Uccelli

Pappagallo di Meyer: tutto quello che c'è da sapere

Uccelli

Pappagallo di Meyer: tutto quello che c'è da sapere

il gen 03 2025
Il pappagallo di Meyer (Poicephalus meyeri) è una delle specie più affascinanti e apprezzate dagli amanti degli uccelli esotici. Originario delle regioni sub-sahariane dell'Africa, questo piccolo pappagallo si distingue per il suo carattere equilibrato e per il piumaggio dai colori vivaci. In questo articolo, esploreremo tutto ciò che c’è da sapere su questa specie: dalle sue caratteristiche uniche alla gestione in cattività. Pappagallo di Meyer: caratteristiche Il pappagallo di Meyer è un uccello di dimensioni medio-piccole, lungo circa 21-24 cm e dal peso che si aggira tra i 100 e i 135 grammi. È noto per il suo piumaggio prevalentemente verde, spesso accompagnato da macchie gialle sulle spalle e, talvolta, sulla testa. Alcuni esemplari possono presentare tonalità bluastre su ali o ventre, rendendoli ancora più particolari. Questa specie è apprezzata non solo per il suo aspetto, ma anche per il carattere tranquillo e socievole. È meno rumoroso rispetto ad altri pappagalli, il che lo rende una scelta ideale per chi vive in appartamento. Inoltre, ha una longevità notevole, potendo vivere fino a 25 anni se curato adeguatamente. Habitat Naturale In natura, il pappagallo di Meyer abita le foreste, le savane e le aree boschive dell’Africa centrale e meridionale. Si può trovare in paesi come Zambia, Angola, Namibia e Repubblica Democratica del Congo. Grazie alla sua capacità di adattamento, è in grado di sopravvivere in diverse condizioni ambientali, alimentandosi con le risorse che trova, come semi, frutta e bacche. Pappagallo di Meyer: carattere e comportamento Il pappagallo di Meyer è noto per il suo temperamento equilibrato. È un uccello che ama la compagnia ma che sa essere anche indipendente. Se ben socializzato fin da piccolo, si affeziona profondamente ai membri della famiglia. Nonostante ciò, è importante ricordare che ogni pappagallo ha una personalità unica: alcuni possono essere più giocosi e vivaci, mentre altri tendono ad essere più calmi e osservatori. Uno dei vantaggi principali del pappagallo di Meyer è il suo basso livello di rumorosità. Pur emettendo i tipici richiami dei pappagalli, è generalmente meno chiassoso rispetto ad altre specie, come i conuri o gli amazzoni. Pappagallo di Meyer: alimentazione In natura, il pappagallo di Meyer si nutre di semi, frutta, bacche, fiori e occasionalmente insetti. In cattività, è fondamentale fornirgli una dieta varia e bilanciata per garantire il suo benessere. Cosa includere nella dieta quotidiana Miscela di semi o pellet di alta qualità: questi rappresentano una base nutrizionale solida. Frutta fresca: mela, pera, banana e frutti di bosco sono ottime scelte. Evitare assolutamente avocado e cioccolato, che sono tossici per i pappagalli. Verdure fresche: carote, spinaci, zucchine e peperoni sono ricchi di nutrienti. Proteine occasionali: un pezzetto di uovo sodo una volta alla settimana può essere un'ottima fonte di proteine. Consigli utili Cambiare il cibo quotidianamente per mantenerlo fresco. Fornire sempre acqua pulita. Evitare cibi troppo grassi o zuccherati. Come prendersi cura del pappagallo di Meyer Avere un pappagallo di Meyer come animale domestico richiede attenzione e impegno. Ecco i principali aspetti da considerare. Gabbia adeguata La gabbia deve essere spaziosa e robusta, con barre resistenti e una dimensione minima di 60x60x90 cm. Deve contenere posatoi di diverse dimensioni, giocattoli per stimolare la mente e uno spazio sufficiente per volare o arrampicarsi. Socializzazione Anche se può essere indipendente, il pappagallo di Meyer necessita di interazione quotidiana per evitare problemi comportamentali, come la noia o l’aggressività. Giocattoli e stimolazione mentale Questa specie è molto curiosa e intelligente. Fornire giochi interattivi, come puzzle o corde, è essenziale per mantenerlo felice e attivo. Pulizia e igiene La gabbia deve essere pulita regolarmente per prevenire infezioni. Anche i posatoi e le ciotole per il cibo devono essere igienizzati. Pappagallo di Meyer: salute e benessere Per garantire la salute del pappagallo di Meyer, è importante osservare eventuali cambiamenti nel comportamento o nell'aspetto. Segnali di allarme includono: Perdita di piume o piumaggio opaco Diminuzione dell'appetito Apatia o letargia Feci anomale In caso di problemi, è consigliabile consultare un veterinario specializzato in uccelli esotici. Inoltre, è utile sottoporre il pappagallo a controlli periodici per prevenire malattie comuni, come infezioni respiratorie o parassiti. Il pappagallo di Meyer è una scelta eccellente per chi cerca un compagno affettuoso, tranquillo e relativamente facile da gestire. Con la giusta cura, una dieta equilibrata e un ambiente stimolante, può diventare un membro della famiglia affettuoso e longevo. Che tu sia un esperto o un principiante nel mondo degli uccelli esotici, il Meyer saprà conquistarti con il suo fascino e il suo carattere dolce. Se stai pensando di adottare questo pappagallo, ricordati di acquistarlo da allevatori affidabili o centri di recupero specializzati. Così facendo, garantirai a questo splendido animale una vita lunga e felice!
Come allevare i Calopsite? 4 consigli utili

Uccelli

Come allevare i Calopsite? 4 consigli utili

il dic 19 2024
I Calopsite fanno parte della famiglia dei pappagalli, precisamente dei Cacatuidi. Sono facilmente riconoscibili per il tipico ciuffo alto sulla testa. Sono di colore grigio e li potete riconoscere dal tipico ciuffo sfumato di giallo sulla testa e dalle due macchie arancioni sulle guance. Sono veri e propri animali da compagnia e si affezionano molto al padrone, soprattutto se tenuti fin da piccoli a contatto con le persone. I Calopsite possono vivere fino a 15 anni! Resistono bene alle temperature rigide, purché riparati adeguatamente, quindi potete decidere di tenerli in casa oppure in una voliera in giardino. Se avete deciso di prendere un Calopsite, qui di seguito trovate 4 consigli per allevarlo nel migliore dei modi! 1. Non lasciate solo il vostro piccolo Calopsite!Se avete poco tempo da dedicargli, vi consigliamo di metterlo in una voliera con altri suoi simili oppure con Cocorite e Canarini, in modo che si facciano compagnia. Il Calopsite, se viene lasciato solo, soffre di solitudine! Se, al contrario, avete la possibilità di passare molto tempo con il vostro nuovo amico, si instaurerà tra voi un rapporto speciale e potrete insegnargli tantissime cose, ad esempio delle canzoncine da fischiettare! 2. Cosa mangiano i Calopsite?In commercio trovate mix di semi già pronti, tuttavia la loro alimentazione dovrebbe prevedere anche frutta e verdura, per garantire il giusto apporto di vitamine e sali minerali. I Calopsite amano i semi di girasole, ma non esagerate con la quantità perché potrebbero fargli male. Vi consigliamo di dare al vostro Calopsite il Grit, una miscela composta da gusci di ostrica tritati che favorisce l'assorbimento di calcio nei volatili e aiuta la digestione. Questo alimento è importante soprattutto durante la cova, cioè il periodo in cui gli uccelli hanno bisogno di assumere più calcio. 3. Come distinguere maschi e femmine?I maschi di Calopsite hanno un ciuffo molto più pronunciato rispetto alle femmine, con un colore giallo vivace, mentre le femmine hanno la testa tendente al grigio. In alcuni casi però, come nel caso delle mutazioni, è molto più difficile distinguere maschi e femmine, se non quasi impossibile. In genere i maschi apprendono più facilmente motivetti da fischiettare e sono più rumorosi rispetto alle femmine.Quando li acquistate, tenete a mente che il piumaggio la dice lunga sullo stato di salute di questi volatili: deve quindi essere lucido e senza zone prive di piume. Se prendete una coppia di solito è molto prolifica. Installate un nido di legno nella voliera, preferibilmente con della segatura e loro si adatteranno all'ambiente. 4. Come predisporre la voliera?Un’ampia voliera è l'ambiente ideale per i Calopsite: questi uccellini adorano avere molto spazio a disposizione, quindi non metteteli in una gabbia troppo piccola! È fondamentale che i pappagalli abbiano abbastanza spazio da potersi muovere tranquillamente. I posatoi devo essere abbastanza distanti da permettergli di battere le ali e fare piccoli voli, quindi cercate di disporli nel modo giusto. La voliera deve avere le sbarre orizzontali perché i Calopsite si arrampicano per passatempo, cosa impossibile se ci sono sbarre verticali. Con la voliera di solito vengono forniti anche l'abbeveratoio e la mangiatoia: assicuratevi che siano presenti, altrimenti dovrete acquistarli separatamente. Ricordate anche di dotare la voliera di una rete separa feci che vi renderà il lavoro di pulizia molto più facile. L'acqua va cambiata tutti i giorni, specialmente d'estate. Potete anche aggiungere una vaschetta in cui i volatili possano lavarsi.   I Calopsite possono anche essere allevati a mano fin da piccoli e tenuti in casa, tuttavia questo richiede molta pazienza e molto tempo. Se volete provare a farlo, vi consigliamo di chiedere indicazioni agli esperti. Diteci la vostra! Anche voi avete dei Calopsite in voliera? Avete degli amici che vogliono allevarli? Condividete l'articolo se vi è piaciuto! Seguiteci anche su Facebook   
Come allevare le Cocorite?

Uccelli

Come allevare le Cocorite?

il dic 19 2024
Le Cocorite, il cui vero nome è 'Parrocchetto ondulato', sono piccoli pappagalli che fanno parte della famiglia degli Psittacidi, di origini australiane. Il loro nome deriva dal greco e ha un significato che ne rispecchia il carattere: pappagallo melodioso. Il loro colore tipico di questi volatili è verde chiaro, tuttavia in cattività si sono formate molte mutazioni e i colori hanno ampliato il loro spettro.  Si tratta di esemplari intelligenti e socievoli, tuttavia ogni Cocorita ha il proprio carattere, a seconda che passiate poco o tanto tempo con essa, ve ne accorgerete. Ci sono gli esemplari che cantano e svolazzano tutto il giorno e quelli invece che se ne stanno più tranquilli.   Cose da sapere prima di prendere le Cocorite:  No alla solitudine. Ogni Cocorita ama stare in compagnia, se ne prendete un solo esemplare rischiate che soffra di solitudine. L'ideale è averne due, un maschio e una femmina. In questo modo potranno accoppiarsi e arricchire la gabbia con nuovi esemplari. Se invece ne volete di più sarebbe meglio fossero tutte coppie.   La gabbia deve essere rettangolare e grande. Lo spazio a disposizione deve essere molto e va sfruttato tutto. La voliera è la soluzione ideale per tenere i vostri volatili in giardino o in luogo chiuso. Dovete sistemare i posatoi, anche abbastanza distanti tra loro, in modo che le Cocorite possano volare da uno all'altro, facendo un po' di movimento.    Le mangiatoie devono essere tante quante gli esemplari. Per assicurare che tutti abbiano accesso al mangime ci devono essere molte mangiatoie, anche gli abbeveratoi sarebbe bene che fossero più di uno. Ricordate di cambiare l'acqua tutti i giorni.    Cosa mangiano le Cocorite? A parte il solito mangime per Cocorite potete inserire nella loro alimentazione alcuni frutti come banane, kiwi e mele. Anche l'insalata va bene. Ogni tanto potete aggiungere le spighe di panico, senza esagerare. Quando nascono i piccoli va dato il pastoncino giallo. La giusta alimentazione dei vostri animali da compagnia li potrà far vivere a lungo, fino a dieci anni. Aggiungete un posto anche per l'osso di seppia nella voliera, perché ne hanno bisogno. Attenzione ai cibi che fanno male! Non date alle Cocorite: cioccolato, panna, latte, semi di mela, noccioli di ciliegia, di pesca e di albicocca. Vanno evitati anche: cipolla, melanzana, avocado, kaki, olive, asparagi. Sono tutti alimenti potenzialmente velenosi per loro.    Amano il caldo. Poiché questi piccoli pappagalli provengono da climi caldi, la loro temperatura ideale è dai 12 ai 30 gradi. In inverno questi esemplari potrebbero soffrire il freddo se le temperature scendono sotto lo zero, perciò il consiglio è di mettere la gabbia in un posto riparato e coprire i lati per proteggerli dal vento con un telo trasparente. Se ci sono delle giornate particolarmente fredde potete tenere le Cocorite in casa, ma attenzione allo sbalzo termico, perché così come il freddo potrebbe essere letale. Se i vostri esemplari sono abituati a stare all'aperto anche d'inverno potranno continuare a starci, purché ben riparati. Se invece vedete che si arruffano e gonfiano le piume per il freddo, forse è il caso di trovargli un'altra sistemazione.    Quante uova depongono? Le Cocorite depongono fino a sei uova e la cova dura 18 gg. Potete mettere una casetta-nido in legno nella gabbia per facilitare la cova. Cercate di non disturbarle troppo in questo periodo, specialmente evitate di guardare dentro la casetta in modo ricorrente altrimenti perderanno la fiducia in quel posto, non ritenendolo più sicuro e l'abbandoneranno. Come ci accorgiamo se qualcosa non va? Se vediamo un repentino cambiamento di comportamento in un esemplare può essere il segnale che qualcosa non va. Se per esempio una Cocorita canta tutto il giorno ed improvvisamente resta sempre silenzio, può essere sintomo di qualche malanno. In questo caso dovrete chiedervi quale è la causa ed eventualmente consultare un esperto.  PS. Se vi è piaciuto questo post condividetelo sui social!   
Conoscere il Merlo Indiano

Uccelli

Conoscere il Merlo Indiano

il dic 19 2024
Il Merlo indiano, conosciuto anche come Maina o con l’affascinante nome di Gracula Religiosa, è un uccello originario dell’area tropicale asiatica e appartiene alla Famiglia degli Storni. Noto per l’incredibile capacità di imitare la voce umana e ogni altro genere di suono, il Merlo indiano ha un temperamento abbastanza vivace ed è poco portato al contatto fisico. Nonostante questo, non è raro trovare Gracule addomesticate che si lasciano accarezzare dai loro padroni. Le specie maggiormente importate sono la Gracula maggiore, la Gracula minore e la Gracula di Giava. Caratteristiche fisiche del Merlo indiano Il Merlo indiano è un pennuto molto forte che in cattività può vivere fino a 25 anni! Ha un piumaggio nero brillante, un becco giallo molto robusto, due escrescenze ai lati della testa (caruncole) di un colore giallo intenso e una coda abbastanza corta. La sua lunghezza varia tra i 24 e i 35 cm a seconda della specie, con un peso massimo di 250 grammi. La Gracula raggiunge la maturità verso i 2-3 anni. La prima muta avviene intorno ai 6-8 mesi per poi ripetersi una volta all’anno in età adulta, tra la fine dell’estate e l’inizio dell’autunno. Le sue uova sono di un azzurro tenue con macchie rosa o brune. Cosa controllare prima di acquistare un Merlo indiano? Al momento dell’acquisto assicurati che il Merlo abbia un aspetto sano e dimostri un atteggiamento vispo. Il piumaggio dovrà essere lucido e ben pulito; il respiro regolare e non affannoso. Questo uccello fa parte dell’Appendice II della Convenzione di Washington (CITES): ciò significa che è una specie protetta e prima di comprarlo dovrai controllare che sia accompagnato da un valido documento d’importazione. Qual è la gabbia più indicata per il Merlo indiano? Pensare all’alloggio migliore per la tua Gracula non è cosa da poco e noi ti consigliamo di farlo in anticipo, ancor prima di portare a casa il tuo nuovo amico pennuto. Questo uccello è abituato agli spazi della foresta, quindi la voliera dovrà essere grande abbastanza da permettergli di aprire le ali senza farsi male. Il Merlo indiano non si arrampica come fanno i pappagalli, ma si sposta saltellando. Ti consigliamo di scegliere una gabbia rettangolare, sviluppata in lunghezza, per dargli la possibilità di muoversi come vuole. Cosa mangia il Merlo indiano? La Gracula è un uccello onnivoro, ma ha una particolare predilezione per la frutta che dovrà essere sempre lavata, asciugata e mai fredda per evitare disturbi gastrici. Può mangiare mele, banane, fragole, pere, melone, frutti di bosco, ciliegie, papaya e anguria. Inoltre, come cibo fresco il Merlo gradisce riso integrale bollito, patate lesse, ma anche verdure come cicoria, lattuga, cavolo, cetriolo e pomodoro. Il vostro amico dovrà avere a disposizione acqua pulita e due vaschette per il cibo: una per quello fresco e l’altra per il mix di graniglie. Informazione importantissima: il Merlo tende ad accumulare troppo ferro nell’organismo, quindi fai molta attenzione alla sua alimentazione perché il cibo sbagliato potrebbe provocargli gravi complicazioni al fegato. Inoltre avocado, prezzemolo e cioccolato sono tossici! Il rapporto tra Merlo indiano e uomo Come abbiamo detto all’inizio, la Gracula è famosa per la sua capacità nell’imitare suoni e voci umane. I giovani sono più abili degli esemplari adulti e stare molte ore a contatto con il padrone costituisce una forma di imprinting molto potente. Proprio per questo il Merlo indiano risulta essere l’animale adatto a chi può condividere con lui buona parte della giornata. La soluzione migliore è sistemare la voliera nella stanza più frequentata, in modo che non si senta solo e possa interagire costantemente con gli altri abitanti della casa. La Gracula è molto loquace e ha bisogno di compagnia e attenzioni. Il Merlo indiano è un uccello molto intelligente! Ma oltre ai pregi, ha anche alcuni difetti. Pensi di avere tutte le carte in regola per allevarlo? Sei curioso di sapere come si addestra? Continua a seguire il Blog de Il Verde Mondo: nei prossimi articoli parleremo ancora di questo meraviglioso pennuto!
Sai tutto sugli 'Inseparabili'? Scopri le loro caratteristiche

Uccelli

Sai tutto sugli 'Inseparabili'? Scopri le loro caratteristiche

il dic 19 2024
Gli inseparabili sono dei pappagalli che fanno parte del genere Agapornis e comprendono ben 9 specie. Questo nome deriva dal greco ed ha il significato di 'uccelli che si amano' proprio perché una coppia di inseparabili dura per sempre! Sono abbastanza piccoli ed hanno la coda corta. La loro origine è africana e possiamo distinguere tre specie più diffuse che sono Fischer, Personata, Roseicollis. Queste specie si distinguono principalmente per la colorazione. Vediamole nel dettaglio. La Roseicollis è caratterizzata dal blu sul dorso, rosa sulla testa, la punta delle ali scura, verde sul corpo. La Personata è caratterizzata dalla testa nera, collo e coda gialli, il contorno occhi è senza piume e tutto il resto è verde. La Fischer è molto simile alla prima tranne per quanto riguarda testa e collo che assumono un colorito rosso o arancio. Le restanti 6 specie sono più rare da trovare. Per quanto riguarda invece la distinzione tra maschi e femmine risulta per tutti molto difficile da fare. Si ricorre per questo ad un esame di laboratorio per distinguerli quando si vogliono far accoppiare. Anche un occhio attento non riesce a distinguerli. Questi teneri animali hanno sempre bisogno del loro compagno e del contatto con l'umano. Infatti è consigliabile a chi li possiede di lasciarli liberi in casa di tanto in tanto, quando e dove possibile. Sono molto affettuosi e tendono ad appoggiarsi sulla spalla o sulle mani e rispondono se li si chiama con un fischio o per nome. Devi solo avere un po' di pazienza nella fase di addomesticamento e vedrai che impareranno in fretta. È consigliato addestrarli fin da piccoli in modo che imparino subito il loro nome o il richiamo. Dopo di che vedrai che vorranno anche giocare con te. Nel caso acquistiate in un secondo momento un altro esemplare fate molta attenzione, perché potrebbero verificarsi delle gelosie e questo potrebbe minare non solo i rapporti tra i due, ma anche con te. Se gli inseparabili in questo caso sono di sesso opposto non ci dovrebbero essere particolari problemi, ma se i due sono dello stesso sesso le cose si potrebbero complicare per lo scatenarsi di gelosie. La loro vita in cattività ha una durata media di 12 anni, la maturità sessuale viene raggiunta dopo l'anno. Come gestire la voliera per inseparabili La voliera deve essere ampia, con molti posatoi e giochini. Se hai una coppia ricordati di introdurre il nido! Dopo 23 o 25 giorni al massimo dalla deposizione delle uova nasceranno i piccoli. Cosa mangiano gli inseparabili Gli inseparabili mangiano semi, frutta e verdura. Un consiglio: scegli i mangimi dedicati che abbiano al loro interno il miglio, la scagliola, il riso, i semi di girasole, il frumento. Ogni tanto puoi cucinare ai tuoi inseparabili del riso integrale, pasta integrale o cereali. Quando hanno finito di cibarsene è meglio pulire la voliera dai resti di cibo ed è bene che ogni 2 – 3 giorni il cibo avanzato sia rimosso. Il veterinario o il negoziante ti può consigliare sulle giuste dosi di mangime. In ogni caso evita la cioccolata perché potrebbe uccidere il tuo inseparabile (anche una minima dose)! L'acqua deve sempre essere fresca e disponibile. Inoltre puoi omaggiare i tuoi pennuti con una vaschetta d'acqua tiepida per fare il bagno e vedrai come saranno contenti di schizzare acqua da tutte le parti! Assicurati che l'acqua non sia fredda, ma tiepida perché sono abituati a temperature miti. Finito il bagnetto gli inseparabili devono stare in una stanza calda per evitare che si ammalino. Questi pappagalli hanno bisogno di dormire dalle 10 alle 12 ore a notte, quindi se li tieni in casa specialmente in inverno devi coprire la loro gabbia con un telo nelle ore di riposo notturno, in modo che siano al buio. Ricordati sempre di lavarti le mani dopo aver toccato i tuoi inseparabili perché potrebbero trasmetterti delle malattie. Inoltre evita di farli entrare in contatto con cane e gatto, potrebbero spaventarsi.
Conoscere il gufo reale: come allevare il più grande tra i rapaci notturni

Uccelli

Conoscere il gufo reale: come allevare il più grande tra i rapaci notturni

il dic 19 2024
Dopo che il mese scorso abbiamo visto in via generale come allevare i rapaci, è arrivato il momento di iniziare a scoprire le singole specie. Il gufo reale ad esempio è il più grande rapace notturno esistente. Può essere impiegato in allevamento per la falconeria, per la riproduzione, ma anche per la caccia. Impariamo come allevare il gufo reale! Specie e habitat del gufo reale Gufo reale europeo È tipico dell’Europa, ma anche dell’Asia centrale. In Italia lo si trova soprattutto nell’area alpina. Data la zona di provenienza, si adatta molto bene a diverse condizioni climatiche. Questa, è la specie di dimensioni e peso maggiori. Ragione per cui è un po’ più difficile da allevare, soprattutto se si è alle prime armi. Le femmine poi sono più grandi e pesanti dei maschi. Possono raggiungere gli 80cm di altezza, un peso fino a 4kg e un apertura alare di quasi 2 metri. Il piumaggio si caratterizza per le colorazioni bruno-giallastro con striature nerastre. Sulla grossa testa risaltano gli occhi giallo-arancio, sopra i quali spuntano due lunghi ciuffi piumati. Il gufo reale europeo è l’unica specie impiegabile nella caccia. In cattività è possibile farlo vivere molto a lungo (possono arrivare anche a 50 anni). Gufo reale africano Rispetto a quello europeo, il gufo reale africano si differenzia per il piumaggio dai colori più contrastati, per gli occhi gialli e per dimensioni e peso inferiori. Nonostante sia più agevole da addomesticare rispetto al cugino europeo, questo gufo non si adatta bene a climi freddi. Motivo per cui è poco indicato per l’allevamento nei nostri territori. Gufo reale virginiano Il gufo reale virginiano è la variante americana del volatile. È molto simile a quello africano, soprattutto per quanto riguarda la stazza. Ma a differenza di questo non ha particolari esigenze climatiche. Risulta quindi un ottimo esemplare per l’allevamento. Alimentazione del gufo reale In quanto rapaci, i gufi reali sono animali carnivori. In natura cacciano piccoli mammiferi come topi o conigli, ma possono rappresentare un pericolo anche per i volatili da cortile. Per allevarli si possono conservare le carni in congelatore, da somministrare poi scongelate, una volta al giorno, possibilmente intere (come con i topi ad esempio) e con tanto di pelle, pelliccia o piume (ciò proteggerà l’apparato digerente). Per trovare la dieta migliore è opportuno sperimentare tipi e quantità di carne diverse e verificare quale risulterà più gradita e adatta al rapace.   Consigli per la riproduzione La riproduzione del gufo reale ha alte probabilità di successo anche in cattività. Quello che però può scoraggiare è l’aspetto economico. Tra alloggi, controlli veterinari e alimentazione la spesa complessiva può risultare piuttosto elevata. In più va sottolineato che questi gufi raggiungono la maturità sessuale attorno ai due anni e che a volte per il primo ciclo riproduttivo è possibile dover aspettare anche il terzo anno di vita. Di conseguenza finché non si arriverà alla prima riproduzione bisognerà mettere in conto tutte le relative spese per il mantenimento. Il periodo della riproduzione è la primavera. Possono essere deposte 2 o 3 uova per covata, a meno che non si ricorra a tecniche riproduttive avanzate grazie alle quali è possibile raddoppiare o triplicare le uova ottenibili in un ciclo riproduttivo. Voliere per la vita in cattività Questo è sicuramente un punto a favore dei gufi reali che tendono ad essere sedentari e passivi, soprattutto in età adulta. Ciò fa si che l’allevamento in voliera sia facilitato e che per un singolo esemplare non siano necessari alloggi eccessivamente grandi. L’unica eccezione riguarda l’attività riproduttiva, che avrà più probabilità di successo con una voliera bella spaziosa.
Come allevare le Ara: i pappagalli affettuosi, colorati e… parlanti!

Uccelli

Come allevare le Ara: i pappagalli affettuosi, colorati e… parlanti!

il dic 19 2024
Sono tra i pappagalli più conosciuti e apprezzati a livello domestico. Le Ara piacciono perché sono colorate, vivaci, ma anche perché se addestrate a dovere fanno tanta compagnia e possono anche imparare a parlare. Prendersi cura dei pappagalli Ara non è complesso! Basta concedere loro spazio, ma soprattutto molte attenzioni. Ecco qualche altro consiglio per allevare le Ara! Caratteristiche fisiche e comportamento A seconda della specie questo volatile può misurare dai 45 ai 95 cm. Circa metà della lunghezza è rappresentata dalla sola coda. Anche il colore del piumaggio varia da specie a specie senza però distinzione tra maschi e femmine (non c’è dimorfismo sessuale). Giallo, rosso, blu e verde sono i colori più frequenti. La zona attorno agli occhi è sostanzialmente priva di piume e mostra la pelle bianca. Il becco ricurvo e appuntito invece può essere nero o color corno. Dell’Ara poi colpiscono molto l’intelligenza (che le permette di riprodurre la voce umana), il carattere docile e giocherellone, ma anche il legame che può instaurare col padrone. Questi pregi però sono attenuati dalla fragilità psichica dell’animale. Se lasciato per molto tempo da solo o costretto a vivere in spazi ristretti, questo pappagallo può cadere in depressione, diventare irrequieto, provocarsi lesioni (come ad esempio strapparsi le piume) o addirittura lasciarsi morire. Consigliamo quindi di adottare un’Ara solo se si è sicuri di poterle dedicare molte attenzioni! Habitat e alimentazione                                                    Le Ara sono animali tipici del Centro e Sud America. Vivono in zone alberate (dalle foreste pluviali alle savane) dove riescono a procurarsi il cibo di cui necessitano: semi, frutta noci e insetti. In cattività è importante rispettare a grandi linee questa dieta, evitando semi troppo grassi e integrando anche con della verdura. Il rapporto col padrone o con altri esemplari! Dato che in natura vivono in gruppo, i pappagalli Ara hanno bisogno di socializzare. Oltre al tempo che noi stessi dedicheremo all’animale, possiamo anche prendere in considerazione un acquisto in coppia. Bada però che se è tua intenzione insegnare al pappagallo a parlare, in coppia le probabilità di successo diminuiranno. Questo perché prevarrebbe la naturale comunicazione tra simili, mentre quello che dice il padrone verrebbe sostanzialmente ignorato. Altra raccomandazione è quella di acquistare le Ara da piccole perché crescendo tendono ad affezionarsi di più all’uomo, diventando anche più giocose e gestibili. Un esemplare adulto invece avrebbe molte più difficoltà ad abituarsi e ciò potrebbe renderlo triste e poco reattivo. Un’esemplare giovane poi ha molte più probabilità di imparare a parlare.   Insegnare al pappagallo Ara come parlare Come resistere alla tentazione di insegnare ad un'Ara a parlare? Per riuscirci sappi innanzitutto che dovrai armarti di molta pazienza, perché saranno necessari vari tentativi. Come detto prima, gli esemplari giovani si dimostreranno più predisposti degli adulti, ma ciò non basta! Sarai tu, allevatore, in virtù del vincolo d’affetto creato con l’animale, ad avere più probabilità di successo come insegnante! Passiamo all’atto pratico. Pronuncia parole semplici e corte (le più facili da riprodurre) e fallo in un luogo silenzioso (altri rumori, versi di animali o voci differenti confonderebbero l’Ara). Continua a ripetere le stesse parole associando ad esse un gesto affettuoso o un piccolo premio per incoraggiarlo! Come scegliere gabbie o voliere per le Ara Per consentire ad un pappagallo Ara di stare comodo, la prima misura da considerare è l’apertura alare, che si aggira attorno ai 100 cm. Di conseguenza gabbie e voliere dovranno essere larghe almeno 1 metro per consentirgli di sgranchirsi le ali. Se decidi di acquistare una coppia, le misure da rispettare andranno sostanzialmente raddoppiate. In estate gabbie e voliere possono anche essere tenute all’esterno. Tuttavia non è necessario tenere le Ara costantemente rinchiuse in voliera! Il loro attaccamento al padrone, unito alla pigrizia di fondo, fa si che non ci si debba preoccupare che il pappagallo scappi o svolazzi incontrollato per casa. Un bel trespolo fuori dalla gabbia sarà sicuramente gradito al volatile!
Come allevare il parrocchetto dal collare

Uccelli

Come allevare il parrocchetto dal collare

il dic 19 2024
Tra gli animali da compagnia più affascinanti e divertenti i parrocchetti dal collare occupano certamente un posto d'onore. Sono animali straordinariamente intelligenti, che sviluppano un rapporto molto stretto con le persone con cui vivono e hanno un carattere ben definito e molto forte. In molti li paragonano ai gatti: animali indipendenti ma capaci di grande affetto. Tenere in casa e allevare parrocchetti dal collare può sembrare complicato, ma in realtà ci sono solo pochi accorgimenti da seguire per convivere con questi splendidi uccelli esotici. Caratteristiche e comportamento Il parrocchetto dal collare è un pappagallo considerato di taglia media. Il suo piumaggio è verde lime (anche se esistono diverse selezioni blu) e ha una fascia scura attorno al collo da cui prende origine il nome. Si tratta di un animale che si affeziona molto ai proprietari e, se addestrato adeguatamente, si può anche dimostrare un ottimo animale da compagnia. Tra i pappagalli di taglia analoga è considerato il migliore per quanto riguarda la capacità di parlare. Se ci si gioca tutti i giorni sin dalla tenera età inoltre svilupperà un forte attaccamento che non scomparirà per tutta la vita dell'animale. Una femmine tende di solito a dimostrarsi più affettuosa rispetto ad un maschio, ma quest’ultimo ha più possibilità di diventare un “parrocchetto parlante”.   Come allevare il parrocchetto dal collare in gabbia Prima di acquistare una gabbia per il parrocchetto dal collare, devi considerare alcuni elementi. Innanzitutto ricorda che questi pappagalli hanno una coda molto lunga, quindi servirà una gabbia o una voliera abbastanza alta da permettergli di restare appollaiato comodamente senza rischiare danni al piumaggio. Addestrando bene il parrocchetto non sarà necessario acquistare una gabbia troppo grande in quanto sarà preferibile farlo volare liberamente in casa. La gabbia dovrà avere una base removibile sul fondo, in modo che l'animale non abbia accesso al cibo andato a male o ai suoi stessi escrementi (col rischio ulteriore di contrarre malattie o infezioni). Assicurati poi che la gabbia abbia un sistema di chiusura molto efficace, in quanto questi pappagalli sono estremamente abili nella fuga. Per altri dettagli, ti invitiamo a leggere l’articolo sulle gabbie per pappagallini. Molto importanti sono le attenzioni giornaliere da dedicargli. In natura i parrocchetti sono animali che vivono in grandi gruppi e che formano coppie stabili, quindi hanno forti bisogni di socializzazione. Ragion per cui dovresti seriamente prendere in considerazione l’ipotesi di comprare una coppia. Consigli per l’alimentazione Per quanto riguarda il cibo, il parrocchetto dal collare non è un animale particolarmente esigente. Si nutre di frutta e verdura, quindi un'alimentazione basata su mele o altri frutti, verdure e ortaggi sbollentati garantisce sempre una buona salute. Va da se che cibo ed acqua dovranno essere sempre disponibili, in modo che il parrocchetto sia libero di gestirsi autonomamente. Nello shop-online de Il Verde Mondo troverai una sezione dedicata alla vendita di gabbie e voliere per uccelli o volatili da cortile. Visitalo per conoscere dimensioni, prezzi e accessori delle nostre gabbie!
Come allevare un pappagallo Cacatua

Uccelli

Come allevare un pappagallo Cacatua

il dic 19 2024
Il Cacatua è un pappagallo dalle dimensioni generose la cui caratteristica principale è la cresta erettile piumata che l’uccello è in grado di gonfiare. Commercio e detenzione di questo volatile sono vincolate da una legislazione molto ferrea che ha l’obiettivo principale di proteggerne le varie specie (molte delle quali in via di estinzione). Oltre a ciò, per allevare un pappagallo Cacatua sono richieste molte attenzioni una volta introdotto in ambito domestico, ma di sicuro il volatile sarà in grado di ricambiare con molto affetto. L’origine dei Cacatua I Cacatuidae, sono una piccola, ma importante famiglia dell'ordine Psittaciformes che conta ventuno specie (alcune delle quali sull'orlo dell'estinzione) diffuse prevalentemente in Australia, Indonesia o nei territori di Molucche, Papua e Nuova Guinea. L'origine del nome sembra derivare da un dialetto malese di alcune isole del Mar di Molucca e rappresenterebbe l'unione tra le parole kakak (sorella) e tuwah (vecchia). Questo appellativo è probabilmente dovuto allo schiamazzo acuto da “vecchia sorella” dell'uccello. Ad ogni modo, dal momento in cui i primi ornitologi e botanici hanno esplorato queste meravigliose isole, il nome cacatua è stato confermato al nostro crestato psittaccide. Commercio e detenzione del Cacatua Il cacatua è un animale insolito all'interno delle voliere degli ornitofili: l'eccessivo costo e la necessaria documentazione CITES (Convenzione di Washington sul commercio internazionale delle specie di fauna e flora minacciate di estinzione), lo relegano ad una nicchia ristretta di appassionati. Alcune specie, come il cacatua nero (conosciuto anche come cacatua delle palme) o il Callocephalon fimbriatum (detto anche cacatua gang-gang) ne contano davvero pochi esemplari rimasti in natura. La grande preoccupazione per questi superstiti, ha via via spianato la strada all'allevamento privato (con documentazione certificata), ma con l’obiettivo di sostenere le specie, aumentandone il numero in natura grazie al rilascio dei giovani nati. Oramai tutti i cacatua acquistabili in commercio provengono da allevamenti. Un commerciante fidato vi fornirà la documentazione comprovante la nascita in regime domestico. Adattamento all’ambito domestico Il Cacatua è un uccello che necessita di molte attenzioni. Se non sei in grado di assicurargli compagnia, meglio abbandonare in partenza l’idea di adottarlo. Anche perché la solitudine potrebbe portarlo a comportamenti autolesionistici (ad esempio, potrebbe strapparsi da solo di dosso le piume). Sempre per lo stesso motivo, nelle ore diurne, il cacatua andrebbe tenuto fuori dalla gabbia, per consentirgli di interagire meglio con le persone (e casomai di imparare a parlare o a ballare a ritmo di musica). Ad ogni modo, la voliera deve essere lo stesso collocata in una stanza molto frequentata. La sistemazione dei Cacatua: gabbie e voliere Considerando le dimensioni (che possono arrivare fino a 70 cm), la migliore sistemazione per il cacatua è una voliera ampia e spaziosa, non eccessivamente ricca di vegetazione ma dotata almeno di vari posatoi dal diametro ideale per le sue grosse zampe. Un ulteriore accorgimento è quello di lasciare in un angolo del fondo della gabbia un contenitore basso e pieno di sabbia secca (il cacatua infatti adora il bagno di sabbia per pulire il piumaggio dai parassiti). Nella voliera poi dovranno essere presenti alcuni giochi in grado di stuzzicare la curiosità dell’animale, distraendolo anche dall’eccessivo bisogno di attenzioni verso il padrone. Alimentazione L'alimentazione non riserva grossi problemi. Un buon misto di semi per grandi parrocchetti (che si può trovare in commercio) è ideale,  così come anche semi germinati, frutta fresca, legumi secchi, pastoncini e acqua fresca. Per altri consigli culinari, rivolgiti al tuo veterinario o all’allevatore da cui hai acquistato il Cacatua.
Conuro del Sole: il simpatico pappagallino dai colori brillanti

Uccelli

Conuro del Sole: il simpatico pappagallino dai colori brillanti

il dic 19 2024
Il pappagallo Conuro del Sole è uno dei pappagalli più amati, grazie al suo piumaggio vivacemente colorato e alla sua indole particolarmente socievole. È un pappagallo estremamente elegante, dal piumaggio di base giallo dorato intenso, le copritrici primarie gialle, le secondarie verdi e le penne remiganti verdi sfumate di blu. Il becco è nero, ha anelli bianchi intorno gli occhi e una coda lunga e affusolata, zampe bruno scuro e iride marrone. È lungo circa 30 cm e pesa dai 120 ai 130 grammi. Prima di decidere di adottare uno di questi pappagalli, sarà bene conoscere qualche nozione su come allevare un Conuro del Sole: vediamole di seguito. Conuro del Sole carattere Sono uccelli estremamente socievoli che si affezionano facilmente al proprietario e alla sua famiglia, se questa se ne prende cura con gentilezza e amore. Possiedono un richiamo molto acuto e forte, che utilizzano per richiamare l'attenzione in caso di necessità o anche per avvisare dei pericoli. Non è raro che si possano ritrovare anche a svolgere funzioni di 'guardia'. Ma il Conuro del Sole parla? Possiamo dire che è in grado di imitare la voce umana, ma non così bene come altri pappagalli tipo il cenerino e la cocorita. In certi casi però si possono rivelare degli ottimi parlatori. Sono animali molto giocherelloni che spesso si esibiscono in giochi particolarmente buffi, come penzolare da una corda o sdraiarsi sulla schiena. Come addestrare un Conuro del Sole Il Conuro del Sole allevato a mano cresce senza avere la naturale paura nei confronti dell'uomo. I pappagalli in natura sono prede e per istinto hanno paura di noi come di qualsiasi altro predatore/animale. Attraverso lo svezzamento a mano, il pulcino viene prelevato dal nido a poche settimane di vita e si abitua all'uomo fin da piccolo. Proprio grazie alla sua indole pacata il Conuro del Sole si presta molto bene ad essere, appunto, allevato a mano. Conuro del Sole riproduzione Durante il periodo del corteggiamento, accoppiamento e successiva nascita dei piccoli, i Conuri del Sole si dimostrano particolarmente aggressivi, visto che vogliono proteggere il loro nido. Depongono 3-5 uova che si schiudono dopo circa 25 giorni. Come svezzare un Conuro del Sole? In natura, lo svezzamento dei piccoli avviene intorno ai 3 mesi di età. Nel caso dell’allevamento a mano, sarà il piccolo a decidere quando è giunta l’ora. È molto importante fornire diversi cibi solidi, in maniera che la loro innata curiosità li spinga ad assaggiarli e così prendere confidenza con il tipo di cibo che dovranno mangiare in seguito. Conuro del Sole alimentazione Cosa mangia il Conuro del Sole? In natura si ciba principalmente di frutta, noci e semi, ma in cattività bisogna fornirgli una dieta equilibrata basata sugli estrusi da lasciare in una apposita mangiatoia. È importante garantire agli uccelli da compagnia una dieta varia, ma bisogna sempre ricordarsi di soddisfare determinati requisiti nutrizionali. Inoltre i Conuri del Sole apprezzano e hanno bisogno dei “dolcetti”, di conseguenza saltuariamente si può concedere qualche snack di frutta, verdura, sementi e noci. Malattie Conuro del Sole Quanto vive un Conuro del Sole? Un esemplare in buona salute può raggiungere i 25-30 anni, ma bisogna sempre fare attenzione al suo stato di salute. Un pappagallo ammalato spesso presenta questi sintomi: piumaggio arruffato che serve a mantenere meglio il calore corporeo; occhi socchiusi soprattutto quando non si sentono osservati; poco movimento in gabbia, sta sempre nella zona più alta e più riparata della gabbia; mangia e beve meno oppure il contrario, mangia e beve molto, ma ciò non fa aumentare il peso, e anzi lo fa dimagrire; le feci sono liquide oppure sono di un colore diverso dal solito (per esempio possono essere molto scure oppure verdastre); quando la situazione è abbastanza grave passa la maggior parte del tempo sul fondo della gabbia; respirazione affannosa; lacrimazione da naso e occhi; Se i sintomi persistono per qualche giorno, è d'obbligo portarlo da un veterinario per fare tutti gli esami necessari. È importante conoscere bene il comportamento del proprio animale per capire se ci sono cambiamenti di abitudini che possono far presagire uno stato di malessere. Gabbia per pappagalli Conuro del Sole Per mantenersi in salute, questi uccelli hanno bisogno di muoversi, di conseguenza non vanno tenuti esclusivamente in voliera. Amano volare e giocare, perciò hanno bisogno di spazi dedicati a loro, dove poter esplorare l’ambiente e interagire con esso. La gabbia dovrà essere utilizzata il meno possibile e in ogni caso dovrà essere abbastanza grande da permettergli di sbattere almeno le ali. Le dimensioni raccomandate sono 80cm di lunghezza, 60 cm di profondità e 80cm di altezza, con la distanza delle sbarre che non deve superare i 2cm. Inoltre, è importante che la gabbia sia fornita di sbarre orizzontali, dal momento che amano assumere strane posizioni risultando molto buffi. Adorano inoltre fare il bagnetto, quindi è bene prevedere di inserire un'apposita vaschetta all'interno della gabbia, cosi come mettere a disposizione dei rametti da distruggere e dei giochi con i quali consentirgli di passare il tempo mentre voi non siete in casa.
Lori Arcobaleno: tutto quello che c'è da sapere sul colorato pappagallo

Uccelli

Lori Arcobaleno: tutto quello che c'è da sapere sul colorato pappagallo

il dic 19 2024
Il pappagallo Lori Arcobaleno, detto anche Lorichetto Arcobaleno, denominazione che comprende almeno 22 sottospecie, è uno dei più belli e splendidi pappagalli domestici che si possono trovare. Si tratta di un pappagallo di taglia piccola, circa 25-30 centimetri compresa la coda, che pesa circa 130 grammi. La sua caratteristica più riconoscibile è il piumaggio: ha la testa blu, con un colletto giallastro, il dorso verde e tante sfumature rossastre. La restante parte del corpo è verde, principalmente la coda, le ali e le zampe. Le sue piume sono abbellite con tutte le sfumature dell’arcobaleno e ogni sottospecie ha un colore più o meno prevalente. I Lorichetti Arcobaleno si notano molto facilmente, con i loro rossi e verdi luminosi, azzurri e viola vivaci e macchie color giallo limone che sfumano verso l’arancio intenso. Il becco è generalmente nero negli esemplari giovani, e diventa rosso con l’età. Presenta due occhi diversi, uno di colore rossastro e l’altro più scuro, vicino al nero. I colori particolari, sia del becco che del piumaggio, lo rendono riconoscibile rispetto alle altre specie di lorichetto. È impossibile distinguere un pappagallo Lorichetto Arcobaleno maschio da uno femmina, quindi ogni esemplare deve essere sessuato usando il test del DNA, per i quali vengono utilizzate piume o sangue. L’unico modo in cui è possibile distinguerli, senza questo test, è osservando il loro comportamento, dal momento che i maschi esibiscono atteggiamenti più aggressivi.   Comportamento Lorichetto Arcobaleno Di carattere Lori Arcobaleno è frizzante ed entusiasta, e cerca spesso di giocare e interagire col suo umano preferito. Sono uccelli sempre indaffarati e vivaci, che dedicano ben poco tempo al riposo. Si esibiscono spesso in atteggiamenti estremamente divertenti, ma possono anche risultare eccessivi per chi è abituato ad un animale più rilassato. Hanno la curiosa abitudine di dormire giacendo sulla schiena, facendo così spesso prendere paura ai suoi proprietari. Essendo molto eccitabile e intelligente, tende spesso a beccare, quando è eccitato oppure ha paura, per esempio di essere rimesso in gabbia. La maggior parte dei lorichetti non vanno d’accordo con gli altri uccelli, e possono anche diventare aggressivi con gli esemplari della propria specie. Sono animali molto territoriali e bisogna fare attenzione a non lasciarli incustoditi assieme ad altri uccelli. Il Lori Arcobaleno parla? I lorichetti sono pappagalli che sanno essere rumorosi, dalla voce acuta e con un richiamo stridulo e ripetitivo. Il Lorichetto Arcobaleno parla, dato che è in grado di imparare molte parole e frasi e di ripeterle chiaramente e spesso, anche se nella stessa famiglia si possono trovare esemplari molto più chiacchieroni. Gabbia Lori Arcobaleno L'alloggiamento più indicato è la voliera, con nido sul fondo del quale va disposto uno strato di segatura. Si tratta di uccelli che amano farsi il bagno spesso, quindi nella gabbia è bene prevedere un trespolo doccia, uno spruzzatore d’acqua portatile e una vaschetta da bagno poco profonda per la gabbia. Inoltre amano i giocattoli, soprattutto gli oggetti tintinnanti. Dato che hanno la tendenza ad annoiarsi facilmente, è importante avere a disposizione una rotazione costituita da almeno venti giocattoli per dargli la possibilità di variare i giochi. Come tutti i pappagalli, tendono a sporcare la loro gabbia con avanzi di cibo ed escrementi, e a causa della loro dieta particolare che produce escrementi estremamente liquidi, per i Lorichetti è ancora più importante pulirla con regolarità. Lorichetto Arcobaleno alimentazione Dato che il loro becco non è potente e capace di rompere il guscio dei semi, il mangime per Lori Arcobaleno è principalmente il nettare a base di succo di frutta in cui è sciolta della polvere appositamente formulata per l’alimentazione dei Lori e Lorichetti, integrata con frutta fresca e qualche fiore come ad esempio l’ibisco. I lorichetti hanno una lingua “a pennello” appositamente sviluppata per raccogliere il nettare e il polline.   Malattie Lori Arcobaleno Quanto vive un Lori Arcobaleno? Normalmente hanno un arco di vita che va dai 15 ai 25 anni, ma causa della loro dieta a base di nettare e frutta altamente deperibile, le infezioni batteriche sono un pericolo per questi pappagalli. Per evitare malattie, i cibi liquidi dei lorichetti devono essere cambiati e riforniti spesso, soprattutto nella stagione calda. Anche la frutta può andare a male se lasciata nella gabbia anche solo qualche ora durante i periodi più caldi, e ciò può causare infezioni o intossicazioni al pappagallo. Lorichetto Arcobaleno riproduzione In natura si riproducono da agosto a gennaio, e le coppie nidificano nelle cavità degli alberi di eucalipto. I pulcini nascono durante la primavera, anche se questa tempistica dipende dalle condizioni climatiche e ambientali. Di solito la femmina depone da una a tre uova, che vengono incubate per ventiquattro giorni, dalla sola femmina, e i piccoli escono dal nido verso le otto settimane di vita. Come molti altri pappagalli, questi uccelli sono monogami e rimangono fedeli al loro partner per tutta la vita. Addestramento Lori Arcobaleno Come allevare a mano un Lori Arcobaleno? Si tratta di un impegno da non sottovalutare: un pappagallino di 15 giorni di vita va alimentato circa 6 volte al giorno e necessita di cure costanti. Dovete la possibilità di seguire costantemente lo sviluppo del pappagallino per almeno 2 mesi, altrimenti non imbarcatevi nell'impresa.
Come allevare una civetta: tutto quello che c'è da sapere su questo piccolo rapace

Uccelli

Come allevare una civetta: tutto quello che c'è da sapere su questo piccolo rapace

il dic 19 2024
La civetta è un animale che ha da sempre colpito l'immaginario popolare. Ritenuto già dai greci un uccello sacro e magico, avatar della dea Pallade Atena (da qui il suo nome scientifico Athene noctua), veniva visto come simbolo della saggezza e delle conoscenze antiche. Ingiustamente ritenuta portatrice di sventure, di lutti e rovine a causa del suo lugubre verso, in realtà è un uccello estremamente affascinante e negli ultimi anni non è raro vedere la civetta come animale domestico. Ma bisogna ricordarsi sempre che stiamo parlando di una specie protetta: per allevare una civetta bisogna innanzitutto essere in regola con il CITES. La civetta: caratteristiche Le dimensioni di una civetta oscillano generalmente tra i 21 e i 23 centimetri, con un'apertura alare di 53-59 centimetri. Il peso può variare tra i 100 e i 200 grammi. Presenta un capo largo e delle forme vengono definite tozze. Gli occhi sono di un intenso colore giallo e presenta delle zampe lunghe e ricoperte da setole in certi punti. Il piumaggio della civetta è di colore grigio-bruno con alcune macchie di colore bianco nella parte superiore, mentre nella parte inferiore il colore è per lo più bianco con alcune macchie brune. Quanto vive la civetta? Si tratta di un animale longevo, che in libertà vive circa 16-18 anni. Come allevare una civetta: documentazione CITES La Convenzione sul commercio internazionale delle specie minacciate di estinzione, o CITES, è una convenzione internazionale firmata a Washington nel 1973 con lo scopo di regolamentare il commercio internazionale di fauna e flora selvatiche in pericolo di estinzione. Per estensione la sigla si riferisce anche al documento che attesta la provenienza dell'animale. Al momento di acquistare una civetta, bisogna sempre esigere tutta la documentazione dall'allevatore o dal venditore. In Italia si possono detenere regolarmente solamente rapaci nati in cattività da almeno due generazioni, e bisogna sempre controllare che il rapace abbia al tarso un anello inamovibile con un numero uguale al numero riportato sul documento.   Quanto costa una civetta Il prezzo di una civetta può variare a seconda della specie acquistata oppure a seconda della sottospecie. Solitamente però il prezzo per una civetta dotata di CITES, anellata e imprintata, si aggira intorno ai 500 euro. Alimentazione civetta Per sapere cosa mangia la civetta bisogna tenere a mente che si tratta di un rapace notturno, che in libertà si muove nottetempo per andare a caccia di cibo, solitamente di mammiferi e nello specifico di topolini e altri piccoli roditori. Si nutre anche di coleotteri e altre tipologie di insetti. In cattività, mangiano topi (anche morti e surgelati), tarme della farina e insetti da pasto, pulcini (surgelati), cuore di pollo. Riguardo a quanto mangia una civetta, ci si può regolare con l'esperienza e con la tecnica dei food trials. Consiste nel somministrare vari tipi di cibo all'animale in voliera e in abbondante quantità, per poi andare a controllare sulla mangiatoia quanto cibo è stato consumato e quale ha preferito. Per le civette è meglio somministrare il cibo per le prove nelle ore serali ed analizzare ciò che rimane la mattina successiva. In questa maniera possiamo identificare le abitudini alimentari di ogni singolo uccello, e potremo regolarci per stilare una dieta personalizzata. In linea di massima, comunque, possiamo dire che una civetta mangia uno o due pulcini al giorno, oppure mezza quaglia, uno o due topolini o una coscia di coniglio. Generalmente è meglio nutrirla con due pasti nell'arco della giornata. Come accudire una civetta: alloggiamento Tenere una civetta in casa può essere molto impegnativo. Si tratta di animali rumorosi, che sporcano e che, tra feci e resti di cibo, potrebbero creare un'ambiente maleodorante. La soluzione più consona è quella di allestire una voliera, che non deve essere particolarmente grande. Le dimensioni minime per una voliera singola sono di 1,5 x 1 x 1 metro, mentre nel caso volessimo approntarla per una coppia di animali deve essere almeno di 2 x 2 x 2 metri.  Le voliere per rapaci notturni non devono essere completamente chiuse ai lati ma devono avere molte finestre coperte solo con la rete, o anche uno o più lati di sola rete, dato che hanno bisogno di guardare fuori e vedere persone all’esterno della voliera nei momenti in cui vi alloggiano. Il tetto deve essere coperto solo per metà in maniera che ci sia una zona protetta dai fattori atmosferici ed una zona in cui arrivi luce solare e anche la pioggia, che le civette amano. Ottime sono dunque anche le voliere modulari, componibili a piacimento in base a quanto spazio si vuole lasciare alla civetta. Oltre ad un nido riparato dalla luce, la voliera deve contenere posatoi adatti alla specie e costruiti in maniera corretta, usando tronchi e rami naturali. Nonostante i rapaci notturni assumano l'acqua che necessitano dalla carne, deve sempre essere presente una vaschetta perché amano fare il bagno. L’acqua deve essere cambiata periodicamente e in estate deve essere cambiata anche 2 volte al giorno, dato che possono anche bere quando fa troppo caldo. Il fondo della voliera va ricoperto di ghiaietta che va cambiata periodicamente.
Colino della Virginia: allevamento e riproduzione

Uccelli

Colino della Virginia: allevamento e riproduzione

il dic 19 2024
Il colino della Virginia è un uccello selvatico di piccole dimensioni appartenente alla famiglia Odontophoridae. La specie è diffusa sul versante orientale di Canada e Stati Uniti, in Messico, in Guatemala e a Cuba. Sono abbastanza diffusi e facili da trovare nelle fiere ornitologiche, dove se ne possono trovare diverse sottospecie e mutazioni. In particolare in Italia si trovano allevamenti della specie classica, della sottospecie cubana e della mutazione bianca.  Nonostante vengano chiamati anche quaglie della Virginia, fanno parte della famiglia degli Odontoforidi e non dei Fasianidi, con cui hanno in comune solo l'aspetto, l'habitat e il comportamento della quaglia. Per il resto sono animali completamente diversi. La loro diffusione in Italia è particolare, dal momento che diversi anni fa, all'incirca negli anni '60, nel Nord Italia furono ambientati con successo diversi gruppi di colini a scopo venatorio. In particolare nella baraggia novarese e nel Parco del Ticino al giorno d'oggi si trovano popolazioni stabili di questo volatile. Colino della Virginia: caratteristiche  Il colino della Virginia, detto anche quaglia della Virginia, è un piccolo uccello simile alla quaglia, dal corpo tozzo, lungo tra i 21 e i 26 cm, pesa mediamente 200 grammi, con sagoma compatta e coda corta, portata obliqua verso il basso, petto bombato, largo e prominente. I maschi hanno il dorso bruno-castano e il ventre bianco, striato di nero. Nei colini della Virginia è molto caratteristico il disegno sul capo, che si presenta marrone scuro, tendente al nero, e striato di bianco. In particolare la gola e la stria oculare sono bianche, mentre un’ampia fascia scura parte dall'occhio e corre all'indietro e intorno alla gola. La femmina di Colinus virginianus ha la stessa distribuzione dei colori, ma ha una livrea meno appariscente, con le parti bianche sostituite da un colore arancio ruggine.  Allevamento Colini della Virginia  I colini della Virginia sono più diffusi e meno cari rispetto alle quaglie della California. Il prezzo di una coppia di colini classici (Colinus Virginianus) si aggira intorno ai 40 euro, che può salire tra i 50 ed i 60 euro per i cubani (Colinus Virginianus Cubanensis) arrivando anche a più 150 per i colini '' crestati'' (Colinus Cristatus).  Come allevare colino della Virginia? L'allevamento è relativamente semplice, dato che sono animali che si adattano bene nella voliera, fanno le uova e covano, se hanno abbastanza tranquillità.  Sono animali che vivono solitari o in coppia per la maggior parte del tempo, ma possono tranquillamente vivere anche in gruppi numerosi, eccezion fatta per il periodo di accoppiamento.  La loro carne e le loro uova sono adatte per il consumo alimentare: gli animali allo stato brado sono cacciati per la carne e negli allevamenti sono fatti riprodurre per la produzione di carne e uova e per l’addestramento dei cani da caccia.  Riproduzione colini della Virginia  I colini della Virginia sono normalmente monogami, ma non sono rari i casi di poligamia. Dal momento però che sia i maschi che le femmine covano, possono sorgere dei problemi nel momento in cui i maschi devono curare più nidi.  Per poter gestire più famiglie bisogna avere una voliera ampia, in modo che le famiglie con novelli non siano troppo vicine e gli adulti non aggrediscano i piccoli dell'altra famiglia. Sono uccelli che hanno buona predisposizione per la cova: erba alta, cespugli, rami, sassi e simili possono conferire buoni nascondigli per i nidi. Sono animali terrestri e il loro comportamento è simile a quello della quaglia selvatica o della pernice.  In genere il colino può iniziare a fare uova a partire dai 10/12 mesi di età. Conviene tenerle almeno un giorno prima di metterle in incubatrice, per un massimo di sei giorni.  Sono animali che possono convivere anche con le quaglie, ma non è particolarmente consigliato in fase di riproduzione: essendo i maschi molto territoriali, un eventuale sovraffollamento potrebbe portare al cannibalismo.  Colino della Virginia: alimentazione  Sono onnivori, e normalmente un buon mangime per selvaggina può soddisfare le loro esigenze. Gradiscono anche la verdura, e in genere una fonte di proteina animale nel periodo della deposizione garantisce pulcini belli e genitori sani. In primavera prediligono principalmente invertebrati e vegetali, mentre durante l'inverno la dieta diventa essenzialmente granivora.  Nella prima fase di crescita, soprattutto quando cominciano a cambiare il piumino con penne e piume, hanno bisogno di alte quantità di proteine di origine animali, più digeribili e assimilabili rispetto alle proteine vegetali. Può essere particolarmente indicato un mangime estruso in micro granuli con farina di pesce che abbia almeno il 30% di proteine, specifico per il primo periodo di vita e ricco di tutti gli aminoacidi che servono per la crescita e per lo sviluppo corporeo e del piumaggio.  In seguito si può passare ad un buon mangime per selvaggina primo periodo, arricchito con pastoncino per insettivori, uovo sodo e schiacciato. Dopo due o tre settimane di vita è il caso di integrare la dieta con tarme della farina e alternative di origine animale. 
Pappagallo Ecletto: carattere, alimentazione, voliera

Uccelli

Pappagallo Ecletto: carattere, alimentazione, voliera

il dic 19 2024
Allevare in casa i pappagalli è un’attività che richiede grande impegno ma può dare enormi soddisfazioni: socievoli e divertenti, questi animali hanno bisogno di cure continue ma entrano facilmente in sintonia con il padrone e con i bambini. Uccelli che richiedono grande responsabilità sono i pappagalli Ecletto (detto anche pappagallo eclettico o pappagallo eclectus), coloratissimi e originari delle Isole Molucche, delle Isole Salomone, della Nuova Guinea e dell’Australia. Vediamo insieme quali sono i tratti distintivi di questo pappagallo, soffermandoci in particolare sul suo carattere, sull’alimentazione e sulle abitudini di vita quotidiana. Pappagallo Ecletto: carattere ed aspetto In Eclectus roratus è presente un visibilissimo dismorfismo sessuale: gli esemplari maschi e quelli femmine si distinguono ad occhio nudo con facilità. I maschi sono più piccoli (30/33 centimetri) e di colore verde quasi del tutto uniforme, tranne per le punte delle ali e della coda. Hanno il becco giallo o arancio. Il pappagallo ecletto femmina è mediamente più grande (oltre i 35 centimetri e fino a 600 grammi di peso), rosso scarlatto sulla testa, blu su torace e ventre e di nuovo sfumature rosse, arancioni o gialle sulla punta della coda. Hanno il becco di colore nero o marrone molto scuro. I pappagalli ecletti sono di norma poco rumorosi ed emettono suoni soffici e vellutati durante il gioco e le interazioni sociali. Come succede per gli esseri umani, però, esistono singoli esemplari più espansivi e chiacchieroni. Sono pappagalli di buon carattere: apprezzano il gioco tranquillo, rispondono ai comandi quando addestrati, raramente beccano o artigliano. Sono socievoli e gentili anche con i bambini. Di solito, gli esemplari più docili sono i maschi. Bisognerà prestare molta attenzione nella fase di formazione delle coppie. Non capita di rado che la femmina diventi moderatamente aggressiva con il maschio prima di creare con lui un legame. Sono rari gli incidenti gravi o mortali, ma è importante rispettare alcune regole: I due animali devono essere di taglia ed età simile (da un lato, se la femmina dovesse diventare troppo espansiva, il maschio non rischierebbe di venire ferito; dall’altro, essendo cresciuti insieme, sarà più facile che si affezionino l'uno all’altro e che non diventino scontrosi) Verificare la presenza di difficoltà comportamentali Evitare di allevare due femmine insieme: potrebbero entrare in competizione ed avere atteggiamenti aggressivi L’animale è longevo: in cattività gli esemplari vivono fin oltre i 40 anni. Per questo, prima di acquistare uno di questi splendidi pappagalli è necessario ponderare bene la propria decisione: accoglierlo in casa significa occuparsene per decenni, esattamente come si farebbe con un altro membro della famiglia. Questi animali sono ottimi genitori, autonomi e premurosi: possono covare nell'apposito nido fino a quattro deposizioni all’anno, ognuna di due uova. Se intendi tenere con te tutti i piccoli, devi necessariamente valutare il fatto che la tua famiglia sarà impegnata con loro per almeno due generazioni. La principale caratteristica che attrae un enorme pubblico di allevatori appassionati è però l’ abilità di parola: il pappagallo ecletto parla e anzi può essere addestrato a questo proposito. Il costo per questo animale varia dai 300 ai 500 euro, a seconda della sottospecie. Pappagallo Ecletto: alimentazione e cibi preferiti Questi animali presentano una caratteristica davvero strana per la famiglia degli Psittaciformes: hanno un intestino insolitamente lungo. Questo fa pensare che, fin dalle origini evolutive, l’animale sia abituato a nutrirsi di fibre più che di semi o bacche. Ecco alcuni dei cibi con cui è possibile conquistare la sua gratitudine: Mele, pere, arance, melograni, papaya, frutti di bosco e banane: devono costituire almeno il 30% dei pasti Carote, sedano, piselli, fagioli (sia cotti che germogliati), mais fresco, zucca e verdure a foglia verde Miscele di semi, come il miglio o il girasole Il pappagallo si è comportato bene durante il gioco, è stato tranquillo con i bambini e ha risposto positivamente ai tuoi comandi? Gli Ecletto sono golosi di formaggio: prova a offrirgli un cubetto di grana come ricompensa! Una voliera grande e ben attrezzata L’Ecletto è un pappagallo piuttosto grande. Per questo, avrà bisogno di una voliera di ampie dimensioni, di almeno 3,5 metri per 1,5. Dovrai dotarla di rami freschi ma stabili o posatoi per riposare (il pappagallo dorme almeno 10 ore al giorno) e foglie dietro cui nascondersi, oltre a giocattoli senza parti che possano essere ingerite e ogni altro attrezzo che possa rendere la sua giornata più interessante. Il miglior fondo per la voliera è la carta di giornale, da cambiare quotidianamente. Nonostante sia un uccello tropicale, abituato ai climi caldi e umidi, fornirgli in estate una vaschetta d’acqua tiepida lo divertirà e lo aiuterà a rinfrescarsi con un breve bagno. Attenzione a non esporre la voliera agli spifferi: questi uccelli soffrono il freddo e il forte vento! Fai fare loro una passeggiata in un ambiente tranquillo ogni giorno, per sgranchirsi e giocare con la famiglia. Attento solo a rumori forti e movimenti bruschi: i pappagalli amano tranquillità e routine e possono spaventarsi se inseriti in un ambiente troppo caotico.
Come allevare il Verzellino

Uccelli

Come allevare il Verzellino

il dic 19 2024
Il Verzellino è un piccolo uccello facente parte della famiglia dei Fringillidi. Il canto del verzellino è la sua caratteristica più peculiare: gioioso e vivace, è un perfetto esempio di uccellino da compagnia. Di carattere socievole ed espansivo, non ha difficoltà a vivere anche con altre razze, ma gli allevatori devono continuamente fare i conti con la sua salute cagionevole. Vediamo insieme come può essere studiato un efficace allevamento del verzellino!  Colore, taglia e caratteristiche fisiche Il Verzellino è un piccolo uccello cantore, lungo circa 11 centimetri e distinto da un piumaggio giallo-bruno con piccole sfumature verdi sul capo e rigature su tutto il corpo e le ali. Il Verzellino femmina è leggermente più piccolo e la disposizione dei colori sul piumaggio ne consente il riconoscimento. Negli esemplari giovani è probabile la presenza di parti di colore rossiccio, che scompaiono con l'invecchiamento dell'esemplare. Il becco è in color corno.  L'animale è molto cagionevole: le malattie di cui soffre più frequentemente coinvolgono apparato respiratorio e digerente.  Per queste ragioni è fondamentale:  Posizionare la voliera all'aperto solo nei mesi caldi, curandosi comunque di non esporla alle correnti e al vento. Soffre anche l'umidità, sia durante l'estate che l'inverno: un ambiente asciutto e tiepido è perfetto per lui (non a caso, il Verzellino in natura vive nel bacino del Mediterraneo, dal Sud della Spagna al Nord Africa, fino al Sud Italia e al Medio Oriente, dove raramente le temperature sono rigide) Spostarli all'interno e al caldo in autunno-inverno, se la gabbia non può essere protetta efficacemente in altro modo Rimuovere molto frequentemente i resti di cibo non consumato, poichè possono innescare contaminazioni batteriche che aggredirebbero il fragile sistema digerente dell'esemplare. Inoltre, il fondo della gabbia deve essere pulito almeno una volta al giorno per evitare infezioni.  La detenzione Il Verzellino è una specie protetta, perché esposta al rischio di bracconaggio. Per allevarli in casa è necessario conservare, in caso di futuri controlli, il certificato di nascita in cattività. Inoltre, è necessario acquistare solo esemplari inanellati o farli inannellare fin dalle prime settimane di vita, per evitare di incombere in controlli e sanzioni a tutela della fauna selvatica.  Canto e socievolezza Il canto del Verzellino è melodioso, armonico, gioioso e vitale. Socializza in modo molto semplice con i propri simili, per razza e taglia, intrattenendo rapporti di comunità solidi. Solamente nel periodo dell'accoppiamento è consigliabile separare le razze, per evitare competizione nella conquista delle femmine e anche perché le taglie più grandi possono diventare da moderatamente a molto aggressive (brutti minuti per un uccellino così piccolo e delicato!). Gabbia o voliera?  I Verzellini vivono bene in gabbie spaziose, più larghe che alte. Questa accortezza è necessaria soprattutto durante la stagione degli amori: il verzellino maschio, infatti, sarà meno propenso ad infastidire la femmina durante la deposizione delle uova, la cova e la cura dei pulcini.  Se il verzellino in gabbia rimarrà sempre all'esterno, deve essere protetto dalle intemperie e una parte va isolata in modo che non scenda mai sotto i 10 gradi: servirà da ricovero nelle giornate più rigide.  L'alimentazione del verzellino Cosa mangia il verzellino? L'uccello è un granivoro: mangia prevalentemente semi e qualche frutto, ricorrendo molto raramente all'alimentazione viva. Verzellino: cosa mangia Gli alimenti da prediligere per questa razza sono:  Scagliola, perilla, miglio, lino, sesamo e papavero, come semi Cicoria, radicchio, rape, rucola e insalata per i vegetali Fettine di mela, come frutti Un pastoncino di qualità, con un buon apporto proterico e somministrato nel periodo degli amori (marzo-aprile), aiuta gli esemplari ad arrivare più forti alla deposizione e alla cova. Inoltre, può essere usato per rinforzare i piccoli nei primi giorni di svezzamento Una piccola quantità di semi grassi, come il girasole, può favorire l'irrobustimento e l'aumento di peso dei pulli durante lo svezzamento. Lo svezzamento deve terminare quando i piccoli sono in grado di sgusciare i semi da soli Verzellino: riproduzione in gabbia Maschi e femmine di Verzellino inizieranno a cercare un partner con cui accoppiarsi all'inizio della primavera. Se la fecondazione va a buon fine, la femmina creerà un nido con steli secchi e fieno, riempito di piume per renderlo più confortevole, e deporrà 4/5 piccolissime uova bianche con una piccola scuritura in cima. La covata dura circa 10 giorni. Se la femmina non dovesse accettare le uova è bene affidarsi ad una balia canarina, che possa prendersene cura fino alla schiusa. Se il maschio dovesse infastidire la partner durante la cova (un atteggiamento frequente in questa razza), è suggeribile separarli: in caso contrario, per liberarsi delle sue attenzioni, la femmina potrebbe abbandonare il nido.  La femmina di Verzellino è in generale un'ottima nutrice: alimenta i piccoli per 15/20 giorni per poi, progressivamente, svezzarli. Dopo questo periodo, i piccoli saranno considerati autonomi e andranno in una diversa zona della gabbia. I pulli sono davvero molto delicati: anche se curati con attenzione, sarà probabile avere qualche perdita durante lo svezzamento. Particolarmente critica è la prima muta del piumaggio.
Come allevare uccelli Verdoni: alimentazione, riproduzione e voliera

Uccelli

Come allevare uccelli Verdoni: alimentazione, riproduzione e voliera

il dic 19 2024
Il Verdone è un piccolo uccello presente in tutta Italia e il cui nome scientifico è Chloris chloris. Questo uccellino dal canto piacevole si adatta a vivere in gabbia, è facile da addomesticare e il suo nome deriva dalla tonalità verde che generalmente lo caratterizza, presente in diverse sfumature. Le parti superiori sono solitamente verde oliva, petto e gola si presentano nelle tonalità giallo verdi, mentre il ventre è giallo oro. Scopriamo di più sugli uccelli Verdoni. Il canto del Verdone Il canto del Verdone è acuto e squillante, e anche molto variegato. Alcuni uccelli di questa specie emettono cinguettii ripetitivi con pause brevi e cambiando tono quando varia la velocità. Può anche emettere un canto con fischi simili a cigolii che finiscono con una nota più acuta. Solitamente canta anche in volo e quando lo fa compie un volo circolare, battendo leggermente le ali. Cosa mangia un Verdone L’uccello Verdone può essere considerato onnivoro, infatti la sua dieta è variegata. L’alimentazione Verdoni è composta sia di animali che di vegetali ed è basata soprattutto su quello che la natura offre nei campi in ogni stagione. Proprio per questo, quando nella stagione estiva nei campi ci sono meno prodotti, i verdoni si dedicano soprattutto alla caccia di insetti. I loro preferiti sono le formiche, gli afidi, i coleotteri e anche i ragni. Invece, con l’inizio dell’autunno cominciano a privilegiare i vegetali e quindi la loro alimentazione si compone di grano, miglio, girasole e bacche di ginepro. In via del tutto eccezionale mangia frutta matura, escluso nella stagione autunnale, quindi non danneggia le coltivazioni e gli agricoltori possono stare tranquilli. Rientrano nell’alimentazione del Verdone anche rovi, rosa canina e usano il potente becco per rompere i semi duri di pinoli e cereali. Riproduzione degli uccelli Verdoni L’uccello Verdone predilige gli habitat con una vegetazione ricca, quindi giardini, parchi e frutteti, o comunque i luoghi con molti alberi sono i suoi preferiti. Buona parte degli esemplari sono stazionari, altri invece emigrano in zone più calde per prepararsi alla riproduzione, che coincide con la fine della primavera e l’inizio dell’estate. Durante la stagione degli amori, gli uccelli compiono piccoli saltelli sospesi in aria e svolazzano emettendo l’inconfondibile cinguettio, mentre quando sono a terra gonfiano le piume e si drizzano impettiti. La femmina, nel frattempo, si occupa della preparazione del nido sui rami degli alberi, nascosto dalle foglie, oppure nelle siepi, a seconda del luogo in cui si trova. La prima covata avviene in aprile, la seconda a giugno e l’ultima ad agosto, e ogni volta può produrre un massimo di sei uova. È la femmina a dedicarsi totalmente alla covata e il maschio le porta il nutrimento per tutto il tempo necessario, che comunque non supera le due settimane. Appena avviene la schiusa delle uova, entrambi i genitori si occupano di nutrire la covata e dopo tre settimane di cure i piccoli sono pronti per spiccare il volo. Come allevare Verdoni È possibile allevare Verdoni in gabbia o in voliera. Nel caso si scelga di allevare Verdoni in gabbia, è consigliabile comprarne una di dimensioni medio grandi e dalla forma squadrata. Evitare del tutto le gabbie piccole, in quanto gli uccelli hanno bisogno di spazio per volare, e quella a cupola gli farà perdere l’orientamento. La voliera modulare è sicuramente una scelta azzeccata, in quanto è adattabile di volta in volta a qualsiasi esigenza. La scelta migliore per allevare il Verdone, soprattutto se si vuole favorire la riproduzione, è quella della voliera, ambienti abbastanza spaziosi per farli volare e muovere senza costrizioni, e in cui si può ricreare il loro habitat preferito. Si tratta della soluzione migliore per allevare Verdoni in cattività, tecnica abbastanza difficoltosa, che richiede appunto una serie di accorgimenti per realizzarsi senza problemi. L’ambiente deve essere privo di umidità e bisogna mantenere una temperatura costante per far sì che i Verdoni siano a proprio agio. La femmina ha bisogno del suo spazio per effettuare la nidificazione, quindi bisogna riservarle un angolo in cui può preparare il nido in maniera riservata. È anche necessario predisporre beverini e mangiatoie all’interno della voliera, da rifornire costantemente per assicurare il giusto nutrimento agli uccelli. Inoltre, per favorire l’accoppiamento Verdoni bisogna utilizzare una dieta altamente proteica. Ecco perché i mangimi per Verdoni devono essere nutrienti e ai semi vanno aggiunte uova, pastone e larve di insetti. Esistono mangimi per uccelli progettati appositamente per fornire a questi animali tutte le sostanze di cui hanno bisogno per crescere forti e sani. La riproduzione Verdone in cattività, anche se come abbiamo visto richiede qualche attenzione, permette di preservare la specie e gli allevatori nel tempo hanno selezionato alcune varietà cromatiche, come l’Agata, l’Isabella, il Satinè e il Lutino. Quanto vivono i Verdoni In genere i Verdoni non sono molto longevi e hanno una prospettiva di vita piuttosto bassa. Infatti, in natura possono vivere solo per 3-4 anni dalla nascita. Tuttavia, se allevati e tenuti in gabbie o voliere, le loro aspettative di vita sono senz’altro più lunghe.
Come allevare un Diamante Mandarino: gabbia, mangime, riproduzione

Uccelli

Come allevare un Diamante Mandarino: gabbia, mangime, riproduzione

il dic 18 2024
Il diamante mandarino è la prima specie di volatile importata dall’Africa all’Europa. É perfetto per vivere una vita da appartamento grazie alle sue piccole dimensioni, 10-12 centimetri e la sua mancanza di doti canterine che non creeranno problemi né a voi né ai vostri vicini.  Caratteristiche del diamante mandarino Uccellino dal piumaggio molto lucido e colorato, il diamante mandarino è un animale molto attivo e di compagnia. Essendo così piccolo occupa poco spazio, per cui anche le gabbie, anche se devono sottostare a delle grandezze minime per non far soffrire l’animale, sicuramente non andranno ad occupare molto spazio.  Provenendo da zone più o meno calde, come l’Africa, l’Asia e l’Australia, deve evitare le escursioni termiche e le forti correnti d’aria: i diamanti mandarini sopportano perfettamente le temperature dai  7-10° in sù. Sono animali molto svegli e con delle buone risposte agli stimoli dei padroni; infatti quando si gioca con loro sono propensi a rispondere con dei suoni molti bassi e per nulla fastidiosi.   L’habitat naturale del diamante mandarino è vicino all’acqua nel sottobosco; ama molto fare il bagno negli stagni o nei ruscelli con la corrente molto debole. In piena libertà il diamante mandarino vive in colonie numerose, dove sono soliti giocare nell’acqua la maggior parte della giornata.  Il suono che emette la femmina è molto meno armonioso rispetto a quello del maschio. Il partner maschile infatti emette un suono armonioso, un gorgheggio, a basse frequenze, ben scandito e armonico: è per questo che molti lo ritengono un suono molto rilassante.  A parte ciò, i maschi hanno il becco di un colore più rossiccio, mentre quello delle femmine tende più ad una tonalità aranciata. In alcune specie, inoltre, i maschi hanno una goccia di blu sotto gli occhi che li distinguono rispetto alle femmine.  Altri tipi di diamante mandarino si distinguono per essere bianco, grigio, diluito, faccia nera, mascherato, dorso bruno e dorso chiaro, George, l’arricciato e ventre nero.  Qualsiasi sia il diamante mandarino che sceglierete per tenervi compagnia, se starete attenti a nutrirlo a dovere e tenerlo in un posto sicuro, potrà vivere anche per 10 anni.   Come allevare un Diamante Mandarino Essendo degli animali amanti dell’acqua, è importante tenere in considerazione una piccola vasca da bagno utile sia per far fare il bagno ai piccoli volatili, sia per farli abbeverare.  Anche se è piccolo, questo uccellino è molto vivace, ama muoversi e sentirsi libero; per essere sicuri, comprate una gabbia per diamante mandarino della grandezza di 90x40x44cm nel caso in cui si decida di tenerlo in casa. Se invece si ha lo spazio per tenere la gabbia all’aperto, innanzitutto assicuratevi che sia in una posizione protetta dal vento, dai potenziali sbalzi di temperatura e dai rumori forti.  Sia nel caso in cui si mettesse il diamante mandarino in gabbia o in voliera, tenete a mente che questi animali anche se piccoli sporcano molto; ponete dei fogli di giornale sul fondo delle gabbie in modo da facilitarne la pulizia.  Se volete dare ai vostri amici pennuti il massimo della protezione, mettere dentro le voliere delle piccole casette di legno o di legnetti.  Cosa mangiano i Diamante Mandarino In natura i diamanti mandarini si nutrono di erbe verdi, semi secchi e insetti: in casa, invece, questi animali sono perfettamente in grado di adattarsi ai cibi venduti in commercio per piccoli animali esotici, reperibili molto facilmente in qualsiasi negozio di animali e di poco costo.  Durante l’inverno, quindi nei periodi freddi, si consiglia di preparare un miscuglio fatto principalmente da semi energetici come il niger, il miglio rosso e i semi condizionati.  Il mangime per diamante mandarino in estate, invece, cambia leggermente perché si raccomanda di somministrare dei semi a rapido assorbimento, come scagliola e panico giallo: nel periodo riproduttivo il cibo più indicato sono degli impasti a forma di bastoncino all’uovo.  Oltre ai semi, è importante somministrargli anche spinaci, insalata, mandarino, mela, carota, cetriolo e mandarino. Il diamante mandarino si distingue poi per essere ghiotto della borsa del pastore e del tarassaco.  Diamante Mandarino riproduzione Sia in natura che in voliera i diamanti mandarini si riproducono in mezzo alle foglie e ai rami secchi. Ad ogni ciclo riproduttivo, la femmina depone fra le 5 e le 7 uova: la covata inizierà subito dopo aver deposto il secondo uovo e avrà una durata fra i 14 e i 16 giorni.  Le uova si schiuderanno a distanza di qualche giorno e i genitori, a giorni alterni, si occuperanno di dar da mangiare ai piccoli fino alla prima volata, che avverrà dopo 20-30 giorni dalla nascita.  Il totale distacco dal nido avverrà dopo i primi 2-3 anni di vita. É consigliato far riprodurre i diamanti mandarini almeno tre volte l’anno. Il diamante mandarino è un animale economico sia dal punto di vista della nutrizione che della compravendita. Prima di acquistarne uno, però, assicuratevi che l’esemplare sia vivace, non abbia le croste attorno al becco o alle narici, sia pulito, gli occhi siano ben aperti e asciutti e abbia tutte le dita delle zampe. 
Passero del Giappone: allevamento e alimentazione

Uccelli

Passero del Giappone: allevamento e alimentazione

il dic 18 2024
Il Passero del Giappone è una varietà di uccello derivata dalla Lonchura striata ed appartenente alla famiglia degli estrildidi. Di piccole dimensioni, misura infatti appena 11 o 12 cm, è stato selezionato in allevamento e le sue origini risalgono al 1700. Infatti, la varietà è stata selezionata in Giappone nel corso del XVIII secolo con esemplari importati dalla Cina, poi sono arrivati in Europa nel 1860 come uccelli da gabbia. Scopriamo caratteristiche, alimentazione e come allevare i passeri del Giappone. Caratteristiche del Passero del Giappone Il passero del Giappone si presenta con un aspetto filiforme, becco grosso e molto robusto e colore variabile a seconda della mutazione. La varietà tipica è di colore marroncino, più scuro sulle ali e sulla schiena, petto marroncino chiaro e becco grigio-nero. Una caratteristica che lo contraddistingue è il ventre, che nella maggior parte dei casi è di colore bianco candido e porta stampato un disegno a chicco di riso. Passeri del Giappone: come riconoscere maschio e femmina Il Passero del Giappone non ha un piumaggio molto appariscente che consente di distinguerlo facilmente, infatti ha una colorazione brunastra con striature tipiche a scaglia, localizzate soprattutto sul ventre e sul petto. Dalla forma originaria in seguito sono state ottenute svariate mutazioni di colore, come crema, nero-bruno, perla, rosso-bruno, bianco e pezzato. Poiché i due sessi sono morfologicamente uguali, è possibile riconoscere il passero del Giappone femmina e il passero del Giappone maschio solamente quando quest’ultimo inizia il corteggiamento verso la femmina. Infatti, durante il corteggiamento il maschio emette un canto molto delicato e mentre canta gonfia il petto e allarga le penne della coda. Allevamento del Passero del Giappone L’accoppiamento passero del Giappone inizia con il corteggiamento del maschio alla femmina. Il maschio la corteggia con insistenza e con il suo canto ipnotico, oltre che con la classica danza che contraddistingue la specie lonchura. La femmina depone dalle 3 alle 6 uova, che dopo circa due settimane si schiudono, ma sono entrambi i genitori a prendersi cura dell’incubazione. Durante il periodo dell’incubazione i due genitori svolgono il loro compito egregiamente e con un’intesa incredibile. È importante sottolineare che sono uccelli monogami e una volta che si sono scelti rimangono insieme per sempre. I piccoli alla nascita sono completamente nudi, hanno grandi occhi e un becco piuttosto prominente, e sono quasi totalmente a carico dei genitori fino ad almeno 6 settimane di vita, dopodiché vanno via dal nido natale. Tuttavia, i genitori non li abbandonano mai del tutto e sono sempre attenti a proteggerli e a tenerli sotto controllo per evitare che qualcuno possa approfittarsi del loro giaciglio e possa fare loro del male. I passeri del Giappone già dopo i 7/8 mesi di vita sono pronti per riprodurre e per diventare a loro volta genitori. Come deve essere il nido per passero del Giappone Il nido per passeri del Giappone è generalmente composto da una cassetta in legno, allestita con una fibra di cocco e con dei materiali similari come juta o altri materiali vegetali. La cassetta - nido è solitamente di forma orizzontale, ha il lato davanti semiaperto e gli uccelli vi depongono tranquillamente le uova. Oltre alla gabbia, anche la voliera per passeri del Giappone è un luogo adatto per allevarli tranquillamente e dove loro si trovano a proprio agio. La voliera deve essere collocata in una zona riparata dal freddo e dall’acqua. Questi uccelli sono dotati di una grande capacità di adattamento, sono socievoli e tranquilli e per questo motivo possono convivere nella stessa gabbia o voliera con altri estrildidi di taglia più piccola. Proprio perché è facile addomesticare passero del Giappone, è uno degli uccelli preferiti dall’uomo e gli allevatori di altri esotici lo scelgono perché si presta a fare da balia.  Passero del Giappone: alimentazione L’alimentazione per i passeri del Giappone si basa essenzialmente su una miscela di semi per cocorite, costituita per buona parte da miglio e panìco, e integrata con pastoncino, vitamine e minerali. Questi uccelli apprezzano anche semi di scagliola, avena decorticata, niger e non disdegnano insalata ed erbette, a patto che non siano di grosse dimensioni altrimenti si spaventano. L’insalata deve essere fatta a striscioline, così possono ingoiarla facilmente. È importante ricordare che devono bere anche molto ogni giorno per evitare che possa disidratarsi. Passero del Giappone: quanto vive Il passero del Giappone è un animale forte e robusto nonostante la sua stazza piccola. In genere la sua vita media è di 5 anni, ma se allevato e curato bene vive anche fino a 7 anni. Ad incidere nella vita di questi animali sono alcune patologie che possono insorgere e che possono portare alla morte. Una delle malattie dei passeri del Giappone più comuni è la tricomoniasi, che può interessare a volte anche interi allevamenti, e generare una vera e propria epidemia.
Caicco testa nera: tutto quello che c'è da sapere

Uccelli

Caicco testa nera: tutto quello che c'è da sapere

il dic 18 2024
Il pappagallo è considerato un animale da compagnia al pari dei più comuni e amati gatti o cani. Infatti il pappagallo è in grado di percepire l'umore del suo padrone entrando in empatia con lui come qualsiasi altro animale domestico. Se si pensa che viene svezzato ed allevato dall'uomo fin dai suoi primi giorni, è più facile credere alla sua sensibilità e vicinanza con l'essere umano. Non è una novità che il pappagallo impari addirittura a 'parlare' con l'uomo, imitando le sue parole. La sua conformazione dell'apparato respiratorio infatti, è molto simile a quella umana. Come dubitare quindi della sua buona compagnia? Sono animali buffi e simpatici, colorati e allegri, dei veri intrattenitori. Il pappagallo caicco testa nera in particolare, è uno degli esemplari più giocosi e divertenti e sarà con voi per molto tempo. La sua prospettiva di vita infatti, va dai 25 ai 40 anni. Proveniente dal Sud America, porta nella colorazione delle sue piume e nella sua vivacità d'animo, l'allegria dei Caraibi: guance, gola cosce e fianchi sono di un arancio-giallo acceso, sulla parte posteriore del collo una striscia arancione e blu, mentre schiena, ali, groppa e coda superiore è di colore verde. La punta della coda è gialla, petto e ventre sono bianchi e la testa è ovviamente nera. Raggiunge una lunghezza di 23-25 cm al massimo e un peso di media di circa 150 grammi. Il suo becco è scuro, grigio-nero e ha occhi rossi e vivaci. Questa razza è molto facile da trovare nel mercato e il costo per un caicco testa nera allevato a mano va dai 450 ai 700 euro circa. Caicco testa nera comportamento: se tu canticchi, lui balla! Il caicco testa nera è una specie molto giocosa e divertente, che necessita di un'interazione frequente con il suo padrone e d'essere libero di muoversi e giocare costantemente durante l'intera giornata. Nonostante questa sua esuberanza però, non si può dire che sia il caicco testa nera rumoroso. Con lui il divertimento è assicurato! Se il pappagallo cenerino è considerato fra tutti il più saggio e il cacatua il più 'caciaro', il caicco testa nera è conosciuto come il clown del gruppo. Il confronto con la razza dei cacatua non ha paragoni in quanto a confusione, è risaputo infatti che siano questi, degli uccelli per nulla tranquilli. Il caicco testa nera parla poco, preferisce fischiettare e ballare, abilità in cui è molto talentuoso. La sua particolare attitudine al gioco e al movimento, richiede uno spazio abbastanza ampio di movimento: per un caicco infatti, sarà una costrizione vivere in una comune gabbietta. Per lui si rende necessaria un'ampia voliera, con posatoi a diverse altezze e una griglia alla base. Assicuratevi che il materiale di costruzione sia di qualità e resistente, come l'acciaio inossidabile (facile anche da tenere pulito!) Inoltre, un parco giochi ricco e diversificato non deve assolutamente mancare: giochi da becchettare e afferrare (se ne trovano diversi nei negozi dedicati ai PET). Ne distruggerà parecchi tanto è attivo, perciò siate attenti nel sostituire, al bisogno, quelli rotti con altri di nuovi, perché giocare è la sua attività preferita in assoluto! Caicco testa nera carattere: divertente con l'uomo, ma poco altruista con i suoi compagni Sebbene il caicco interagisca molto con il suo padrone, non è una razza che va particolarmente d'accordo con altri della sua specie. Se decidete di acquistarne ed allevarne uno, dovrete avere molta attenzione a riconoscere (e possibilmente arginare), l'aspetto più tenace del suo carattere. Come fare? Semplicemente evitate la convivenza con altri pappagalli o uccellini, perché può risultare testardo e aggressivo nel un gruppo. Insomma, non si può dire che la 'diplomazia' sia uno dei suoi aspetti caratteriali preponderanti. Basta essere consapevoli che il suo 'scarso altruismo' fa semplicemente parte del suo carattere. Quindi se il vostro sogno è avere una voliera con diverse specie di pappagalli, evitate di acquistare un caicco testa nera fra questi. Caicco testa nera alimentazione: instancabilmente affamato! Il caicco ha un metabolismo molto veloce, complice il fatto che è un pappagallo molto attivo, in costante movimento durante tutto il giorno. La sua dieta dev'essere equilibrata e ricca, abbinando semi, bacche, legumi, frutta e verdura fresche al pasto di estrusi (dal 50 al 70%). Predilige i frutti scuri e tipici della sua zona di provenienza: mango, ananas e papaie, ma anche banane, arance, pesche, prugne, frutti della passione, fragole, melograni e mirtilli. Delle verdure ama quelle colorate, come carote, pomodori, zucche, patate e barbabietole, lattughe, spinaci e broccoli, tutte ricche di vitamina A e D3. Come sementi procurategli noci, semi di zucca e di lino, mandorle, e ammorbiditi nell'acqua, quinoa, orzo e grano saraceno. Caicco testa nera riproduzione Il caicco raggiunge la maturità sessuale intorno ai 4-5 anni, depone dalle 2 alle 4 uova ed il tempo di incubazione è di 25 giorni. L'età di involo invece, è alle 10 settimane circa di vita.
Pappagalli domestici: quali sono le razze più diffuse

Uccelli

Pappagalli domestici: quali sono le razze più diffuse

il dic 18 2024
I pappagalli sono tra gli uccelli domestici più amati e diffusi al mondo. La loro intelligenza, capacità di apprendere parole e suoni, e la loro bellezza li rendono compagni affascinanti e apprezzati. Esistono molte razze di pappagalli, ognuna con le proprie caratteristiche e peculiarità. In questo articolo, esploreremo alcune delle razze di pappagalli domestici più diffuse, evidenziando le loro caratteristiche distintive e i motivi della loro popolarità. Razze di pappagalli domestici Cocorite (Melopsittacus undulatus) Le cocorite, conosciute anche come parrocchetti ondulati, sono tra i pappagalli domestici più comuni. Originarie dell'Australia, sono piccole, colorate e molto socievoli. Le cocorite sono famose per la loro capacità di imitare suoni e parole, anche se non con la stessa chiarezza di alcune razze più grandi. Sono facili da addestrare e molto affettuose, il che le rende perfette per i principianti. Hanno una vasta gamma di colori, dal verde al blu, al giallo, e molte altre varianti. Richiedono una gabbia spaziosa, alimentazione equilibrata e interazione quotidiana per mantenersi felici e in salute. Calopsite (Nymphicus hollandicus) Le calopsite, o cockatiel, sono un'altra razza molto popolare. Questi pappagalli, anch'essi originari dell'Australia, sono noti per la loro cresta distintiva e per la loro capacità di fischiettare melodie. Le calopsite sono molto affettuose e possono diventare estremamente legate ai loro proprietari. Sono disponibili in diverse colorazioni, tra cui grigio, lutino (giallo pallido) e perlato. Richiedono una dieta varia che includa semi, frutta, verdura e pellet specifici per pappagalli. Sono perfette per chi desidera un pappagallo affettuoso e facile da gestire. Amazzone (Amazona spp.) Le amazzoni sono una famiglia di pappagalli molto diffusa nelle case degli appassionati. Originarie delle Americhe, queste razze sono conosciute per la loro vivace personalità e per la loro capacità di parlare. Alcune specie di amazzoni sono particolarmente abili nell'imitare la voce umana, rendendole compagne divertenti e interattive. Le amazzoni sono di medie dimensioni e possono vivere molti anni, spesso superando i 50 anni di età. Tra le specie più comuni troviamo l'amazzone fronte blu (Amazona aestiva) e l'amazzone fronte gialla (Amazona ochrocephala). Questi pappagalli richiedono una dieta equilibrata e molto tempo per l'interazione e l'esercizio. Cenerino (Psittacus erithacus) Il cenerino, o pappagallo grigio africano, è noto come il più intelligente tra i pappagalli domestici. Originario delle foreste dell'Africa centrale e occidentale, il cenerino è famoso per la sua capacità di apprendere un vasto vocabolario e per la sua intelligenza problem-solving. Il cenerino è di colore grigio con una coda rossa brillante e occhi intelligenti. Questo pappagallo richiede una stimolazione mentale costante e una dieta che comprenda frutta, verdura, semi e pellet. A causa della sua intelligenza, si può annoiare facilmente se lasciato solo per troppo tempo, perciò è ideale per proprietari che possono dedicare molto tempo e attenzione. Ara (Ara spp.) Le ara sono tra i pappagalli più grandi e spettacolari. Con le loro piume colorate e la loro personalità esuberante, sono molto amate dai proprietari di pappagalli. Originarie dell'America centrale e meridionale, le ara sono note per la loro capacità di parlare e per la loro intelligenza. Tra le specie più conosciute ci sono l'ara ararauna (Ara ararauna) e l'ara scarlatta (Ara macao). Questi pappagalli richiedono molto spazio, quindi è importante avere una gabbia molto grande o, preferibilmente, una stanza dedicata. Le ara necessitano di una dieta varia e bilanciata e molta interazione sociale e fisica. Conuro (Aratinga spp.) I conuri sono pappagalli di medie dimensioni conosciuti per i loro colori vivaci e per la loro personalità vivace e giocosa. Originari delle Americhe, i conuri sono molto socievoli e possono essere addestrati a fare vari trucchi e a parlare. Tra i conuri più comuni troviamo il conuro del sole (Aratinga solstitialis) e il conuro guance verdi (Pyrrhura molinae). Questi pappagalli richiedono una dieta varia e molto tempo per l'interazione e il gioco. Sono perfetti per chi desidera un pappagallo attivo e affettuoso. Pappagallo del Senegal (Poicephalus senegalus) Il pappagallo del Senegal è un piccolo pappagallo originario dell'Africa occidentale. È noto per il suo comportamento tranquillo e per la sua capacità di legarsi fortemente ai proprietari. I pappagalli del Senegal sono di colore verde con una testa grigia e un ventre giallo-arancio. Questi pappagalli sono relativamente facili da addestrare e possono imparare a parlare e a fare trucchi. Richiedono una dieta varia che includa frutta, verdura, semi e pellet, oltre a molta interazione sociale. Conclusione Ogni razza di pappagallo domestico ha le proprie caratteristiche uniche, che la rendono adatta a diversi tipi di proprietari. Che si tratti delle cocorite vivaci e affettuose, delle calopsitte musicali, delle amazzoni loquaci, dei cenerini intelligenti, delle spettacolari ara, dei giocosi conuri o dei tranquilli pappagalli del Senegal, c'è un pappagallo per ogni esigenza e preferenza. Con la giusta cura, attenzione e affetto, i pappagalli possono diventare compagni fedeli e gioiosi per molti anni.