Sull’alimentazione del coniglio circolano tante notizie false e gli errori alimentari, purtroppo, sono la causa primaria della maggior parte dei problemi medici riscontrabili in questo tenero roditore. Impostare una dieta corretta per il coniglio di casa è molto semplice. Questo piccolo roditore, infatti, dovrebbe mangiare esclusivamente fieno, erba e vegetali freschi e avere sempre acqua pulita a disposizione. Se anche tu vuoi mantenere in salute il tuo coniglietto, impara ad alimentarlo come si deve! Qual è la dieta ideale del coniglio? Per capire come alimentare il coniglio di casa devi osservare il comportamento di quello selvatico, che si nutre soprattutto di cibi ricchi di fibra e che richiedono una lunga masticazione (erba, radici, corteccia). Il coniglio infatti è dotato di denti a crescita continua, quindi ha bisogno di rosicchiare molte ore al giorno per fare in modo che si consumino in maniera adeguata. Vediamo nel dettaglio quali sono gli alimenti alla base della dieta del nostro amico: Fieno. Questo alimento è fondamentale non solo per i denti, ma anche per l’intestino e la flora batterica. Assicurati quindi che il tuo coniglio abbia sempre a disposizione abbondante fieno fresco! Erba. L’erba medica è un alimento molto importante per i giovani conigli fino ad un anno d’età, da sostituire con erbe miste quando diventano adulti. Vegetali. Non devono mai mancare nella dieta quotidiana del tuo coniglio! L’importante è che siano sempre freschi, lavati e serviti a temperatura ambiente. Il coniglio può mangiare tutti i vegetali, ma non devi mai esagerare con le quantità. Le uniche verdure che puoi dargli ogni giorno senza pensieri sono il sedano, il finocchio e il radicchio. Per tutto il resto, usa molta moderazione! Troppi cavoli e broccoli, infatti, causano diarrea e feci molli. Gli spinaci non vanno bene se il tuo animale ha problemi di calcoli e sabbia vescicale. Assolutamente da evitare melanzane, fagioli, legumi, funghi e peperoncino piccante! Acqua. Deve essere sempre disponibile, fresca e pulita! Noi ti consigliamo di utilizzare un abbeveratoio a goccia: non solo garantisce che l’acqua non si sporchi, ma evita che il coniglio possa sviluppare una dermatite umida bagnandosi il mento e la giogaia se costretto a bere da una ciotola. Il coniglio può mangiare la frutta? La frutta è ricca di zuccheri e può quindi favorire l’obesità. Deve essere somministrata in piccole quantità e al massimo 2 volte a settimana, privata delle parti marce, ben lavata e non fredda. Il coniglio può mangiare tutta la frutta: mele, pere, albicocche, ciliegie, banane, arance, mirtilli e così via. Fai molta attenzione ai semi perché sono tossici! La frutta secca (noci, nocciole, mandorle e pinoli) è ricca di proteine e deve essere considerata solo un premio da dare saltuariamente. Se il tuo amico ha già problemi di sovrappeso, ti consigliamo di evitare ogni tipo di frutta. Come regolarsi con il pellet? Il pellet è un cibo nutriente, ma non è indispensabile nella dieta di un coniglio che mangia fieno, erba e verdure a sufficienza. È formato da piccoli cilindri di fieno pressato, erba e vegetali, e il migliore è quello costituito da almeno il 20% di fibra. Leggi sempre l’etichetta prima di acquistarlo, stando attento che non contenga cereali o prodotti di origine animale! Essendo un alimento molto calorico, il pellet potrebbe provocare obesità. Deve quindi essere considerato esclusivamente un’integrazione alla normale dieta del coniglio e la dose non deve mai superare i due cucchiai al giorno. Il nostro consiglio è comunque quello di somministrarlo solo quando è strettamente necessario, ad esempio se il tuo coniglio ha problemi di masticazione. Come nutri il tuo coniglietto? Qual è la sua dieta quotidiana? Raccontaci la tua esperienza e ricorda che solo un’alimentazione corretta manterrà in ottima salute il tuo animaletto. Segui i consigli de Il Verde Mondo e non perdere neanche un articolo del Blog: il prossimo mese parleremo di tutti gli alimenti nocivi per il tuo amico peloso!
Alimentazione del coniglio: alcuni epic fail da evitare!

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Alimentazione del coniglio: alcuni epic fail da evitare!

il dic 18 2024
Se nel mese scorso ci siamo soffermati sulla corretta alimentazione per i conigli di casa, ora (come promesso) ci concentreremo sulle scelte alimentari da evitare per non causare problemi di salute ai nostri amici pelosi. Infatti non basta sapere solo cosa fa bene al coniglio, perché spesso si ha la tentazione di allungare ai nostri animali domestici cibi appartenenti al regime alimentare umano nell’erronea convinzione che non gli possa capitare niente di brutto. Ecco quindi un veloce elenco di alimenti sconsigliati e dei relativi effetti sgraditi. Semi, cereali e fioccati Una dieta a base di questi alimenti è rischiosa nel lungo periodo poiché compromette la dentatura del coniglio. Già nello scorso articolo avevamo accennato che i suoi denti sono soggetti ad una crescita continua e che masticare abitualmente cibi fibrosi aiuta a smussarli; cereali e semi vari invece non possono essere masticati dal coniglio che quindi li ingerirà interi. Con il tempo quindi la dentatura tagliente risulterà dolorosa per la nostra palla di pelo. Come se non bastasse questo disturbo a lungo andare può comportare anche la formazione di ascessi nella zona della testa difficili da curare. Pane, pasta e carboidrati in generale Anche cibi ricchi di carboidrati come pane, grissini, pasta e biscotti non sono privi di conseguenze; in primis, in maniera simile ai semi, questi sono tutti alimenti facilmente masticabili e quindi il rischio è quello di impedire un adeguato consumo dei denti del coniglio; inoltre i carboidrati agiscono negativamente sull’apparato digerente causando infiammazioni o blocchi intestinali curabili solo ricorrendo ad interventi chirurgici. Fate molta attenzione a questo tipo di problemi perché i sintomi sono difficilmente riconoscibili, ma possono anche portare alla morte del coniglio in poco tempo… E noi non vogliamo che accada, vero? Cioccolato e altri dolciumi Dolci e altri cibi grassi, come è facile intuire, possono provocare un aumento di peso nel coniglio e ciò (oltre a renderlo meno carino da vedere) può comportargli un affaticamento a livello osseo, problemi al cuore e ai reni. Decisamente off limit anche il cioccolato che provoca problemi al sistema circolatorio e nervoso, nausee e vomito. Piante da giardino. Quali non fanno bene? Nel caso in cui si voglia lasciare un coniglio libero di nutrirsi nel giardino di casa è bene sapere che non tutto quello che potrà trovarsi davanti gli può far bene. Da questa dieta a “chilometro zero” vanno necessariamente eliminati alcuni tipi di piate comuni come l’edera, i tulipani, i narcisi e simili: il loro effetto principale è quello di favorire la produzione di gas che il coniglio, dato il suo apparato digerente, non è in grado di espellere. Semaforo verde invece per il trifoglio o altre graminacee. Frutta e verdura fanno bene, ma…. Già con lo scorso articolo avevamo anticipato quali tipi di verdure possono risultare nocive per un coniglio: cavoli e broccoli in grandi quantità provocano diarrea, troppi spinaci portano problemi renali e i legumi provocano gas al pari di quanto detto poco fa. Sono poi da evitare aglio, cipolle, patate germogliate, peperoncino, funghi, melanzane e le parti verdi di pomodori e peperoni. Bisogna poi fare attenzione anche ad alcuni frutti: gli agrumi in generale possono causare lesioni della bocca, la banana può dare costipazione, cocco e avocado infine risultano essere troppo grassi. Cambiare dieta? Si, ma in modo graduale! Se avete letto questo articolo troppo tardi e vi siete resi conto che il vostro amico dalle orecchie lunghe ha bisogno di cambiare regime alimentare, sappiate che la conversione deve essere graduale e monitorata. Se lo avete abituato a cibi sbagliati, un passaggio drastico a verdure e fibre potrebbe non essergli gradito (faticherebbe infatti a riconoscerle come cibo). Molto meglio ridurre i vecchi alimenti, fornirgli piccole razioni giornaliere di quelli nuovi per poi aumentarle progressivamente e soprattutto avere un po’ di costanza e pazienza di fronte ad eventuali capricci dell’animale. Adesso avete tutti gli elementi per garantire al vostro coniglio un'alimentazione come si deve. Non ci resta che rimandarvi all’articolo sui cibi consigliati per avere un quadro complessivo della dieta ottimale per i conigli. Scriveteci le vostre esperienze e continuate a seguire il blog de Il Verde Mondo per altre interessanti curiosità!
I conigli non sono roditori! Sono lagomorfi. Ne conosci l'origine?

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I conigli non sono roditori! Sono lagomorfi. Ne conosci l'origine?

il dic 18 2024
Comunemente classificati come roditori, i conigli in realtà sono lagomorfi. Un'attribuzione sbagliata, portata avanti nel tempo, vuole i conigli facenti parte della famiglia dei roditori. In base alla classificazione ufficiale, invece, Roditori e Lagomorfi sono due ordini completamente diversi. Tuttavia è stato dimostrato che sono geneticamente collegati ed avrebbero un comune antenato. È stato infatti rinvenuto un fossile datato 55 milioni di anni fa con caratteristiche della dentatura che sono intermedie tra roditori e lagomorfi. L'ordine dei Lagomorfi comprende due sotto famiglie, gli Ocotonidi e i Leporidi Per Leporidi si intendono lepri e conigli di generi molto simili, caratterizzati da orecchie lunghe, coda molto corta e arti posteriori forti. Gli Ocotonidi sono composti da pika, che per le specie nordamericane prendono il nome di lepri fischianti per la loro abitudine ad emettere fischi acuti. I pika hanno dimensioni ridotte, sono molti simili a un criceto, zampe corte, orecchi arrotondati e coda cortissima o assente. I Lagomorfi di origine selvatica hanno dimensioni tra 15 e 70 cm e possono raggiungere anche i 4,5kg. Per quanto riguarda il coniglio domestico, c'è la razza nana che, generalmente, sta anche sotto al chilo, mentre la taglia gigante può superare anche gli 8 chili. Sono tutti animali erbivori e crepuscolari, cioè attivi da quando cala il sole fino alle prime luci dell'alba, tranne i pika, che sono principalmente diurni. C'è una differenza fondamentale tra conigli e lepri, perché il coniglio nasce completamente cieco e senza pelliccia, mentre la lepre nasce già attiva, con la pelliccia e con gli occhi aperti. Il nome scientifico del coniglio è Oryctolagus cuniculus e deriva sia dal greco che dal latino, in particolare Oryctolagus è l'unione delle parole scavatore e lepre; mentre cuniculus significa cuniculo oltre che coniglio. Dove e come hanno avuto origine? I Lagomorfi si sono evoluti 55 milioni di anni fa in Asia del Nord, per poi diffondersi in tutta Europa. I primi ad addomesticare il coniglio furono i Fenici, che l'avevano scoperto in Spagna nel 1100 a.C. E lo diffusero come animale da carne. Gli diedero il nome shepam, dal quale derivò il nome della Spagna, originariamente chiamata dai Fenici appunto “Terra dei conigli” ossia i-shepan-im. Un contributo alla diffusione del coniglio lo diedero anche i navigatori, che dal Medioevo in poi abbandonavano i conigli sulle isole per poi trovare carne da mangiare quando vi facevano ritorno. I conigli infatti sono proverbialmente dei gran riproduttori e formano in poco tempo delle vere e proprie colonie selvatiche. Questo alto tasso riproduttivo è dovuto anche al fatto che molti esemplari vengono predati o colpiti da malattie. Furono i monaci a introdurre le vere e proprie razze dal XVI secolo, dedicandosi a selezionare gli esemplari più docili, le dimensioni, i colori ed altre caratteristiche ritenute migliori. Siamo giunti così ad avere 60 razze, presenti fino ad oggi. La Mixomatosi usata per contrastare il proliferare dei conigli Negli anni 50 in Francia e in Australia i conigli selvatici erano presenti in gran numero, tanto che si è deciso di ricorrere a una sorta di guerra biologica, diffondendo liberamente il virus della Mixomatosi. In Francia accadde che non solo i conigli selvatici vennero sterminati, ma anche i conigli domestici presero il virus, con risultati catastrofici per questi animali. Invece in Australia si ricorse a questa soluzione perché i terreni erano completamente erosi, a causa della mancanza di vegetazione provocata dal numero incontrollato di conigli che avevano creato un enorme danno ambientale. Questa soluzione si dimostrò efficace nell'immediato, sterminando un gran numero di esemplari, ma non fu in grado di risolvere il problema nel tempo. Nel 1995 si ricorse addirittura ad un altro tipo di virus intestinale che fece registrare ingenti perdite di esemplari selvatici.
5 regole d’oro per prendersi cura del coniglio di casa

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5 regole d’oro per prendersi cura del coniglio di casa

il dic 18 2024
I conigli sono animaletti molto puliti e si prendono cura dell’igiene da soli, lavandosi anche più volte al giorno proprio come fanno i gatti. Nonostante questo, il coniglio di casa ha bisogno di particolari attenzioni. Se anche tu hai scelto questo batuffolo di pelo come coinquilino, segui queste 5 regole d’oro per prendertene cura dalla A alla Z! 1. Spazzolare il mantello Il primo consiglio che vogliamo darti riguarda il mantello: abituati a spazzolarlo ogni giorno per tenerlo sempre in ordine ed evitare che infeltrisca. Questa operazione ti permette anche di rimuovere il pelo morto, il che risulta importante per due motivi: a) il tuo coniglio non avrà il tempo di ingerirlo, scansando così una possibile occlusione intestinale; b) non correrai il rischio di trovare pelo sparso su mobili e tappeti, soprattutto nei periodi di muta in primavera e in autunno Spazzolare il mantello quotidianamente è essenziale se possiedi un coniglio a pelo lungo. Solo in questo modo potrai evitare che la pelliccia diventi un ammasso inestricabile! Arrivati a quel punto, infatti, l’unica soluzione possibile sarebbe la tosatura. Ma come si spazzola un coniglio? Il modo migliore è prenderlo in braccio ed eseguire movimenti morbidi seguendo il verso naturale del pelo. Se incontri qualche nodo, cerca di scioglierlo delicatamente. Se non ci riesci puoi anche tagliarlo, facendo però molta attenzione a non lesionare la pelle. Per quanto riguarda il tipo di spazzola, ti consigliamo di usarne una con setole morbide ed evitare i cardatori, perché possiedono denti appuntiti che potrebbero graffiare la cute. 2. Tagliare le unghie Le unghie del coniglio sono a crescita continua. In natura, l’animale riesce a consumarle scavando nella terra. Per il coniglio di casa le cose sono diverse. Non avendo la possibilità di consumarsi, le unghie crescono e rischiano di diventare pericolose: se sono troppo lunghe possono impigliarsi nella rete della gabbietta o nei tappeti di casa e strapparsi! Per evitare che questo accada, devi controllare periodicamente le zampe del coniglio ed accorciare le unghie con un tronchesino (quelli per cani e gatti vanno benissimo). Attenzione a non avvicinarti troppo al dito! Questa zona dell’unghia contiene infatti i vasi sanguigni. Se hai dei dubbi su come effettuare il taglio, ti consigliamo di rivolgerti al veterinario: potrà aiutarti a fare pratica.   3. Pulire le orecchie Le orecchie del coniglio sono una zona molto delicata, dove si può accumulare del materiale ceruminoso. Per toglierlo puoi utilizzare dei prodotti che sciolgono il cerume (gli stessi venduti anche per cani e gatti). Per la pulizia ti consigliamo il cotone: attento a non spingere lo sporco ancora più in profondità! Assolutamente da evitare i bastoncini di cotone: potrebbero irritare la cute e lesionare il timpano. Se noti che il tuo amico peloso scuote spesso la testa, potrebbe aver prurito alle orecchie! Rivolgiti subito al veterinario per capire se si tratta di un’otite parassitaria. 4. Controllare la zona genitale Quando il coniglio è sano e in forma, si occupa di tenere pulita la sua zona genitale. Nonostante questo, nelle tasche delle ghiandole genitali può accumularsi del cerume di colore scuro. Ogni tanto, quindi, devi controllare anche questa zona mettendo il coniglio a pancia in su. Per la pulizia usa una garza inumidita con acqua tiepida o con un disinfettante ad azione antisettica (ad esempio la clorexidina). 5. Bagnetto: sì o no? Questo è il dubbio che hanno un po’ tutti. Devi sapere che esistono due modi per pulire un coniglio molto sporco: il bagno a secco e quello con l’acqua. Tra i due metodi, il primo è senz’ombra di dubbio il migliore. Il bagno è però un argomento che merita il giusto spazio e proprio per questo abbiamo deciso di parlarne in maniera approfondita in uno dei nostri prossimi articoli. Dunque, stay tuned e continua a seguire il blog de Il Verde Mondo!
Come deve essere la casa del coniglio?

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Come deve essere la casa del coniglio?

il dic 18 2024
Il coniglio va tenuto nella sua gabbia quando tu non sei in casa, per evitare danni, visto che ai conigli piace rosicchiare tutto ciò che trovano alla loro portata! Prima regola: la gabbia deve essere molto spaziosa! Due conigli nani per esempio hanno bisogno di uno spazio minimo di 100 cm x 60 cm. Se invece hai un coniglio di dimensioni standard la gabbia deve essere molto più grande. Comunque qualunque taglia sia il tuo amico peloso, l'altezza minima a sua disposizione dovrebbe essere di almeno 50 cm, perché ha bisogno di saltare e muoversi in libertà. Hai mai pensato alla conigliera da giardino? In primavera e in estate il tuo piccolo amico sta sicuramente meglio in giardino a contatto con erba e aria fresca. Per questo ci sono le casette in legno con giardinetto coperto dedicate ai conigli. Il fondo della casetta vera a propria è zincato, per essere completamente pulibile. Puoi decidere di spostare quando vuoi questa conigliera al chiuso. Se tieni il coniglio in casa nella sua gabbietta, devi essere sicuro che le sbarre non siano rivestite di plastica, poiché se vengono rosicchiate potrebbero essere dannose per la sua salute. Meglio preferire sbarre in metallo. La dimora del nostro pelosetto deve essere ben arieggiata, considerando che si accumulano al suo interno umidità ed ammoniaca prodotte dall'animale. Quando il coniglio viene liberato per casa dovrebbe avere libero accesso alla sua dimora in ogni momento. Quando invece lo riponi nella sua gabbia controlla sempre che i ganci siano chiusi bene per evitarne la fuga. Perché va scelta con cura la lettiera?È necessario scegliere bene la lettiera per il coniglio perché capita che per noia la possa rosicchiare e ingerire. La tua compagnia è fondamentale per lui; se lo lasci troppe ore da solo ne soffrirà. La soluzione ideale è una lettiera atossica e che non causi costipazione se ingerita. Puoi scegliere i pellet di tutolo di pannocchia, di carta riciclata o i truccioli di legno, ma anche il fieno, basta che sia senza muffe e fresco (tra l'altro è anche un ottimo alimento). La paglia non è particolarmente consigliata perché non assorbe molto e potrebbe anche ferire l'animale nel caso in cui sia troppo grossolana. Da evitare la segatura come anche il ghiaino in sepiolite per gatti. Attenzione a stoffa e carta perché se ingoiate possono provocare un'ostruzione intestinale. Ricorda che la lettiera deve essere cambiata ogni giorno! La sua tanaLa natura selvaggia del coniglio gli ha sempre imposto di rifugiarsi in una tana sicura, per difendersi dai predatori. Per questo motivo anche se il tuo amico pelosetto fa una vita domestica ha comunque bisogno di nascondersi in un luogo chiuso, che reputa come sicuro, quando si sente minacciato. Puoi improvvisare una casetta fai da te o usare quelle in commercio, basta che non siano presenti vernici tossiche. Il cibo può essere messo in una ciotola, che non sia facilmente rovesciabile, mentre il fieno può essere sparso per la gabbia. L'acqua a disposizione deve essere sempre fresca, in un abbeveratoio a goccia. Controlla sempre che l'abbeveratoio funzioni correttamente perché col tempo potrebbe ostruirsi e non erogare più acqua. Il coniglio tende ad annoiarsi, quindi mettiamogli a disposizione dei giochi per tenerlo impegnato, sia fisicamente che mentalmente. Se viene lasciato solo per molto tempo infatti, può ricorrere a comportamenti sbagliati come strapparsi il pelo, mangiare una quantità eccessiva di cibo o rosicchiare qualsiasi cosa gli capita. Dagli una piccola pallina di plastica, vedrai come si divertirà a lanciarla in aria. Puoi usare anche giochi per neonati o per cani, che generalmente sono sicuri.Almeno una volta a settimana dovresti lavare con sapone tutta la gabbia (accessori compresi), risciacquarla, passare di nuovo acqua e candeggina, sciacquare nuovamente. Dove va messa la sua gabbia?Trova un posto tranquillo, ma non troppo, il coniglio non ama essere isolato. Tienila comunque lontano dagli elettrodomestici e dai rumori (come radio e tv). All'animale non fa bene essere disturbato da altri animali e da bambini troppo molesti. Da evitare il caldo eccessivo: i conigli tollerano bene il freddo, ma non il caldo. Con una temperatura di 35 gradi l'animale può facilmente morire per un colpo di calore. L'ideale è una temperatura dai 10-12 gradi ai 20-22 gradi. Meglio evitare la luce diretta del sole e le correnti d'aria.
Fare il bagno al coniglio, si o no? Ecco alcuni suggerimenti!

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Fare il bagno al coniglio, si o no? Ecco alcuni suggerimenti!

il dic 18 2024
Siamo finalmente giunti alla seconda parte delle regole da seguire per la pulizia del coniglio. Abbiamo già visto l’importanza di spazzolargli il pelo, tagliargli le unghiette, pulire le lunghe orecchie e controllare la zona genitale. Siamo rimasti però in sospeso con l’interrogativo “Bagnetto si o no?” e quindi riprendiamo proprio da questo argomento! Bagno al coniglio: quando si può o si deve fare? Come abbiamo detto nel nostro articolo '5 regole d'oro per prendersi cura del coniglio di casa', questi graziosi animali sono in grado di provvedere da soli a pulirsi con minuziosa attenzione, ragion per cui si può già affermare in prima battuta che la pratica del bagnetto non dovrebbe essere cosa abituale! Tuttavia può capitare che il nostro amico morbidoso si sporchi più del normale (soprattutto sulle zampe, nella zona genitale, in quella attorno l’ano e sotto la coda). In questi casi sarà in effetti opportuno intervenire con un bagno, ma prima di ciò sarà di importanza prioritaria chiedersi la ragione della poca igiene! Proprio perché di natura il coniglio provvede autonomamente alla sua pulizia, un eccesso di sporco sta ad indicare che qualcosa non va: ad esempio perché non puliamo come si deve la sua gabbietta o lo lasciamo gironzolare in luoghi troppo sporchi e umidi, oppure a causa di incontinenze o di problemi intestinali che rendono le sue feci particolarmente molli! Preso coscienza dei problemi e intervenuti a dovere per risolverli, ora possiamo passare agli accorgimenti per il bagnetto! Se lo si deve fare, quali metodi utilizzare? Bagno a secco È di gran lunga l’alternativa più consigliata in quanto potenzialmente meno traumatica per il coniglio e consiste nell’applicare e massaggiare sulla zona interessata una sostanza polverosa. Ciò consentirà di togliere umidità allo sporco e di facilitarne la successiva rimozione per mezzo di una spazzola morbida. In caso di grumi di sporco ostinati, spazzoliamo con delicatezza per evitare irritazioni e lacerazioni. Se non riusciamo a toglierli, meglio tagliare il pelo. Per quel che riguarda la polvere da utilizzare, la migliore è l’amido di mais. Bandite invece sostanze a base di talco che irritano le vie respiratorie e possono risultare cancerogene. Si consiglia in ogni caso di consultare il veterinario per scegliere la polvere detergente più appropriata. Bagno ad acqua Consigliabile quando un coniglio è particolarmente sporco, umido e maleodorante. In questo caso la pulizia andrà fatta sempre sulla zona interessata con l’ausilio di uno straccio imbevuto in acqua tiepida. Se risultasse proprio necessario l’uso di un detergente, scegliamo uno sciampo ipoallergenico, un sapone neutro o del bicarbonato (ferma restando la convenienza di chiedere prima ad un veterinario). Raccomandazioni importanti per un bagno con acqua perfetto Proprio perché più traumatico, è fondamentale sapere alcune cose che ci permetteranno di rendere il bagnetto in acqua il meno fastidioso possibile! 1. Meglio farsi aiutare da un'altra persona affinché tenga ben fermo il coniglio nella posizione ideale mentre noi procediamo con il lavaggio. 2. La posizione ideale per tenere il coniglio è in verticale con la parte posteriore appoggiata nella bacinella d’acqua o sorretta da una mano. Mai tenere il coniglio con la schiera parallela al terreno perché questa posizione potrebbe indurgli uno stress eccessivo anche se all’apparenza l’animale potrà sembrare rilassato. 3. Non immergiamo completamente il coniglio nell’acqua! Ciò gli potrebbe comportare stress o peggio ancora un'ipotermia. Meglio trattare la singola zona o al massimo immergere solo la parte posteriore in non più di 6 cm d’acqua. 4. Parliamo al nostro coniglio con voce calma mentre lo laviamo al fine di tranquillizzarlo. 5. Dopo il lavaggio asciughiamolo rapidamente e delicatamente tamponando con un asciugamano o, se proprio serve, con un phon a temperatura minima e senza insistere più di tanto sulla stessa zona (potremmo correre il rischio di bruciare ed irritare la pelle). 6. Cerchiamo di eseguire il tutto in rapidità per minimizzare lo stress. 7. Ricompensiamolo a pulizia finita per dagli un’associazione mentale positiva e abituarlo alla procedura.
Malattie del coniglio: 10 sintomi per riconoscerle e prevenirle

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Malattie del coniglio: 10 sintomi per riconoscerle e prevenirle

il dic 18 2024
Col tempo stiamo imparando a prenderci cura dei nostri conigli domestici. Conosciamo cosa gli fa bene e cosa no, come lo si deve nutrire, come renderlo felice… A volte però tutte queste attenzioni non sono sufficienti per mettere il nostro amico al riparo da conseguenze molto serie. Oggi quindi ci soffermeremo sui 10 sintomi per riconoscere e prevenire le malattie e altri disturbi di salute del coniglio! 1. Sintomi di scarso appetito Quando è in salute, il coniglio non è in grado di restare a digiuno per molto tempo. Quindi anche solo una giornata senza toccare cibo è sintomo che qualcosa non va e che bisogna correre ai ripari. Continuando a non mangiare l’apparato digestivo del coniglio si fermerà causando anche danni al fegato. Se al contrario mostra appetito però poi non mangia il problema potrebbe essere una masticazione dolorosa e quindi problemi ai denti. 2. Inattività Se notate che il vostro coniglio passa molto tempo fermo, tranquillo e in disparte, ciò potrebbe essere sintomo di un qualche malessere. Vi converrà approfondire la questione per trovare la causa che ne sta all’origine. 3. Problemi motori e posturali Testa inclinata? Il cosiddetto torcicollo del coniglio è un'anomalia conseguente a qualche malattia. In casi più gravi può sfociare nell’incapacità di stare dritto. Meno preoccupanti saranno invece eventuali zoppicature, sintomo di fratture o distorsioni. 4. Noduli e rigonfiamenti strani Non sottovalutate mai rigonfiamenti o protuberanze strane sul corpo del coniglio! Potrebbero essere ascessi o peggio, tumori. Specialmente gli ascessi vicini alla bocca potrebbero dipendere da infiammazioni dell’osso sottostante ai denti. 5. Disturbi alle orecchie Se vi capitasse di notare arrossamenti alla base del padiglione auricolare, prendete in considerazione l’ipotesi che il coniglietto abbia un’infezione. Diversamente, la presenza di croste sull’orecchio potrebbe essere causata da acari o altri parassiti. 6. Problemi al naso Più o meno come per le orecchie, se il pelo attorno al naso sembra imbrattato potrebbe dipendere da secrezioni nasali sintomo di una qualche infezione. Eventuali croste invece potrebbero essere ricondotte ad infestazioni parassitarie. 7. Pelo imbrattato o a chiazze Dato che normalmente il coniglio tiene molto alla sua pulizia, il fatto che presenti il pelo sporco potrebbe significare che gironzola in ambienti poco salubri, oppure che c’è qualche problema di salute. Con la muta poi, la comparsa di chiazze prive di pelo potrebbe essere normale. Altre volte potrebbe nascondere qualche malattia. Per accertarvene ricordate di controllare la pelle nuda e verificare l’eventuale presenza di irritazioni cutanee. 8. Anomalie agli occhi L’occhio del coniglio dovrebbe apparire limpido e pulito. Qualsiasi imperfezione è da considerarsi come un campanello d’allarme. Lacrimazione, muco, croste, problemi alla pelle delle palpebre sono tutti sintomi di eventuali malattie non strettamente collegate ai soli occhi (per esempio possono dipendere da problemi ai denti). Se poi l’occhio appare troppo sporgente, dietro di esso è possibile che vi sia un ascesso (assai difficile da curare). 9. Feci anomale In condizioni normali le feci del coniglio si presentano come palline solide e scure. Dimensioni o consistenza diversa dovrebbero farvi preoccupare: il problema potrebbe essere solo una carenza di fibre lunghe, in certi casi possono nascondersi anche malattie mortali! 10. Urina rossastra o limpida Controllare le urine del coniglio può essere utile per riconoscere e prevenire certi disturbi. In base a ciò che mangiano la colorazione dell’urina può variare dal giallo al marroncino. È comunque facile riconoscere se una pigmentazione rossastra dipende dalla presenza di sangue: segno di calcoli, cistiti o malattie dell’utero nelle femmine. Se poi l’urina appare limpida (e non torbida come dovrebbe essere) il problema può risiedere nei reni.   Se notate qualcuno di questi sintomi, non fatevi prendere dal panico e chiedete subito un parere al vostro veterinario di fiducia. Lui saprà riconoscere il problema e suggerirvi come procedere!
Come allevare i conigli ariete: alcuni consigli per prendersene cura

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Come allevare i conigli ariete: alcuni consigli per prendersene cura

il dic 18 2024
I conigli di razza ariete si riconoscono dalle orecchie cadenti ai lati. Sono animali teneri e coccoloni. Ben curati, vaccinati regolarmente e trattati con amore, vivono dai 9 fino ai 15 anni. I conigli ariete, come del resto tutte le altre razze, non vanno acquistati solo perché ispirano tanta dolcezza! Hanno bisogno di attenzioni costanti e di essere considerati parte integrante della famiglia. Ragion per cui proveremo a dare qualche consiglio utile su come allevare i conigli ariete. Comportamento del coniglio ariete verso il padrone I conigli ariete sono adorabili. Ciascuno ha il proprio carattere ed una personalità forte. Trattati con amore, ricambiano con immenso affetto e docilità. Necessitano di un'interazione frequente per sviluppare un legame solido e di complicità. In caso contrario, potrebbero dimostrare una certa aggressività, che si può tradurre in morsi e graffi verso il padrone. Bisogna quindi offrire loro tutto il tempo e le attenzioni di cui necessitano. Dove tenere il coniglio ariete? Prima di allevare un coniglio ariete in casa, è importante predisporre tutto il necessario per ospitarlo. Pertanto la prima cosa da stabilire è “dove alloggerà”, se in casa oppure in gabbia all'aperto. In quest'ultimo caso, procurati una bella conigliera dalle dimensioni adeguate. Posiziona la conigliera in una zona sicura, lontano da correnti d'aria e dai raggi diretti del sole. Sistemare le ciotole per il cibo e l'acqua, una lettiera per i bisogni e qualche giochino adatto. Pulizia e igiene del coniglio Passiamo ad alcune raccomandazioni per la pulizia. Conigliera e lettiera, all'aperto come in casa, vanno pulite regolarmente, ogni giorno, per evitare spiacevoli malattie al coniglio. A livello di igiene personale è bene sottolineare quanto il bagnetto al coniglio debba essere fatto solo se e quando strettamente necessario per evitare stress eccessivi o altri problemi di salute. Il coniglio ariete poi va spazzolato con frequenza, per eliminare il pelo superfluo. Cosa mangiano i conigli di razza ariete? L'alimentazione nei primi mesi di vita svolge un ruolo molto importante nella prevenzione di malocclusioni dentarie ed altre patologie. Il coniglio ariete, in questa fase, richiede un accesso illimitato a palline di erba medica, fieno e molta acqua pulita. I conigli adulti, invece, necessitano di una dieta varia, con l'introduzione graduale di frutta e verdure. In particolare, evitare consumi eccessivi di carote e frutta fresca, troppo ricca di zuccheri. Prediligere, invece, legumi, spinaci, cicoria, broccoli, mele, susine e fragole. Meglio se in due! I conigli ariete non amano la solitudine. Pertanto, valuta anche la possibilità di acquistarne un altro, della stessa razza. Qualora si decida per una coppia maschio e femmina, potrebbe convenire una sterilizzazione se volete evitare improvvise cucciolate. La sterilizzazione, inoltre, è importante per scongiurare il temuto cancro alle ovaie. Quindi, rivolgiti al veterinario di fiducia, specializzato in animali esotici.
Consigli per allevare un coniglio nano: tenero, piccolo e morbido!

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Consigli per allevare un coniglio nano: tenero, piccolo e morbido!

il dic 18 2024
Il coniglio nano, così chiamato per la sua dimensione contenuta (da adulto non pesa più di 1,5 kg), è un animale simpaticissimo con le orecchie lunghe e il nasino in perenne movimento. Timido ma decisamente affettuoso, meno impegnativo di un cane o di un gatto, ti farà comunque molta compagnia. Vorresti allevare un coniglio nano? Ecco qualche consiglio utile! Scegliere una conigliera spaziosa e facile da pulire Allevare in casa un coniglio nano è molto semplice. Non ha esigenze particolari, ma bisogna comunque rispettare alcuni accorgimenti di fondamentale importanza. Iniziamo dalla scelta della conigliera. Sceglila ampia, affinché il tuo cucciolo abbia sufficiente spazio per muoversi, e con la base estraibile per una facile pulizia e manutenzione. Il fondo della gabbia andrà riempio con una lettiera adatta ai roditori (o più propriamente ai lagomorfi): niente trucioli, segatura o la stessa sabbietta usata per i gatti. Si consiglia di pulire la lettiera con molta frequenza… quasi tutti i giorni, se volessimo andare sul sicuro! La nuova casetta andrà quindi posizionata in un ambiente luminoso e lontano da eventuali intemperie per evitare raffreddori e altre malattie. Cosa dare da mangiare ad un coniglio nano? L’alimentazione di un coniglio nano è davvero semplice. In commercio esistono vari tipi di alimenti secchi espressamente dedicati ai conigli. Fatti consigliare dal veterinario per la scelta di quello più adatto al tuo amico! Essendo un erbivoro poi apprezzerà moltissimo foglie di insalata (soprattutto la costa bianca e croccante), carota, sedano o finocchio. Ogni tanto potrai dargli una mela o un altro frutto… ma con parsimonia, per evitare che il coniglietto vada incontro al sovrappeso. Lava bene tutti gli alimenti e soprattutto asciugali prima di darglieli. Assolutamente inadatti pane, grissini o altri farinacei. Prima di tutto perché questi alimenti non permettono all'animale di mantenere i denti limati (dato che nei roditori sono a crescita continua). E poi perché gli amidi in essi contenuti possono causare patologie intestinali anche gravi. Il coniglio dovrà avere sempre a disposizione anche una ciotola di acqua fresca e un po' di fieno. Altri consigli per conoscere e curare il coniglio nano Ora che hai sfamato il tuo coniglio e gli hai procurato una casa, impara un po' a conoscerlo meglio! Ci vorrà qualche giorno per farlo ambientare in casa, ma sta tranquillo che una volta abituato si troverà benissimo! Se lo vedi sdraiato con le zampe distese significa che è completamente rilassato e si sta riposando. Se invece si piazza sulle zampe sollevate e tiene la codina in posizione orizzontale vuol dire che qualcosa lo innervosisce o lo spaventa. Se si avvicina dando dei colpetti alla tua mano con la testa è in cerca di attenzione: coccole o cibo. E se lo vedi ingerire le proprie feci (cosa che sicuramente ti farà inorridire) non preoccuparti: è un comportamento normale dovuto alla particolarità del suo intestino e alla necessità di garantirsi l'apporto di alcune vitamine. Anche il veterinario lo confermerà, oltre a darti informazioni utili riguardo le vaccinazioni indispensabili e l'eventuale sterilizzazione.
Come riconoscere e interpretare il comportamento del coniglio?

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Come riconoscere e interpretare il comportamento del coniglio?

il dic 18 2024
"Il coniglio è un animale che nasconde aspetti molto interessanti. Può dimostrarsi estremamente intelligente, a volte curioso, altre molto pigro, a volte affettuosissimo, ma se si arrabbia può diventare anche aggressivo. Con questo articolo proveremo a spiegare come interpretare il comportamento del coniglio e capire quali stati d’animo si nascondono dietro a certi suoi atteggiamenti. Come capire se il coniglio è a suo agio o se ha paura? Per valutare il livello di confidenza del coniglio con l’habitat circostante è opportuno osservare come si comporta. Se tende a resta fermo sulle zampe, casomai con occhi spalancati e orecchie abbassate, significa che è intimorito da qualcosa. Al contrario se assume una postura stesa allungata, se si mette in piedi sulle zampe posteriori, o se lo vedi masticare lentamente, ciò sta ad indicare che è rilassato, incuriosito e di buon umore. Infine va ricordato che il coniglio ha un istinto molto sviluppato: può percepire, quando noi umani abbiamo paura o addirittura quando una donna ha il ciclo mestruale... Questo per dire che spesso le sue reazioni sono diretta conseguenza delle nostre e che sta a noi infondergli sicurezza e tranquillità! Coniglio stressato? Quali sono i sintomi? E le ragioni? Ci sono determinati comportamenti che segnalano che il nostro coniglio è stressato: quando sporca casa di urina o feci, quando manifesta comportamenti irrequieti, quando si morde da solo, o quando scava ovunque gli capiti… Questi sintomi da stress possono essere dovuti a paura, noia o all’essere costretto in spazi assai limitati. Se invece convive con un altro coniglio, allora il motivo potrebbe essere un altro, ovvero uno stress di tipo ormonale. Questo problema spesso si accompagna all’emanazione di un odore particolare da parte del coniglio. La soluzione consiste nella sterilizzazione. Atteggiamenti aggressivi? Perché? Il coniglio non è un animale cattivo, ma in alcuni casi può risultare aggressivo, sia verso l’uomo che verso altri suoi simili. Tra i motivi più comuni che possono scaturire aggressività nel coniglio ci sono: l’essere sempre chiuso in gabbia, l’aver subito maltrattamenti da cucciolo, o semplicemente l’essere impaurito. L’aggressività verso i suoi simili, invece, può dipendere da stress ormonale (visto prima) o dall’attitudine alla territorialità. I conigli tendono a proteggere il loro territorio, tanto da difenderlo dagli estranei in maniera aggressiva. Come capire quando il coniglio ha accettato la figura del padrone? La soddisfazione più grande per un padrone è sicuramente quella di essere accettati dal proprio coniglio. Ecco in che modo ce lo può dimostrare. In primis, vale un discorso analogo a quello fatto per la territorialità. Se lo vedi strusciarsi su di te, significa che ti sta rivendicando come di sua proprietà (rilasciando il suo odore attraverso una ghiandola posta in prossimità del mento) e che fai ufficialmente parte del suo gruppo! L’affetto che prova per te però sarà ancora più evidente se si avvicina ed inizia a leccarti il viso! Come dimostra se è annoiato o meno? Sicuramente per far si che questo animaletto si esprima al meglio, dovrà essere stimolato tantissimo, e quindi non va lasciato esclusivamente chiuso in gabbia. Altrimenti potrebbe mostrare atteggiamenti aggressivi o distruttivi. Se si decide di allevare il coniglio come animale domestico, arricchire il suo ambiente con tanti giochi e diversivi lo renderà più felice. Proprio per questa ragione, un’alternativa alla classica gabbietta per conigli può essere una vera e propria conigliera. Un ambiente protetto, ma più ampio e che meglio si presta ad intrattenere come si deve il nostro amico. A tal proposito, nel nostro e-commerce potrai trovare una sezione dedicata alla vendita online di conigliere. Qui invece troverai altre informazioni su come gestire la casa del coniglio!"
Quando e perché conviene sterilizzare il coniglio?

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Quando e perché conviene sterilizzare il coniglio?

il dic 18 2024
Più volte in questo Blog abbiamo parlato di conigli: di come allevarli, di cosa dargli da mangiare, delle loro malattie e delle razze indicate per la vita domestica... Questa volta invece vorremmo concentrarci su un altro aspetto da non trascurare, ovvero la convenienza di sterilizzare il coniglio o, al contrario, di farlo riprodurre. Diversamente da quello che può sembrare, le argomentazioni a favore della prima opzione (la sterilizzazione) sono molte. È bene quindi sapere alcune cose prima di capire come comportarsi col proprio coniglietto!   Sterilizzazione o riproduzione? Cos’è meglio per il coniglio? Quando raggiungono la maturità sessuale, i conigli cominciano a manifestare in modo abbastanza accentuato il desiderio di accoppiarsi. Questo dato di fatto mette per forza di cose il proprietario nella condizione di valutare seriamente il problema “sterilizzazione o meno”. Senza addentrarci in troppi dettagli, qui ci limiteremo a dire che, il vero e proprio ostacolo nell'attuare la riproduzione dei conigli sta proprio nel gestire il continuo bisogno degli animali ad accoppiarsi. Nei prossimi appuntamenti torneremo sull’argomento con qualche informazione in più. In questo articolo, invece, ci concentreremo di più sui conigli domestici. Sottolineando, come vedremo tra poco, che la sterilizzazione  non è per forza una cosa odiosa o contro natura. Perché sterilizzare un coniglio domestico? In molti potrebbero pensare che privare un coniglio della sua vita sessuale sia una cosa perfida. In realtà esistono tutta una serie di disturbi fisici o psicologici, conseguenti ad una mancata sterilizzazione, che suggeriscono l’esatto contrario. Le prime conseguenze negative della mancata sterilizzazione si possono vedere a livello comportamentale. La maturità sessuale, come detto prima, spinge il coniglio a cercare di riprodursi in tutti i modi, se questo non avviene è lo stesso animale a risentirne per primo, dimostrandosi stressato, triste e particolarmente aggressivo (soprattutto con i suoi simili). Altro campanello d’allarme è rappresentato dal fatto che il coniglio potrebbe cominciare a fare i suoi bisogni ovunque e non solo nella sua lettiera. Ben più gravi però sono le ragioni puramente mediche che vanno a favore della sterilizzazione. In entrambi i sessi, gli animali non sterilizzati rischiano di sviluppare vari tipi di tumori spesso mortali. Per le femmine in particolare esiste un elevata possibilità di contrarre un tumore all’utero (si va dal 50 all’80%). Sempre nelle femmine possono anche presentarsi delle gravidanze isteriche: una coniglietta non sterilizzata, dopo un atto sessuale avuto con un esemplare maschio sterilizzato, può cominciare a comportarsi come se fosse incinta anche se in realtà non lo è. La sterilizzazione Dopo tutte le argomentazioni esposte a favore, passiamo ora alla sterilizzazione vera e propria. La sterilizzazione può essere condotta dopo i primi sei mesi di vita sulle femmine e dopo quattro mesi sui maschi. Sterilizzare subito il proprio coniglio rappresenta la scelta migliore. L'intervento dovrà essere eseguito da un veterinario, onde scongiurare qualsiasi rischio legato ad eventuali infezioni. Dopo l'operazione, l'animale maschio tende a riprendersi in fretta, mentre per le femmine l'intervento può risultare leggermente più complesso, così come il periodo post operatorio.
La riproduzione del coniglio: la formazione della coppia

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La riproduzione del coniglio: la formazione della coppia

il dic 18 2024
Qualche articolo fa avevamo introdotto l’argomento “riproduzione del coniglio”, esordendo con le motivazioni a favore della sterilizzazione. Archiviato questo tema, ora possiamo intraprendere un altro viaggio in cui parleremo della riproduzione vera e propria: partiremo con la formazione della coppia, fino ad arrivare allo svezzamento dei piccoli coniglietti. Come scegliere gli esemplari per la riproduzione? Come stabilire un rapporto tra gli stessi? Quali tempistiche possono essere necessarie? Queste sono le domande di base alle quali cercheremo di rispondere per spiegare come avviene la formazione della coppia. La maturità sessuale dei conigli La maturità sessuale dei nostri amici lagomorfi  (così è chiamato il genere animale cui appartengono i conigli) arriva in generale dopo i 4 – 10 mesi di vita. Le razze nane tendono ad essere più precoci di quelle più grandi o di quelle giganti. Inoltre le femmine solitamente raggiungono la maturità sessuale poco prima dei maschi. Come scegliere i conigli riproduttori? Nella scelta dei 2 riproduttori la genetica dovrebbe giocare un ruolo fondamentale. Non bisogna optare solo per 2 esemplari sani, in forma e con un patrimonio genetico invidiabile per la specie, ma anche per quelli più docili, più gestibili e poco paurosi (il carattere ha una componente ereditaria). Per sopportare al meglio la successiva gravidanza, la femmina (in particolare) dovrà essere in ottimo stato di salute. Non dovrà essere convalescente da malattia e giusta costituzione (non troppo grassa o tropo magra). Come far conoscere tra i loro i due conigli I due conigli scelti per la riproduzione devono vivere separatamente e quindi non condividere gli stessi spazi (questo per la loro propensione alla territorialità). Negli allevamenti ad esempio è la femmina ad essere introdotta nell’habitat del maschio perché, nel caso contrario, lei potrebbe mostrarsi più protettiva verso il suo territorio. Nel caso in cui invece i due animali venissero introdotti in un ambiente completamente estraneo per entrambi, il maschio potrebbe dimostrarsi più curioso nell’esplorare i nuovi spazi che nei confronti della compagna. Tempistiche per l’accoppiamento Anche se il coniglio non ha un vero e proprio periodo in cui entra in calore (ed è quindi quasi sempre pronto alla riproduzione) non è detto che l’atto di accoppiamento vero e proprio si esaurisca in poco tempo. Nello specifico, può capitare che la femmina non sia pronta e ciò può richiedere più tentativi. Quando una coniglietta è pronta, lo esprime assumendo una posizione che facilita l’approccio del maschio (zampe posteriori e coda rialzate). Se ciò no avviene, significa che la femmina ha ancora bisogno di tempo. Di conseguenza, per assicurarsi che l’accoppiamento vada a buon fine bisognerà provare per più volte un avvicinamento dei 2 esemplari (sessioni quotidiane di circa mezzora, fino a raggiungere almeno un paio di accoppiamenti. Nei prossimi appuntamenti passeremo ad affrontare i temi della gravidanza e dello svezzamento dei piccoli conigli.