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Come insegnare al cane a non scavare buche in giardino? Soluzioni al problema

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Come insegnare al cane a non scavare buche in giardino? Soluzioni al problema

il dic 17 2024
L'istinto che porta i cani a scavare nel terreno è difficile da tenere a freno. Fido scava per tante ragioni, che possono essere ricondotte al desiderio di nascondere del cibo piuttosto che un oggetto che reputano interessante, o anche per noia o perché è un'attività che dà loro una certa soddisfazione. Certo è, che quando lo fanno in un bosco o in un terreno incolto, ben venga, ma quando quest'attività mette a rischio il giardino di casa, può creare qualche problema. E allora, come affrontare la questione ed insegnare al cane a non scavare più in giardino? Prova ad addestrare o ad intrattenere il cane Le soluzioni per insegnare ad un cane a non scavare esistono e riguardano principalmente l'approccio del padrone con il cane stesso.  Innanzitutto, è possibile cominciare a frequentare una scuola per addestramento canino ed imparare a dominare le azioni del cane, che deve imparare a riconoscere il proprio padrone come un vero e proprio capobranco. Impartendo i giusti comandi al proprio amico a quattro zampe, quest'ultimo accetterà la tua dominanza. Se il tuo cane scava per noia, allora dovresti intrattenerlo, allontanando la monotonia che lo affligge. Dedicagli più tempo, gioca con lui finché non sarà stanco, portalo a passeggio e permettigli di correre e socializzare con altri cani. Piazza in giardino ostacoli o altri deterrenti Se il cane non vuol proprio saperne di smettere, dovrai ingegnarti e trovare dei deterrenti che lo scoraggino anche quando tu non sei presente. Puoi provare a colmare l'area con delle pietre difficili da rimuovere, oppure nascondere sotto al primo strato di terra una rete di metallo. Se il cane dovesse scavare reiteratamente al di sotto della staccionata, quest'ultima tecnica sortirà certamente i suoi effetti. Se le hai provate tutte ma senza successo, devi passare a tecniche di dissuasione un po' più brusche di quelle che hai utilizzato fin'ora. Prova a seppellire un palloncino gonfio: quando il tuo cane scavando lo farà scoppiare troverà la sorpresa molto poco gradita. In alternativa, puoi provare a nascondere sotto la terra qualche buccia di agrumi: la maggior parte dei cani odiano l'odore degli agrumi e non sopporteranno di poter correre il rischio di trovare bucce di pompelmo, arancia o limone. Predisponi un’area dedicata per scavare L'alternativa migliore per entrambi però potrebbe essere NON quella di impedire al cane di scavare, ma di lasciarglielo fare in un'area appositamente adibita allo scopo. Puoi risparmiare una zona circoscritta del giardino ed incoraggiare il cane a giocare soltanto lì. Come? Prova a seppellire del cibo o dei giocattoli ed ogni volta che lo vedi scavare altrove, portalo lì e lasciaglielo fare in piena libertà. Ultimissima raccomandazione: è necessario, controllare sempre che il nostro cane abbia sempre acqua da bere e accesso a zone fresche! In estate, infatti, il cane potrebbe essere portato a scavare soltanto per trovare un po' di umidità e sollievo dalla calura.
Dove sistemare la cuccia del cane?

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Dove sistemare la cuccia del cane?

il dic 17 2024
Quando si prende la decisione di adottare un cucciolo, viene anche spontaneo iniziare ad informarsi su quelli che dovranno essere i cambiamenti da apportare alle proprie abitudini e alla casa, per cui una delle classiche domande che ci si pone è: dove sistemare la cuccia del cane? Vediamo assieme qualche consiglio in proposito! Dove mettere cuccia cane Individuare un punto esatto dove mettere cuccia del cane prima del suo arrivo in casa è fondamentale per fargli capire sin da subito quale sarà la sua postazione fissa. La cuccia sarà il suo rifugio, il suo letto, il suo nascondiglio, la sua dimora nella tua casa. Potrai posizionarla in un apposito recinto per cani, nel caso in cui deciderai di lasciarlo libero in giardino e farlo vivere in ambiente misto. In questi casi è importantissimo scegliere tra le cucce per cani coibentate, ovvero appositamente pensate per sostenere le variazioni di temperatura esterna, senza far risentire al tuo cane del caldo eccessivo dell'estate o del freddo rigido del pieno inverno. Quando scegli di sfruttare i recinti per cani, devi come minimo avere uno spazio all'aperto dove il tuo amico a quattro zampe può muoversi, giocare e correre liberamente. Questa soluzione ti offre diversi vantaggi: in primis, non ci saranno cattivi odori in casa, in più il tuo cane potrà sfogare tutte le sue energie e mantenersi attivo e in forma, mentre gli lasci anche un contatto diretto con la vita all'aperto, tipico della sua natura. Puoi optare per box cani prefabbricati che renderanno più agevole l'assemblaggio, scegliendone le dimensioni in base alla stazza del cane (se è possibile definirla a priori, anche solo approssimativamente). Usare cucce coibentate Le cucce coibentate devono ovviamente essere una necessità contemporanea, perché l'ambiente esterno presuppone comunque cambiamenti, a volte anche repentini, di temperature e condizioni atmosferiche. Con un'adeguata cuccia per cane coibentata (che sceglierai in base alla taglia del tuo amico con la coda) potrai essere certo che il cane non patirà mai freddo o caldo, che sarà protetto da pioggia, vento e neve e che ogni necessità di termoregolazione sarà già perfettamente calibrata dalla struttura con cui è realizzata questa speciale tipologia di cuccia. Le cucce coibentate possono essere utilizzate anche nei cortili interni, dove vi è una copertura parziale, perché comunque anche questa condizione presuppone un'assenza di temperatura ambientale costante. La cuccia, in ogni caso, va sempre posizionata in una zona al riparo da vento e intemperie, dove non ci sia troppo rumore e dove non ci sia un gran via vai di gente o di mezzi. Insomma, deve essere lontana da qualsiasi stimolo che potrebbe spaventare o inibire il tuo cane.   Dove comprare cuccia per cane Se non hai ancora provveduto alla sistemazione ideale per il tuo cane, ti invitiamo a prendere visione di tutte le cucce e box per cani del nostro shop online per stabilire quella più adatta alle tue scelte di gestione, alle esigenze del tuo cane e alla posizione in cui avrai deciso di collocarla. Tante le possibilità di modelli e dimensione tra cui individuare quella giusta.
Come riscaldare la cuccia del cane in vista dell’inverno

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Come riscaldare la cuccia del cane in vista dell’inverno

il dic 17 2024
Quando siamo obbligati a tenere il cane fuori casa, è bene fare in modo che lo spazio a lui destinato possa offrirgli riparo e calore… soprattutto durante l’inverno. Tra cucce, box per cani coibentati e altri rimedi di fortuna ti spiegheremo come riscaldare la cuccia del cane per la stagione fredda! Perché riscaldare cuccia cane L’estate è ormai solo un bel ricordo. Il sole e il caldo hanno lasciato spazio a giubbotti, vestiti pesanti, riscaldamenti accesi e bevande bollenti (e probabilmente il vero freddo deve ancora arrivare)! Ma se per noi esseri umani è relativamente semplice scaldarsi non è esattamente lo stesso per i nostri amici a 4 zampe! Benché dotati di pelliccia, anche i cani sentono il freddo, soprattutto di notte e quando devono dormire. Il freddo percepito dall’animale poi dipenderà da vari fattori come la razza, le dimensioni, le condizioni climatiche generali… Ad ogni modo, se non abbiamo la possibilità di ospitarlo al coperto in casa, dovremmo fare in modo che le cucce per cane da esterno garantiscano tepore e comfort al nostro compagno. Come riscaldare box cani Iniziamo con il box per cani, inteso come recinzione esterna protettiva. Qui non ci sono veri e propri rimedi contro il freddo. Si tratterà piuttosto di individuare un punto in giardino che garantisca sufficiente riparo da pioggia e vento, agenti atmosferici in grado di influire sensibilmente sulla temperatura esterna ed interna alla cuccia. Posizionare il box per cani da esterno sotto una tettoia (o comunque in un punto che non risenta di eccessive correnti d’aria) aiuterà a mantenere temperature più accettabili!   A tal proposito, potrebbe interessarti l’articolo “Dove sistemare la cuccia del cane?”.   Consigli per scaldare la cuccia del cane Se sei già in possesso di una cuccia per cane senza caratteristiche o qualità particolari, puoi seguire questi suggerimenti per rendere la struttura più idonea all’inverno. La dimora del tuo cagnolino dovrebbe essere realizzata o foderata con materiali isolanti quali legno o polistirolo, in modo da mantenere temperature più alte di quelle esterne. La base della cuccia poi dovrebbe essere sollevata da terra, sempre per un miglior isolamento termico. Per renderla più sicura dalle intemperie, dovrebbe essere resa impermeabile sia all’esterno che all’interno. Un tetto spiovente poi agevolerebbe lo scolo dell’acqua piovana. Per concludere, è consigliabile inserire dentro la struttura una bella coperta in lana (materiale isolante dal punto di vista termico) che renderà il tutto più morbido e caldo.   Usare cucce coibentate per cani Tra tutte però, la soluzione migliore per tenere al caldo il cane è quella di procurarsi una cuccia coibentata per esterno. La coibentazione consiste nell’inserire nella struttura un materiale in grado di impedire lo scambio di calore tra esterno e interno (o lo scambio di vibrazioni per quanto riguarda l’isolamento acustico). Disponendo di cucce per cani coibentate o di box coibentati per cani con cuccia integrata garantirai al tuo animale domestico un luogo caldo, asciutto e protetto dove passare la stagione fredda.
Cucce per cani: come scegliere le dimensioni più adatte

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Cucce per cani: come scegliere le dimensioni più adatte

il dic 17 2024
Quando si è obbligati o abituati a tenere il cane in giardino (o comunque fuori casa), la scelta della cuccia e dell’eventuale box esterno è importantissima. Ecco che, per garantire comfort al nostro amico a 4 zampe, dobbiamo considerare diversi fattori per trovare la cuccia per cane ideale: materiali, collocazione, forma… senza dimenticarci delle dimensioni. Ma come determinare la misura più adatta al nostro cane? Scopriamolo assieme! Come stabilire le dimensioni ideali per la cuccia del cane E abbastanza ovvio che una cuccia per cane di piccola taglia può essere di dimensioni inferiori rispetto ad una cuccia per cane grande. Quello che invece potrebbe sfuggire è la logica corretta con cui si dovrebbero scegliere le misure. Infatti è sbagliato pensare in maniera semplicistica che l’importante sia acquistarla più grande del cane. Una cuccia per cani da esterno troppo grande non è idonea tanto quanto una troppo piccola. Se da un lato bisogna considerare misure che consentano all’animale di sdraiarsi e muoversi comodamente, dall’altro è comunque importante che non ci sia troppo spazio in eccesso. Una struttura troppo grande faciliterebbe la dispersione del calore al suo interno, vanificando quindi uno degli scopi principali della stessa (quello di dare riparo dal freddo in inverno). In più, un ambiente troppo dispersivo potrebbe far sentire il cane spaesato e non sicuro. La conseguenza, in entrambi i casi, potrebbe essere un rifiuto del cane a ripararsi dentro la cuccia. È quindi evidente che le cucce per cani debbano essere dimensionate a dovere, senza sembrare troppo anguste o troppo spaziose. Come misurare cuccia cane Prima di determinare le dimensioni della cuccia è logicamente d’obbligo partire dalla taglia del cane. Lo spazio interno deve essere tale da permettere al nostro compagno di sdraiarsi comodamente e muoversi senza difficoltà (ad esempio di fare un giro su sé stesso). Per ottenere delle misure indicative, possiamo ricorrere alla seguente regola. Individuate altezza e lunghezza del cane, si sommano queste due misure e si calcolano i 3/4 del risultato dell’addizione. Il valore ottenuto rappresenterà la lunghezza e la larghezza minima della cuccia. Per quanto riguarda l’altezza invece, basterà considerare quanto misura il cane dalle zampe alla testa. Non manca che fare un accenno alla porta d’ingresso. Quest’ultima può essere anche un po’ più bassa rispetto all’altezza vista prima. L’importante è che non sia più bassa della schiena del cane. Detto ciò, non dovrebbe essere un problema per l’animale accucciarsi per entrare. Evita comunque una porta troppo piccola, soprattutto se rappresenta l’unico punto di areazione della cuccia. Capita la taglia del cane, potremo comprare la cuccia più adatta in base alle misure fornite dai produttori.   Cucce per cani e dimensioni per cuccioli meticci Se il nostro cagnolino è ancora cucciolo non dobbiamo procurarci per forza più cucce di volta in volta con misure diverse. Visto che crescerà in fretta, tanto vale, conoscendo la razza, calcolare le dimensioni che dovrebbe raggiungere più o meno da adulto. Per facilitare l’individuazione della soluzione ideale, le nostre cucce sono state “ribattezzate” con i nomi di differenti razze di cane, in modo da associare più rapidamente la taglia al prodotto. La cosa cambia se stiamo ospitando un meticcio. In questo caso: o risaliamo a razza e stazza di mamma e papà, per farci un’idea approssimativa, altrimenti dobbiamo tenere sotto controllo lo stato del suo sviluppo e farci consigliare dal veterinario. Altri consigli per cucce e box per cani Concludiamo con alcuni rapidi consigli in più. Per garantire una temperatura ottimale dentro la cuccia sia in inverno che in estate, scegli solo materiali isolanti dal punto di vista termico. Le cucce per cani da esterno coibentate sono ottime allo scopo! Per la stessa ragione, la cuccia deve anche essere leggermente sollevata da terra.   A tal proposito leggi dal Blog “Come riscaldare la cuccia del cane in vista dell’inverno”.   Oltre a ciò, anche la posizione del box per cane può ricoprire un ruolo fondamentale. Il box per cani da esterno deve essere collocato il più possibile al riparo da correnti d’aria o intemperie. Contro le infiltrazioni d’acqua dovute a pioggia o neve, è consigliabile un tetto spiovente.   Per saperne di più, leggi anche “Dove sistemare la cuccia del cane?”.
Come fare usare la cuccia al cane

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Come fare usare la cuccia al cane

il dic 17 2024
Cosa succede se, dopo aver comprato una cuccia, il nostro amico a quattro zampe decide di non volerci entrare? E cosa si fa in questi casi? Certo non è semplice affrontare una situazione di questo tipo! Ma, anziché disperarti, puoi leggere i nostri consigli su come risolvere il problema. Prima di procedere, ricorda che la cuccia del cane deve essere recepita come un comfort dal tuo animale. Perciò non forzarlo ad entravi, altrimenti potresti ottenere l’effetto contrario. Come far abituare il cane alla cuccia: questione di comfort La cosa migliore da fare per convincere il cane a dormire nella cuccia è ovviamente fargliela piacere. Per far ciò conviene rispettare tutta una serie di piccoli accorgimenti utili a fagli percepire cuccia o box per cani da esterno come ambienti comodi. Dimensioni, isolamento termico e posizione della stessa giocheranno quindi un ruolo chiave! La posizione della cuccia per cani La collocazione della cuccia è molto importante. Deve essere messa in una zona lontana da intemperie, colpi di vento, e dove non passino troppe persone. Potrebbe essere in un box per cani apposito, su un terrazzo, in giardino… ovunque purché sia protetto!   Se vuoi approfondire, leggi “Dove sistemare la cuccia del cane?” dal nostro Blog!   Scegliere le dimensioni adatte La cuccia deve essere di una misura adatta al cane, né troppo piccola né troppo grande. Questo, sia per farlo star comodo, che per infondergli un senso di protezione.   Se vuoi saperne di più, leggi l’articolo “Cucce per cani: come scegliere le dimensioni più adatte”.   Isolamento termico della cuccia Ultima cosa, ma non per questo meno importante, è che le cucce per cani da esterno devono essere calde d’inverno e fresche d’estate. Se non si dispone di cucce coibentate specifiche, si possono comunque usare alcuni stratagemmi, come ad esempio foderare l’interno della cuccia con la lana, tenerla rialzata rispetto al terreno o posizionarla in una zona ombreggiata per l'estate. A tal proposito, potrebbe interessarti l’articolo “Come riscaldare la cuccia del cane in vista dell’inverno”.   Abituare cane alla cuccia: come procedere? Se gli accorgimenti visti fino ad ora non fossero sufficienti, non ritenerti sconfitto! Intanto è opportuno sottolineare che la cuccia deve prima di tutto rispondere ad un’esigenza, ovvero quella di dare comfort e riparo al cane. Se il cane non avverte questo bisogno, ai suoi occhi la cuccia sarà superflua e quindi potrebbe non usarla anche per diversi anni. In questo caso non avere fretta e lascia passare un po’ di tempo. Se vedi che il cane, soprattutto di notte, dorme bene anche all’aperto non forzarlo. Se invece noti che tende a trovare riparo altrove, allora ciò significa che l’esigenza è avvertita, ma che qualcosa nella tua cuccia per cane non gli è gradita. Ecco che, in presenza di questa ipotesi, puoi provare con qualche trucchetto! Invoglialo ad usare la cuccia Puoi iniziare ad esempio con qualche opera di convincimento. Gioca con lui vicino alla cuccia, lanciagli un giocattolo dentro, in modo che si abitui ad entrarci. Dagli un bocconcino come premio quando vi ci entra o ci sta vicino. Tutto ciò dovrebbe convincere il cane a sentire quel luogo come suo. Se ciò non servisse, puoi provare qualcos’altro. Sposta temporaneamente la cuccia nel suo luogo preferito Individuato il luogo dove ha scelto la sua tana, sposta la cuccia lì. Occasionalmente, senza che lui se ne accorga, sposta di poco la cuccia verso il luogo inizialmente da te scelto e fai in modo che lo spostamento sia impercettibile dal cane e che lui non noti il cambiamento. Inibisci il passaggio al suo luogo preferito Se anche l’ultimo consiglio non ha avuto l’effetto sperato, puoi provare rimettendo la cuccia dove volevi tu. Nello stesso momento, cerca di inibire il passaggio nei luoghi precedentemente scelti dal cane (ad esempio posizionando oggetti che fungano da ostacolo). Segui questa linea per un po’ finché non sarà lui stesso ad accettare la cuccia.
Cane Corso: caratteristiche e consigli per l'allevamento

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Cane Corso: caratteristiche e consigli per l'allevamento

il dic 17 2024
ll cane Corso ha origini molto antiche: tale razza originaria italiana, discende dal canis pugnax, il tipico cane molosso che veniva impiegato dai legionari romani durante le campagne belliche. Identificato per lungo tempo come molosso italiano, da oltre trent’anni ormai viene identificato come dogo di Puglia. Quali sono dunque le sue origini? E’ una razza docile o aggressiva? Scopriamo tutte le caratteristiche del cane Corso e come allevarlo in maniera corretta. Cane corso origini Il termine 'corso' che definisce il cane Corso italiano, contrariamente a quanto si possa pensare, non presenta alcun riferimento con la Corsica, nota isola francese. Tuttavia non esistono ancora spiegazioni corrette circa l’origine autentica di tale denominazione. Tra le ipotesi più plausibili si ritiene che possa derivare dal  termine latino cohors – guardia o protettore – o ancora da quello greco kortos – recinto o cortile. Altri ritengono invece più coerente un antico aggettivo celtico-provenzale – curcus – che anticamente assumeva l’accezione di “forte, potente e robusto”. Tale razza, in epoca medioevale veniva impiegata nelle azioni di guerra: il cane veniva protetto da un’ armatura in cuoio, ed era adibito al trasporto di contenitori di pece bollente. Veniva quindi lanciato sul campo di battaglia al fine di creare scompiglio nello schieramento nemico. Essendo estremamente versatile, il cane Corso risultava utile anche come custode delle masserie e delle mandrie e come cane da guardia, cacciatore di grossi animali quali cinghiali e volti e guardia del corpo. Ed è proprio come cane da caccia che nel corso dei secoli la razza cane Corso ha trovato maggior impiego: utilizzato infatti nella caccia alla selvaggina, il cane Corso veniva coadiuvato da segugi e bracchi al fine di scovare gli animali da tana, inseguendoli fino a condurli direttamente al cacciatore dopo averli bloccati agevolando il tiro. Utilissimo infine anche come bovaro, in tempi remoti aiutava nella gestione dei bovini allo stato brado, proteggendo la mandria dagli animali pericolosi così come dai ladri di bestiame. Durante la seconda parte del XX secolo, all’inizio degli anni ’70, la razza rischiava purtroppo l’estinzione: tuttavia grazie all’intervento di molti cinofili appassionati, è stata attuata un’azione di recupero che ha permesso a questa razza, seppur lentamente solo nel 1994, di ottenere il riconoscimento ufficiale da parte dell’ENCI – Ente Nazionale della Cinofilia Italiana. Caratteristiche Cane Corso La Federazione Cinofila Internazionale classifica il Corso includendolo tra pinscher e schnauzer, molossoidi e bovari svizzeri. Si tratta di un cane di taglia medio grande, anche se non è raro trovare anche il cane Corso gigante. Presenta un corpo robusto e muscoloso, la sua testa è sempre proporzionata rispetto al corpo e il muso appare largo, accompagnato da un tartufo voluminoso e piatto, grigio o nero. I denti sono ben sviluppati, anche se tuttavia la chiusura della mandibola spesso può presentare un leggero prognatismo.   Gli occhi invece sono di grandezza media, scuri e ben distanziati mentre le orecchie sono di forma triangolare, alte e aderenti alle guance. Tutti gli arti, sia anteriori che posteriori appaiono forti e robusti, costituiti da una notevole ossatura. L’altezza media può variare dai 64 ai 68 cm negli esemplari maschi, dai 60 ai 64 cm. Il peso del cane Corso maschio varia dai 45 ai 50 kg, dai 40 ai 45 kg per quanto riguarda invece le femmine. Il pelo è piuttosto corto, aderente e lucido, sufficientemente fitto da garantire un’ottima impermeabilità. In inverno è presente anche un sottopelo che permette al cane di proteggersi anche in presenza di clima rigido. La coda è posta in posizione rialzata, leggermente affusolata in punta. Gli standard cane Corso contemplano cromatismi differenti: è ammesso il cane Corso grigio, il cane Corso tigrato, fulvo e nero. Cane corso carattere Il cane Corso è un animale particolarmente intelligente, docile e che si presta all’addestramento. Il carattere del cane Corso è dunque piuttosto malleabile, paziente e tollerante, specie in presenza di bambini. Devoto al padrone, risulta molto sensibile all’umore di quest’ultimo. Se viene addestrato per particolari compiti quali la caccia o la difesa personale, rivela un carattere forte, deciso e straordinariamente determinato. Vivace e amante del movimento, non è indicato per persone poco attive, poiché necessità di lunghe e regolari passeggiate preferibilmente in aperta campagna. Cane corso e bambini In molti si chiedono se il cane Corso sia l’animale adatto per una famiglia con bambini: la risposta data dagli allevatori è sempre affermativa perché, a dispetto della costituzione piuttosto imponente, questo cane è senza dubbio un vero e proprio “gigante buono”. Ama giocare e farsi coccolare. Come per tutte le razze, la sua potenziale aggressività può derivare da un addestramento errato o dalla cattiva gestione da parte del padrone. Tuttavia occorre tenere conto che può risultare ostile nei confronti di altri cani, specie se di taglia grande e del medesimo sesso. Come allevare un cane corso L’allevamento cane Corso parte subito dopo lo svezzamento, quando il cucciolo ha raggiunto circa i 50/60 giorni di età. All’interno della casa occorre predisporre un piccolo spazio dove l’animale possa stare tranquillo e nel quale rifugiarsi, munito di un tappetino, accessori vari o di una cuccia morbida. Box e cucce da esterni sono l'ideale invece per chi predilige abituare il cane a stare in un ambiente esterno che tuttavia risulti confortevole e piacevole per l'animale. Nei primi giorni di adattamento, il cucciolo dovrà abituarsi anche a stare da solo: il tutto però dovrà avvenire gradualmente perché tale razza tende a soffrire del distacco dal proprio padrone. E’ per questo importante al rientro, ignorare le richieste di attenzione pressanti, coccolandolo solo quando si sarà tranquillizzato. In questo modo comprenderà il significato di “distacco temporaneo” e a poco a poco raggiungerà la sua indipendenza. Il cane Corso si presta a vivere anche in appartamento, nonostante necessiti di frequenti passeggiate e di effettuare un po' di movimento. E’ pertanto fondamentale adeguarsi al suo stile di vita assecondandone le necessità, offrendo pasti a orari regolari e nel giusto quantitativo e predisponendo giochi e corse all’aria aperta che possono rivelarsi utili per placarne l’innata vivacità. Come addestrare un cane corso Il cane Corso è di norma un animale piuttosto gestibile: il suo carattere mansueto e malleabile lo rendono perfettamente adatto anche all’addestramento volto a inquadrare il suo comportamento secondo determinati standard o per difesa personale. L’addestramento cane Corso deve essere effettuato da personale preparato e qualificato in grado di capire a fondo l’animale, captandone i bisogni e gestendone l’istinto. Di norma avviene in ambienti tranquilli, all’aperto e per sessioni brevi e graduali che consentono di controllare il livello di attenzione dell’animale. Questo permette di gestirne il dinamismo e di monitorarne il comportamento, coinvolgendo l’animale e suscitandone l’interesse. In questo modo il cane apprenderà gli ordini impartiti dall’addestratore con maggior facilità e sarà maggiormente predisposto all’obbedienza. Naturalmente, secondo le indicazioni dell’addestratore stesso, il padrone del cane dovrà poi proseguire a casa questo percorso, evitando di assecondare i capricci dell’animale e di impartire punizioni immotivate o improvvisate che potrebbero sortire l’effetto contrario. Alimentazione cane corso Cosa mangia il cane Corso? A dispetto della sua mole, non ha necessità di assumere grandi quantità di cibo, occorre solo assicurargli un’alimentazione bilanciata. Il cibo per cane Corso più indicato è senza dubbio quello secco, ad esempio crocchette, poiché completo sotto l’aspetto nutrizionale. Tuttavia è comunque possibile somministrare riso o pasta cotti, carne leggermente scottata, verdure ed eventualmente integrare la dieta con vitamine e minerali di sintesi. Quanto mangia un cane Corso? Il numero di pasti giornalieri tende a diminuire con l’avanzare dell’età dell’animale: dal 1° al 3° mese è importante somministrare 4 pasti al giorno, dal 4° al 6° mese un massimo di tre, fino a scendere a due pasti al dì a partire dal 7° mese. Superati i 18 mesi sarà possibile orientarsi su un unico pasto giornaliero.
Lupo Cecoslovacco: caratteristiche, allevamento e alimentazione

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Lupo Cecoslovacco: caratteristiche, allevamento e alimentazione

il dic 17 2024
Curioso e particolarmente intelligente, il lupo cecoslovacco rappresenta senza dubbio un vero e proprio simbolo di libertà, del pastore tedesco riprende l’incredibile fedeltà così come l’addestrabilità anche se tuttavia spesso prevale il caratteristico istinto del capobranco che contribuisce a renderlo un animale spesso istintivo e lievemente selvatico. Tuttavia risulta adatto ad integrarsi facilmente in famiglia complice l’attaccamento rivolto al proprio padrone, specie negli esemplari maschi mentre nelle femmine prevale la docilità che rende il pastore cecoslovacco, perfetto anche per i bambini. Quali sono dunque le caratteristiche peculiari di questa magnifica razza che si distingue per la fierezza e per l’ottima resistenza fisica? Come si alleva e quale alimentazione è più adeguata? Ecco una guida utile dedicata al cane lupo cecoslovacco, necessaria per affrontare l’ingresso in famiglia di questo magnifico nuovo amico a quattro zampe. Lupo cecoslovacco origini Il cane cecoslovacco, o cane pastore cecoslovacco, fa parte della famiglia dei cani pastori o bovari: si tratta di una razza di origine ceca e di taglia media che negli ultimi anni si è distinta anche nel nostro territorio, rappresentando in questo modo, un esemplare perfetto come animale da compagnia. Il cane cecoslovacco trae origine da esperimenti militari avvenuti intorno agli anni ’50 il cui obiettivo era principalmente lo studio della fisiologia, del carattere e del comportamento e tipici del lupo dei Carpazi in modo da promuovere le performance dei pastori tedeschi ai tempi impiegati dallo stesso esercito ceco per difendere più facilmente i confini del terriorio. Nel 1955 avvenne il primo incrocio attuato tra lupi e pastori tedeschi: nel corso degli anni successivi tale attività continuò a svolgersi presso un allevamento istituito all’interno della base militare a Libejovice, in Boemia meridionale. Solo dopo oltre 25 anni di selezione tra 4 lupi e 48 esemplari di pastore tedesco, si riuscirono ad ottenere esemplari dai sensi particolarmente sviluppati e con un maggior senso dell’orientamento, unitamente a un particolare manto sensibilmente più resistente alle intemperie e al clima rigido. Nel 1982 si raggiunse infine il riconoscimento a livello nazionale, mentre solo viene finalmente definito dall’ENCI, lo standard di razza ufficiale. Ad oggi il magnifico lupo cecoslovacco viene comunemente impiegato nelle squadre di soccorso della Protezione civile col ruolo di cane da salvataggio. Lupo cecoslovacco caratteristiche Il lupo cecoslovacco di norma può raggiungere un peso orientativo di circa 20-25 kg. L’altezza al garrese è di circa 60-65 cm anche se tuttavia gli esemplari femmina tendono a raggiungere valori inferiori. Il colore del mantello vira dal grigio argento al giallo grigio e il pelo appare liscio e morbido con la caratteristica di subire, durante il periodo invernale, un sostanziale ispessimento del sottopelo. La caratteristica mascherina è sempre chiara, accompagnata dal tartufo nero: il muso è tipicamente a punta, mentre gli occhi sono sempre di colore chiaro. Le orecchie appaiono piuttosto piccole, triangolari e ben aderenti alle guance. La sua andatura differisce in modo particolare dal pastore tedesco poiché molto più elegante e sciolta. Mostra inoltre un’ottima resistenza alla fatica qualora debba affrontare lunghe camminate, anche di svariati chilometri. Lupo cecoslovacco carattere Il carattere del lupo cecoslovacco è tipicamente dinamico e molto attivo. Curioso, guardingo e dalla vivida intelligenza, ama studiare ogni ambiente con accuratezza e attenzione, pur non attaccando mai per primo se non qualora si senta minacciato. Necessita di correre e camminare e risulta adatto solo a persone che hanno la possibilità di dedicare tempo all’animale preferibilmente in un ampio spazio esterno. Tuttavia la sua marcata sagacia porta il lupo cecoslovacco ad annoiarsi facilmente se costretto a svolgere attività e giochi ripetitivi. Nel suo imprinting detiene la tipica filosofia del branco: accetta il suo padrone in veste di capo, ma quest’ultimo dovrà essere in grado di imporsi da subito al fine di ottenere il suo rispetto. Una volta compreso, mostrerà l’innata fedeltà per la sua famiglia, stabilendo un ottimo feeling anche con i bambini. Per tutti questi fattori, è sicuramente chiaro quanto l’allevamento cane lupo cecoslovacco non sia certo adatto a chiunque. Come addestrare un cane lupo cecoslovacco Quando si parla di lupo cecoslovacco, l’addestramento volto all’educazione e alla socializzazione è decisamente necessario a partire dal primo anno di età. Trattandosi di un animale reattivo e diffidente, l’addestramento cane lupo cecoslovacco richiede l’affiancamento da parte di un addestratore professionista che condurrà il cane per tutta la durata di un percorso educativo graduale, permettendogli di familiarizzare più facilmente con l’ambiente in cui dovrà vivere. L’attaccamento alla famiglia quasi morboso da parte del lupo cecoslovacco, col passare del tempo potrebbe determinare un vero e proprio problema, specie se fin da piccolo non è stato abituato a stare da solo in tranquillità anche solo per qualche ora lontano dal proprio padrone. Questo impellente bisogno di vicinanza potrebbe potenzialmente indurlo a scappare dalla propria dimora, alla ricerca del padrone, proprio perché tale razza necessita del contatto fisico e ama in particolar modo trascorrere il proprio tempo a stretto contatto con quella che considera la sua famiglia. Per evitare possibili evasioni, dovrete dotarvi di un box per cani o di un recinto abbastanza grande e robusto da usare nei momenti di solitudine del cane. Oltre dunque a dover valutare adeguatamente se il lupo cecoslovacco è realmente la razza adatta ad un’adozione, è necessario e preferibile affidarsi a un professionista in grado di rimuovere nell’animale anche tutte quelle spiacevoli abitudini che, nel caso in cui venissero repentinamente a mancare, potrebbero renderlo potenzialmente aggressivo. Alimentazione lupo cecoslovacco L’alimentazione del lupo cecoslovacco, principalmente carnivoro deve essere incentrata preferibilmente sulla carne, anche con le ossa, e ancora sul pesce, eventualmente frattaglie, frutta e verdura, evitando tuttavia di somministrare cereali. E’ pertanto possibile preparare cibo fresco e casalingo, conservandolo successivamente in un comune congelatore: spesso tuttavia la grande distribuzione, così come i negozi specializzati per animali, offrono l’opportunità di acquistare cibo fresco opportunamente conservato sottovuoto, per preservarne la durata e la freschezza. Chi invece predilige somministrare cibo secco, per intenderci le tradizionali crocchette, è opportuno che scelga quello del tutto privo di farinacei o grain free, poiché il lupo cecoslovacco tende sovente a mal tollerare il mangime industriale, rischiando di contrarre spiacevoli allergie o patologie a carico dello stomaco e dell’intestino. Proprio per questo motivo è sempre più indicato prediligere un’alimentazione naturale, in modo tale da evitare più facilmente problemi gastroenterici e digestivi.
Come allevare un Golden Retriever: i nostri consigli

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Come allevare un Golden Retriever: i nostri consigli

il dic 17 2024
Compare sicuramente tra le razze più popolari di sempre, complice il suo atteggiamento gioviale e amichevole che contribuisce a renderlo uno dei cani più adatti per una famiglia. Stiamo parlando del Golden Retriever, amatissimo soprattutto dai bambini, che si distingue per la sua intelligenza e per l’immagine di cane affettuoso e amorevole. Fantastico nuotatore, è di fatto un cane da riporto e da cerca che si contraddistingue per la taglia grande e per il carattere decisamente socievole che lo ha reso popolare nel corso degli anni. Come si presenta il carattere del Golden Retriever? Quali sono le sue caratteristiche? Ecco una guida utile per conoscere a fondo tale razza. Golden Retriever caratteristiche La razza Golden Retriever ha origini inglesi. Ad oggi particolarmente diffuso in Europa e nel Nord America, risulta apprezzatissimo come cane da caccia e da riporto: amante dell’acqua, viene di sovente impiegato dalla Protezione Civile come cane da salvataggio. Si tratta di un cane di taglia grande e dal corpo robusto e potente, perfettamente equilibrato e allineato. Il suo pelo è piuttosto lungo e sfrangiato e può risultare sia ondulato che piatto, di colore tra dorato e crema. Presenta inoltre un sottopelo spesso e impermeabile. La sua testa è ampia, dal taglio marcato: il cranio è lungo quanto il muso, contraddistinto dal naso nero. Le sue orecchie sono di medie dimensioni, pendenti e attaccate all’altezza degli occhi marrone scuro. Presenta inoltre una coda piuttosto lunga, attaccata all’altezza della schiena e che raggiunge il garrese senza tuttavia presentare arricciature. La sua altezza orientativa è tra i 50 e 60 cm variabile in base al sesso, così come il peso che può aggirarsi tra i 24 e i 28 kg per la femmina e tra i 28 e i 32 kg per il maschio. Golden Retriever carattere Il Golden Retriever è tendenzialmente docile, mite e molto socievole. Presenta infatti un’indole giocosa, risultando un grande amante della compagnia e perfettamente adattabile alla vita in appartamento. Necessita tuttavia di interagire col mondo esterno, ma anche e soprattutto col proprio padrone, e questo è uno dei motivi per cui ben si presta a eseguire adeguatamente anche compiti in ambito sociale. Cane da compagnia perfetto per persone anziane così come per i disabili e non vedenti, il Golden Retriever, a causa del carattere socievole e molto giocherellone non  risulta tuttavia adatto alla guardia: non bisogna infatti aspettarsi che protegga il territorio in cui vive, poiché proprio per la sua indole tenderà spontaneamente a risultare espansivo anche con persone che possono potenzialmente rivelarsi ostili. Dolcissimo e fedele alla propria famiglia, risulta perfetto per i bambini, con i quali ama interagire a dispetto della mole piuttosto rilevante. Come educare un cucciolo di Golden Retriever L’educazione del Golden Retriever non va confusa con l’addestramento: in questo caso per sapere come addestrare un Golden Retriever, è sempre opportuno rivolgersi a un addestratore professionista onde evitare di sbagliare approccio, determinando eventuali anomalie comportamentali a carico dell’animale. Una volta introdotto il cucciolo in famiglia, sarà necessario operare durante i primi mesi, in quanto il cane risulta più ricettivo agli insegnamento: l’ottimale apprendimento delle regole e delle interazioni sociali rappresenta infatti la base di una relazione speciale col padrone da cui è possibile trarre notevoli soddisfazioni. Questa razza tende ad adattarsi abbastanza facilmente alla vita in appartamento, nonostante apprezzi comunque una lunga passeggiata durante il giorno, preferibilmente lungo corsi d’acqua dove possa divertirsi facendo un bagno. Necessita di camminare almeno 30 minuti proprio per incanalare la sua energia, ama giocare all’aperto e per questo sarà opportuno tenerlo impegnato mediante giochi che possano divertirlo, preferibilmente all’aperto. I cuccioli in modo particolare richiedono tempo e attenzione, soprattutto durante i primi mesi di vita: le abitudini e le esperienze acquisite in tale periodo ne influenzano la salute, la personalità e l’atteggiamento per il resto della vita. Come detto prima, questo cane, nonostante la sua mole, sta bene anche in appartamento. Se però avete la possibilità di tenerlo all'aperto, vi consigliamo l'uso di uno spazioso recinto per cani dotato di cuccia, da usare soprattutto durante la notte. Alimentazione Golden Retriever Tra i 2 e i 5 mesi di vita il Golden Retriever tende a raddoppiare il proprio peso corporeo risultando particolarmente vorace. Sarà quindi fondamentale alimentarlo in modo sano, evitando il pericolo di patologie legate all’obesità e all’apparato scheletrico. Il cibo ideale per Golden Retriever è quello secco grain free, così come carne e alimenti freschi preparati a casa che prevedano l’impiego di verdure quali ad esempio carote, bietole e spinaci, rigorosamente bolliti e in modiche quantità. Come spazzolare un Golden Retriever Il Golden Retriever presenta un sottopelo piuttosto folto e che necessita di cure costanti e particolari attenzioni. Per questo è necessario spazzolarlo con regolarità almeno una volta al giorno, in modo tale da evitare la formazione di grovigli di pelo difficili da rimuovere se non mediante il taglio del pelo stesso. Per quanto riguarda la toelettatura invece, può essere sufficiente un bagno ogni 2/3 mesi ove compaia la necessità, sempre utilizzando shampoo delicati e prodotti specifici adatti all’utilizzo animale, questo per scongiurare il rischio di reazioni allergiche e dermatiti.
Malattie della pelle del cane: quali sono e come curarle

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Malattie della pelle del cane: quali sono e come curarle

il dic 17 2024
Le malattie della pelle del cane che possono colpire il nostro amico a quattro zampe sono molteplici. Ognuna di esse presenta tuttavia una caratteristica comune a tutte le altre: si tratta di patologie che coinvolgono il cane con maggiore frequenza rispetto ad altre, questo poiché l'animale tende a entrare in contatto con parassiti così come con agenti potenzialmente allergizzanti o veicolo di infiammazioni, più facilmente quando conduce una vita all'aria aperta o a stretto contatto con altri esemplari in un ambiente poco pulito e sufficientemente igienizzato. E’ importante individuare quali sono dunque le principali malattie dermatologiche del cane, in modo tale da poter intervenire quanto più rapidamente possibile grazie al tempestivo riconoscimento delle sintomatologie, mediante un'immediata somministrazione di terapie adeguate. Importante è essere comunque sempre consapevoli che alcune di queste malattie pelle cane possono essere facilmente trasmesse anche dall'animale all'uomo: proprio per questo motivo somministrare una cura immediata e sapere quali norme igieniche e comportamentali attuare, può fare la differenza, proteggendo la salute del fedele amico immancabile in ogni famiglia, e al contempo tutelando il benessere dei relativi 'compagni umani'. Quali sono dunque le principali malattie della pelle nel cane? Ecco una guida utile a riconoscerle rapidamente, favorendo un intervento tempestivo. Malattie cutanee del cane Molte delle infezioni della pelle del cane possono dipendere da fattori genetici o predisponenti: importante è sempre tuttavia, individuare rapidamente la sintomatologia in modo tale da somministrare rapidamente le terapie farmacologiche più adeguate. Di fatto non esiste una malattia della pelle del cane più frequente di altre: tutte le problematiche più comuni tendono comunemente a manifestarsi sotto forma di perdita di pelo, dermatite, infiammazione, rossore della pelle e in casi più gravi addirittura alopecia, tutte curabili fortunatamente in tempi piuttosto brevi. Dermatite cane come curarla La dermatite del cane di norma trae origine da eventuali infezioni, la cui causa scatenante è di fatto da attribuirsi ad una vera e propria contaminazione batterica. Tra le più frequenti compaiono l'acne del cane, la foruncolosi, la piodermite cane così come ulcere cutanee, tutte patologie che tendono a colpire le zampe e nello specifico la regione dei polpastrelli poiché sottoposte a sporcizia e a germi, specie tra l'uno e l'altro. Compaiono principalmente a causa della presenza di eventuali corpi estranei che si manifestano mediante vere e proprie affezioni batteriche. Il cane di conseguenza tende a manifestare il suo malessere evitando di correre e camminare a passo svelto specie in presenza di terreni scoscesi e accidentati. Per quanto riguarda la cura e le terapie utili, è opportuno consultare il veterinario in modo tale da individuare nello specifico le infezioni cutanee nel cane proponendo farmaci consoni alla rapida risoluzione del problema. Seborrea del cane La seborrea tende a manifestarsi sotto forma di numerose croste secche che si desquamano, del tutto simili alla forfora umana: cute e mantello risultano piuttosto oleosi entrambi accompagnati da un odore sgradevole. Tale disturbo tende ad essere fastidioso per l'animale che, inevitabilmente tenderà a grattarsi e a graffiarsi provocando ulteriori infezioni batteriche o allergie cutanee del cane. Risulta pertanto importante individuare da subito la natura di tale patologia in modo tale da intraprendere una terapia nel minor tempo possibile. Il veterinario in questo caso provvederà ad effettuare raschiati cutanei, eventuali colture fungine a carico del pelo, prescrivendo ulteriori esami ematici e delle feci. Funghi sulla pelle del cane Le micosi non sono altro che infezioni caratterizzate dalla presenza di funghi a causa delle quali l'animale tende a presentare molteplici zone senza pelo e desquamate: in questo caso l'attenzione è d'obbligo poiché le micosi tendono ad essere trasmesse facilmente anche all'uomo. Per quanto riguarda la diagnosi è opportuno ricorrere a specifici esami da laboratorio in modo tale che una volta confermata la patologia, possa essere somministrata una terapia locale o generale a base di farmaci antifungini. Onde evitare la trasmissione a carico dell'uomo, è basilare effettuare un'ottimale prevenzione, evitando accuratamente il contatto con l'animale e seguendo scrupolosamente le più comuni norme igieniche. Rogna del cane La rogna si manifesta principalmente secondo due forme: sarcopatica e rossa. La rogna sarcopatica è provocata da un parassita, il quale tende a colpire soprattutto la zona sotto le ascelle,accanto alle orecchie o ancora sulle zampe e alla base della coda. Il sintomo più evidente è senza dubbio rappresentato dal prurito, particolarmente amplificato dal caldo: esso può rivelarsi così forte da indurre il cane a provocarsi molteplici lesioni, mordicchiandosi la coda o strofinandola energicamente contro eventuali superfici ruvide. Contagiosa anche per l'uomo, in questo caso tende a manifestarsi mediante lesioni poste sia sull'addome che sugli arti. In questo caso il parassita può essere individuato mediante specifici esami al microscopio e la terapia è rappresentata da bagni medicati implementati da un'igiene continua e particolarmente accurata specie negli ambienti entro i quali vive il cane, utilizzando preferibilmente prodotti solforici. La rogna rossa invece, caratterizzata anche in questo caso da prurito marcatamente importante, tende a colpire i cani a pelo corto, localizzandosi in particolare sulla regione della testa e sulle zampe anteriori: sovente il prurito viene accompagnato da piccole pustole dolorose che al contrario della rogna sarcopatica non si rivelano contagiose per l'essere umano. Difficile da trattare, necessita dell'intervento del veterinario. La scabbia del cane di fatto è un’alternativa alla rogna solo per quel che concerne la definizione: rappresentano infatti la medesima patologia che ovviamente prevede un identico trattamento medico applicato dal veterinario. Non esistono rilevanti differenze, poiché la natura della malattia così come la sintomatologia sono altresì le stesse. Tumore pelle cane Frequenti anche i tumori della pelle del cane: possono essere di svariato genere e comprendono anche forme invasive quali papillomi e fibromi. Spesso possono comparire sotto forma di cisti nel cane, per le quali diviene necessaria l'immediata asportazione a cui seguirà ovviamente un esame istologico accurato in grado di chiarirne la natura benigna o maligna. Diagnosticata la malattia ed effettuato l'intervento, come avviene per l'uomo, si ritiene necessario un trattamento chemioterapico per scongiurare eventuali recidive. Prendersi cura del proprio animale è sempre importante e per questo è necessario attuare una efficace prevenzione al fine di evitare inutili sofferenze al cane, avendo cura di riservare allo stesso luoghi puliti e quanto più igienici possibili, sia nell'ambiente domestico che fuori casa.
Alaskan Malamute: carattere, alimentazione e allevamento per un esemplare forte e sano

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Alaskan Malamute: carattere, alimentazione e allevamento per un esemplare forte e sano

il dic 17 2024
L’Alaskan Malamute è un cane di taglia grande appartenente alla categoria dei “Cani da Grande Nord” o delle razze artiche, nate e cresciute nelle zone più remote e più fredde della Terra, quindi tra Lapponia, Siberia, Alaska e Groenlandia. Scopriamo il carattere, l’alimentazione e i consigli per l'allevamento di questo splendido cane. Alaskan Malamute: caratteristiche fisiche Si tratta di un cane di taglia medio-grande, potente e robusto, dal portamento maestoso, con una pelliccia folta e lunga quanto basta per proteggerlo adeguatamente dalle temperature molto rigide delle zone in cui generalmente vive. Le colorazioni standard ammesse per il suo pelo spaziano dal grigio chiaro al nero, ma si trovano anche in bianco uniforme. Alaskan Malamute carattere Il carattere del Malamute, nonostante sembri un lupo, è meraviglioso, in quanto non è un animale aggressivo, anzi è piuttosto dolce e cerca di diventare amico degli umani. Questo atteggiamento molto socievole e accondiscendente lo rende molto docile e non adatto a fare da cane da guardia perché non sa distinguere i malintenzionati. Tuttavia, questo non vuol dire che non sia intelligente, possiede infatti un eccezionale senso dell’orientamento, e anche se è molto socievole mantiene sempre una spiccata indipendenza e tantissima curiosità. E’ fedele con il padrone e con tutto il resto della famiglia in cui vive, alla quale si rivolge con affetto costante. Adora stare all’aria aperta, quindi è bene preparargli anche un box o una cuccia nello spazio esterno per farlo vivere a proprio agio. Alimentazione Alaskan Malamute Quanto mangia un Alaskan Malamute? E soprattutto, cosa mangia un Alaskan Malamute? Per rispondere a queste domande bisogna prima di tutto sapere che la dieta dell’Alaskan Malamute deve essere equilibrata, ma contemporaneamente non deve essere eccessiva, in quanto la sua digestione richiede dalle 9 alle 10 ore. La dieta ideale da far seguire a questo bellissimo animale proveniente dall’Alaska è quella denominata Barf (Bones And Raw Food) che è a tutti gli effetti una vera e propria filosofia. Cibo per Alaskan Malamute Il cibo consentito secondo questa dieta prevede prodotti crudi (carne, ossa, pesce, verdura e frutta) e integratori come uova intere con guscio, formaggio non stagionato e kefir. Inoltre, nella razione quotidiana si consiglia anche di aggiungere alla razione 1-2 cucchiai di olio per mantenerlo in buona salute. Questa dieta favorisce la digestione, il corretto transito intestinale e permette all’animale una migliore evacuazione di feci consistenti e dall’odore meno forte. Nel caso si vogliano utilizzare i mangimi già pronti è consigliabile privilegiare un’alimentazione più leggera nella stagione calda e una più energetica nella stagione fredda. Controllare prima dell’acquisto se le crocchette contengono fonti proteiche come pollo, agnello, manzo e pesce, ed evitare il maiale perché molto grasso. Quanto pesa un Alaskan Malamute? Un animale di questa razza da adulto può pesare dai 32 ai 43 kg. L'Alaskan Malamute gigante può arrivare a pesare anche più di 50 kg. Cura pelo Alaskan Malamute Le esigenze del Malamute sono davvero esigue, e anche per la cura del pelo occorre poca manutenzione. Basta infatti spazzolarlo contropelo più volte a settimana, e ogni giorno durante il periodo di muta. Un bagno mensile è sufficiente per mantenere il pelo sano e perfetto, anche se bisogna fare attenzione e non è facile da lavare vista la presenza del sottopelo. Per mantenere in ottima salute il mantello bisogna anche curare l’alimentazione, che deve contenere quotidianamente una razione di mangime di ottima qualità. Anche per fare splendere il pelo e mantenerlo sano è opportuno aggiungere uno o due cucchiai d’olio alla porzione di mangime. Come educare un Alaskan Malamute L’Alaskan Malamute è abituato a stare in contesti in cui ognuno ha il proprio ruolo, per cui convive tranquillamente con altri animali, anche se sono cani di razza diversa, l’importante è che abbia ben chiara la gerarchia che guida i rapporti fra di loro. Per educarlo, dunque, e farlo sentire a proprio agio, bisogna fargli capire sin da subito che il capo in famiglia siamo noi umani, e non lui. Non serve farlo impaurire, è sufficiente essere decisi e impartirgli la lezione del ruolo con fermezza, ma in modo da conquistare la sua fiducia. Addestrare un alaskan malamute è dunque molto semplice e una volta avuta tutta la sua stima ci ascolterà e possiamo educarlo con dolcezza senza perdere in decisionalità. Alaskan Malamute: consigli per l’allevamento Per avere un Alaskan Malamute cucciolo è fondamentale rivolgersi a specialisti del settore, ovvero ad allevamenti selezionati e che possano fornire il pedigree dell’animale, che comunque deve essere sempre valutato con attenzione. Il prezzo dei cuccioli di Alaskan Malamute dipende comunque da vari fattori e oltre al pedigree vanno valutate anche le sfumature dei colori del mantello, che attestano la particolarità dell’animale, e ovviamente il fatto che godano di ottima salute. Da allevamento ad allevamento, i prezzi sono differenti e questo può generare confusione, ma per avere un’idea più chiara è bene sapere che un cucciolo di questa razza può costare dai 900 ai 1300 euro.
Leishmaniosi canina: quali sono i sintomi e come curarla

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Leishmaniosi canina: quali sono i sintomi e come curarla

il dic 17 2024
La Leishmaniosi è una malattia molto grave che può colpire il cane, è infettiva e molto pericolosa, da cui è difficile guarire. Scopriamo di cosa si tratta, quali sono i sintomi e come curarla. Leishmaniosi cane: che cos’è La leishmaniosi è una patologia altamente infettiva e contagiosa che viene trasmessa dalle punture dei pappataci. Questi parassiti molto piccoli, che si presentano soprattutto nella stagione estiva, sono simili a delle zanzare minuscole e sono responsabili della trasmissione di svariate malattie, tra cui appunto la leishmaniosi canina. Come si trasmette la leishmaniosi La leishmaniosi viene trasmessa da un agente patogeno chiamato leishmania, che è un protozoo parassita del sangue e il cui nome deriva dal patologo scozzese William Boog Leishman. Pappataci e leishmaniosi sono dunque collegati dal fatto che è proprio il parassita leishmania a trasmettere la malattia tramite la puntura di pappataci, che infettano il cane succhiandogli il sangue. Tuttavia, la malattia può essere trasmessa anche tramite trasfusione di sangue oppure mediante il contatto con un cane infetto. In questo caso la trasmissione avviene solo se il cane ha già una ferita e viene in contatto diretto con ulcere o fistole di cani infetti. Leishmaniosi sintomi Nel nostro paese la leishmaniosi canina più frequente è la leishmania donovani, una patologia che può avere un periodo d’incubazione di 7 anni, quindi può comparire anche dopo diversi anni dalla puntura infettiva. Ma come si manifesta la leishmaniosi? Ecco quali sono i sintomi della leishmaniosi: Lesioni cutanee Irritazioni di gomiti, zampe e orecchie Perdita di pelo Perdita di sangue dagli orifizi Formazione di noduli in alcune parti del corpo Comparsa di febbre Vomito La malattia può colpire anche i cani molto piccoli e vi sono anche altri fattori che permettono di capire se l’animale è affetto da leishmaniosi. Ecco dunque come riconoscere la leishmaniosi osservando il comportamento del cane: L’animale è poco attivo Manifesta perdita dell’appetito Cerca sempre più spesso le cure del proprio padrone E’ in stato generale di sonnolenza La patologia può essere soprattutto cutanea, può manifestarsi su svariate parti del corpo come i peli, la pelle e le unghie, oppure può interessare fin da subito gli organi interni. In questo caso la patologia è ancora più pericolosa, in quanto è complessa da diagnosticare ed è nella maggior parte dei casi mortale. Come curare la leishmaniosi La leishmaniosi si può curare? Più che curare è possibile bloccare la malattia, ovviamente dopo aver fatto una diagnosi rapida e certa. Tra gli esami per diagnosticare la malattia troviamo SNAP Leishmania, Elisa e PCR, che consistono in semplici prelievi del sangue che consentono di stabilire se l’animale è stato infettato. Il trattamento consiste quindi nel bloccare il contagio della malattia, tramite l’impiego di sostanze antibiotiche somministrate per via venosa o cutanea, come ad esempio la Miltefosina, l’Allopurinolo e l’Antimoniato di Metilglucamina. E’ bene sottolineare che la cura della leishmaniosi del cane non è definitiva, per cui è necessario usare medicinali di vario tipo per tutto il resto della vita dell’animale. Quanto vive un cane malato di leishmaniosi Se la leishmaniosi non viene trattata tempestivamente può portare il cane alla morte nell'arco di 12 mesi. Invece, se viene diagnosticata in tempo e l’animale viene curato con i farmaci giusti, può anche vivere normalmente il resto della sua vita come tanti altri cani. L’unica differenza è che ogni anno dovranno essere eseguite le analisi di routine per tenere la situazione sotto controllo. In alcuni casi il cane risulta positivo alla leishmania ma con valori molto bassi, tanto che è sufficiente fare un test una volta l’anno per precauzione. Per il resto, vi sono dei farmaci che vanno fatti assumere al cane per mantenere i valori nella norma. Invece, se la malattia viene diagnosticata dopo mesi o anni, oppure colpisce gli organi vitali, l’animale può sopravvivere per qualche settimana o qualche mese. Vaccino leishmaniosi come funziona A tuttora purtroppo non esistono vaccini definitivi contro la leishmaniosi dei cani, tuttavia sono disponibili dei trattamenti mirati a ridurre il rischio di contagio. Uno dei vaccini che è stato commercializzato dal 2012 in Italia, il CaniLeish, aiuta a ridurre notevolmente l’infezione da leishmaniosi, ma non protegge del tutto gli animali. Si tratta comunque di un vaccino preventivo per proteggere il cane dalla leishmaniosi, che può essere somministrato dai 6 mesi di vita in poi. Alcune ricerche scientifiche hanno permesso di affermare che permette di ridurre le probabilità di contrarre la malattia. Questo tipo di vaccinazione è dunque consigliato dalla maggior parte dei veterinari, in particolar modo per gli animali che vivono in luoghi ad alto rischio. Vaccino leishmaniosi effetti collaterali Il vaccino CaniLeish tuttavia presenta degli effetti collaterali e possono infatti manifestarsi sintomi come febbre, vomito, gonfiori, che possono far stare male il cane. E’ bene sottolineare che il siero con contiene delle vere dosi di leishmaniosi, per cui il livello di protezione è attorno al 70%, quindi non è integrale.
Chihuahua: carattere, alimentazione e come educarlo

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Chihuahua: carattere, alimentazione e come educarlo

il dic 17 2024
Il chihuahua è indubbiamente la razza canina più piccola in assoluto. Il suo nome completo è Chihuahueño, nome derivante dalla capitale dello stato messicano in cui sono nati i primi allevamenti di questi animali. Curioso e vivace, il cane chihuahua è molto legato al suo padrone e presta molta attenzione a tutto ciò che lo circonda. Scopriamo di più su questa razza canina molto amata, quali sono le sue caratteristiche, il carattere, l’alimentazione e come educarlo. Chihuahua caratteristiche A differenza di quanto molti pensano le razze di chihuahua non si distinguono per il colore del pelo ma per la sua lunghezza. E allora, quante razze di chihuahua esistono? Tra le razze di chihuahua ne distinguiamo due, i chihuahua a pelo lungo e i chihuahua a pelo corto, e possono essere di diversi colori, ma anche avere peso e grandezza differenti. Tra le caratteristiche principali vi è il fatto di non avere una coda alta che talvolta gli si attorciglia sul dorso. Un altro dettaglio fondamentale è quello di avere la testa che somiglia alla forma della mela e che in genere è un po’ più grande rispetto al corpo. Quanto vive un chihuahua? Questi cani vivono più a lungo di qualsiasi altro cane di razza, infatti possono vivere anche 20 anni. Fino a quanti mesi cresce un chihuahua? In genere un cane cresce soprattutto quando è cucciolo e giunto all'età adulta ha già il peso standard, ma possono esserci dei cambiamenti anche da adulti. Nel caso dei cani piccoli come i chihuahua, il passaggio all'età adulta si verifica fra i 9 e i 12 mesi. In media un chihuahua cresce fino ai 7 o agli 8 mesi, anche se nei mesi prima di arrivare all’anno o all’anno e mezzo possono esserci ancora cambiamenti nella sua corporatura. Fra questi vi sono aumento della massa muscolare e allargamento del torso nel maschio, e allargamento dell'anca nella femmina. Quanto pesa un chihuahua? In genere il suo peso varia dai 1,5 ai 3 kg. Chihuahua carattere Il carattere del chihuahua è forte e anche se molto piccolo ha infatti una spiccata personalità, è coraggioso, allegro e adora stare in compagnia del suo padrone. Ama anche i bambini e adora giocare con loro. Nonostante le sue ridotte dimensioni è un ottimo cane da guardia, è sempre attento e vigile e tende ad abbaiare se percepisce rumori sospetti oppure sente che si sta avvicinando a lui una persona che non conosce. Chihuahua alimentazione La cura della alimentazione del Chihuahua è fondamentale per farlo crescere bene e in salute. Infatti, spesso questo peloso viene nutrito con bocconcini e stuzzichini fuori pasto che sono dannosi per la loro salute. Ma cosa mangiano i chihuahua? Qual è il cibo per chihuahua migliore che assicura a questo animale una corretta crescita? Viste le ridottissime dimensioni bisogna fare attenzione a cosa dare loro per cibo. Una buona idea è quella di preparare un pasto fresco in cui non devono mai mancare vitamine e calcio, specialmente se è in fase di crescita. E’ una buona idea aggiungere anche qualche crocchetta, scegliendo fra quelle appropriate per cani di taglia così piccola in vendita nei negozi specializzati. Ma cosa possono mangiare i chihuahua? Come detto prima, il cibo fresco è ideale per la loro alimentazione, ma se si sceglie il cibo secco bisogna controllare che si tratti di prodotti di qualità e adatti alla loro taglia. Attenzione agli snack che contribuiscono a farli ingrassare senza fornire loro adeguate sostanze nutritive. Come gli altri cani, anche quelli di questa razza non hanno bisogno di mangiare fuori pasto, ma ad ogni modo evitare di somministrare dolci, cioccolato, o altri alimenti che possono portare a conseguenze spiacevoli. Come educare un chihuahua Per educare il chihuahua bisogna tenere conto principalmente del carattere della razza e della personalità’ di ogni singolo animale. Poiché sono soprattutto dei cani da compagnia, non bisogna seguire regole troppo rigide per educarli, oppure assumere un atteggiamento eccessivamente autoritario, in modo da non snaturare la loro forte personalità. Quindi, per addestrare al meglio un chihuahua, piuttosto che affidarsi ai metodi standard che tanto vengono pubblicizzati, è consigliabile affidarsi ad un buon istruttore, che deve avere la sensibilità di comprendere il cane che ha di fronte e scegliere in base alla sua personalità gli esercizi adatti. In questo modo è possibile ottenere ottimi risultati in tempi abbastanza rapidi, sfruttando l’intelligenza e le doti cognitive naturali del cane. Ma come addestrare un chihuahua a non abbaiare? L’abbaio per il chihuahua è un modo per esprimersi e per comunicare, ma per reprimerlo non vanno mai usate le maniere forti, perché si otterrebbe solo l’effetto di innervosirlo. E’ invece preferibile non urlare e distrarre la sua attenzione dalla motivazione che lo ha spinto ad abbaiare, oppure ignorarlo fino a quando non si calma. In genere tende ad abbaiare se viene lasciato solo, ma se è accanto al padrone dovrebbe calmarsi. Come lavare un Chihuahua Molto apprezzato come cane da compagnia, il chihuahua è uno dei cani preferiti dalle famiglie che lo scelgono per le sue dimensioni ridotte e quindi perché è facile da tenere in casa. Una delle cose che bisogna affrontare quando si decide di allevare un cane è quella di fare loro un bagno ogni tanto, per mantenerli puliti e farli crescere bene. Se non si vuole portare il chihuahua nei centri di toelettatura è possibile lavarlo in casa seguendo alcuni consigli. Il bagno va eseguito almeno una volta al mese e bisogna evitare i lavaggi frequenti che nuocerebbero alla sua salute, ma se ha meno di un anno diradarli ancora di più. Per lavare un chihuahua prima di tutto bisogna preparare shampoo, balsamo, spazzola e pettine adatti e un asciugamano comodo. Prima di fare il bagno spazzolare con cura il pelo seguendo il suo verso, in modo tale da rimuovere i peli morti, poi procedere con il lavaggio avendo cura di non bagnare con l’acqua il muso per evitare di correre il rischio che lo shampoo o l’acqua vadano a finire negli occhi o nelle orecchie.
Cosa fare quando il cane mangia erba?

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Cosa fare quando il cane mangia erba?

il dic 17 2024
Quante volte ti sei chiesto perché il cane mangia erba? Si tratta di una domanda a cui spesso i proprietari dei cani non sanno rispondere, quindi occorre fare chiarezza e capire come intervenire in questi casi. Scopriamo quindi cosa fare quando il cane mangia l'erba. Perché il cane mangia l'erba Il fatto che il cane mangia erba di per sé non è preoccupante, e nella maggior parte dei casi si tratta di un fatto istintivo, dovuto alla curiosità dell’animale di conoscere l'ambiente circostante sfruttando gusto e olfatto. Infatti, durante la passeggiata quotidiana il peloso non disdegna di mangiare l’erba verde del prato, e chi ha un cane sicuramente ha notato che è un’abitudine che si ripete ad ogni passeggiata. Si tratta di un fatto che non dovrebbe destare meraviglia, in quanto anche il lupo quando divorava le sue prede erbivore si nutriva anche di viscere piene di materiale vegetale. Tuttavia, al tempo stesso l’erba rappresenta un alimento insolito per l’alimentazione del cane, che però in genere non deve causare alcun problema. Infatti, se il cane mangia erba e non vomita tutto finisce lì e non vi sono conseguenze. I cani mangiano erba spinti dalla curiosità e quindi per loro è qualcosa di assolutamente naturale. Fra loro vi sono quelli che mangiano erba sporadicamente e quelli che invece la fanno diventare un’abitudine, e quindi ad ogni passeggiata nel prato non perdono occasione di ingerirla. Come detto prima, se non vi sono sintomi contrari non vi sono conseguenze per l’animale, per cui, se il cane mangia erba e non vomita tutto finisce lì e non vi son conseguenze. Ma invece, cosa fare quando il cane mangia l’erba e vomita? In questo caso il discorso cambia e bisogna prendere subito dei provvedimenti. Perché il cane mangia erba e vomita Cosa fare quando il cane mangia erba e vomita schiuma bianca? Per capire come intervenire è necessario prima di tutto distinguere due casi in cui il cane mangia erba e vomita: L’animale è abbattuto, non gioca e rifiuta il cibo L’animale non ha altri sintomi, gioca senza problemi ed è vispo anche dopo aver vomitato Nel caso in cui il cane sia abbattuto dopo aver mangiato l’erba e aver vomitato e il sintomo va avanti da diversi giorni la sola cosa da fare è portarlo dal veterinario. E’ infatti fondamentale sottoporlo ad una visita accurata per controllarlo, eseguendo anche gli esami del sangue di base, un’ecografia addominale e se è il caso anche una radiografia. Invece, nel secondo caso in cui il cane abbia mangiato l’erba e vomitato, ma sta bene e non presenta altri sintomi, per accertarsi sulle sue condizioni bisogna attendere per vedere se vi sono ulteriori sviluppi. Bisogna anche prestare attenzione al suo umore dopo l'insolito pasto e controllare le feci, per verificare se sono liquide oppure vi sono dei residui di cibo non digeriti. Se l’animale saltella tranquillo e mangia di nuovo regolarmente la sera senza interventi ulteriori non c’è bisogno di preoccuparsi, però è consigliabile fargli assumere meno acqua, quindi fare attenzione a metterne poca nella ciotola e riempirla più spesso. Quali sono le cause che possono stimolare il vomito Quando un cane mangia l'erba e vomita non vuol dire che è l’erba a fargli male, ma dietro possono esserci delle cause che lo hanno provocato. Tra queste quelle più comuni sono le seguenti: Alimentazione scorretta Gastrite cronica Intolleranza alimentare Ingestione di corpi estranei gastrici, che possono essere noccioli, sassi o altro Problemi epatici e pancreatici E’ chiaro che alcune di queste patologie sono piuttosto gravi se i sintomi del vomito si ripetono spesso nel tempo, per cui la prima cosa da fare è rivolgersi ad un veterinario di fiducia. Infatti, il vomito può rivelare un malessere pregresso del cane e talvolta l’animale sceglie di mangiare erba per un problema digestivo, che in genere è transitorio. Può accadere quando sente lo stomaco appesantito, la digestione è bloccata oppure quando vi sono dei residui di cibo nella gola. Quando i cani mangiano erba lo fanno dunque per spingere l’organismo a reagire. Se nel vomito del cane, all'interno del succo gastrico, si riscontrano frammenti di erba questo vuol dire che l’animale avverte un disturbo che può essere una cattiva digestione e tenta di risolverlo inducendo il vomito. In genere l’animale adotta questo comportamento dopo un periodo di digiuno abbastanza prolungato. Controllare la varietà di erba A prescindere quale sia la causa che ha provocato il vomito del cane, è fondamentale controllare bene il tipo di erba ingerita. Tuttavia, è difficile stabilire la varietà di erba ingerita dal cane, in quanto nel prato ve ne sono di diverse specie. La preferita dal peloso è l’erba comune, che strappa facilmente dal terreno con le fauci, ma per sapere quale tipologia di erba ha mangiato è utile prendere dei campioni dell’area interessata ed effettuare delle verifiche per accertare se è trattata con pesticidi o fertilizzanti.
Cane Terranova: caratteristiche e consigli su alimentazione e allevamento

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Cane Terranova: caratteristiche e consigli su alimentazione e allevamento

il dic 17 2024
Gigante buono dall'aspetto maestoso ma non minaccioso, il cane di Terranova è originario dell'omonima isola canadese, e dal suo retaggio di fedele compagno dei pescatori ha mantenuto lo spiccato amore per l'acqua. Oggi i cani Terranova sono utilizzati anche come cani di salvataggio in mare, grazie alle loro capacità natatorie (possiede pelo impermeabile, zampe palmate e usa la coda come timone), alla grande forza fisica e all'istinto naturale che possiedono per il recupero in acqua. È un ottimo animale da compagnia, affettuoso, fedele e affidabile con i bambini, anche se molto impegnativo: nonostante la stazza, non ha bisogno di grandi spazi, ma è comunque consigliabile mantenerlo in un giardino dove abbia possibilità di sfogare le sue energie, è costoso per quanto riguarda l'alimentazione e necessita di un adeguato addestramento per fargli mantenere un comportamento adeguato in presenza dell'uomo. Inoltre è un cane che sporca molto, perde molto pelo, sbava e si bagna molto, per cui non è adatto a chi tiene in particolar modo alla pulizia e avrà bisogno dei suoi spazi vitali separati da quelli umani. Cane Terranova carattere e adattabilità La razza Terranova si distingue per l'intelligenza, la mansuetudine, la fedeltà e l'affettuosità. Paradossalmente proprio per questo il cucciolo Terranova necessità di un addestramento per imparare a tenere a freno l'esuberanza, dal momento che tende a manifestare il suo affetto saltando addosso al padrone, non tenendo conto della sua imponente stazza. Qualsiasi addestratore potrà testimoniare come addestrare un terranova sia un compito particolarmente facile: i cuccioli di Terranova sono allievi modello negli esercizi di obbedienza. Imparano velocemente e dimostrano grande attenzione e motivazione. Non è un abbaiatore: può fare la guardia quando qualcuno si avvicina al cancello, incute un certo timore per la mole, ma non ha proprio l'indole del guardiano, quindi è praticamente impossibile addestrare un cane terranova come cane da guardia. Terranova e bambini Anche se il cane Terranova è affettuoso, mansueto e adatto ai bambini, dovrà comunque essere educato a contenere la sua esuberanza, dal momento che la sua enorme stazza può spaventare i bambini anche nel caso di manifestazioni d'affetto. Allo stesso tempo, anche i bambini dovranno essere educati a giocarci rispettando le sue caratteristiche e soprattutto a non assecondare la tentazione di salirgli in groppa, dal momento che può causare seri problemi all'animale. Dove vive il Terranova Il Terranova è un cane che soffre molto la solitudine, ma è anche un animale molto impegnativo dal punto di vista della pulizia. Per questo motivo è bene che abbia un suo spazio in giardino e bisogna prestare attenzione a concedergli l'accesso a determinate zone della casa, evitando quelle zone più bisognose di igiene come camere da letto e bagni. È un cane che sopporta molto bene le temperature fredde, grazie al suo pelo folto e impermeabile, per cui può tranquillamente dormire in una cuccia all'aperto per la maggior parte dell'anno. Date le dimensioni, la cuccia deve essere XXL, e sarebbe indicato inserirla in una recinzione nel caso ci sia passaggio di estranei, per preservarli dall'esuberanza del nostro amico a quattro zampe. Soprattutto nel caso la recinzione confini con aree pubbliche deve essere in perfetto stato, realizzata in modo che il cane non riesca a scavalcare o superare la divisione. Quando ci sono cani in giardino, è obbligatorio esporre su cancelli o porte d’accesso e recinti, il cartello “Attenti al cane”. Come accudire un Terranova Il Terranova è un cane di grande taglia e richiede una dieta ricca di proteine che possa aiutarlo a sostenere il peso della sua stazza. Fin da cucciolo deve seguire una dieta equilibrata che permetta la giusta formazione delle ossa. Bisogna prestare molto importanza al manto, spazzolarlo in maniera adeguata a mantenere le sue caratteristiche naturali che gli permettono di resistere all'acqua e allo sporco, asciugandolo con cura in maniera da preservare il grasso che lo rende impermeabile.   Quanto mangia un Terranova adulto Visto quanto pesa un Terranova (tra i 45 e i 68 chili), viene naturale pensare che mangi molto: la dose giornaliera è di circa 1,5 kg di umido. I cuccioli devono mangiare tre volte al giorno, mentre gli adulti possono scendere a due. I pasti devono essere bilanciati, composti all'incirca per il 70% di proteine (carne o pesce) e 30% di carboidrati (riso o pasta), in maniera che il cane sviluppi una muscolatura tonica e una corretta struttura ossea, ed abbia anche un intestino sano e un benessere psico-fisico generale. Il cane deve essere abituato a consumare il pasto ad orari specifici, evitando eccessi (i cani obesi crescono con le ossa irrimediabilmente danneggiate) e gli avanzi dei nostri pasti, spesso conditi e ricchi di sale e quindi nocivi. È un cane che sbava molto, quindi è importantissimo reintegrare i suoi liquidi costantemente: sia d'estate che d'inverno dovrà sempre avere a disposizione una ciotola d'acqua. Alimentazione Terranova Pur essendo il cane Terranova grande e forte, è anche molto 'fragile'. In caso di alimenti secchi industriali, ci sono prodotti indicati specificatamente per questa razza, bilanciati e arricchiti anche con vitamine e nutrienti perfetti per un cane di questa stazza. Non badate a spese e scegliete alimenti di qualità, per evitare problemi di salute. Per quanto riguarda le quantità, bisogna seguire le indicazioni dei produttori o ancor meglio di un veterinario. In caso di alimentazione 'casalinga', sarà necessario aggiungere degli integratori, soprattutto per la correzione del rapporto calcio fosforo presente nella carne fresca, che non è adatto al cane. In ogni caso la somministrazione di integratori è da verificare sempre con un veterinario, in quanto un eccesso può fare più male che bene all'animale. Come si toeletta un Terranova Il Terranova è un cane a pelo lungo e per mantenerlo bello e fluente è necessario spazzolarlo regolarmente, per evitare la formazione di antiestetici nodi di pelo che si formano soprattutto dietro le orecchie e all’interno delle cosce. Per pettinarlo conviene usare un tavolino, che sia stabile e di dimensioni adeguate (circa 90x60 centimetri). Usando un pettine con denti d'acciaio e punte arrotondate, a rastrello, pettinate il cucciolo con calma e dolcezza, a fondo almeno una volta a settimana. Se il cane ha la possibilità di vivere all’aria aperta, rotolandosi nell’erba, provvederà da sé al mantenimento del suo mantello.
Quanto deve mangiare un cane: informazioni e consigli utili

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Quanto deve mangiare un cane: informazioni e consigli utili

il dic 17 2024
Quanto cibo dare al cane? Questa è la classica domanda che ci si pone sempre con il timore di non riuscire mai ad avere una risposta esatta. La giusta quantità di cibo per cane da mettere nella ciotola dipende da una serie di fattori da tenere in considerazione, che vanno dall'età, dalla taglia e dalla razza del cane fino all'attività fisica che svolge, al suo stato di salute, alla stagione dell'anno e all'eventuale stato di gravidanza in corso. Inoltre, anche la tipologia di cibo che consuma incide moltissimo sulle quantità che è consigliabile somministrare. Cerchiamo di vedere nello specifico dei vari casi quanto deve mangiare un cane. Dose cibo cane In condizioni normali, la quantità ideale di cibo per la dieta del cane è indicata sulla confezione, dove sono specificate dosi ed ingredienti. In ogni caso bisogna sempre prendere in considerazione la situazione particolare di ogni cane e adattarsi di conseguenza. Sulle confezioni sono presenti delle tabelle di razionamento che indicano approssimativamente quanto dare da mangiare al cane tenendo in considerazione fattori quali peso, età e attività fisica. Sulle confezioni ci sono riportati sempre due valori molto importanti per valutare quanto quell'alimento si adatti alla dieta del nostro cane: l'energia metabolizzabile (ME) e le kilocalorie (kcal). L'energia metabolizzabile indica il valore nutritivo del cibo per cani: maggiore è l'apporto di energia, minore sarà la quantità di cibo di cui avrà bisogno il cane. Il valore di energia metabolizzabile è indicato in kilocalorie per kilogrammi. Ogni quanto deve mangiare un cane? Ci sono fondamentalmente tre metodi in base al quale decidere quante volte deve mangiare un cane:  A volontà: in questo caso si lascia il cibo a disposizione al cane per tutta il giorno, lasciandolo libero di gestirselo come meglio crede nell'arco della giornata. In genere è indicato per quei cani che tendono a mangiare poco e alle femmine che sono in fase di allattamento. Nel caso di cani in sovrappeso o particolarmente voraci è meglio utilizzare un metodo che consenta di controllare meglio la loro dieta. A tempo: si mette a disposizione del la ciotola per un determinato periodo di tempo, che può essere ad esempio un'ora, e poi gliela si toglie. Metodo adatto ai cani che sanno razionarsi il cibo e che sono in fase di addestramento, può però spingere l'animale a mangiare troppo velocemente, di conseguenza non è adatto a quelle razze che soffrono di torsione dello stomaco. Per quantità: il metodo generalmente più consigliato per fornire un'alimentazione corretta al proprio cane, dilazionando una quantità fissa di cibo in vari pasti giornalieri. In questa maniera è possibile tenere meglio sotto controllo il peso del cane e notare eventuali anomalie nella sua alimentazione. Quante volte deve mangiare un cucciolo di cane? Nella fase di crescita è importante capire quanto deve mangiare un cucciolo di cane. Il cucciolo ha bisogno di un tipo di alimentazione particolare, denominata Junior, che possiede un alto valore energetico ed aiuta lo sviluppo del suo sistema immunitario. Quanto cibo dare al cane cucciolo viene generalmente riportato sulla confezione, indicativamente: da 2 a 3 mesi: da 150 a 200 grammi al giorno, suddivisi in 4 razioni quotidiane, mischiato con acqua o comunque molto magro. da 4 a 5 mesi: 250 grammi al giorno suddivisi in 3 pasti. dai 6 mesi: 300 grammi di cibo al giorno, suddivisi in 2 pasti. dagli 8 mesi: da 300 a 400 grammi al giorno, sempre in 2 pasti. Quante volte deve mangiare un cane adulto? Dopo il 12 mese di età il cane entra nella fase adulta e cambia regime alimentare, passando agli alimenti di gamma Adult. Per sapere quanti croccantini deve mangiare un cane bisogna prendere in considerazione la taglia: Cani di piccola taglia: i cani toy, tra 2 e 3 kg, mangiano dai 50 ai 90 grammi di cibo al giorno; i cani piccoli, tra 3 e 5 kg, mangiano tra i 90 e i 120 grammi di cibo; i piccoli-medi, tra 5 e 10 kg, tra 120 e 190 grammi. Cani di taglia media: i cani medio-piccoli, tra 10 e 15 kg, mangiano dai 190 ai 260 grammi di cibo; i cani medi, tra 15 e 20 kg, tra 260 e 310 grammi al giorno; i cani medio-grandi, tra 20 e 30 kg, dai 310 ai 410 grammi. Cani di taglia grande: i cani grandi, tra 30 e 40 kg, mangiano da 500 a 590 grammi di cibo al giorno, i cani giganti, di peso oltre 50 kg, mangiano tra i 590 e gli 800 grammi di mangime. Per capire quanto cibo umido dare al cane, possiamo consultare il veterinario per sapere in che proporzioni alternare secco ed umido, ma in genere possiamo prendere come riferimento il peso del cane e calcolare il totale delle kilocalorie da assumere quotidianamente su questa base: 3 kg > 190 kcal 5 kg > 280 kcal 10 kg > 470 kcal 15 kg > 640 kcal 20 kg > 790 kcal 25 kg > 940 kcal 30 kg > 100 kcal 35 kg > 1210 kcal 40 kg > 1340 kcal Quanto cibo casalingo dare al cane? Nel caso in cui preferiamo dare del cibo casalingo al nostro cane, dobbiamo tenere a mente che ogni pasto deve essere preparato in modo da contenere una base di carboidrati e un alimento con proteine di origine animale, in un rapporto di 1:1. Quindi un cucciolo ha bisogno di 20/30 grammi di alimento proteico per ciascun kilo di peso, e della stessa quantità di carboidrati. Quindi, un cucciolo di 10 kg avrà bisogno di 200 grammi di carboidrati e di 200 grammi di proteine, per un totale di 400 grammi da dividere in due pasti giornalieri. Un cane adulto, invece, mangia circa 15/20 grammi di carboidrati e un uguale quantità di proteine animali per ciascun chilo di peso. Se il cane adulto pesa 10 kg dovrà mangiare 150 grammi di carboidrati e 150 grammi di proteine, per un totale di 300 grammi al giorno, divisi per uno o due pasti indifferentemente.
Frutta ai cani: quale possono mangiare e quale fa male

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Frutta ai cani: quale possono mangiare e quale fa male

il dic 17 2024
Non è così semplice dire se si può dare la frutta ai cani. Ci sono tipi di frutta vietata ai cani, che in alcuni casi può avere anche effetti collaterali letali, e altri tipi frutta adatta ai cani, che anzi può essere molto utile ad integrare la loro dieta e a mantenerli in salute, fornendo un buon apporto di antiossidanti e fibre e aiutando anche a variare un po' la loro alimentazione. Vediamo di seguito punto per punto quali frutti possono mangiare i cani e quali no. Quale frutta possono mangiare i cani Vediamo di seguito quali sono i vantaggi migliori nel dare la frutta al cane, facendo sempre presente comunque che la quantità di frutta e verdura che un cane può mangiare è estrememente inferiore, in proporzione, a quella di un essere umano. In genere la percentuale corretta è attorno al 10-15% del cibo consumato quotidianamente. Importante è sempre assicurarsi di rimuovere dalla frutta da dare al cane noccioli, semi (che sono tossici per i cani), scorze e altre parti dure e difficilmente digeribili. Mele Il cane può mangiare la mela, a patto di non esagerare dato che contiene molti zuccheri. Le mele al cane un paio di volte alla settimana possono fare molto bene, dato che sono ricche di vitamine B, C ed E e aiutano l'intestino oltre che a pulire i denti. Quando diamo una mela al cane meglio tagliarla a metà ed eliminare il gambo, che contiene i semi che potrebbero fargli del male allo stomaco, ma dandogli le due metà intere in maniera che mordendole si pulisca i denti eliminando i residui di cibo che possono produrre cattivo odore e batteri che vanno ad intaccare la salute del cavo orale.   Pere La pera ai cani fa molto bene: è composta da acqua all'80%, per cui ha un apporto calorico molto basso. È un'ottima fonte di fibra e potassio quindi, oltre a favorire il transito intestinale, aiuterà a prevenire problemi cardiovascolari; sono ottime per i cani che soffrono di diabete. Banane Dare una banana al cane gli può assicurare un buon apporto di potassio, manganese, vitamina B6 e molte altre vitamine e minerali, oltre che di carboidrati. È ottima per i cani che fanno molto movimento, ma conviene non esagerare perché sono frutti che possono causare problemi intestinali, ed in ogni caso bisogna sempre premunirsi di rimuovere la buccia, estremamente difficile da digerire. Kiwi In questo caso possiamo anche lasciare la buccia: si tratta di un frutto che assicura vitamina C, potassio e fibre, aiutando a regolarizzare l'intestino. Anche in questo caso però è consigliata moderazione e non dare nell'arco di una giornata più di un kiwi al cane. Pesche e albicocche Si tratta di frutti ricchi di potassio e beta-carotene, composti che possono aiutare a combattere il cancro. Ma è vero, come si dice, che le pesche fanno male ai cani? In realtà, come per tutta la frutta, basta preoccuparsi di togliere il nocciolo. Infatti i semi e il nocciolo di tutti i frutti contengono l'amigdalina che, una volta metabolizzata dall'organismo del cane, si trasforma in cianuro, diventando letale. Una volta eliminato il nocciolo e la buccia, le pesche e le albicocche ai cani sono una fonte importante di antiossidanti e di ferro, che contribuisce a prevenire l'anemia. Fragole e frutti di bosco Dare lamponi, mirtilli o fragole ai cani è l'ideale per mantenere la salute della pelle e prevenire l'ossidazione cellulare. Inoltre fanno bene alle ossa e hanno proprietà diuretiche e digestive che migliorano il transito intestinale. Bisogna fare attenzione però perché potrebbero contenere allergeni che possono provocare reazioni spiacevoli negli animali.   Melone e anguria Dare il melone al cane, in particolare il cantalupo, è un'ottima scelta: contiene vitamine A, B e C, fibra, beta-carotene, potassio, magnesio, tiamina, niacina, acido pantotenico e acido folico. Prima di darlo da mangiare, così come quando diamo l'anguria al cane, che presenta molte vitamine A, B6, C e potassio ed è ottima per idratarlo soprattutto quando fa molto caldo, dobbiamo dedicare il tempo necessario per eliminare il più possibile i semi, che sono sempre dannosi per l'animale, oltre che a rimuovere la buccia. Ananas Bisogna fare attenzione nel dare l'ananas ai cani, dal momento che si rischia di aumentare eccessivamente i livelli di zucchero nel sangue. Oltre che a contenere vitamina C e molte altre vitamine e minerali, questo frutto ha un curioso e utile effetto collaterale: è un ottimo rimedio nel caso in cui il cane abbia la tendenza a mangiare le proprie feci. Cocco Il cane può mangiare il cocco, ma bisogna usare molta moderazione, perché può avere cattivi effetti sull'intestino. In quantità moderate, però, porta benefici alla pelle e al pelo e fornisce l'acido laurico, che rafforza il sistema immunitario. Frutta nociva per cani I frutti che possono avere effetti negativi sui cani sono l'avocado, a meno che di non dare solo ed esclusivamente la polpa, dato che seme, buccia e foglie contengono la persina, una sostanza tossica per i cani, uva e uvetta che danneggiano i reni e il fegato e la frutta secca, in particolare le noci di macadamia, estremamente tossiche per gli animali anche in piccole dosi.
Chow Chow: caratteristiche e consigli per l'allevamento

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Chow Chow: caratteristiche e consigli per l'allevamento

il dic 17 2024
Il cane Chow Chow, detto anche cane Ciao Ciao dato che la pronuncia italiana è molto simile, è una delle razze più riconoscibili per l'aspetto singolare e particolarmente tenero. Non si sa bene da dove derivi il nome, forse dal termine 'tchaou' con cui si indicavano i commercianti cinesi che avrebbero per primi fatto conoscere il cane in Gran Bretagna, da cui poi si sarebbe diffuso in tutta Europa. Nel continente asiatico, prima nelle regioni mongole per poi diffondersi in Cina, i cani Chow Chow sono stati utilizzati per ogni tipo di mansione, da cane da guardia a cane da caccia, fino a diventare in seguito cane da compagnia. Chow Chow caratteristiche Il cane di razza Chow Chow è un cane di medie dimensioni, dall'aspetto leonino, datogli da una criniera molto folta. È alto al garrese dai 48 a 56 centimetri per il maschio e da 46 a 51 centimetri per la femmina. È un cane solido e compatto, decisamente ben proporzionato; molto muscoloso e dotato di un’ossatura alquanto robusta. Possiede diverse peculiarità genetiche che non si riscontrano nelle altre razze, come per esempio una temperatura corporea superiore a quella che si registra normalmente negli altri cani e il caratteristico colore nero-bluastro della lingua, motivo per cui è noto anche come cane con la lingua blu. Queste peculiarità sono probabilmente dovute al fatto che la razza si è sviluppata in un contesto di notevole isolamento geografico. Esistono due varietà, a pelo lungo (la più diffusa) e a pelo corto. Lo standard riconosce una vasta gamma di colori: possiamo trovare un Chow Chow bianco (anche se viene definito crema, che va dal bianco all'avorio) come un Chow Chow nero, ma vengono riconosciuti anche i colori blu (si tratta più di un grigio acciaio con sfumature argentate), rosso e cannella (detto anche cerbiatto, un rosa-argento di varie tonalità). Si tratta di un cane che si adatta bene anche alla vita in appartamento e che anzi non vive benissimo relegato all'aperto, in particolare d'estate, dato che soffre moltissimo il caldo. In casa è consigliato dunque tenere un cuscino o una cuccia da interno, per evitare che debba sdraiarsi o dormire su pavimenti o scomodi tappeti. Bisogna però avere cura di assicurargli ogni giorno una buona dose di movimento. Non ha bisogno di lunghissime camminate, ma basta un'ora e mezza di passeggiata ogni giorno, anche suddivisa in vari momenti della giornata.   Chow Chow carattere Dal punto di vista caratteriale il Chow Chow è un cane tranquillo e riservato, ma può essere anche molto reattivo e guardingo, avendo l'istinto del cane da guardia. È un cane che tende a riconoscere un capobranco nel nucleo familiare e in tal caso si dimostra obbediente, ma non è assolutamente portato all'addestramento. È molto intelligente, ma deve essere abituato fin da cucciolo a riconoscere l'autorità e ad obbedire agli ordini. Non è un cane che dimostra particolare affetto ed è poco paziente, quindi non è particolarmente indicato ad interagire con i bambini. Può abituarsi alla loro presenza se educato fin da piccolo, ma va sicuramente più d'accordo con ragazzi più grandi che non pretendono di giocarci, ma preferiscono una compagnia tranquilla. Inoltre è naturalmente diffidente verso gli sconosciuti, con la tendenza ad abbaiare quando li vede, e molto territoriale nei confronti degli altri cani, verso cui non prova generalmente interesse e anzi, tende a rifiutare la compagnia. Alimentazione Chow Chow Il Chow Chow può seguire sia una dieta a base di mangimi pronti che una dieta casalinga. Il mangime pronto deve contenere tutti i componenti necessari ai fabbisogni giornalieri. Si tratta di una soluzione comoda e bilanciata che garantisce, ogni giorno, le percentuali di proteine, lipidi, vitamine e sali minerali necessari. I dosaggi sono consigliati dalla ditta produttrice e riportati sul contenitore. Per ogni esigenza esistono dei composti differenti. Nel caso di una dieta casalinga, un Chow Chow quanto mangia? Un esemplare di taglia media, in condizioni normali, dovrebbe mangiare circa 250-300 g di carne bianca o pesce magro e 200 g di riso o pasta (molto cotti e lavati dopo la cottura), integrati magari con un composto polivitaminico e un cucchiaio di olio di semi di girasole. Si tratta di un cane che beve molto e ha bisogno di acqua fresca e pulita che deve essere lasciata sempre a disposizione nella ciotola e sostituita almeno due volte al giorno. Chow Chow prezzo Il prezzo di un Chow Chow cucciolo proveniente da un allevamento certificato e specializzato è di fascia medio-alta: parte dai 900 €, ma può tranquillamente superare i 1500 €. Diffidate dai prezzi troppo bassi, perché spesso si tratta di soggetti importati illegalmente da Paesi dell’est e quindi di dubbia provenienza. Nonostante se ne parli spesso, il Chow Chow nano non esiste, così come il Chow Chow gigante. Lo standard prevede una variabilità di taglia del Chow Chow ed è fondamentale che i riproduttori rientrino nell’intervallo. Se vi viene proposta una varietà toy o comunque con la prospettiva che non crescerà troppo si tratta di una truffa, legata ad un cucciolo malato e denutrito.
Pastore Australiano: tutto quello che c'è da sapere su questa razza

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Pastore Australiano: tutto quello che c'è da sapere su questa razza

il dic 17 2024
L'Australian Shepherd, ovvero il cane da pastore australiano è un cane che ama molto stare in compagnia dell'uomo, intelligente e attivo. Lo si vede spesso raffigurato in film e telefilm come il classico cane di famiglia: fedele, obbediente e che ama molto i bambini. Si tratta di una razza sviluppata negli Stati Uniti, a partire dai cani da pastore dei Pirenei che giravano il mondo insieme agli allevatori baschi, passando per l'Australia prima di arrivare in America. Per la sua intelligenza, la sua attitudine al lavoro e il suo enorme livello di energia, divenne un compagno ideale per i cercatori d’oro del Nordamerica a partire dalla metà del 1800. Pastore australiano caratteristiche Il cane pastore australiano ha una muscolatura ben sviluppata e una corporatura molto proporzionata. Possiede orecchie triangolari con le punte abbassate e una coda dritta e ricoperta di pelo. L'altezza standard è tra i 51 e i 58 cm al garrese per i maschi e tra i 46 e i 53 cm per le femmine. I colori del pastore australiano sono una delle sue caratteristiche più distintive, insieme agli occhi dalle iridi gazzuole, ovvero con colorazione chiara della faccia anteriore. Se per gli occhi troviamo varianti di colore che vanno dal castano all’ambra e dal nocciola all’azzurro, per quanto riguarda il manto peloso possiamo trovare una serie di colorazioni stupefacenti. Oltre al nero e al rosso con tonalità cannella e marrone scuro, possiamo anche trovare un pastore australiano blue merle, ovvero che possiede un gene dominante incompleto che determina una tinta di base grigio-blu delle macchie blu/grigio o rossastre, che dà un effetto screziato o irregolare. Più raro, dal momento che il colore rosso è recessivo rispetto al nero, è il pastore australiano red merle, che presenta un manto di base rosso. Sono molto comuni poi macchie di diversa forma e dimensione dal colore bianco o fulvo, piuttosto diffuse su volto, petto e zampe.   Pastore australiano carattere L'Aussie è un cane pacifico e poco litigioso con i suoi simili, e molto sicuro con i bambini. Anzi, è un ottimo compagno di gioco per i più piccoli, dato che è molto facile educare un pastore australiano, di natura molto intelligente e affettuoso. La sua indole protettiva deriva dalla sua origine come cane da pastore, e infatti tende sempre a proteggere e stare sempre in compagnia dei bambini. Possiede un innato desiderio di compiacere il padrone, per cui necessita di stargli vicino il più a lungo possibile e di compiere attività che gli impegnino la testa. Ha la tendenza a mostrare una sorta di 'ghigno' quando vuole invitare al gioco o vuole comunicare qualcosa, ma non è assolutamente un atteggiamento aggressivo, tutt'altro. Sono cani con un'origine 'da fattoria'; per cui non hanno problemi a socializzare con altri cani o altri animali. La femmina in genere tende ad essere più diffidente, più che altro nei confronti dei suoi simili, mentre il maschio talvolta può dimostrarsi dominante nei confronti di altri cani dello stesso sesso. Come addestrare un pastore australiano Non è assolutamente impegnativo insegnare al pastore australiano attività cinofile, dal momento che la sua intelligenza e il suo rapporto con il padrone lo rendono facilmente addestrabile. Se l'addestramento è basato sul gioco e, quindi, sulla relazione, l'Aussie potrà eseguire qualsiasi richiesta. Può praticare praticamente qualsiasi attività cinofila: dallo Sheep Dog all'Agility, passando per il Disc Dog, fino all'Obedience e anche alla Dog Dance. Dal momento che si tratta di un cane di natura riservato, è bene spronarlo alla socializzazione con altre persone, cani e animali fin da piccolo, per evitare che sviluppi diffidenza verso gli estranei.   Come accudire un pastore australiano Cane rustico e resistente, può tranquillamente vivere all’aperto, anche grazie al suo pelo medio e folto. Potremo pensare di prendere una cuccia adatta alle sue dimensioni o un box per cani da utilizzare quando non siamo in casa. Per indole tende a creare un rapporto privilegiato con il padrone, per cui preferisce abitare nei suoi stessi ambienti e può soffrire molto il distacco. Nel momento in cui lo si fa vivere in casa bisogna fare attenzione alla perdita di pelo e al suo carattere attivo, per cui è bene limitare la sua presenza in zone di facile pulizia e senza oggetti fragili alla sua portata. Sarà anche opportuno fornirgli un cuscino comodo su cui stendersi durante la notte. Il pelo deve essere spazzolato regolarmente, almeno una volta a settimana, e bisogna garantirgli la possibilità di fare attività fisica quotidianamente, possibilmente all'aperto e dandogli l'opportunità di sfogare la sua esuberanza in corse e giochi. Cibo pastore australiano alimentazione naturale o commerciale? La migliore alimentazione per Australian Shepherd secondo molti è la dieta BARF, ovvero una dieta naturale che simula quella di un cane selvaggio, integrando comunque la carne cruda con frutta e verdura. Ma si tratta di una dieta che, se non somministrata con estrema cura, può causare sbilanciamenti nutrizionali, perforazioni intestinali e intossicazioni alimentari e che i veterinari sconsigliano vivamente. Affidandoci a mangimi commerciali potremo somministrare ingredienti come pollo, fegato, soia, riso, frumento che forniscono tutte le sostanze nutritive essenziali: proteine, carboidrati, grassi, minerali e vitamine. Bisognerà attenersi alle tabelle riportate dal produttore per dosare correttamente il mangime a seconda dell'età e della stazza del nostro cane.
Volpino di Pomerania: carattere, alimentazione e allevamento

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Volpino di Pomerania: carattere, alimentazione e allevamento

il dic 17 2024
Il Volpino di Pomerania toy è diventato il classico cane dei vip, amatissimo soprattutto negli Stati Uniti, grazie al fatto che è un cane che è stato scelto da molte celebrità del mondo dello spettacolo. Il nome esatto di questa razza è Spitz Nano/Pomerania oppure Spitz Tedesco Nano, ma nell'uso corrente ha preso piede il nome di Volpino di Pomerania nano ed è quello con cui è comunemente conosciuto. Deve il suo nome alla regione della Pomerania, situata a cavallo delle regioni settentrionali di Polonia e Germania. Le caratteristiche della razza come la conosciamo oggi sarebbero state sviluppate nell'arco del XIX secolo, per volontà della regina Vittoria, che avrebbe fatto incrociare uno spitz con un volpino italiano. Questo ha causato una diatriba sulla paternità della razza, rivendicata sia dal Regno Unito che dalla Germania. In breve tempo il Volpino di Pomerania divenne uno dei cani preferiti dai nobili e dalle persone più abbienti, impiegato principalmente come cane da compagnia. Volpino di Pomerania caratteristiche I cani Volpino di Pomerania hanno dimensioni molto ridotte. Quanto è alto e quanto pesa un Volpino di Pomerania adulto? I maschi in genere raggiungono un'altezza al garrese tra i 20 e i 22 cm, con un peso che varia tra i 2,5 ai 3,5 kg, mentre le femmine sono leggermente più minute, con un'altezza tra i 18 e i 20 cm ed un peso compreso tra 1,5 e 2,5 kg. La sua caratteristica più riconoscibile è il pelo estremamente morbido, fitto e lungo, con la criniera molto folta, un’imponente coda a riccio girata sul dorso e un fitto sottopelo idrorepellente che permette una rapida asciugatura anche dopo il bagno. Ci sono innumerevoli colori previsti dallo standard, i principali sono il rosso, l’arancio, il nero e il grigio. Il pelo va spazzolato periodicamente, con maggiore frequenza nel periodo di muta per fare in modo che anche il sottopelo venga estirpato e ci sia spazio per quello nuovo ai cambi di stagione. Per la spazzolatura conviene utilizzare una spazzola specifica, detta cardatore, che si trova facilmente in tutti i negozi di animali, per evitare la formazione di nodi e grovigli e mantenere il pelo sempre lucido e pulito. Inoltre, per rimuovere in velocità i residui di pelo dal manto (così come da divani, tappeti e vestiti) è consigliato avere sempre a disposizione una spazzola togli peli. Le orecchie sono piccole, alte e abbastanza ravvicinate. Hanno forma appuntita e sono sempre erette. Gli occhi hanno una forma allungata, obliqua e di colore scuro.   Volpino di Pomerania carattere Viene considerato una delle razze di cani più adatte alla compagnia e alla vita in appartamento, dove sarà necessario mettere una morbida cuccetta da interno per permettergli di rilassarsi e dormire comodamente. Allo stesso tempo il carattere del Volpino di Pomerania, coraggioso e diffidente, lo rende adatto anche al ruolo di cane da guardia. Ovviamente, date le sue dimensioni, il suo ruolo è più quello di “cane sentinella”, in grado di allertare i padroni in caso di pericoli. Questo grazie in particolare al suo udito eccellente e all'atteggiamento molto attento e ricettivo. Si tratta di un cane molto intelligente ed estremamente attaccato al suo padrone, al punto di essere disposto a tutto per difenderlo. L'intelligenza e la capacità di apprendimento veloce rendono molto facile educare un Volpino di Pomerania. Come allevare un Volpino di Pomerania? Il cucciolo di Volpino di Pomerania deve essere educato fin da piccolo. La sua diffidenza nei confronti degli estranei, lo rende un cane molto nervoso e dall’abbaiare continuo e insistente. Se non addestrato correttamente, potrebbe avere dei problemi nella convivenza con i bambini: essendo un cane molto possessivo, può entrare in competizione con i piccoli di famiglia, per via di gelosie nei confronti del padrone. Cura e Alimentazione Volpino di Pomerania A dispetto della figura aggraziata e minuta, si tratta di una razza rustica e robusta che non necessita di particolari cure domestiche, anzi, può tranquillamente vivere in giardino o in cortile non risentendo minimamente di clima rigido o di brutto tempo. Si tratta di un cane pulito di natura, a cui basta un bagno una volta al mese per mantenere un odore gradevole. Quanto vive un Volpino di Pomerania? Normalmente ha un’aspettativa di vita tra 12 e 15 anni. Non necessita di grandi esercizi e movimento, ma gli fa bene passeggiare ogni giorno, per mantenere la mobilità degli arti e prevenirne l’obesità. Il fatto che sia un cane di casa lo rende infatti più a rischio di alimentazione non corretta e conseguenti problematiche annesse. Dalla nascita e per i primi 60 giorni di vita ha bisogno di mangiare circa 5 volte al giorno, suddivise tra latte materno e cibo esterno. Dal secondo mese di vita inizia lo svezzamento con pappine semiliquide. Dai tre ai sei mesi deve mangiare 3 volte al giorno cibi gradualmente sempre più consistenti da servire in pratiche ciotole. Dai sei mesi al primo anno i pasti si riducono a 2 al giorno per poi diventare un pasto unico dall'anno di vita in poi. Sono da evitare assolutamente spuntini extra, cibi speziati, dolci o salati e anche gli avanzi “umani”. Il cibo per Volpino di Pomerania più indicato sono crocchette da integrare con un po’ di cibo umido.
Sharpei: carattere, alimentazione e allevamento

Cani

Sharpei: carattere, alimentazione e allevamento

il dic 13 2024
Lo Sharpei è un cane che si distingue per una caratteristica unica e riconoscibilissima, ovvero la pelle 'rugosa', che gli dona un aspetto buffo e simpatico, in particolare quando è cucciolo. È praticamente impossibile non sciogliersi di fronte allo spettacolo dei cagnolini Sharpei che giocano e fanno le feste con il loro muso immerso nelle pieghe della pelle! Caratteristiche Sharpei Il cane Sharpei, spesso scritto anche Shar Pei, è un cane di origine cinese (il suono nome significa 'cane di sabbia', probabilmente per le pieghe ed il colore tipico del manto), e si è diffuso in Occidente a partire dagli anni Settanta. Anticamente utilizzato come cane da caccia, da guardia e da combattimento, ad oggi è un affettuoso cane da compagnia. Quanto cresce lo Shar Pei? Lo Sharpei è un cane di taglia medio-grande, con altezza al garrese che arriva fino a 50 cm e un peso che può raggiungere i 25 kg. La sua caratteristica peculiare sono le numerose rughe e pieghe della pelle, che dalla testa si propagano su tutto il corpo. Possiede una grande testa con occhi scuri, dalla forma a mandorla e leggermente incavati. Il pelo è corto e duro, ed i colori ammessi dallo standard sono rosso, fulvo, sesamo, nero, blu, miele, albicocca, marrone, arancio, crema, cioccolato, cannella, lilla, sabbia e ambra. Spesso il colore della coda e della zona posteriore delle cosce è di una tonalità più chiara. A seconda della lunghezza del pelo si distinguono lo horse coat, quando ha un mantello corto e rigido con peli fino a 1,5 cm, solitamente senza sottopelo, ed il brush coat, con i peli che arrivano a circa 2 cm. Nel caso di pelo più lungo, non riconosciuto dallo standard, si parla di bear coat. In età adulta può verificarsi una muta del pelo molto consistente, con la caduta del vecchio manto sostituito dal nuovo, in primavera e autunno.   Sharpei carattere Il carattere dello Shar Pei è tipicamente calmo, indipendente, fedele, affettuoso verso la sua famiglia. È un cane tendenzialmente tollerante, ma anche piuttosto riservato e diffidente con gli sconosciuti e con gli altri cani. Lo Sharpei è molto affettuoso con la famiglia e soprattutto verso la persona che lui ritiene sia il leader. Quando il cucciolo eleggerà uno dei membri della famiglia come padrone “capobranco”, il suo rapporto diventerà morboso, e sarà la sua ombra. Ama le coccole e il gioco ed è socievole con i bimbi che conosce. Si tratta di un cane tendenzialmente equilibrato, senza una particolare propensione all'aggressività. Ma dato il suo carattere che può essere indipendente e diffidente, lo Shar Pei non è il cane ideale per i proprietari alle prime armi. Sharpei adattabilità Visto quanto è grande e quanto pesa uno Sharpei adulto, è un cane che preferisce vivere in campagna o in spazi aperti, piuttosto che in un appartamento in città. Ma si adatta bene anche alla vita in casa, in particolare se gli è permesso stare a stretto contatto con la sua famiglia, verso la quale sente un affetto profondo e importante. Data la sua fisicità, necessita di essere comunque portato in passeggiata almeno tre volte al giorno: a vederlo si potrebbe pensare che sia un cane pigro che ama divani e poltrone, ma non è così. È un cane che non ama particolarmente la solitudine, per quanto si adatti a stare da solo per qualche ora. Ma come per tutti i cani, l'essere lasciati solo troppo a lungo può sfociare in comportamenti indesiderati e disturbi psicologici.   Alimentazione Sharpei Bisogna fare attenzione a quanto mangia uno Sharpei, dal momento che potrebbe avere tendenza a ingrassare. Bisognerebbe evitare i bocconcini fuori pasto e seguire una dieta equilibrata secondo l'esercizio che lo Shar Pei svolge durante la giornata. La dieta più indicata da far seguire a uno Sharpei è a base di crocchette di buona qualità, per la taglia media. Si tratta di un mangime completo, calibrato con giuste proteine e carboidrati. Come sempre il cibo umano non è consigliato e tanto meno se siamo a tavola. Il cane infatti tenderebbe ad abituarsi ad elemosinare il cibo e può essere problematico, visto il carattere testardo e insistente che possiede. Come addestrare Sharpei Lo Shar Pei è un cane intelligente, ma non è molto facile da educare. Come abbiamo detto, possiede un carattere indipendente che può portarlo ad essere testardo. Inoltre può facilmente diventare dominante di fronte a un proprietario debole e inesperto. Le opinioni più diffuse su come educare uno sharpei indicano che risponde meglio ai premi e a una socializzazione giocosa piuttosto che a un addestramento severo. Cuccioli di Shar Pei: prezzi e allevamenti Il prezzo di un cucciolo di Sharpei si attesta nella fascia medio alta, tra i 500 e i 1000 €. È sempre sconsigliabile comprare un cucciolo da un allevatore improvvisato, ma lo è in particolare per questa razza, che ha problemi di salute congeniti e può avere dei notevoli difetti caratteriali. Conviene sempre scegliere un allevatore serio e di esperienza, con cui intrattenere rapporti anche dopo l'acquisto per supporto nella crescita del vostro animale.