Api e Apicoltura

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Le Arnie Flow™ Hive e L'apicoltura

il dic 17 2024
E 'difficile pensare a un hobby più gratificante dell’apicoltura. Le api sono affascinanti piccole creature. Esse svolgono un ruolo chiave nel nostro approvvigionamento alimentare e forniscono un'abbondanza di delizioso miele. Sarà fantastico avere una fornitura di miele fresco derivante dal vostro alveare per tutta la famiglia. Mantenere la vostra arnia vi potrà anche aiutare nel vostro lavoro di giardinaggio, infatti le api forniscono una grandissima impollinazione delle vostre piante, e, di conseguenza aumenterà l'abbondanza della frutta e degli alberi di noce, oltre alla maggior parte delle piante che avete in giardino. Inoltre, sarà possibile trascorrere pomeriggi interi a guardare il loro lavoro lontano attraverso le finestre di visualizzazione uniche dell’alveare classico Flow™ e cominciare ad instaurare un legame più forte con la natura, con questo prodotto potrete imparare  tutto sugli alveari e su come prendersi cura delle vostre api. Se siete nuovi e non avete mai coltivato questo hobby, troverete, come a molti altri capita, che ne diventerete rapidamente dipendenti. Con il tempo, imparerete a individuare e interpretare i segni che l’alveare utilizza per segnalare la sua salute e il benessere. Un istinto primordiale vi pervaderà, la soddisfazione di riuscire a condividere la vita in comunione con le proprie api sarà enorme. Questi sono animali selvatici, ma gli esseri umani hanno un rapporto simbiotico con le api che risale a migliaia di anni. Una delle grandi cose di Flow ™ Hive riuscire ad arrivare a conoscere gli animali nel loro intimo, potrete anche essere più a contatto con le piante che li sostengono, oltre a quel po'di terra del pianeta in cui viviamo. Il gusto del miele varia notevolmente a seconda del foraggio disponibile in un dato momento. Poiché ogni mielario Flow™ viene raccolto separatamente, potrete scoprire che ognuno ha un sapore caratteristico diverso. Potreste avere un tipo di miele che ricorda un frutteto o un albero di limoni. Durante i mesi successivi potreste ottenere una qualità impregnata con la tonalità leggermente aromatica delle rose del vostro vicino o della lavanda che trovate lungo la strada che porta verso casa, oltre che della nostra inconfondibile acacia. Le variabili sono quasi infinite, ma, nel corso del tempo, vi ritroverete a poco a poco sempre più in sintonia con la natura mutevole della vostra parte del mondo. Quando si tratta di apicoltura, l'apprendimento non si ferma mai, anche per gli apicoltori più esperti. Si tratta di un lavoro d'amore, che può offrire una vita di godimento. Ma è importante ricordare a chi legge questo articolo che questa è pur sempre zootecnia. Quindi sarà necessario sporcarsi le mani e si sarà sempre sottoposti ai rischi della natura. Spessi abiti di cotone e altri dispositivi di protezione individuale saranno in grado di offrire una protezione eccellente contro le punture delle api, chiaramente il rischio c’è sempre e qualche volta la vostra “corazza” potrebbe non essere sufficiente ad evitarvi qualche puntura. E' quindi importante per i nuovi hobbisti muoversi con cautela quando si lavora alle arnie. Mettetelo pure in preventivo prima o poi una puntura la prenderete sicuramente. Alcune persone hanno gravi allergie alle punture delle api, quindi si prega di essere a conoscenza dei potenziali pericoli, soprattutto per i bambini, nel determinare se l'apicoltura è il giusto hobby per voi. Consigli per i nuovi apicoltori Ci sono alcune cose che dovreste fare prima di acquistare il vostro Flow ™ Hive. Mantenere delle api, come ogni altra attività di zootecnia, richiede alcune competenze specifiche e un po’ di conoscenze per garantire la salute e il benessere degli animali e delle persone che sono attorno a voi 1. Registrati come apicoltore e verificare le normative locali E 'molto importante che vi registriate presso la vostra autorità locale per dichiarare la presenza di api e per conoscere tutte le norme in materia di apicoltura. Vi garantiamo che se esistono queste regole è per una ragione specifica e quindi le dovrete conoscere 2. Imparare il più possibile C'è una ricchezza di conoscenze molto grande sull’apicoltura nel web, ma niente è meglio di parlare con altri apicoltori. Seguire il nostro blog e il nostro forum in tema di apicoltura vi potrà essere senz’altro utile. Saremo a vostra disposizione per potervi suggerire al meglio. C'è molto da imparare! 3. Ottenere l’attrezzatura giusta Tutti gli apicoltori vengono punti ad un certo punto. Ma se sarete attenti e sicuri potrete evitare molto bene questo inconveniente. Chiaramente l’uso della giusta attrezzatura è importante. Un abito per apicoltore è essenziale, soprattutto per i principianti.

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Arnia Flow Hive: direttamente dall’alveare, miele fresco e pronto da consumare

il dic 17 2024
Raccogliere il miele in maniera semplice, veloce e senza traumi per le api? Da qualche tempo si può! Grazie alla straordinaria invenzione di due apicoltori australiani, Stuart e Cedar Anderson (padre e figlio), il processo di raccolta del miele sta diventando sempre più facile e standardizzato e, soprattutto, molto meno traumatico per le api. Scopriamo assieme l’innovativo sistema di raccolta del miele Flow™ Hive. Come funziona l’arnia Flow Hive? L'invenzione dei signori Anderson è decisamente innovativa in quanto permette di raccogliere miele direttamente dall’alveare. Flow™ Hive consiste in un semplice dispositivo collegato a una leva che, quando viene girata, fa in modo che il retro delle celle dell'arnia si apra e che il miele scivoli per gravità in un tubo che lo raccoglie in un contenitore. Al termine della raccolta, che dura circa un'ora, la leva viene nuovamente girata ripristinando la normale conformazione delle celle che le api riempiono con altro miele. In questo modo le api possono continuare a lavorare indisturbate. Un innovativo sistema di raccolta del miele senza traumi per le api Sembrerebbe un'idea piuttosto banale, ma in realtà decisamente intelligente e innovativa. Infatti, il vecchio sistema di raccolta del miele veniva attuato senza sostanziali cambiamenti dal lontano 1852: questo processo parte con l'affumicatura dell'alveare, per allontanare le api, prosegue con la rimozione dei favi e con la centrifuga delle celle per rimuovere il miele in esso contenuto. Durante tutto il processo, oltre al rischio inevitabile di punture, le api subiscono un forte stress che può ripercuotersi sulla produzione del miele successivo. Grazie all'invenzione degli Anderson, apicoltori da 3 generazioni, le api possono continuare le loro attività in tranquillità senza subire interferenze da parte dell'apicoltore. Il sistema Flow Hive è stato brevettato e messo in vendita con enorme successo (più di 30 mila ordini in tutto il globo in pochi mesi), in quanto non solo non stressa le api, ma permette all'apicoltore di raccogliere il miele molto più velocemente ed efficientemente rispetto al passato: infatti, non sempre l'apicoltore ha il tempo di raccogliere tutto il miele delle arnie, in quanto il procedimento tradizionale è lento e laborioso. L’apicoltura a portata di tutti Grazie al rivoluzionario sistema dell’arnia Flow Hive, gli inventori sperano che un numero maggiore di persone si avvicini all'arte dell'apicoltura e contribuisca quindi a salvare il pianeta, aumentando la presenza delle api sul territorio. Gli esperti di ecosistema ritengono che, senza l'essenziale opera di impollinazione effettuata dalle api, la vita sul pianeta finirebbe in pochi anni. Attualmente, la popolazione di questi importantissimi insetti si sta riducendo a causa dell'utilizzo indiscriminato di insetticidi e di politiche agrarie aggressive. E con la scomparsa delle api impollinatrici, si riduce progressivamente la biodiversità nell'ecosistema, con effetti futuri potenzialmente devastanti.
Tenere delle api: notizie e consigli per gestire le api e l'arnia

Api e Apicoltura

Tenere delle api: notizie e consigli per gestire le api e l'arnia

il dic 17 2024
Se avete intenzione di produrre del buon miele allevando qualche colonia di api dovete considerare vari fattori. La cosa più importante in assoluto è scoprire quali sono le vostre reazioni in caso di puntura di uno di questi animali. Nel caso reagiate male alla puntura di questi insetti decidere di allevarli potrebbe risultare molto pericolo. Una volta appurata questa delicata questione potete decidere cosa fare. L’allevamento presuppone avere a disposizione l’attrezzatura necessaria per poterle tenere, per poter poi estrarne il miele e per la sciamatura.  L’articolo principale che dovete procurarvi è il completo per apicoltore, il quale dovrà proteggervi integralmente per evitare le punture dei vostri animali. Quindi il completo comprende la tuta con il velo frontale, dei guanti e stivali in gomma per infilare i pantaloni. Quando maneggerete le api ricordate che si arrampicano verso l’alto e quindi potrebbero salire attraverso le maniche, dovrete procurarvi anche un affumicatore per poter calmare le api quando le maneggerete. Per le api avrete bisogno dell’arnia e di un attrezzo per la rimozione dei telai. Infine cosa importantissima prima di avviare una colonia è quella di procurarsi un nucleo di api con all’interno un’ape regina che deponga le uova. Una colonia media è formata di circa 40.000 esemplari. Per l’acquisto delle api consigliamo di rivolgervi ad un apicoltore locale, infatti questi animali sono  abituati a certe zone e alle sue caratteristiche climatiche. Quindi per avviare una colonia dovrete procurarvi un nucleo. Il nucleo è una minicolonia di circa 5.000 api con un’ape regina che depone le uova. Assicuratevi che la regina deponga effettivamente le uova altrimenti la colonia non riuscirà a crescere e durare nel tempo. L’arnia la dovrete posizionare in una zona tranquilla senza passaggio di persone, possibilmente non sotto a grandi alberi che potrebbero inumidire l’arnia e disturbare la colonia. Una volta scelto il luogo dove terrete le arnie dovrete inserirvi le api. Il nucleo dovrà essere posto al centro della casetta inferiore, quella inferiore dovrà rimanere vuota. Lo scopo iniziale infatti non è la produzione di miele, ma la formazione della colonia. Durante il primo anno sarà dunque difficile ricavare del miele dal vostro allevamento, ma se le condizioni meteo lo permetteranno è possibile che nel mese di luglio qualche Kg lo possiate ottenere. Inizialmente dovrete ispezionare l’arnia ogni quindici giorni per assicurarvi che la regina covi e per controllare se vi sono altre celle dell’ape regina. Sono più delle celle molto più grandi rispetto alle altre e se la trovate la dovrete togliere altrimenti la colonia sciamerà. Quando avrete superato il primo periodo nella vostra arnia comincerà a formarsi il miele, il quale viene formato dalla api dall’inizio alla fine dell’estate. Per estrarlo dovrete mettere una tavola con un’uscita a  senso unico sopra i melari e, quando le api saranno scese nelle cassette inferiori dovrete togliere i telai superiori, i quali dovrebbero essere pieni di buon miele. Per estrarre il miele dovrete prima raschiare gli opercoli di cera. Quindi dovrete centrifugare, con un apposito macchinario, i telai, dai quali si estrarrà il miele. Una volta estratto il miele bisognerà filtrarlo e a quel punto potrete versarlo su dei vasetti per il consumo finale. Il raccolto per melario va dai 2-3 Kg. Ai 22-25 Kg nei casi più fortunati. Uno dei pericoli che potrebbe verificarsi nelle vostre arnie è la sciamatura delle api. Quindi dovrete cercare di evitare che questo avvenga. Le api sciamano soltanto se l’arnia diventa troppo affollata o se nasce una nuova regina. Nel caso sciamassero circa metà delle vostre api potrebbero volare via. In quel caso avrete un giorno di tempo per trovarle e riportarle all’interno della loro casetta. Passato questo tempo sarà per voi difficile recuperarle. A questo punto vi racconto come si fa per raccogliere uno sciame. Dovrete collocare un foglio bianco sul terreno sotto allo sciame, e con un cesto di paglia o altro contenitore dovrete posizionarvi proprio sotto allo sciame, scuotendo il ramo o la zona dove sono attaccate le api. A quel punto rovescerete il cesto nel foglio bianco. Dopo un oretta dovrebbero trovarsi tutte dentro al vostro contenitore. Avvolgendo il cesto con il foglio dovrete portare le api presso una nuova arnia. Di seguito troverete il video del nostro allevamento di api. Il film si riferisce ad un controllo delle casette per controllare lo stato della produzione di miele e per vedere che non ci fossero nuove casette per le api regine.
I benefici del miele e del polline

Api e Apicoltura

I benefici del miele e del polline

il dic 17 2024
L’uso quotidiano di miele puro e naturale, procura salute, benessere ed energia. Numerosi sono i benefici che si possono ricevere a livello sia corporeo che metabolico. Innanzi tutto ha un’azione decongestionante e lenitiva della tosse alle prime vie respiratorie; aumenta la potenza fisica e la resistenza all’apparato muscolare; ha un’azione cardiotonica al cuore e  disintossicante al fegato. Aiuta le ossa a fissare bene il calcio ed il magnesio mentre per i reni, li aiuta nella loro azione diuretica. Infine stimola e regolarizza l’apparato digerente ed ha proprietà antianemiche per il sangue. Anche il polline, in ogni suo piccolo granello, contiene tutto ciò che è necessario per la vita. Esso infatti è formato da: carboidrati, zuccheri, proteine, vitamine, sali minerali ed ormoni della crescita ed altre sostanze altrettanto benefiche non ancora codificate. Risulta facilmente digeribile perché contiene pochissimi grassi. Le sue principali caratteristiche sono cinque: Azione Eutrofizzante: grazie alle numerose vitamine ed al fattore anabolizzante del polline aiuta soprattutto le persone anziane , convalescenti e deperite a rimettersi in forma. Azione Antianemica: essendo ricco di rame, aiuta ad aumentare il numero dei globuli rossi e l’emoglobina, migliorando i sintomi dell’anemia. Azione contro l’ipertrofia prostatica: eliminandone i sintomi piuttosto dolorosi e fastidiosi. Azione sulla funzione intestinale: soprattutto dove esiste uno squilibrio della flora intestinale ma anche nei confronti di chi ha problemi renali. Utile anche nei confronti di chi soffre di diarrea o stitichezza, regolando il corretto funzionamento dell’apparato. Azione antidepressiva: aiuta a migliorare la sensazione di benessere fisico, l’umore e la nevrastenia. Le cause sono ancora ignote ma numerosi studi hanno evidenziato come l’assunzione di polline migliori anche il benessere psicologico dei pazienti. Il miele dunque è alimento sano e nutriente. Per questo motivo molte persone stanno cominciando a produrre il miele per conto proprio. Ci si comprano delle arnie, si trova il posto e si acquista uno sciame e il gioco è fatto. Questa nuova tendenza si sta sviluppando in Italia a ritmi impressionanti e questo è un fattore positivo. Anche noi lo abbiamo fatto e questo sarà il nostro secondo anno in cui avremo delle api da miele. L’anno scorso è stato un anno impegnativo in cui abbiamo imparato moltissimo. Da quest’anno la produzione sarà a costo zero e i risultati dovrebbero essere più interessanti rispetto all’anno precedente. Gli sciami vecchi sono già molto numerosi , in più abbiamo convinto altri amici a cominciare l'allevamento quindi avremo un paio di nuovi sciami in più. Seguiteci e quest’anno ne vedrete sicuramente delle belle. Qui sotto alcuni momenti dell’allevamento dell’anno scorso.
Il Vocabolario Base per il Neo Apicoltore

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Il Vocabolario Base per il Neo Apicoltore

il dic 17 2024
1) La Regina: una per ogni famiglia, viene allevata dalle api operaie e ha il compito di deporre le uova (fino a 1000 al giorno). Più grande rispetto alle operaie e ai fuchi, produce un particolare ferormone (ferormone reale), una specie di profumo che le serve per mantenere unita la famiglia e per bloccare le operaie dalla deposizione delle uova. L’ape regina viene alimentata per tutta la sua vita con pappa reale, un “super” alimento che determina lo sviluppo di una nuova regina e le consente di vivere anche 4-5 anni, molto, molto di più rispetto a tutte le altre. 2) I Fuchi: sono i maschi della famiglia, nascono dalle uova fecondate ed il loro unico compito è quello di fecondare le api regine. I fuchi nascono i  primavera e vivono al massimo per tutta la stagione estiva. Privi di pungiglione e con una ligula troppo corta non possono succhiare o raccogliere nettare quindi vengono letteralmente buttati fuori di casa e moriranno a breve di freddo e di fame. 3) Le Api Operaie: sono il motore dell’alveare, perfette nella loro organizzazione, svolgono in base all’età mansioni diverse. Dopo la schiusa l’ape operaia inizia ad occuparsi delle “faccende di casa”, partendo dalla pulizia della celletta dove è nata, questo ciclo durerà 21 giorni. Dopo essere stata “casalinga” sarà pronta per affrontare il mondo esterno diventando “ape bottinatrice”, anche questo periodo durerà 21 giorni. Quelle che nascono nel periodo di piena attività vivono per tanto 42 giorni in quanto sonsumanto tuttle le loro energie nello svolgere la mole di lavoro che di volta in volta gli viene affidato. Diversa la sorte per quelle nate in autunno che passeranno l’inverno in casa con un minimo sforzo lavorativo e arrivano anche ai 6 mesi di vita. 4) Apicoltura: Allevare api con lo scopo di raccoglierne i frutti mediante l’utilizzo di attrezzature da apicoltore 5) Arnia: casetta delle api costruita dall’uomo 6) Alveare: casetta + famiglia o colonia 7) Favo: costruzione di cera con cellette esagonali 8) Telaino: struttura in legno costruita dall’uomo dove le api costruiscono i favi 9) Melario: zona dell’arnia dove le api depositano il miele in eccesso 10) Nido: zona dell’arnia dove vivono e si riproducono, sono presenti nei favi del nido scorte di miele e polline 11) Covata: api in allevamento, dall’uovo all’insetto adulto 12) Opercolo: tappo di cera che chiude le cellette contenente il miele. Anche le celle di covata vengono opercolate nel momento in cui l’ape inizia la metamorfosi di larva da adulto 13) Nettarifero: fiori che danno nettare, piante nettarifere, fonti nettarifere 14) Sciame: api + fuchi + regina che escono dall’arnia per formare una nuova colonia 15) Nucleo: sciame artificiale fatto dall’uomo. I nuclei possono avere delle regine in allevamento o possono essere introdotte dall’apicoltore 16) Api fucaiole: operaie che depongono uova non fecondate da cui nascono solo maschi, la famiglia è destinata a estinguersi 17) Insetti pronubi: insetti che trasportano il polline di fiore in fiore 18) Trofallassi: scambio di cibo tra api 19) Cristallizzazione: processo in cui gli zuccheri presenti nel miele si uniscono formando dei cristalli di zucchero, il miele passa dallo stato liquido allo stato solido. Le basse temperature favoriscono la cristallizzazione, per riportare il miele allo stato liquido basta porlo a una temperatura di non oltre 40° 20) Insetti sociali: insetti che vivono insieme formando colonie numerose divisi in caste e con diverse mansioni, come ad esempio le api, le formiche e le termiti
I Prodotti dell'Alveare

Api e Apicoltura

I Prodotti dell'Alveare

il dic 17 2024
Il Miele Le api lo producono partendo dal nettare dei fiori o dalle secrezioni di parti vive di piante (melata), che esse raccolgono, trasformano, combinano, con sostanze proprie e depongono nei loro favi. Il nettare (costituito di zuccehri e acqua) viene trasportato all’alveare e passato di bocca in bocca (trofallassi) da tutte le api presenti, arricchendosi così di enzimi e trasformandosi gradatamente in miele. In base alla percentuale di glucosio e fruttosio, alcuni mieli tendono a cristallizzare, altri dove prevale il fruttosio, rimangono liquidi più a lungo. Il Polline Si presenta come una polvere composta da granuli microscopici (le cellule riproduttive maschili delle piante) che rimane imprigionata nel pelo dell’ape. Con i pettini posizionati nelle zampe anteriori le api spazzolano ed impastano la polvere di polline con la saliva fino a formare delle palline che portano nell’alveare. Il Polline viene detto anche “pane delle api”, è infatti l’alimento principale delle larve. Per la sua ricca composizione il polline è un ottimo integratore alimentare anche per l’uomo, ricco di fermenti lattici contiene diverse vitamine e sali minerali. La Pappa Reale Prodotta dalle api nutrici per alimentare la regina ed, in piccola parte, anche le giovani larve. È una sostanza gelatinosa chiamata anche “gelatina reale”, utilizzata dalle api subito dopo la secrezione, non viene cioè immagazzinata come il polline o il miele. Ricca di sostanze nutrienti è composta per il 70% da acqua e il rimanente 30% da proteine, amminoacidi essenziali, zuccheri e grassi, ma anche vitamine e numerosi sali minerali. È considerata “elisir” di lunga vita per le sue molteplici proprietà benefiche, ottimo tonico e ricostituente stimola l’apparato immunitario e l’appetito. La Propoli Viene prodotta partendo da una resina presente sulle gemme di determinati alberi che prelevano nelle giornate calde d’estate trasportandola fino all’arnia dove viene elaborata e modificata tramite secrezioni ghiandolari ed impiegata principalmente come materiale di costruzione e come antisettico per neutralizzare funghi e batteri Con la propoli le api tappano i buchi per evitare perdita di calore ed impedire l’ingresso di eventuali predatori, vengono sterilizzare le celle di incubazione che contengono le uova, viene anche impiegata per “mummificare” i cadaveri di piccoli animali o di grossi insetti (evitandone la putrefazione), che si intrufolano nell’alveare per poi morirvi. Per le sue proprietà antisettiche e cicatrizzanti la propoli è ottima per l’uomo (lavorata e trasformata in tintura, aggiunta a creme e pomate, nei dentifrici e nel sapone). La Cera Viene prodotta a partire da una trasformazione degli zuccheri contenuti nel miele (per produrre un Kg di cera le api consumano 8 litri di miele). La cera esce dalle ghiandole poste nell’addome dell’ape a una temperatura di circa 35 gradi, si solidifica a contatto con l’aria formando delle scagliette che vengono poi modellate dalle operaie per formare i favi. La cera d’ape è insolubile in acqua, risulta ottima quindi, per custodire una sostanza di base acquosa come il miele. La pura cera d’api (cera vergine) è un prodotto molto pregiato, utilizzato in cosmetica e farmaceutica per preparare creme e pomate, l’industria la usa per produrre vernici e prodotti per lucidare mobili e pavimenti. Il Veleno D’Api La composizione del veleno è molto complessa, sono almeno 78 8 componenti identificati tra i quali i principali acqua, acido formico, acido cloridrico, acido fosforico, melittina e acido amminico. Il veleno d’api detto anche apitoxina viene utilizzato per preparare farmaci o prodotti omeopatici. L’apipuntura è un trattamento antichissimo che prevede la somministrazione di veleno d’ape, sia direttamente attraverso punture d’ape, sita tramite iniezioni sottocutanee, per curare malattie reumatiche, alcune malattie infiammatorie, artriti, sclerosi e placche, sul nervo sciatico, borsiti e tendiniti, viene usato nel trattamento dell’epilessia e dell’incontinenza.
Lo Sapevi Che? 14 Curiosità sulle api e apicoltura

Api e Apicoltura

Lo Sapevi Che? 14 Curiosità sulle api e apicoltura

il dic 17 2024
Secondo la FAO, 71 delle 100 specie di colture, le quali forniscono il 90% di prodotti alimentari in tutto il mondo, si riproducono grazie alle api. Se la raccolta di nettare avviene da un solo tipo di fiore si ottiene un miele monofloreale che prende il nome dalla pianta di origine ( come il miele di castagno, miele di acacia, ecc.), in caso prelevino il nettare da più fiori si ottiene il miele millefiori. La Melata è un tipo di miele che le api ottengono rielaborando le secrezioni zuccherine di determinati insetti parassiti delle piante. Ha un colore scuro e tende a rimanere liquido, ha un leggero retrogusto amarognolo, ricca di ferro, dal punto di vista organolettico è considerato tra i mieli migliori. Per produrre pappa reale l’apicoltore crea, in alcune arnie, condizioni di orfanità e cioè toglie temporaneamente l'ape regina per indurre le operaie a costruire una serie di celle reali da cui con tempestività cronometrica estrarrà il prodotto prezioso. Propoli deriva dal greco pro = davanti e polis = città, in pratica davanti, a protezione della città forse, perché le api spesso usano la propoli per ridurre l’entrata dell’alveare. Gli apicoltori “rubano” il polline dall'arnia con un particolare attrezzo chiamato “Piglia Polline” che è una specie di porta che si applica all’entrata della casetta e consente l’ingresso solo all’ape obbligandola a lasciar cadere in un apposito raccoglitore il suo ricco bottino. La forma esagonale delle cellette è dettata da un razionale uso degli spazi. Questa forma permette di costruire un maggior numero di celle in un minor spazio. I favi sono un insieme regolare di cellette esagonali, con delle pareti sottili e resistenti dove le api depositano miele, polline e allevano la covata. Ogni cella combacia con altre 6, questo da solidità alla struttura e favorisce lo scambio di calore generato dalle larve mantenendo una temperatura costante nella zona di allevamento. Le api operaie cominciano a produrre il veleno dal 15° giorno, ma solamente a partire dal 20° giorno d’età della vita adulta possiede la capacità di aggredire e pungere. Gli sciami sono tutelati da speciali leggi, per tanto non vanno eliminati o danneggiati in nessuna maniera. In caso di necessità, un bravo apicoltore provvederà a catturare lo sciame e collocarlo in un'apposita arnia piglia sciami e trasportato a destinazione Le api volano per circa 3 Km., poi tornano esattamente all'arnia da cui sono uscite: se si sposta l'arnia per più di 20 cm. non la trovano più! Fu lo zoologo permio Nobel Karl Von Frish a scoprire il linguaggio delle api. L'ape italiana (Apis Mellifica ligustica) è una razza molto produttiva, docile e tra le più apprezzate al mondo dagli apicoltori Nella parte terminale dell'addome l'ape ha una ghiandola odorifera detta di Nasònov (nome dello scorpione) che secerne feromone, che facilita il ritrovamento dell'alveare da parte di tutta la colonia, favorisce l'aggregazione dello sciame e marca le sorgenti alimentari.
Il Linguaggio delle Api

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Il Linguaggio delle Api

il dic 17 2024
Le api sono insetti altamente sociali ed hanno sviluppato un linguaggio per comunicare tra loro basato su odori (feromoni), danze e assaggi. La Danza “la Danza delle api” serve per comunicare la posizione dei fiori ricchi di polline o nettare che scoprono durante i loro voli ricognitivi. Le informazioni trasmesse sono molto precise, indicano qualità e quantità di nettare presente nonché la direzione e distanza precisa dall’alveare. Le api bottinatrici eseguono diversi tipi di danza, ad esempio: La “danza circolare” viene utilizzata dalle esploratrici quando le fonti nettarifere sono in prossimità dell’arnia; La “danza dell’addome o a otto” viene utilizzata dalle esploratrici quando le fonti nettarifere sono più distanti dell’alveare. Il tratto rettilineo viene percorso in modo da formare con la verticale del favo un angolo uguale a quello determinato dalla posizione del bottino e del sole rispetto alla casetta Gli Assaggi L’ape che ha scoperto il sito, inoltre, per dare maggiori informazioni sul tipo di nettare, ne rigurgita una piccola quantità che viene assaggiato dalle compagne; esse raccolgono anche informazioni sull’odore dei fiori attraverso il profumo che è rimasto sul corpo della bottinatrice durante l’esecuzione e prendono il volo per trovare i fiori con lo stesso odore dell’ape messaggera. I Feromoni All’interno dell’alveare la comunicazione avviene principalmente attraverso odori impercettibili all’uomo che gli animali producono da speciali ghiandole, questi odori denominati feromoni o ferormoni sono dei veri e propri messaggi chimici e hanno svariate proprietà. La principale “fabbrica chimica” dell’alveare è l’ape regina che produce 32 tipi di feromoni diversi, alcuni di questi inibitori, uno ad esempio impedisce alle api operaie di deporre uova, altri di richiamo sessuale, altri ancora segnalano la presenza della stessa e tengono unite la famiglia. Anche allo stadio di larva producono ferormoni che servono a richiamare le nutrici, un feromone di allarme avverte la colonia quando le guardiane aggrediscono un intruso, i fuchi ne producono uno per stimolare l’attività delle operaie.
La sciamatura delle Api

Api e Apicoltura

La sciamatura delle Api

il dic 17 2024
È la modalità con cui si forma una nuova famiglia di api. Si pensa che avvenga per eccesso di popolazione o mancanza di spazio ed in genere avviene in primavera quando c’è abbondante disponibilità di cibo. In queste condizioni il feromone reale, che tiene unita la famiglia, fatica ad arrivare a tutti gli individui e le api sentendosi orfane di regina iniziano ad allevare nuove regine. La vecchia regina esce dall’alveare con metà della colonia con qualche fuco mentre l’altra metà rimane nell’arnia originaria. Prima di sciamare emette un canto detto “canto della regina” al quale rispondono le regine (figlie) presenti nelle nuove celle reali, questo serve per assicurare alla regina madre di non lasciare orfano l’alveare. Una volta che le api esploratrici trovano il posto idoneo, le api ceraiole iniziano la costruzione di nuovi favi dove la regina andrà immediatamente a deporre le uova e fondare una nuova colonia. Nel frattempo la prima regina figlia che sfarfalla nell’alveare va a trafiggere le sorelle ancora chiuse nelle celle.
Come allevare le api: alveari, attrezzature richieste e innovazioni del settore

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Come allevare le api: alveari, attrezzature richieste e innovazioni del settore

il dic 17 2024
L'apicoltura può rivelarsi un investimento remunerativo, oltre che soddisfacente, soprattutto nel caso si nutra una grande passione per gli animali e per la natura. Malgrado al giorno d'oggi la tecnologia rivesta un ruolo molto importante in ogni genere di attività, quello dell'apicoltore è rimasto un lavoro legato alle origini (nella maggior parte dei casi), anche se recentemente si stanno facendo strada alcune innovazione che potrebbero far evolvere il settore. Scopriamo come allevare le api e con quali attrezzature. L’apicoltura e la figura dell’apicoltore In un contesto come quello odierno, nel quale le colonie di api risultano quasi interamente decimate dall'uso massivo di sostanze inquinanti ed insetticidi, il ruolo dell'apicoltore risulta essere ancora più importante e riconosciuto. Il miele che si ricava da un allevamento di api, inoltre, è un alimento molto richiesto, che grazie alle sue numerosissime proprietà benefiche, si è ritagliato una fetta sempre più importante di mercato, riducendo l'utilizzo di altri dolcificanti quali lo zucchero bianco. Coloro che allevano le api, tuttavia, non avranno a disposizione soltanto i proventi della vendita del miele, ma anche quelli del servizio di impollinazione, assai richiesto da tutti gli agricoltori che vogliono incrementare la resa dei propri frutteti e la qualità della frutta prodotta. Ricordiamo poi altri prodotti molto richiesti dal mercato come la pappa reale o la cera d’api. Attrezzature, investimenti e normative Veniamo ora agli investimenti che devono essere sostenuti per mettere in piedi un allevamento di api. L’apicoltore dovrà ovviamente acquistare qualche famiglia di api, nonché tutta l'attrezzatura idonea per avvicinarsi alle stesse, tra cui maschere e tute per proteggere viso e corpo da eventuali attacchi delle api (tali protezioni dovranno essere di colore bianco, giallo o beige). Altro attrezzo d'uso comune è l'affumicatore, utile per inibire possibili aggressioni da parte delle api. Bisogna poi allestire una o più arnie che andranno collocate in un luogo ideale, ben al riparo dalle intemperie, lontano da edifici o altre costruzioni e vicino a prati e fonti d'acqua. Seguono tutti gli attrezzi necessari per la produzione di miele (la cosiddetta smielatura). Infine ricordiamo che è necessario informarsi sulle normative locali e registrarsi come apicoltore. L’alveare e i suoi “abitanti” Le api si riproducono all'interno dell'arnia, che in sostanza è la loro casa. L'arnia è un contenitore con la forma di un parallelepipedo. Generalmente è fatta di legno e non appena viene colonizzata dalle api, prende il nome di alveare. In ciascun alveare è possibile trovare la regina, che ha il compito di deporre le uova, i fuchi, anch'essi deputati alla riproduzione, le api giovani e le api adulte. Queste ultime sono quelle che vanno all'esterno dell'alveare in cerca di polline, nettare e acqua. Gli unici abitanti di sesso maschile all'interno di un alveare sono i fuchi. L’innovazione del settore: l’arnia Flow Hive e il miele alla spina! L’ultima novità in fatto di apicoltura è rappresentata da Flow™ Hive, una speciale arnia che, mediante l’uso di un rubinetto, permette di raccogliere il miele filtrato direttamente dall’alveare. Goloso miele alla spina pronto per essere consumato! Questo processo è estremamente semplice e soprattutto senza traumi per le api. L’arnia Flow Hive rappresenta una grande innovazione in questo campo, permettendo tra l’altro un grande risparmio in termini di tempo e denaro.
Il Ciclo di Covata delle api

Api e Apicoltura

Il Ciclo di Covata delle api

il dic 17 2024
L’ape regina dopo aver accuratamente controllato la pulizia della celletta depone un uovo, ed il sesso dell’ape viene determinato proprio dalla misura della cella. Le api operaie costruiscono delle celle “a femmina” (più piccole) o celle “a maschio” (più grandi). Quando l’ape regina depone l’uovo, un arco riflesso la stimola a deporre un uovo fecondato nelle celle più piccole da cui nascerà una femmina (regina o operaia) ed un uovo non fecondato nelle celle più grandi da cui nascerà un maschio. Le fasi di trasformazione da larva ad insetto adulto avvengono all’interno delle celle, sigillate con cera a partire dal nono giorno. Le regine si sviluppano in celle reali molto grandi ed allungate a forma di ditale dalle quali escono dopo 16 giorni. Le api operaie si sviluppano in celle esagonali nei favi centrali dell’alveare. Le larve vengono nutrite con polline, miele e qualche goccia di pappa reale ed il ciclo di trasformazione dura 21 giorni. I fuchi nascono in celle costruite nelle zone più esterne dei favi che sono le zone più fredde. Le larve dei fuchi vengono alimentate con polline e poco miele, sottoalimentate, il ciclo di trasformazione dura 24 giorni.
Il Corpo dell'Ape

Api e Apicoltura

Il Corpo dell'Ape

il dic 17 2024
L’ape è un insetto sociale appartenente all’ordine degli imenotteri (dal greco Ymen: membrana e pteron: ali, per cui ali membranose). Il corpo dell’ape si suddivide in: Capo, Torace e addome. Sul Capo ha due antenne a forma di elle che le permettono di “toccare” gli oggetti e di percepire gli odori, il caldo ed il freddo, il ruvido ed il liscio, il grado di umidità dell’ambiente e servono anche per scambiare informazioni. Sempre sul capo si trovano due grandi occhi composti (cioè formati da tante faccette) che permettono una vista a 360° e tre piccoli occhi semplici (ocelli) posti al centro del capo e servono per la visione al buio. Le api vedono solo alcuni colori: il giallo, il verde bluastro, il blu e l’ultravioletto. La bocca, è formata da una sola ligula o spirotromba, una specie di proboscide iseale per leccare e aspirare fino all’ultima gocciolina di nettare dai fiori ma incapace di mordere e tagliare. Sul Torace, ricoperto da una peluria adatta a trattenere minuscoli granelli di polline, si trovano due paia di ali che si uniscono in volo e sei zampe dotate di vari strumenti per la raccolta del polline e per la pulizia, anche dell'arnia. Nell’Addome, oltre a organi e ghiandole è situato un pungiglione che le api usano solo per difendere la famiglia o loro stesse. Il corpo delle api è sorretto e custodito da una specie di corazza di nome “cuticola”.
La vita sociale delle api e la gerarchia nell’alveare

Api e Apicoltura

La vita sociale delle api e la gerarchia nell’alveare

il dic 17 2024
La Natura affascina perché vive secondo regole ben precise che hanno l'obiettivo di raggiungere l'equilibrio dopo eclatanti catastrofi. Dall'osservazione di alveari e formicai si evince questa sua straordinaria caratteristica e l'instancabile lavoro che compie, affinché si rinnovi la vita di giorno in giorno. Le api sono il primo anello della catena naturale, il cui stato di salute è fondamentale per la vita di tutti gli esseri viventi. Ecco perché risulta estremamente utile e affascinate studiare la vita sociale delle api! Organizzazione e struttura dell’alveare L'alveare rappresenta la struttura sociale delle api, molto articolate rispetto ad altre, in quanto i ruoli di ogni componente sono stabiliti gerarchicamente. Ogni compito deve essere svolto con il massimo livello di efficienza per garantire la sopravvivenza della comunità. La natura non ha scelto a caso la forma dei favi: il rapporto tra perimetro e area dell'esagono del favo è proporzionale al rapporto tra la grandezza della cella e il livello di produzione della cera necessaria per costruirla: una perfetta fabbrica. La gerarchia delle Api Al vertice della gerarchia si trova l'Ape Regina, l'unica in grado di fecondare e di depositare uova. La vita delle api dura in media trenta giorni, dunque il ruolo dell'Ape Regina è fondamentale per il rinnovo delle generazioni. I Fuchi sono i maschi dell'alveare che migrano verso altri alveari per fecondare le Api Regine. Grazie al loro istinto non fecondano consanguinei, consentendo una migliore selezione della specie e provvedendo alla cura della covata. Le Api Operaie sono le femmine sterili della famiglia, hanno il compito di provvedere all'alimentazione delle uova depositate dalla Regina attraverso la fornitura di miele, polline e pappa reale. Come nasce un’Ape Regina? La fornitura di pappa reale è fondamentale per la nascita dell'Ape Regina, in quanto se l'alimentazione fosse basata su miele e polline nascerebbero solo Api Operaie sterili. L'Ape Regina abbandona l'alveare dopo un po' di giorni dal deposito delle uova, portandosi al seguito la famiglia.   Le Api Nutrici intervengono per alimentare le uova, sapendo di dover creare una nuova Regina per la continuazione della specie. Per questo lavoro selezionano dalle 10 alle 30 uova (tra le 2000 depositate dall'Ape Regina) dalla cui schiusa nascono i bruchi che, se alimentati con pappa reale, svilupperanno gli organi di deposizione. Questi ultimi diventeranno insetti giganti e perfetti, ma solo il migliore diventerà Ape Regina, mentre gli altri saranno uccisi dalle Api Nutrici. Dopo 10 giorni dalla schiusa, l'Ape Regina spicca il suo volo nuziale, si accoppia con più di 100 maschi depositando il seme in un suo organo: la spermateca. Successivamente torna nell'alveare e non esce più fino al deposito delle uova.
Come allevare api regine: tutto quello che c'è da sapere

Api e Apicoltura

Come allevare api regine: tutto quello che c'è da sapere

il dic 17 2024
Per poter allevare delle api regine e diventare un abile apicoltore occorre mettere in atto alcuni semplici passaggi. Chiaramente, per avviare un'attività di apicoltura bisogna per prima cosa scogliere il posto e la stagione più adatta. Un allevamento di api va avviato in primavera, la stagione più ricca di polline, e meglio se in piena campagna. Un'ape regina riveste un ruolo fondamentale all'interno di un alveare, che è quello di deporre le uova. Un'ape regina può essere allevata secondo differenti tecniche di allevamento. In ogni caso, per poter allevare degli alveari e ricavare api regine occorre organizzare delle celle reali, una volta mature le piccole api regina vanno inserite nelle diverse colonie di api operaie. L' importanza delle api regine Un'ape regina a differenza delle altre api, si riconosce per il fatto di avere un'addome più lungo e un torace più ampio. Si tratta della sola ape femmina feconda, che passa tutta la sua esistenza a deporre le uova dentro il suo alveare. Un'ape regina è figlia di un'altra ape regina adulta, per cui nasce da un uovo fecondato in una cella reale costruita sul fondo dei favi. Per potersi sviluppare, un'ape regina necessita di circa sedici giorni, nei quali viene nutrita da altri api operaie. Un'ape regina vive sempre nell'alveare ed esce solo per il suo volo nuziale, quindi per accoppiarsi, accumulare seme e produrre uova per alcuni anni. Dopo che sarà fecondata, inizierà il suo lavoro di produzione delle uova, che sono circa duemila al giorno, e possono essere fecondate e non fecondate. Va precisato che dalle uova non fecondate nascono i fuchi, mentre dalle uova fecondate le api operaie. Oltre a deporre le uova, un'ape regina ha il compito fondamentale di produrre dei feromoni. Quest'ultimi, sono delle sostanze particolari che servono a regolare le varie attività all'interno di un alveare. Avviare un allevamento di api Per sapere come allevare api regine e dare vita a un allevamento di api, basta armarsi di pazienza e conoscere alcune cose fondamentali. Per sapere come nascono le api regine e riconoscerle, basta osservare il suo corpo e le altre api. L'ape regina si riconosce per il fatto di avere un corpo di una grandezza nettamente superiore a tutte le altre. Osservando un alveare, si può notare una larva che viene nutrita dalle api operaie con pappa reale, per renderla matura sessualmente e pronta alla riproduzione. Il posto ideale per fare un allevamento di api è di certo la campagna, ricca di vegetazione, polline e altre fonti di nutrimento per le api. Per investire nell'apicoltura, basta acquistare alcune famiglie di api, l'arnia e gli attrezzi necessari per accogliere il miele. Meglio iniziare con pochi alveari, specie se si è alle prime armi, riporli in luoghi soleggiati e vicino fonti idriche pulite. Chi desidera dar vita a un allevamento di api può munirsi di una specifica incubatrice per api regine. Tale incubatrice, adatta per i professionisti dell'apicoltura, è realizzata per lo sviluppo e nascita delle api regine. Un apicoltore, può inserire le celle regine dentro l'incubatrice dopo il traslarvo e attendere la nascita delle api regine. La fecondazione api regine avviene una sola volta, quando la regina può raccogliere una quantità di sperma al suo interno per poter fecondare uova per tutta la sua vita. Un volo di fecondazione dell'ape regina, dura in genere al massimo mezz'ora, ma può fare dei voli di fecondazione per alcuni giorni. A fecondare la regina sono i fuchi, che dopo l'accoppiamento restano paralizzati e poi muoiono. Il segno dell'accoppiamento di un'ape regina è molto importante, dato che se l'ape regina dovesse ritornare senza prove della fecondazione sarebbe uccisa e sostituita con un altra.
Differenza tra ape e vespa: come riconoscerle a colpo d'occhio

Api e Apicoltura

Differenza tra ape e vespa: come riconoscerle a colpo d'occhio

il dic 17 2024
Le differenze tra ape e vespa sono molteplici, sebbene si tratti di due insetti abbastanza simili, presentano delle caratteristiche ben distinte. Questi piccoli insetti sembrano uguali, dato che sono entrambi costituiti da un capo, un torace, due ali, tre paia di zampe e un pungiglione. Le api sono responsabili dell'impollinazione, per cui hanno un ruolo molto importante nel regno vegetale. Grazie ai movimenti che compiono, le api favoriscono la riproduzioni dei fiori. Anche le vespe contribuiscono all'impollinazione, ma soprattutto hanno il compito di prevenire e controllare la diffusione di parassiti che possono infestare e rovinare le piante. Vi sono varie differenze tra ape e vespa, sia dal punto di vista fisico che alimentare. Si tratta di animaletti, che solitamente vivono in colonie ben organizzate. Per poter conoscere la principale differenza tra ape e vespa, basta leggere le informazioni qui riportate. Le principali differenze tra ape e vespa In merito alle differenze tra ape e vespa, va detto che sebbene abbiano entrambi un corpo di colore nero e giallo, i colori della vespa sono più accesi. Una sostanziale diversità tra i due insetti, consiste sulla diversa forma del torace. Il corpo delle api è più tondo, presenta tre anelli gialli ed una certa peluria sul torace. Le vespe, invece, hanno un corpo più affusolato a strisce nere e gialle e non hanno peluria. Per poter come riconoscere una vespa da un'ape, basta prestare attenzione alle differenze sulla colorazione e sul pungiglione. Quest'ultimo è molto liscio nelle vespe, dato che può essere utilizzato più volte, mentre nelle api assume una forma ad uncino seghettato. La principale differenza fisica tra ape e vespa, si basa sulla presenza della peluria nell'addome delle api. A livello comportamentale sia le api, sia le vespe vivono in gruppo, ma queste ultime diversamente dalle api possono avere più api regine all'interno di una colonia. Api e vespe hanno un diverso regime alimentare, perché le prime si nutrono solo di polline e nettare, mentre le seconde si cibano anche di altri insetti. Tali insetti vivono in nidi di tipo diverso, ad esempio le api vivono dentro alveari creati con la cera. Le vespe, invece, vivono in nidi di simil cartone, al cui interno si trovano le colonie di vespe. Un ulteriore differenza tra api e vespe è sicuramente il differente ciclo vitale. A tal proposito, va detto che le colonie di api possono durare per anni, mentre le colonie di vespe durano un anno e poi muoiono, eccezione fatta per l'ape regina che ha il compito di creare una nuova colonia. Infine, le vespe non producono nulla, mentre le api dal polline sono in grado di produrre la propoli, il miele, la cera e la papa reale. I diversi tipi di puntura tra ape e vespa Le api sono provviste di un aculeo come le vespe, per cui se si viene punti si avverte una sensazione dolorosa. Diversamente delle vespe che dopo la puntura restano in vita, le api dopo che pungono con il loro pungiglione muoiono. Si può tranquillamente affermare, che le vespe potendo usare il loro pungiglione più volte, sono in genere più aggressive delle api. Non esiste una differenza tra puntura di vespa e ape, perché entrambi gli insetti iniettano una sostanza velenosa col loro pungiglione. In caso di puntura di ape o vespa, si verifica in entrambi i casi un arrossamento e gonfiore della zona, ma nel caso specifico di puntura di ape occorre anche rimuovere il pungiglione. Il veleno di vespa o ape, può portare a reazioni allergiche o in alcuni casi a shock anafilattico. Per curare la puntura da ape o vespa, basta applicare del ghiaccio e una crema cortisonica nella zona interessata. Spesso ci si chiede tra ape o vespa chi perde il pungiglione. La risposta a questo quesito è piuttosto semplice, in quanto sono proprio le api, che dopo la puntura, perdono il pungiglione e successivamente muoiono.
Propoli: cos'è, come viene prodotta dalle api e che benifici ha

Api e Apicoltura

Propoli: cos'è, come viene prodotta dalle api e che benifici ha

il dic 17 2024
La propoli è una sostanza di tipo resinoso prodotta dalle api, che si rivela essere molto utile in diverse circostanze ed è ricca di proprietà benefiche. Il nome deriva dalla parola greca propolis, ossia sostanza che incolla. Tale resina dalla colorazione giallina e dalla consistenza gommosa, con un riconoscibile odore aromatico, ha moltissime proprietà terapeutiche. Questo prodotto di origine naturale, si contraddistingue per le sue numerose proprietà medicamentose e viene impiegata per vari utilizzi. I vari prodotti a base di tale sostanza, sono molto efficaci per dare sollievo alla gola in caso di infiammazioni, oppure con tosse. In base alla diversa composizione vegetale con cui viene prodotta, la propoli presenta svariate qualità. In genere, quest'ultima viene utilizzata per lenire e curare in modo efficace diversi mali stagionali. Sin dall'antichità la propoli veniva usata per curare molti tipi di disturbi. Caratteristiche della propoli La propoli viene prodotta dalle api, che raccolgono resina ed altre sostanze gelatinose da tronchi o gemme delle piante e poi le mescolano con enzimi da loro prodotti. Le api utilizzano la propoli per molteplici utilizzi, come ad esempio per disinfettare l'alveare, per poter sigillare bene le sue varie aperture ed infine per imbalsamare piccoli animali. A proposito dell'imbalsamazione, anche gli antichi Egizi imitavano in qualche modo le api, durante la pratica di mummificazione. La propoli, inoltre, si caratterizza per la sua particolare colorazione, che va dal giallo al marroncino. In merito ai benefici della propoli, va detto che essa possiede proprietà antinfiammatorie, micostatiche, anestetiche, antiossidanti, cicatrizzanti, antitumorali, analgesiche, immunostimolanti e batteriostatiche. Per comprendere la propoli a cosa serve, basta sapere che i vari prodotti a base di questa sostanza presenti in commercio, sono 100% naturali, utili per contrastare malanni di stagione. Questo energizzante naturale si rivela un toccasana anche durante i periodi di grande stress ed ansia. La propoli naturale è ricca di vitamine, polline, resina, cera, sali minerali, acidi grassi, flavonoidi, olii essenziali e composti organici. Le valide proprietà della propoli la rendono utile per prevenire e curare principalmente il mal di gola ed il raffreddore. Usi della propoli Per capire cos'è la propoli, è necessario  conoscere la sua composizione. Essendo la propoli prodotta dalle api, si tratta di una sostanza del tutto naturale e benefica. Il miele alla propoli, usato sin dai tempi degli antici greci e dai romani, si può utilizzare come dolcificante e come rimedio per curare problemi alle vie respiratorie. Sul mercato esistono svariati tipi di prodotti e integratori a base di propoli. Ci si può avvalere di questi ultimi per fronteggiare differenti problematiche, ma si consiglia in ogni caso di controllarne la provenienza e la composizione. La propoli in gocce, ad esempio, si rivela essere ideale non solo per combattere infiammazioni alla gola, ma anche in caso di lesioni o irritazioni alla pelle. Per quanto riguarda, invece, la propoli in soluzione spray alcolica o glicolica, è utile per calmare il mal di denti, le afte e gli ascessi. Estremamente utile è anche lo sciroppo alla propoli, ideale per curare le affezioni del cavo orale, la tosse ed anche casi di raucedine. Anche le caramelle balsamiche alla propoli sono un validissimo alleato per curare la tosse o il mal di gola. La propoli pura e grezza può essere anche masticata, ove si desideri risolvere casi di gengivite, infiammazioni allo stomaco o stati influenzali. Se si desidera, è possibile procedere con le inalazioni di propoli, fatte tramite l'aerosol. Questa metodologia è un ottimo rimedio naturale per contrastare la faringite, l'asma o la bronchite. Nel settore della cosmesi, la propoli è impiegata per realizzare creme e saponi naturali, che hanno la funzione d'idratare e purificare la pelle. La propoli viene utilizzata anche per il cuoio capelluto, infatti, lo shampoo alla propoli è ottimo per chi ha capelli fragili, sfibrati o con doppie punte. Per curare la pelle arrossata, ustioni, acne o herpes, l'unguento a base di propoli è ideale per via delle sue caratteristiche cicatrizzanti e disinfettanti. I benefici della propoli La propoli possiede molte virtù benefiche per l'organismo umano. Questa preziosa resina, è un ottimo antibiotico naturale, in grado di stimolare le difese immunitarie e rinforzare tutto l'organismo. Essendo ricca di sostanze antiossidanti, la propoli ha un'azione benefica anche sul sistema cardiocircolatorio. Le sue virtù curative, la rendono un vero e proprio antibiotico naturale, da tenere sempre con se. Infatti, essa è un particolarmente nota per la sua azione antibatterica, antivirale e antinfiammatoria. Per quanto concerne la sua virtù antivirale, grazie ai suoi principi attivi, la propoli è in grado d'inibire l'herpes ed altri virus respiratori. Tra le varie proprietà benefiche, la propoli è dotata di un alto potere antimicotico e antifungino, che la rende un valido rimedio contro le micosi della pelle. Questa sostanza è un portento per la pelle, dato che svolge una valida aziona antiossidante e lenitiva. Essa protegge la pelle dagli agenti esterni ed è un validissimo rimedio per le pelli a tendenza acneica. La propoli riesce anche a limitare la produzione di sebo della pelle, rispettandone la fisiologia. Da sempre, questa resina viene usata per disinfettare e curare varie ferite cutanee, dal momento che ha un alto potere cicatrizzante e favorisce la rigenerazione cutanea. Nei casi di ustioni ed arrossamenti, l'utilizzo della propoli è altamente efficace e consigliato. Diversi studi scientifici hanno confermato i molteplici benefici della propoli come supporto del sistema immunitario. La propoli è consigliata e tollerata anche dai bambini, quindi in associazione anche ad altri antibiotici, può essere usata per curare gli stati influenzali dei più piccoli.