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Come allevare canarini in voliera

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Come allevare canarini in voliera

il gen 03 2025
Il canarino è un uccello di piccole dimensioni che appartiene alla famiglia dei Fringillidi. Il nome deriva dalla sua terra d'origine, ovvero l'arcipelago delle Canarie. Essendo in grado di adattarsi alla maggior parte dei tipi di habitat, questi animali si sono rapidamente diffusi in numerose aree del pianeta. Scopriamo di più su come allevare i canarini. L'uccello da canto più diffuso al mondo Canarini e bengalini sono gli uccelli da canto più frequenti all'interno delle abitazioni degli italiani. Tanto che esistono diverse selezioni appositamente allevate per le melodie che riescono ad emettere: sono i cosiddetti canarini da canto. Il 'Comitato Ornitologico Mondiale' riconosce essenzialmente tre razze di canarini, ovvero la 'Harzer' o 'Harz roller', la 'Timbrado' e la 'Malinois waterslager'. Allevare questi uccelli al solo scopo di insegnare loro a cantare non è per niente facile e richiede pazienza, esperienza, spazio, nonché esemplari che sappiano già cantare e che possano insegnare ai giovani. Come allevare canarini Al di fuori delle razze da canto, i canarini possono essere anche distinti (e allevati) per il colore del piumaggio (canarini da colore) o per la postura. In questi casi l’allevamento è relativamente più semplice e può essere svolto anche semplicemente a livello domestico. Iniziamo con qualche considerazione generale: un po’ come per tutti gli uccelli da voliera, anche i canarini non amano molto la solitudine, per questa ragione potrebbe essere una buona idea quella di allevarli almeno in coppia. Tuttavia, se sei interessato anche alla loro riproduzione dovrai anche considerare che in tale periodo i maschi possono dimostrarsi violenti. Ciò ti obbligherebbe a tenere i due esemplari in gabbie separate fino a quando sono si dimostreranno pronti all’accoppiamento. Voliere per allevamento canarini Considerata l'abitudine di questi uccelli di volare in orizzontale, le gabbie per allevamento canarini devono essere più lunghe che alte. Un metro di lunghezza per 50 o 60 centimetri di altezza rappresentano le dimensioni ideali. All'interno delle voliere per canarini i posatoi devono essere sistemati in modo da non ostacolare i loro movimenti. Qualora la gabbia fosse condivisa da più esemplari sarà opportuno collocare diverse mangiatoie per evitare litigi. Fondamentali anche le vaschette per il bagno e gli abbeveratoi. Per garantire le giuste ore di buio e di sonno ai canarini può essere utile coprire la voliera con un telo. Riproduzione dei canarini Il periodo della cova è tra i più importanti all'interno dell'iter da seguire per un allevamento di canarini. Se allevi canarini in ambiente domestico o comunque in un luogo riparato, ti converrà cominciare a preparare la cova già a partire dal mese di febbraio. Se allevi gruppi numerosi di canarini, seleziona le coppie in grado di riprodursi e prepara tutte le attrezzature necessarie, tra cui i nidi con i relativi porta-nidi e tutto il materiale che questi animali preferiscono per la loro imbottitura (ovatta, lana e paglia). Quando i canarini sono prossimi al periodo della riproduzione evita di mettere insieme le coppie di consanguinei ma scegli sempre canarini nati da coppie differenti. Cosa mangiano i canarini? Vediamo ora cosa mangiano i canarini. Questi uccellini sono ghiotti delle miscele di semi che si possono acquistare in qualsiasi negozio specializzato, mentre nel periodo che precede la riproduzione e la cova, oppure quando il clima è più rigido, puoi somministrar loro un pastoncino fatto in casa a base di uovo, utile a rendere i canarini più forti ed il loro piumaggio più folto e luminoso. Di tanto in tanto puoi viziare i tuoi canarini con delle verdure a foglia larga o offrendo loro una mela. Negli abbeveratoi delle voliere per uccelli destinate ad ospitare le femmine nel periodo della deposizione puoi versare anche un integratore specifico a base di calcio e minerali che incrementi la robustezza del guscio delle uova.
Allevare colombi per hobby

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Allevare colombi per hobby

il dic 19 2024
Il colombo domestico ha come unico capostipite il colombo sassetto o tortaiolo. Viene allevato principalmente per hobby, come colombo viaggiatore, anche se molti allevatori lo allevano per la produzione della carne, la quale è molto saporita e gustosa. È un uccello che vice pochissimo a terra, infatti  passa la sua giornata appollaiato sui rami o sui tetti e si posa a terra solo per mangiare e bere. Per l’allevamento con il sistema all’aperto sono consigliate le razze locali. Queste razze sono calme e  addomesticabili, non si allontanano dalla colombaia e non si perdono facilmente. Di seguito elencheremo alcune razze, le più comuni, di colombi presenti nelle nostre campagne. Romano:  tipico colombo italiano allevato già al tempo dell’impero romano. È il più grande di tutti i colombi. Supera i 50 cm e il suo peso supera il kilogrammo. Ha un volo pesante, rumoroso e si eleva di pochi metri dal suolo. Triganino Modenese: è una razza italiana che si è sviluppata molto in Inghilterra. È un colombo di medio-piccola grandezza, con corpo largo e corto, ben arrotondato in tutte le sue parti,. Le zampe sono ben staccate dal corpo e tenute larghe tra loro. Mondano: antica razza francese molto grossa e pesante e con zampe corte caratterizzata dalle sue forme tozze. Il peso medio è di circa 1 Kg. La lunghezza supera i 40 cm. Piacentino: risalente al XIX secolo. Con un termine dialettale veniva chiamato “Pitton” che sta ad indicare un colombo reale o di grande taglia, da cui l’attuale soprannome “Pitone Piacentino”. È un colombo di grossa mole: ha zampe robuste con tarsi forti e neri, il suo peso minimo è di 750 g. La lunghezza si aggira attorno ai 40-42 cm.
La Voliera per uccelli

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La Voliera per uccelli

il dic 19 2024
Una Voliera è una gabbia di grandi dimensioni che di solito viene posizionata all’esterno delle abitazioni e dei giardini. Non è comunque escluso che molte persone la utilizzino in ambienti interni della casa. In una voliera si possono tenere vari tipi di uccelli, sia di taglia piccola, come piccoli calopsita, canarini, e piccoli animali esotici, che di taglia media come papagalli, merli, ecc. Le voliere possono essere gestite per hobby, bisogna comunque informarsi molto bene sugli uccelli che possono essere allevati. Bisogna infatti essere precisi nella scelta delle varie razze che ospiterà la voliera e nel numero di maschi e femmine che ognuna può contenere. Può essere molto difficile trovare il giusto equilibrio all’interno della gabbia, sia tra specie diverse che tra specie uguali. Se siete amanti del merlo indiano o dei pappagalli la voliera può rivelarsi la soluzione ideale, anche per allevare più di un esemplare. Se non siete dei neofiti ma degli appassionati  potete concentrarvi sull’allevamento delle varie razze di uccelli. In questo caso la vostra gabbia dovrà essere composta di accessori, quali gabbie per dare la possibilità ai vostri uccelli di deporre le uova ed allevare i piccoli. Questa può essere un’attività piuttosto complicata, per questo riuscire ad ottenere delle cucciolate può essere causa di una forte soddisfazione. La voliera deve essere quindi delle giuste dimensioni e dei giusti materiali. Una gabbia in legno, oltre che ad essere molto più bella e presentabile nei giardini, se costruita con i giusti materiali e le necessarie competenze può diventare anche molto economica. Si deve infatti considerare che una voliera deve resistere all’esterno, forse anche d’inverno, quindi chi sceglie la versione in legno deve tener presente della qualità del prodotto che compra. Se si acquistano prodotti economici o non di qualità corre il rischio di rimanere presto “senza gabbia”. Cosa molto importante da valutare sono  i materiali utilizzati per la costruzione. Dovete pensare che all’interno della voliera ci sono i vostri uccelli, quindi non sapere con che tipo di vernice è stata costruita diventa un rischio per la salute dei vostri animali e di conseguenza vostra. Allevare uccelli è una cosa fantastica, farlo con la giusta voliera può essere anche meglio. Per questo Il Verde Mondo pone molta attenzione ai materiali e alle caratteristiche delle voliere per rendere la gabbia il più confortevole possibile. 
Canarini come allevarli all'interno di una casetta per uccelli

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Canarini come allevarli all'interno di una casetta per uccelli

il dic 19 2024
I canarini sono gli uccelli da casetta per eccellenza, infatti sono i più diffusi nell’allevamento domestico. (Non diciamo gabbie ma casette per uccelli in quanto i nostri prodotti sono realizzati per avere un bell’aspetto, e quindi per ornare la vostra casa o giardino nel modo migliore, e per permettere agli animali che vi soggiornano all’interno di vivere il più serenamente possibile). ll motivo di questo loro successo presso gli allevatori domestici è che sono ottimi animali da compagnia che si affezionano molto al loro padrone, oltre che a possedere un canto molto allegro e melodioso. Ulteriore caratteristica importante è che sono facili da allevare, in quanto hanno bisogno di poche attenzioni e spazio. Chiaramente per poco spazio non significa che possono essere alloggiati in minuscole gabbie, ma devono comunque essere allevati in casette per uccelli delle giuste dimensioni, devono infatti essere sempre in grado di volare all’interno della casetta. Da non dimenticare che questi animali amano la compagnia, quindi sconsigliamo l’acquisto di un unico esemplare. La dieta di questi animali si compone soprattutto di semi secchi, anche se deve essere integrata con vegetali, come insalata e foglie di carota, non disdegnano comunque anche delle fette di mela. Cosa che non deve mai mancare è l’osso di seppia che gli serve per affilarsi il becco. La casetta per canarini deve essere sempre pulita e quindi deve essere mantenuta tale più volte alla settimana. Per questo motivo abbiamo predisposto le nostre casette per uccelli di un comodo cassetto che può essere estratto senza disturbare in alcun modo gli animali. Anche gli accessori vanno ben puliti, quindi attenzione ai posatoi, alle mangiatoie e abbeveratoi. Sul fondo della casetta per uccelli è consigliato distribuire della sabbia specifica per uccelli. La casetta per canarini dovrebbe avere lo spazio per poterci alloggiare dei nidi nei quali i canarini andranno a dormire. Questi animali hanno bisogno del buio più totale per poter riposare al meglio, per questo motivo inserire dei nidi è fortemente consigliato. Le porte delle casette devono essere abbastanza ampie per aver la possibilità di poterci far entrare il bagnetto che dovrebbe essere dato loro alcune volte la settimana, anche nei periodi invernali. Pensando a questa cosa abbiamo progettato porte ampie e comode. Ricordate che il canarino in genere può vivere più di dieci anni, se lo tratterete con amore e passione potrebbe vivere anche fino a venti anni. Quindi dovete considerare che avrete in casa un amico che vi terrà compagnia per un periodo importante della vostra vita.
Pregi e difetti del Merlo Indiano

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Pregi e difetti del Merlo Indiano

il dic 19 2024
Già avevamo parlato del Merlo Indiano (o gracula religiosa), delle sue caratteristiche fisiche, della sua alimentazione e delle sue abitudini di vita. Questa volta invece ci soffermeremo su pregi e difetti di questo volatile in un ambiente domestico. Se siete interessati ad accoglierne uno in casa, un consiglio fondamentale, prima di addentrarci nei dettagli, è di prendere bene in considerazione quelle che sono le vostre abitudini di vita e fra poco vi elencheremo i perché: vivere da soli o con altri, in appartamento o in una casa indipendente, essere spesso fuori casa o meno sono tutti fattori che talvolta possono trovarsi in contrasto con le naturali esigenze del merlo. Quindi sarà meglio che sappiate come comportarvi al fine di rendere la convivenza gradevole, soprattutto nel caso abbiate intenzione di addestrarlo. Gestione degli spazi: le voliere e le stanze adatte ad ospitarle Come già affermato, il merlo indiano ha bisogno di potersi muovere senza il rischio di farsi male e tutto ciò è dovuto alle condizioni generali nelle quali vivrebbe in stato di libertà. Di conseguenza la voliera dovrà essere spaziosa (possibilmente rettangolare e sviluppata in lunghezza). La voliera poi dovrà essere posizionata in una stanza sufficientemente grande, calda, luminosa e, cosa ancora più importante, nella stanza più frequentata della casa in modo tale da garantirgli compagnia. L’aspetto sociale e l’interazione con gli esseri umani Ma perché bisogna garantirgli compagnia? È proprio qui che entrano in gioco le vostre abitudini: le gracule in natura vivono in gruppo, ma anche in ambito domestico cercheranno di interagire con chi le circonda. Se siete spesso fuori casa il merlo ne potrebbe soffrire non trovando nessuno con cui relazionarsi. Quindi se lo avete scelto come animale da compagnia è giusto anche preoccuparsi del fatto che il bisogno relazionale è reciproco, non per niente è un animale particolarmente consigliato a chi passa gran parte della giornata in casa, come ad esempio gli anziani! In più, sempre per la stessa ragione, qualora andaste in vacanza assicuratevi che qualcuno possa andare regolarmente a controllarlo. Pulizia della voliera e degli spazi circostanti Altra pecca legata al merlo indiano è la necessità di dover pulire con frequenza la voliera, non solo per via degli escrementi, ma anche per la polvere di cheratina biancastra rilasciata dalle sue piume e per i residui di cibo che l’animale farà cadere. In più è molto probabile che in mancanza della voliera adatta tutti questi “rifiuti” finiscano fuori dalla stessa. Una pulizia adeguata inoltre eviterà che nella stanza si diffondano e permangano cattivi odori. I suoni emessi dalla gracula Cosa di non poco conto è poi il luogo nel quale vivete, questo non per un’esigenza specifica del merlo quanto per garantire a voi dei buoni rapporti con il vicinato. Il merlo indiano infatti conserva in ambito casalingo la naturale abitudine di fischiare e il suono acuto che emette può rappresentare un disturbo non indifferente per chi abita attorno a voi. Perciò, se non vogliamo che alla prossima assemblea condominiale il tema di discussione sia quello dei decibel indesiderati, sarà opportuno che ne siate consapevoli. Tuttavia già sappiamo che la “voce” del merlo non è unicamente un difetto! Addestramento Dopo tutti questi difetti, chiaramente non vogliamo lasciarvi con l’amaro in bocca. È il momento di parlare dei pregi di questa magnifica specie:  il merlo indiano è affascinante, intelligente e in grado di dimostrarsi un compagno eccellente se addomesticato a dovere. Se poi volete sfruttare la sua dote di riprodurre i suoni emessi dall’uomo vi diamo qualche consiglio: pronunciategli una parola alla volta, quando l’avrà riprodotta potrete continuare con un nuovo termine. Non teneteli in coppia, altrimenti la comunicazione tra di loro vanificherà tutti i vostri sforzi di farlo “parlare”; stimolate la sua curiosità introducendo nella voliera oggetti colorati come giocattoli per bambini; concentrate l’allenamento nelle ore pomeridiane, fascia di maggiore ricettività del volatile. Ora che avete a disposizione i pro e i contro, prendete al meglio la vostra decisione. Per altre curiosità rimanete sintonizzati su questo blog e visitate lo store de Il Verde Mondo per trovare i prodotti più indicati per il merlo indiano!
Scegliere il canarino come animale domestico: caratteristiche e consigli per allevarlo

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Scegliere il canarino come animale domestico: caratteristiche e consigli per allevarlo

il dic 19 2024
Il  canarino è senz’altro uno degli uccelli da compagnia più gettonati, non solo perché si abituano abbastanza facilmente a vivere con l’uomo, ma anche perché la prassi di allevare questi uccelli ha tradizioni secolari che ne hanno portato una larga diffusione anche in Italia. Ciò non toglie che amare e apprezzare i canarini significa conoscerli e sapere come prendersene cura a dovere. Sfrutteremo le prossime righe proprio per farvelo conoscere meglio. Caratteristiche generali del canarino Il Serinus canaria (questo è il suo nome scientifico) è un passeriforme che prende il nome da uno dei luoghi di origine, ovvero le isole Canarie. Allo stato selvatico comunque se ne trovano anche nelle Isole Azzorre e Madera. In natura il canarino raggiunge circa i 16 cm, mentre quelli di allevamento possono anche superare i 20 cm. Si caratterizza per il piumaggio aderente e colorato (principalmente giallo/verde negli esemplari selvatici), per il becco a forma conica e per gli occhietti neri. Tra le peculiarità più importanti dei canarini c’è senza ombra di dubbio la propensione (soprattutto nei maschi) di emettere gradevoli cinguettii. Il canarino: razze e selezioni Secoli di tradizione nell’allevamento di questi uccelli hanno portato alla nascita e alla diffusione di svariate forme ibride. In generale, si possono distinguere 3 categorie: - Canarini da colore: la selezione di questi canarini è basata sulle diverse colorazioni ottenute nel tempo da vari e successivi incroci. L’incrocio con il cardinalino del Venezuela ha consentito l’introduzione della pigmentazione rossa; - Canarini da canto: la selezione è finalizzata ad individuare delle buone qualità canore. Questo tipo di allevamento però è poco diffuso in quanto impegnativo (è assai facile che il canarino assimili suoni che vanno a contaminare il canto tanto ricercato); - Canarini da forma e posizione: selezione incentrata sulla forma del corpo e sulla postura. Come accogliere in casa un canarino I canarini non amano la solitudine, ma nonostante ciò potrebbero mostrarsi in alcuni casi aggressivi anche tra di loro. Per evitare scontri e litigi potrebbe essere raccomandabile tenere separato ogni esemplare (o in gabbie diverse o nella stessa gabbia o voliera con appositi divisori). Questo discorso vale sia per esemplari dello stesso sesso che per maschio e femmina, poiché anche l’eventuale riproduzione richiede un avvicinamento graduale e monitorato. Gabbia o voliera dovranno essere inserite in stanze ben areate, casomai vicino ad una finestra, e le dimensioni dell’alloggio scelto dovranno essere abbastanza grandi, soprattutto se lo spazio sarà condiviso tra 2 o più esemplari. Per garantirne l’igiene, il fondo della voliera dovrà essere estraibile per una facile pulizia. Non vanno poi dimenticati abbeveratoi, mangiatoie, e posatoi (anche in plastica) e perché no, anche una vaschetta d’acqua che useranno per lavarsi. Come nutrirlo adeguatamente La miscela di semi indicata per l’alimentazione del canarino dovrà contenere prevalentemente scagliola, ma anche niger, panico, avena, ravizzone (utile soprattutto per i maschi canterini) e altri semi. Non vanno dimenticate però anche frutta e verdura che dovranno coprire circa la metà dei pasti del canarino. Verdure appropriate sono ad esempio la lattuga, il radicchio, gli spinaci, i broccoli, cavoli, invidia, carote, fave, piselli, cetrioli e pomodori. La verdura andrà servita lavata e ben asciutta poiché l’acqua in eccesso potrebbe causare problemi intestinali. È consigliabile poi dargli una o due volte alla settimana pezzetti di biscotti all’uovo o di tuorli d’uovo sodo che forniranno un apporto proteico ideale per la riproduzione.
Alcuni consigli per tenere in casa un uccello granatino

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Alcuni consigli per tenere in casa un uccello granatino

il dic 19 2024
Se siete alla ricerca di un volatile da compagnia, una valida alternativa potrebbe essere quella di optare per un granatino. Questo piccolo uccellino dai colori sgargianti, seppur di indole timida, con le giuste accortezze può rivelarsi un buon compagno. Il granatino è un uccello passeriforme appartenente al genere degli Uraeginthus. Ne esistono due sottospecie, il granatino comune e il granatino violaceo, detto anche purpureo. Conosciamo meglio questo simpatico uccellino! Il granatino: aspetto fisico Alcune caratteristiche fisiche sono comuni ad entrambe le specie del granatino: misura circa 13-14 centimetri, ha un corpo robusto, una coda lunga e rettangolare ed il becco conico e appuntito rosso, come rosso è anche l’anello perioculare. Nel maschio dell’esemplare comune prevale il colore bruno/ruggine, su cui spiccano le guance violetto. La femmina presenta le stesse colorazioni con tonalità meno accese. Il maschio del granatino violaceo invece, come suggerisce il nome stesso, si differenzia per guance e petto di colore blu/viola acceso e un piumaggio leggermente più arruffato rispetto al parente comune; nella femmina prevale il color bruno/ruggine. Zone di appartenenza del granatino È un uccello originario dell’Africa sub sahariana e vive prevalentemente in aree di savana dove siano presenti macchie di boscaglia (acacia in particolare) e cespugli. Si muove tra alberi e terra (dove va in cerca di piccoli invertebrati, molto utili alla sua dieta). Al di fuori del suo habitat naturale lo si può trovare con una certa facilità anche negli allevamenti europei. In particolare nel territorio italiano è più diffusa la variante violacea rispetto a quella comune (generalmente meno resistente). La vita domestica del granatino In natura il granatino tende a non avvicinarsi agli insediamenti umani, di conseguenza si può affermare che è un animale abbastanza timido: nonostante ciò una volta abituato ad un ambiente domestico può essere allevato senza grosse difficoltà. Se siete interessati a tenerne uno in casa, o meglio ancora due, sarà opportuno seguire alcuni consigli. Innanzitutto dovrete garantirgli una voliera abbastanza grande (almeno 50 cm di lunghezza) in modo che si possa muovere con una certa libertà senza rovinare il piumaggio. La stessa voliera poi dovrà essere posizionata in una stanza abbastanza calda (tra i 20 e i 25°). Non mettetelo assieme a più esemplari della stessa o di altre specie poiché, data la sua timidezza, non gradirà la presenza di estranei. Per la stessa ragione, se volete tenere una coppia, è raccomandabile acquistare subito i due uccellini assieme in quanto potrebbero essere già abituati alla convivenza. Qualora invece possediate già un maschio e vogliate trovargli una compagna, si potrebbero verificare episodi di maltrattamento a danno di quest’ultima: in tal caso toglietela dalla gabbia del maschio e cercate di instaurare un rapporto gradatamente (ad esempio tenendoli separati, ma comunque in contatto visivo).   Alimentazione e riproduzione del granatino Indispensabile sarà ovviamente la presenza di un abbeveratoio per l’acqua. Oltre a questo sappiate che i granatini si nutrono principalmente di semi come scagliola, panico, niger o miglio. A questi poi si possono aggiungere anche un po’ di frutta, ortaggi e verdura fresca. Di particolare importanza risulterà anche la somministrazione di piccoli insetti o larve utili soprattutto in fase di svezzamento dei piccoli. A tal proposito, se siete interessati alla loro riproduzione, aggiungiamo qualche altra informazione: data la loro propensione naturale a stare in coppia, anche la riproduzione in cattività sarà possibile, a patto che seguiate i consigli di prima e ricreiate per i vostri granatini un habitat confortevole. Per il nido può andare bene uno a pera in vimini. Il periodo riproduttivo va da agosto a dicembre. La femmina deporrà da 3 a 6 uova bianche per non più di 2 o 3 cicli riproduttivi a stagione. La cova dura circa 12 giorni e sarà caratterizzata dalla piena collaborazione tra la femmina e il maschio.
Guida rapida alla riproduzione del canarino

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Guida rapida alla riproduzione del canarino

il dic 19 2024
La riproduzione dei canarini è un processo affascinante, ma che richiede regole e procedure da rispettare! Se volete intraprendere questo meraviglioso viaggio, vi daremo tutte le informazioni necessarie, dalle fasi preliminari dell’accoppiamento, fino allo svezzamento dei piccoli canarini. Fidatevi, sarà un’esperienza che vi darà grandi soddisfazioni! Il periodo di riproduzione e fotoperiodo I canarini si riproducono tra marzo e agosto, anche se sarebbe meglio evitare i periodi più caldi! Ciò infatti favorirebbe la formazione di malattie e l’infestazione di acari e parassiti a danno dei piccoli. I canarini necessitano di almeno 13 ore di luce continua durante la giornata per garantire regolarità al loro ciclo stagionale (fotoperiodo). La luce infatti serve ai fotorecettori del cervello per produrre gli ormoni sessuali. Se le nostre abitudini non consentono un’adeguata e continua illuminazione dentro casa, sarebbe il caso di posizionarli all’esterno (per abituarli al freddo è meglio collocarli all'aperto non oltre ottobre). Se invece riusciamo a tenerli in casa armiamoci di lampade (per scaldare e illuminare) e di un telo cerato per coprire la voliera di notte. L’alimentazione durante la riproduzione Oltre alla solita miscela di semi accompagnata da frutta e verdura (vedi articolo precedente sul canarino) si consigliano integratori di vitamine e calcio. Gli ossi di seppia favoriranno l’assimilazione di calcio della femmina e di conseguenza uova sane. Ottimi anche i pastoncini all’uovo (o pezzetti di biscotto all’uovo) che dovrebbero essere introdotti gradualmente nella dieta (dai 2 ai 3 giorni alla settimana), circa un mese prima della riproduzione. È importante abituare la femmina al pastoncino in modo che dopo la schiusa delle uova questo venga dato anche per svezzare i piccoli. Quando i canarini sono pronti per l’accoppiamento? Osservate il comportamento dei canarini! Il maschio potrebbe iniziare a cantare in maniera più stridula abbassando le ali fin tanto che cinguetta. Si potrebbe anche cimentare in una sorta di danza attorno al trespolo. Se sono presenti altri maschi poi si mostrerà molto territoriale. Le femmine invece cominceranno a strappare la carta sul fondo della voliera (segno che vogliono preparare il nido) e davanti ai maschietti potrebbero accucciarsi alzando la coda. Tutto sarà ancora più evidente controllando la loro cloaca (l’organo riproduttivo) che in fase riproduttiva si gonfierà e arrosserà. Formazione della coppia dei canarini Come per gli esseri umani, anche tra i canarini prima di mettere su famiglia dovrà scattare la scintilla! Se il canarino maschio dovesse entrare in fase riproduttiva prima, potrebbe dimostrarsi aggressivo nei confronti della femmina. Perciò, fino a quando non saranno entrambi pronti, conviene tenerli in gabbie separate o nella stessa voliera distanziati da un divisorio. Meglio comunque mantenere il contatto visivo. Quando sono pronti è probabile vederli scambiarsi qualche “bacetto” attraverso il divisorio! Questo tenero gesto che li fa assomigliare molto all’uomo decreterà che la coppia è formata. Altrimenti, metteteli assieme e verificate che non litighino (in tal caso, meglio separarli e aspettare ancora un po’). Se rispettate i loro tempi tutto andrà per il meglio! Il nido e la deposizione delle uova A prescindere dalla tipologia di nido scelto (interno in vimini o esterno), dovremmo mettere la nostra canarina in condizione di deporre e covare le uova appartata e in tranquillità. Forniamo alla futura mamma del cotone o della juta per allestire il nido ed eventualmente aiutiamola anche con la sistemazione dello stesso. Fatto il nido, la canarina inizierà a deporre un uovo al giorno (dalle 4 alle 6 uova totali). Ad ogni uovo deposto, noi dovremo sostituirlo con uno finto, conservando quello vero in una scatolina imbottita di ovatta. Questa procedura serve per far nascere tutti i piccoli nello stesso momento, evitando che “chi primo arriva.. meglio alloggia” prevaricando sugli altri. Le uova andranno girate ogni giorno (per non decentrare il tuorlo) e riscaldate con una lampadina a bassa intensità. Quando saranno deposte tutte le uova, le dovremo riporre nel nido. Schiusa delle uova e svezzamento Dopo circa 2 settimane le uova si schiuderanno. Entrambi i genitori provvederanno a fornire il cibo per lo svezzamento. Dopo circa 20 giorni i pulcini inizieranno a cibarsi da soli. Ciò significherà che possono essere separati dai genitori, che a loro volta andranno divisi!
Allevare i rapaci: curiosità sui cacciatori del cielo

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Allevare i rapaci: curiosità sui cacciatori del cielo

il dic 19 2024
I rapaci sono tra gli uccelli più maestosi che esistano. Eppure il loro allevamento non è per niente cosa semplice. Vuoi per i troppi vincoli legislativi o per la scarsa diffusione nel nostro territorio. Se siete interessati al mondo dei rapaci vi daremo qualche informazione utile anche per prendere in considerazione la possibilità di allevarli. Cosa sono i rapaci? Dire che i rapaci sono uccelli predatori è riduttivo e in parte sbagliato. Sono molte le specie di uccelli che cacciano il proprio cibo (basti pensare ai polli che si nutrono di piccoli invertebrati), ma ciò non è sufficiente a considerarli rapaci. Quello che distingue questi volatili sono le tecniche di caccia e gli attributi fisici che permettono la stessa (becco ricurvo e appuntito e unghie ad artiglio). Inoltre le prede dei rapaci sono rappresentate da vertebrati come piccoli mammiferi, rettili, anfibi o altri uccelli. Esistono vincoli per allevare o detenere rapaci? Questo discorso è piuttosto spinoso, in quanto si scontra con numerosi vincoli di carattere legislativo dai quali spesso è anche difficile venire a capo. Le regole in gioco vanno a toccare diversi aspetti: normative CITES per la detenzione e il commercio di animali esotici, leggi per il benessere dell’animale, leggi sulla caccia, leggi per il trasporto di animali vivi, nonché norme di carattere sanitario. Per non annoiarvi con aspetti troppo tecnici possiamo dare comunque due informazioni basilari: 1. Non è possibile catturare o detenere un rapace proveniente dallo stato selvatico! Ad un privato è consentito tenere in cattività solo rapaci a loro volta nati in cattività (da almeno 2 generazione). Senza avvertire un apposito centro di recupero, potreste essere penalmente perseguibili anche solo per aver accolto in casa un esemplare bisognoso di cure. 2. Se siete interessati alla falconeria, per far volare un rapace, anche se il vostro obiettivo non è la caccia, potrebbero servire licenza di caccia e porto d’armi. Ebbene sì! Un rapace è considerato un’arma! Quali sono i tipi di allevamento per i rapaci? In base allo scopo perseguito possiamo distinguere tre tipi di allevamento. 1. Allevamento per successiva reintroduzione in natura: si tratta di centri dove si raccolgono esemplari feriti o traumatizzati per curarli e poi rilasciarli allo stato selvatico, ma anche dove si svolgono programmi di ripopolamento della specie. 2. Allevamento per falconeria: vi rientrano coloro che per hobby o a livello professionale addestrano rapaci per la caccia o per le esibizioni di volo. 3. Allevamento per la riproduzione: come per la maggior parte degli allevamenti, lo scopo è quello di far riprodurre gli esemplari per poi rivenderli. Viene definita anche rapacicoltura. Quali sono le specie più diffuse per l’allevamento? I rapaci possono essere classificati in diurni e notturni. Quelli diurni si suddividono in 5 famiglie, ma quelle che interessano principalmente l’allevamento sono quelle degli Accipitridae (che comprende tra le altre la maggior parte di aquile e nibbi) e degli Falconidae (falchi e gheppi). Tra le specie notturne ricordiamo gli Strigidae che comprendono gufi, civette e allocchi. Cosa mangiano i rapaci? La loro dieta è ovviamente a base di carne fresca di vario tipo. Al contrario di quello che si può pensare, sfamare questi uccelli non è molto più dispendioso rispetto ad altri volatili. Si possono acquistare grandi razioni di carne da congelare e servire di volta in volta (dopo averla scongelata). È possibile farli riprodurre? La riproduzione in cattività dei rapaci è possibile, ma piuttosto complessa. Proprio questa difficoltà ha portato nel tempo alla messa appunto di precise tecniche quali la somministrazione di ormoni o l’inseminazione artificiale. Se nella coppia però si crea affiatamento è comunque possibile che la riproduzione avvenga in maniera naturale. Dove devono alloggiare i rapaci? A scopo riproduttivo è consigliabile una grande voliera per garantire ai rapaci la libertà di muoversi (almeno 2-2,5 metri di altezza, larghezza e profondità). Per la caccia o la falconeria in generale si possono usare apposite pertiche rivestite per non danneggiare le zampe. Il rapace verrà poi legato a queste con dei geti (laccetti di cuoio).
Come deve essere la gabbia di un canarino? Guida alla scelta delle dimensioni e degli accessori

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Come deve essere la gabbia di un canarino? Guida alla scelta delle dimensioni e degli accessori

il dic 19 2024
Oggi torniamo a parlare del canarino, uno degli uccelli da gabbia o voliera più gettonati come animale da compagnia. Già abbiamo parlato in generale di come allevare il canarino o di come si riproduce… Questa volta daremo suggerimenti per scegliere la gabbia o voliera migliore (considerando le sue caratteristiche fisiche e comportamentali) e ponendo particolare attenzione sulle dimensioni, gli accessori e l’allestimento. Dimensioni della voliera e abitudini del canarino La gabbia per dei canarini deve avere dimensioni tali da consentire loro di muoversi quanto basta. Considerando che volano tendenzialmente in orizzontale e che non raggiungono grandi altezze, la voliera dovrebbe essere più lunga che alta. La lunghezza ottimale si aggira attorno al metro, mentre per l’altezza possono bastare 50 – 60 centimetri. Con queste dimensioni i tuoi canarini possono compiere piccoli voli da una parte all’altra in modo da sgranchirsi le ali. Gli accessori: quali, quanti e dove posizionarli Sempre riguardo alla questione del volo del canarino dentro la gabbia, è il caso di sottolineare che i posatoi devono essere posizionati in modo tale da non essere d’ostacolo al movimento dell’uccello. Ad ogni modo fermo restando lo “spazio di manovra”, i posatoi possono essere piazzati su diverse altezze e, se necessario, vicino agli accessori della gabbia (ad esempio un posatoio davanti l’entrata del nido). Se la gabbia è condivisa da più esemplari bisognerà  inserire più mangiatoie onde evitare litigi per il cibo. Non potranno mancare poi abbeveratoi e vaschette per il bagnetto. Assicurati che l’acqua al loro interno sia sempre fresca e pulita. X il nido non servono formati particolari (un semplice nido in vimini andrà bene), l’importante è posizionarlo in modo che la canarina sia sufficientemente appartata. Posizione e pulizia della gabbia Gabbie e voliere andrebbero posizionate in stanze dove vi sia un buon ricircolo d’aria e, soprattutto, in luoghi dove possano godere di una buona illuminazione di giorno, ma anche di buio nelle ore notturne. La gabbia e i relativi accessori devono essere lavati con buona frequenza. In particolare preoccupati di pulire spesso il fondo della gabbia. Il fondo può essere foderato con dei fogli di giornale, ottimi sia perché economici e facili da reperire, ma anche la loro capacità di assorbire le deiezioni. La proposta de IL VERDE MONDO Per i vostri canarini Il Verde Mondo suggerisce la VOLIERA CINCIALLEGRA (C20) a 2 piani. Questa voliera è realizzata in acciaio zincato preverniciato, materiale altamente resistente sia se utilizzato in luoghi chiusi che all’aperto.  Internamente misura 940 x 645 x 1200 mm… le dimensioni perfette per i tuoi canarini. La gabbia poi è dotata di comodi fondi estraibili e quindi facilmente lavabili. Alla base della voliera possono poi essere installate delle ruote per un trasporto più semplice. Avere a disposizione due sezioni separate nella stessa voliera ti permetterà di allevare contemporaneamente più specie o di gestire al meglio tutte le dinamiche di allevamento dei canarini (riproduzione e svezzamento, eventuali liti ecc…). In alternativa, rimuovendo il vassoio centrale potrai usare CINCIALLEGRA come gabbia ad un piano.
Un diamantino per coinquilino: consigli per l’allevamento in gabbia o voliera

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Un diamantino per coinquilino: consigli per l’allevamento in gabbia o voliera

il dic 19 2024
È conosciuto anche come diamante mandarino o bengalino, ma noi lo chiameremo semplicemente diamantino. Il diamantino è un piccolo passeriforme originario dell’Australia e delle isole Sonda che ormai si è insediato molto bene anche nelle nostre case grazie all’aspetto grazioso unito ad un carattere mansueto. Di seguito riporteremo alcuni consigli per allevare un diamantino in gabbia o in voliera. Conosciamo meglio il nostro diamantino Il diamantino mandarino misura circa 12 cm e si caratterizza a colpo d’occhio per le guance color arancio e il becco rosso acceso. Il resto della livrea presenta invece colori più neutri come il grigio, il bianco, il bruno e il nero. La femmina si distingue dal maschio per dimensioni leggermente inferiori e per colori più tenui. Anni e anni di gestione in cattività di questa specie hanno portato alla nascita di numerose mutazioni con dimensioni e colori diversi. Ecco che è possibile trovare diamantini completamente bianchi, o con le guance scure ecc… Vita in allevamento Il diamantino non ha esigenze particolari per l’allevamento (anche questo ne conferma la validità come animale domestico). L’unica raccomandazione è di procurarti fin da subito una coppia in modo che si facciano compagnia. Se la riproduzione dei diamantini non è di tuo interesse puoi anche prendere due maschi o due femmine. Prima però, assicurati che vadano d’accordo. Come deve essere la gabbia o la voliera? Ora concentriamoci sull’alloggio dei diamantini. Nonostante le loro piccole dimensioni, la gabbia dovrà essere comoda e spaziosa. Questi uccellini sono particolarmente vivaci e hanno bisogno di muoversi e quindi di spazio per essere felici. Suggeriamo una gabbia di forma rettangolare con una larghezza di almeno 60 cm come la nostra voliera “Tortora” Modello B00 che può anche essere fissata al muro. Non dovranno mancare diversi posatoi grazie ai quali i piccoli pennuti potranno muoversi. Altrettanto importanti saranno il fondo estraibile per la rimozione delle deiezioni, mangiatoie, abbeveratoi e anche una piccola vaschetta per il bagnetto (molto apprezzata dai diamantini soprattutto in estate). Disponi la voliera in un ambiente abbastanza luminoso, lontano da correnti d’aria e intemperie e con una temperatura compresa tra i 5 e i 30°. In estate puoi anche mettere la gabbia al sole per alcuni minuti (i tuoi diamantini lo apprezzeranno). Cosa mangia il diamantino? La dieta del diamantino non è molto complessa. Di base deve essere composta di granaglie per uccelli esotici (miglio, scagliola, panico, niger o ravizzone…) integrate da frutta e verdura lavata e non fredda (mela, mandarino, zucchine, spinaci, lattuga…). Consigli per la riproduzione Per incentivare i tuoi uccellini a mettere su famiglia devi inserire nella gabbia una piccola cassetta nido già foderata con fibre naturali come fieno, fibre di juta o di cocco… al resto ci penserà la coppia. Potranno essere deposte dalle 2 alle 7 uova che verranno covate da entrambi e che si schiuderanno dopo circa 2 settimane.
Come deve essere la gabbia per i pappagallini? Consigli per far felici i nostri amici multicolore

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Come deve essere la gabbia per i pappagallini? Consigli per far felici i nostri amici multicolore

il dic 19 2024
I pappagallini sono uccelli meravigliosi! Oltre ad essere bellissimi e colorati possono dimostrarsi anche una perfetta compagnia in casa. Chi decide di prendersene cura però deve considerare attentamente che i pappagallini per natura sono definiti 'grandi volatori' di conseguenza, per quanto siano piccoli, non possono vivere in una gabbia angusta. Per fare felici questi piccoli amici alati spiegheremo come dovrebbe essere la loro gabbia o voliera. Come scegliere forma e dimensioni della gabbia Per prima cosa, è importante che la gabbia non sia circolare poiché questa soluzione potrebbe disorientare gli uccellini. La scelta migliore dovrebbe ricadere su una gabbia orizzontale', anche perché fornirebbe più spazio utile per il volo di questi uccelli. Una gabbia che si rispetti poi, deve ovviamente tenere in considerazione le dimensioni dell’”ospite”. In linea di massima le misure minime consigliate sarebbero di 70cm di lunghezza, 40cm di larghezza e 50cm di altezza. Tuttavia, se possibile, è bene non precludersi la possibilità di acquistare una voliera ancora più grande in modo rispettare in pieno le esigenze di volo dei pappagallini ed eventualmente tenerne più di uno. Il luogo ideale dove posizionare gabbia o voliera La sistemazione migliore è sicuramente in una zona alta circa 170cm da terra. Una posizione più bassa, rischia di creare momenti di panico per l’animale che, nel momento in cui qualcuno si avvicina alla gabbia, potrebbe avvertire la persona curiosa come una minaccia (meccanismo di difesa che in natura lo proteggerebbe dagli uccelli predatori). Inoltre la gabbia non dev'essere posizionata in luoghi con un buon ricircolo d'aria (ma lontano dalle correnti), lontana da elettrodomestici che potrebbero creare vibrazioni, ma soprattutto fuori dalla portata di altri animali come i gatti. Per una gestione ottimale della posizione della gabbia è possibile munire le nostre voliere con apposite ruote per un facile trasporto. Quali accessori inserire? Non è necessario riempire la gabbia con molte cose, anche per rispettare l’igiene e la sicurezza dei pappagallini. Non dovranno mancare abbeveratoi e mangiatoie. Qualche giocattolo poi non guasterebbe! Può essere utile ad esempio una cordicella per arrampicarsi (accessorio non indispensabile se la maglia che compone la rete della voliera presenta anche sbarre orizzontali), una pallina con campanella o un paio di altalene (se i volatili sono due). Infine, il fondo della gabbia dovrebbe consentire l’isolamento dalle feci, in modo che i pappagallini non ne vengano direttamente a contatto. A tal scopo, le nostre voliere possono essere accessoriate con degli appositi fondi con rete isola feci. La pulizia della gabbia La pulizia della gabbia dev'essere una delle cose principali. Ogni giorno si devono cambiare acqua e cibo. Una volta a settimana è importante anche lavare abbeveratoi e mangiatoie (ovviamente senza detergenti che potrebbero intossicare i volatili). Almeno ogni dieci giorni è necessario sterilizzare la gabbia. Non servono detergenti particolari… basta dell'acqua calda con l'aggiunta di disinfettante. Chiaramente anche il materiale assorbente sul fondo va sostituito.
Come allevare le colombe: consigli sull’alloggio, l’alimentazione e i rapporti in gruppo

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Come allevare le colombe: consigli sull’alloggio, l’alimentazione e i rapporti in gruppo

il dic 19 2024
Un allevamento di colombe è un'attività veramente coinvolgente. Come volatile, è prolifero e concede grandi soddisfazioni al suo allevatore che, per salvaguardare al meglio il benessere degli amici pennuti, deve conoscere poche ma fondamentali regole. Vediamo qualche dettaglio in più per poter allevare le colombe. Scegliere il giusto alloggio per le colombe Le colombe possono essere tenute in un ambiente libero, come in nidi fatti di legno o altri materiali posti sotto le tettoie o tra i rami degli alberi. Ma la soluzione più comoda è rappresentata dall’allevamento in voliera. Per la collocazione della voliera è bene sapere che gli esemplari adulti temono le correnti d'aria, piccolo particolare che porterà l'allevatore a posizionare la voliera in un punto riparato. Per il resto, le colombe adulte non temono né il freddo e né il caldo intenso (al contrario dei novelli che possono soffrire gli sbalzi di temperatura eccessivi). Comportamento in gruppo delle colombe e gestione degli spazi Anche se si tratta di un animale che vive in gruppo, la colomba caratterialmente non gradisce il sovraffollamento in voliera e gli ospiti indesiderati. Per sua natura è un animale territoriale che tende a difendere il suo spazio e i nidi. Quindi, nel caso in cui capiti un intruso, lo allontanerà con decisione e a qualsiasi costo. Per questo motivo l'allevamento in gabbia dovrà prevedere al suo interno solo coppie accertate, separando invece adulti privi di compagno perché questi ultimi disturbano le coppie e i colombi novelli. Ogni coppia dovrà inoltre avere a propria disposizione, una cassa con due nidi che verranno ambedue utilizzati durante il ciclo riproduttivo. Come si nutrono le colombe? Questo tipo di animale, necessita di granaglie specifiche particolarmente ricche di vitamine e oligominerali, erbe tenere, germogli e gusci di lumaca. Questi ultimi sono fondamentali per un corretto apporto di calcio e quindi, di un adeguato sviluppo fisico. Fondamentale è mettere a disposizione dei pennuti acqua da bere sempre fresca e pulita, posizionata in un luogo fresco e asciutto e non al sole. La pulizia delle colombe e della voliera Per mantenere bello e lucente il piumaggio delle colombe, sarà cura dell'allevatore mettere a loro disposizione una piccola bacinella per il bagno, con un livello di acqua di 4,5 - 5 cm. Per conservare il piumaggio delle colombe senza acari, conviene aggiungere all'acqua del bagno un apposito prodotto antiparassitario. Altrettanto importante è l’igiene della voliera (o comunque del posto scelto per l'allevamento) e dei relativi accessori. La pulizia della gabbia deve essere accurata e costante, con particolare riguardo alle deiezioni degli uccelli, al fine di evitare il proliferare di malattie spesso mortali. Ogni nido, prima di una nuova covata, deve essere pulito e disinfettato. Anche il mangime deve essere sempre fresco e va servito in mangiatoie apposite che impediscano la contaminazione del cibo a contatto con le zampe e con le feci.
Come allevare le tortore domestiche: caratteristiche e curiosità di questi volatili

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Come allevare le tortore domestiche: caratteristiche e curiosità di questi volatili

il dic 19 2024
Siamo abituati a vederle libere che scorrazzano per le nostre città, ma le tortore, esattamente come piccioni e colombe, possono essere allevate senza grandi difficoltà. Ecco allora qualche informazione per conoscere, curare ed allevare le tortore domestiche. Caratteristiche fisiche delle tortore La tortora domestica, conosciuta anche come tortora dal collare, presenta un corpo allungato, una testa di piccole dimensioni, un becco piuttosto debole ed una coda lunga ed elegante. Il suo piumaggio ha una colorazione diversa da quello dei colombi selvatici: le tonalità predominanti sono il grigio chiaro sfumato della testa e del petto (grigio tortora per l’appunto), il bruno-marroncino presente sul dorso e il bianco del ventre e della coda. Ma la caratteristica principale di questa razza è il disegno a forma di collare situato alla base del collo. Generalmente, il collare che dà il nome alla razza stessa è di colore nero o bianco. Attitudine all’allevamento e alloggio La specie che si alleva da più tempo è detta tortora Risoria, questa razza, proprio per la vicinanza all'essere umano, ha sviluppato un carattere nettamente più mansueto rispetto ad altre varietà. L’atteggiamento docile e tranquillo che caratterizza questi uccelli ne facilita molto l'allevamento. È possibile allevare le tortore domestiche anche all’aperto, dedicando loro voliere di grandi dimensioni attrezzate a dovere con mangiatoie, beverini e casette nido nelle quali le tortore avranno l'opportunità di allargare la famiglia. Per quanto attiene alla convivenza tra i diversi esemplari, è importante fare una raccomandazione: nel caso uno degli individui dovesse ammalarsi, onde evitare il contagio degli altri esemplari, è consigliato un periodo di quarantena. Alimentazione e curiosità sull’abbeveraggio Sull’alimentazione non ci sono raccomandazioni particolari: chi ha intenzione di allevare la tortora dal collare, dovrà scegliere mangimi contenenti semi di miglio, granturco e frutta di ogni tipo. È molto più importante preoccuparsi di non far mai mancare loro il cibo, così come l'acqua, che dovrà essere sempre fresca e pulita. Proprio riguardo all’acqua è curioso far presente una particolarità nell’abbeveraggio di questi volatili! Le tortore dal collare hanno sviluppato la capacità di bere in apnea, ovvero di non fare alcuna interruzione finché non hanno completamente placato la loro sete. Queste tortore da allevamento infatti sono solite immergere il becco nel contenitore dell'acqua e sollevarlo soltanto quando hanno finito, a differenza di tutte le altre specie di colombi. La riproduzione Una coppia di tortore, in genere, può deporre più volte durante l’anno. Solitamente, la femmina depone una o due uova per volta ed il periodo di cova dura circa due settimane. Terminato il periodo della cova, i piccoli impiegano circa venti giorni per imparare a volare e per alimentarsi in maniera autonoma. Prima di allora però l’alimentazione dei piccoli prevede  la somministrazione di un nutriente particolare… Infatti, come tutte le specie appartenenti alla grande famiglia dei columbidi, anche le tortore domestiche possiedono la capacità di produrre una sostanza secreta al livello del gozzo, detta anche 'latte dei colombi'. Questa sostanza viene proprio usata come nutrimento da dare ai piccoli prima dello svezzamento.
Come scegliere la gabbia per il merlo indiano

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Come scegliere la gabbia per il merlo indiano

il dic 19 2024
Il merlo indiano, conosciuto anche come Gracula religiosa, è un uccello originario del continente asiatico, che vive soprattutto in aree boschive nella fascia tropicale di Sri Lanka, India, Malesia e Indonesia. La caratteristica che da sempre rende famoso questo volatile è la sua capacità di imitare la voce umana. Se sei interessato ad ospitare a casa tua questo simpatico uccello tropicale, ti daremo alcuni consigli su come scegliere la gabbia perfetta! La vita in cattività del merlo indiano I consigli che elencheremo da qui in avanti tengono in considerazione alcune caratteristiche naturali della Gracula che non la rendono proprio l’uccello più facile da allevare in casa. Questo merlo ha bisogno di muoversi e saltellare, di compagnia, di comunicare con chi gli sta intorno (emettendo versi anche assordanti), di vivere in ambienti luminosi e con temperature abbastanza calde. Se sei interessato all’argomento, scopri di più su pregi e difetti del merlo indiano! Insomma, gestire la Gracula non è proprio una passeggiata di salute, ma tutto ciò non deve pregiudicare la voglia di amarla e di prendersene cura. Dedicandole gli spazi e le attenzioni di cui ha bisogno, non ci saranno ostacoli ad una convivenza perfetta! Come dovrebbe essere la gabbia ideale per un merlo indiano? Il merlo indiano ha necessità di muoversi, ma senza il rischio di procurarsi ferite. È abituato a vivere in spazi ampi e ricchi di vegetazione, nei quali è libero di spostarsi da un tronco all'altro. Perciò, la gabbia scelta per ospitare il volatile dovrà essere spaziosa, di forma rettangolare e sviluppata soprattutto in lunghezza (da evitare quindi le classiche gabbie per uccelli a pianta circolare). A grandi linee le dimensioni minime dovrebbero essere 80x50x80 centimetri, ma queste misure valgono per un solo esemplare. Considerato che il merlo è un animale socievole, sarebbe opportuno trovargli un compagno/a e quindi una voliera per uccelli più grande. Dove posizionare la voliera del merlo indiano? La voliera dovrà essere sistemata in una stanza ampia, luminosa e (cosa fondamentale) molto frequentata, così da garantire sempre la giusta compagnia all’animale. Anche in contesto domestico, il merlo indiano vorrà interagire con chiunque gli stia intorno. Quanto detto fa del merlo indiano un vero e proprio animale da compagnia, particolarmente consigliato alle persone anziane o che trascorrono buona parte delle giornate in casa. Non dimenticare però che i suoni emessi dalla Gracula potrebbero essere mal sopportati dagli eventuali vicini di casa. Pertanto si consiglia di non sistemare mai la voliera su un balcone o di fronte ad una finestra aperta (soprattutto se intorno sorgono numerose abitazioni). Il merlo indiano, inoltre  mal sopporta il freddo, pertanto sarà necessario sistemare la gabbia in un ambiente ben riscaldato, soprattutto durante la stagione invernale. Cosa inserire dentro la gabbia? (Accessori) Oltre agli immancabili beverini e alle mangiatoie, nella voliera non devono mancare almeno due posatoi ed una vaschetta colma d'acqua nella quale il volatile possa bagnarsi. La gabbia, inoltre, deve essere dotata di una lettiera sistemata su fondo estraibile e protetta da una griglia. A proposito di “fondo estraibile” è importante sottolineare che la pulizia della gabbia dovrà essere accurata e molto frequente: tra deiezioni e cibo spanto, il merlo indiano tende a sporcare. Di conseguenza bisognerà darsi da fare per garantirgli un habitat pulito e salubre!
Come allevare canarini da canto

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Come allevare canarini da canto

il dic 19 2024
I canarini sono volatili da allevamento che spiccano per i colori vivaci e i cinguettii orecchiabili. Spesso questi passeriformi vengono scelti come animali domestici soprattutto sulla base del loro aspetto fisico, ma in alcuni casi vengono ricercati e selezionati principalmente per le loro doti canore. Stiamo parlando dei canarini da canto! Scopriamo di più su questo curioso, raro e complesso tipo di allevamento! Cosa si intende per canarini da canto? Nel tempo sono state selezionate dall'uomo specie di canarini capaci di produrre canti melodiosi. Rispetto alle varietà che si differenziano per le tonalità del colore (detti per l’appunto canarini da colore) o per forma e postura (detti canarini da forma o posizione), quelle da canto sono meno conosciute e possono non essere caratterizzate da colori vistosi. Hanno una corporatura robusta rispetto ai canarini tradizionali e sono capaci di deliziare le nostre orecchie con dolci melodie. Quali sono le razze da canto? Sono state selezionate tre razze che si differenziano per le melodie prodotte: Harzer roller, Malinois waterslager e Timbrado. Canarini Harzer roller L'Hazer roller ha un corpo affusolato ma più robusto rispetto ai canarini comuni. Ha la testa appiattita al vertice e gli occhi piccoli e neri. Il becco, di colore carmicino, è ben proporzionato rispetto al corpo, le ali si chiudono alla base della coda e il piumaggio è molto aderente. Anche le zampe sono proporzionate e sono di colore carmicino-bruno. Sono state registrate otto melodie, che richiamano allo stesso tempo gaiezza e stati malinconici. Non sono canti esuberanti ma costringono l'ascoltatore a prestare attenzione per percepire le variazioni di toni. Canarino Malinois waterslager Il Malinois waterslager, come l'Hazer, ha un corpo robusto e una testa piccola, ha un portamento leggermente ricurvo e toni di colore che vanno dal giallo al verde-bruno. Si conoscono complessivamente 13 melodie del Malinois. È capace di riprodurre canti semplici e altri complessi costituiti da suoni d'acqua e toni di fondo. Sembrerebbe che questa specie sia stata selezionata in Belgio incrociando canarini olandesi con le varietà tedesche. Canarino Timbrado Per ultimo, ma non meno importante, vi è il Timbrado, caratterizzato da dimensioni ridotte, tanto da essere simile al canarino selvatico. Nella maggioranza dei casi ha un piumaggio tendente al verde. È capace di produrre 7 melodie, continue e discontinue, caratterizzate da toni forti. Infatti, anche i meno esperti possono riconoscere il canto del Timbrado. Questa specie deriva dall'incrocio tra il Canarino del Pais e il Canarino del Sassone. Recentemente si è diffuso anche in Italia. Come si allevano i canarini da canto? Insegnare questi canarini a cantare non è per niente un’impresa facile. Il “bel canto” è una cosa che l’uccello deve apprendere prima di eseguirla. È quindi di fondamentale importanza che vi siano tutta una serie di condizioni favorevoli perché ciò avvenga. Intanto, vista la difficoltà di questo tipo di allevamento, ti conviene procedere in modo molto graduale (iniziando con 2 o 3 esemplari), affidandoti il più possibile a qualcuno di esperto. Se non altro ciò ti permetterà di riconoscere le melodie che caratterizzano le diverse razze, capendo di conseguenza quali sono gli esemplari più dotati. A cantare è il maschio che, nella fase giovanile (dopo lo svezzamento), viene isolato dagli altri esemplari per evitare che il suo canto venga contaminato apprendendo suoni errati. L’animale selezionato poi deve essere affiancato da un 'anziano esperto' (un buon canterino) che ha la funzione di precettore. La vicinanza del giovane al “maestro” dovrebbe facilitare l’apprendimento da parte del primo delle giuste melodie da riprodurre. Conviene insegnare le giuste tecniche di canto a 2 o 3 esemplari alla volta, entro i 3 mesi di vita, e aumentando progressivamente le ore di buio della gabbia in cui sono inseriti. Nelle ore di luce è importante che vi sia un contatto visivo col maestro affinché l’apprendimento dia i suoi frutti. Inutile dire che se si vuol fare sul serio è importante monitorare costantemente i risultati e prendere quindi confidenza con le tempistiche. Continua a leggere il nostro Blog per imparare come allevare il canarino e scegliere la sua gabbia ideale.
Come allevare cardellini in voliera

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Come allevare cardellini in voliera

il dic 19 2024
I cardellini sono tra i piccoli volatili più apprezzati per il loro piacevole e melodioso canto. Rientrano nella classe dei Fringillidi e il loro nome deriva dal cardo, una pianta che produce semi succulenti per questi graziosi uccellini. L'allevamento dei cardellini non è una tecnica molto semplice, in quanto si riproducono con difficoltà quando sono in cattività. Tuttavia, sono stati prodotti mangimi particolari che aiutano l'allevatore a tenere sotto controllo questa situazione. Vuoi conoscere come allevare i cardellini? In questo articolo potrai scoprire le strategie e le tecniche più utilizzate dagli allevatori per far crescere e riprodurre i magnifici volatili dal piumaggio variopinto e morbido. Come allevare cardellini: le voliere per uccelli Prima di allevare i cardellini, devi assicurarti di avere: cardellini di entrambi i sessi voliera per uccelli ambiente con temperatura costante e privo di umidità mangimi specifici. Per quanto riguarda le gabbie e voliere per uccelli, è bene sottolineare che devono essere scelte con precisione, a seconda del tipo di ambiente. Per esempio, una voliera da esterno per uccelli dovrebbero essere più resistenti agli agenti atmosferici rispetto a quelle per gli ambienti interni. Devono, inoltre, essere abbastanza grandi da permetterne i movimenti. Anche se i cardellini non soffrono il freddo, non gradiscono l'umidità; a questo scopo possono essere usate stufette elettriche senza impostarle ad alte temperature. Altrimenti è sempre più consigliabile l’allevamento al chiuso. Alimentazione e rotazione dei semi È opportuno usare mangimi specifici ed effettuarne la rotazione, in modo da simulare l'alimentazione dei cardellini in natura. In particolare, i semi devono essere alternati a seconda delle stagioni. Per favorire l'accoppiamento, si deve utilizzare una dieta altamente proteica: ai semi vanno aggiunte uova, pastone e larve di insetti. Si tratta di un tipo di dieta che dovrebbe essere fornita alla maggior parte degli uccelli da gabbia e da voliera. A tal proposito ti saranno senz'altro d'aiuto mangiatoie e beverini per voliere. Qualche accenno sulla riproduzione Oltre a questi accorgimenti, occorre lasciare un piccolo spazio alla femmina per effettuare la nidificazione. Inoltre, lo spazio della voliera deve essere sufficientemente grande per evitare eventuali contese tra i maschi. Uno dei principali problemi della cova, è che la femmina potrebbe disporre le uova al di fuori del nido o rifiutarsi di covarle specialmente se è un individuo giovane: in questo caso, devono essere affidate ad una balia. Durante la cova, inoltre, i due cardellini devono essere separati; il maschio può essere posto in una gabbia vicina in modo che la femmina possa sempre vederlo e riesca, allo stesso tempo, a covare in tranquillità, evitando comportamenti aggressivi dovuti alla mancanza di spazio.
Voliere per pappagalli: caratteristiche e accessori da inserirvi

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Voliere per pappagalli: caratteristiche e accessori da inserirvi

il dic 19 2024
In questo articolo ci occupiamo di pappagalli e delle voliere per uccelli ideali ad ospitarli. Analizzando e conoscendo le caratteristiche fisiche e fisiologiche, nonché le abitudini di questi magnifici pennuti, è possibile capire come devono essere le gabbie per pappagallini e con quali accessori andrebbero arricchite. Dimensioni e proporzioni della voliera Regola generale: una buona voliera per pappagalli dovrebbe svilupparsi in orizzontale piuttosto che in verticale. Questo non significa necessariamente che la gabbia debba essere più larga che alta, ma che deve essere comunque garantita una certa larghezza minima (tale da assecondare e non ostacolare il volo di un pappagallo). Chiaramente poi le misure minime richieste dipenderanno dalle varie razze di pappagalli considerate e dalle relative dimensioni. Va da sé che le voliere per pappagalli grandi dovranno essere più spaziose. Ad ogni modo, considerando volatili di piccole dimensioni, possiamo affermare che 70 – 80 cm di larghezza dovrebbero essere una misura sufficiente per un pappagallino. Anche il numero di esemplari che dovranno condividere lo stesso ambiente potrebbe incidere sulla scelta. Più esemplari assieme potrebbero necessitare di più spazio: tuttavia le misure non avranno bisogno di essere proporzionali al numero di capi. Prendiamo ad esempio le voliere per pappagalli inseparabili: indipendentemente che siano destinate ad un singolo o ad una coppia, le dimensioni richieste saranno bene o male le stesse. Scopri in questo video la Voliera Aquila Reale XL.   Altre caratteristiche delle voliere per pappagalli Ai pappagalli, oltre che a volare, piace arrampicarsi aiutandosi con zampe e becco. Questa cosa vale sia quando sono lasciati liberi di circolare in casa, sia quando sono dentro alla loro voliera. Per questa ragione la maglia esterna che compone le gabbie per pappagalli dovrebbe presentare sbarre orizzontali e verticali abbastanza ravvicinate tra di loro. Questo renderà le scalate più facili e il vostro uccellino più felice. Oltre a ciò si può inserire anche una cordicella che assolverà la medesima funzione. Qualora tu voglia allevare vari esemplari assieme (casomai di razze diverse) potrebbe esserti di aiuto attrezzarti con una o più voliere a due piani. Ciò ti permetterà di gestire al meglio eventuali conflittualità, ma usando la stessa struttura.   Accessori voliera pappagalli Una volta scelta la gabbia è il momento di concentrarsi sugli accessori per voliera. Dal punto di vista igienico, risulta molto utile procurarsi un fondo per voliera estraibile e con rete isola feci. Un fondo estraibile ne renderà la pulizia molto più facile e veloce. La rete isola feci invece impedirà ai pappagalli di entrare in contatto diretto con le proprie deiezioni (cosa che potrebbe favorire malattie ed infezioni). Se  vuoi una gabbia da poter comodamente spostare, ti converrà procurarti anche delle ruote. Le nostre voliere con ruote accessoriabili ad esempio sono l’ideale per spostare i tuoi uccellini (casomai per far godere loro un po’ di sole o per metterli velocemente al riparo dalle intemperie). Le ruote per voliera possono essere munite di fermo per evitare movimenti accidentali. Nella voliera infine non potranno mancare i più classici degli accessori: i posatoi dovranno essere distribuiti uniformemente per tutta la gabbia a distanze e altezze tali da non ostacolare eventuali salti o tentativi di volo; per l’alimentazione dei pappagalli ci si dovrà munire di beverini, mangiatoie (meglio se antispreco), griglia porta verdura e supporto per un eventuale osso di seppia (o porta seppia); per invogliare un pappagallino a lavarsi è utile una vaschetta per il bagno; infine, se miri a far riprodurre i tuoi uccellini, potresti inserire anche un nido chiuso in legno che garantirà comfort e privacy.   Scopri in questo video tutto ciò che devi sapere sui nostri Accessori per Voliere!
Come addestrare una Calopsite: consigli per l’allevamento a mano

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Come addestrare una Calopsite: consigli per l’allevamento a mano

il dic 19 2024
Il pappagallo Calopsite, detto anche parrocchetto delle ninfee, è un pappagallino di medie dimensioni che, da adulto, arriva ad essere lungo circa 30 cm. Nonostante conservi una personalità forte e selvatica, se allevato con pazienza ed il giusto metodo, può diventare un meraviglioso compagno di vita, affettuoso, giocherellone e di gran compagnia. In questo articolo forniremo consigli e curiosità per aiutarvi nell’allevamento a mano! Calopsite come riconoscere maschio e femmina? La differenziazione del sesso delle Calopsite diventa visivamente evidente non prima del decimo mese. I pappagalli Calopsite giovani sono tutti tendenzialmente grigi. Ma raggiunta l'età adulta nel maschio sarà possibile apprezzare colori più intensi. Soprattutto l'area delle guance, si colorerà di un bel giallo brillante con i classici pomelli rosso acceso. Inoltre, i maschi tendono ad avere un ciuffo più lungo e riccio sul capo. La femmina invece, ha le perlature delle piume come caratteristica nella livrea. Ciò sta ad indicare quelle sfumature grigio perla, che non vanno via con l'entrata in età adulta (come invece avviene per i maschi).       Canto Calopsite-quando inizia a cantare? Un'altra caratteristica del maschio rispetto alla femmina è la maggior predisposizione al canto. Il canto della Calopsite è molto particolare e simpatico. Questo pappagallino, infatti, è in grado di imparare suoni e motivetti e di riprodurli durante la giornata, per attirare l'attenzione del padrone. La femmina, invece, tende ad emettere suoni e fischi, ma non è molto propensa al canto. Tecnicamente questi pappagallini potrebbero iniziare a cantare già dopo i primi 2 o 3 mesi. Ma le tempistiche possono variare in base alla propensione naturale del maschio e alla perseveranza del padrone nel ripetergli qualche motivetto da imparare. Come allevare i pappagalli Calopsite Le Calopsite possono essere allevate rispettandone le esigenze di movimento, e quindi, senza costringerle tutto il giorno in una gabbia (si parlerà quindi di allevamento a mano). Naturalmente, chi sceglie di acquistare uno di questi splendidi pappagalli, è probabile che voglia costruire con lui un rapporto e considerarlo un animale da compagnia. Di conseguenza l’approccio a mano è quello più consigliato. Le teorie su come allevare a mano una Calopsite sono diverse: c’è chi sostiene che per l’allevamento a mano si debba iniziare con pappagalli ancora da svezzare (approccio più delicato e pericoloso per l’uccellino), chi invece pensa che l’adattamento al padrone sia possibile anche con esemplari più adulti. In entrambi i casi sono necessari tanta pazienza, delicatezza e coccole a volontà. Ai fini dello svezzamento, innanzitutto il pulletto va maneggiato a partire dai 20-25 giorni e mai prima (per evitare di fargli male). Per interagire e creare affinità, ovviamente, bisogna dargli da mangiare. Per gli animali è regola ferrea affidarsi e fidarsi di chi li nutre. Per questo bisognerà usare una siringa ed imbeccarlo con una pappa cremosa, preparata con polvere da imbecco ed acqua calda.       Calopsite come addestrarli? Stabilito che sono pappagallini adatti a convivere con l'uomo alla stregua di altri animali domestici, la domanda è: come addestrare una Calopsite? Imbeccarlo, coccolarlo, giocare con lui, accarezzarlo, scaldarlo tra le mani, avvicinarlo al viso e tenerlo con sé il più possibile… Questi gesti, uniti ad una infinita pazienza, aiuteranno il pappagallo ad abituarsi all'uomo e lo renderanno socievole, affettuoso e giocherellone. Anche parlargli, fischiettare canzoncine o cantare è utile per stimolarlo a ripetere. Voliere e Gabbie per Calopsite: quale scegliere? Se si abitua il volatile a vivere libero non ci sarà bisogno di una gabbia per Calopsite esageratamente grande. L'importante è che abbia dimensioni comode (almeno 40 o 50 cm tra larghezza e profondità), che non lo facciano sentire eccessivamente costretto. Naturalmente, deve essere arredata con tutti gli accessori per voliere del caso: trespolo o posatoi, un distributore d'acqua, una piccola mangiatoia ecc…   Per maggiori informazioni in merito puoi leggere l’articolo “Voliere per pappagalli: caratteristiche e accessori da inserirvi”.
Malattie dei canarini: quali sono le più comuni

Uccelli

Malattie dei canarini: quali sono le più comuni

il dic 18 2024
Questo piccolo animale domestico, colorato e canterino, è una specie molto fragile, la cui salute non deve essere sottovalutata. Le malattie del canarino sono molte e per la maggior parte sono causate da batteri o infezioni.  Come capire se il vostro canarino sta soffrendo? La prima avvisaglia è la perdita della sua vivacità. Lo sentirete cantare con molta meno frequenza e noterete la perdita di rigonfiamento nel piumaggio. Se durante il giorno lo vedrete con il capo coperto dalle piume, nella sua tipica posizione del riposo notturno, allora è sicuro che qualcosa lo sta disturbando. La prima cosa da fare è isolarlo dal resto del gruppo e procedere alla disinfezione delle gabbie. Per la prevenzione di queste malattie è fondamentale la pulizia della sua gabbia o della voliera, nel caso in cui abbiate più canarini conviventi: dev’essere pulita ogni giorno, lavando i posatoi e disinfettandoli saltuariamente, cambiando il mangime e l’acqua, mettendogli pezzetti di frutta fresca da beccare (ad esempio degli spicchi di mela) e posizionando una piccola vaschetta in cui potrà lavare le sue piume. Lo vedrete agitarsi dentro dalla gioia! Malattie del canarino Le malattie che colpiscono i canarini possono essere: respiratorie; enteriche; parassitarie o infettive. Le malattie respiratorie dei canarini provengono da piccolissimi acari che proliferano nelle mucose della gola, provocandogli difficoltà respiratorie e deperimento. Se sentirete il respiro del vostro canarino sibilante, isolatelo subito e trattatelo con insetticidi specifici, fumogeni e aerosol antibiotici.  Anche la raucedine può essere comune, ma se cronica sarà difficile da curare. Aiutano molto la camomilla con del miele, l’isolamento, la tranquillità e la penombra: favoriranno il riposo e una temperatura piuttosto stabile, senza sbalzi di calore. Oltre a queste tipologie di acariasi respiratorie, il canarino può soffrire anche di laringo-tracheite infettiva, contratta da punture di parassiti esterni. I sintomi saranno: tosse, difficoltà respiratorie e muco da narici e becco. Anche in questo caso, il trattamento sarà lo stesso: isolate il soggetto e trattatelo con aerosol a base di eucalipto o mentolo. L’aspergillosi invece è un fungo che si nasconde nelle granaglie del mangime vecchio e ammuffito e che provoca ai canarini tosse, catarro, respiro affannoso, perdita di appetito e diarrea. Se contraggono questa malattia, sarà raro che riescano a sopravvivere e proprio per questo è fondamentale la cura nella pulizia anche delle loro mangiatoie. I semi devono essere rimestati ogni giorno e rabboccati in caso di bisogno, evitate di lasciarli depositare per troppo tempo o saranno facili approdi per acari e parassiti. Anche le malattie enteriche sono provocate da parassiti e batteri, spesso annidati nel cibo o nell’acqua, se non puliti. Le malattie più frequenti sono: stomatite, salmonellosi, colera, osteoartrite e vaiolo. I sintomi comuni sono sempre la perdita dell’appetito (e del canto!), con conseguente dimagrimento e perdita del piumaggio, diarrea, febbre, respirazione affannosa e ventre gonfio. Nel caso del vaiolo è consigliato il vaccino specifico per uso ornitologico, da far somministrare al veterinario. Nell’isolamento e nel procedimento di igienizzazione della gabbia, è importante bruciare le feci del canarino, così da eliminare definitivamente ogni ulteriore possibilità di infezione. Malattie delle zampe dei canarini La rogna delle zampe dei canarini è molto frequente quando la pulizia delle loro gabbie non è ben curata. L’acaro si annida nel tessuto epidermico delle loro zampe, seccandolo e indurendolo. Le cause sono la desquamazione delle zampe e la conseguente difficoltà del canarino a contrarre le dita per potersi appoggiare correttamente sui posatoi. Lo vedrete perciò spesso fermo a terra e muoversi con difficoltà. Dovrete curarlo applicandogli una specifica pomata acaricida. L’acaro pollino invece, è un parassita microscopico che si annida nel piumaggio, depositando le sue uova tra le penne del canarino e nutrendosi delle scorie dell’epidermide. Vedrete il vostro canarino beccarsi continuamente le piume e dovrete perciò trattarlo con antiparassitari spray e pulirgli la gabbia infestata con particolare attenzione e del petrolio. Il beccaggio delle piume però può essere provocato anche da una scorretta o povera alimentazione. Per evitare il fastidio della pica, assicuratevi che l’alimentazione del vostro canarino sia ricca di proteine. Malattie dell'occhio del canarino Il fungo che provoca la malattia dell’occhio del canarino è un parassita che si annida generalmente intorno a orecchie, palpebre e becco, provocando delle crosticine bianche e secche causate dall’infiammazione purulenta. Questa malattia può propagarsi fino alle piume, facendole perdere di lucentezza, seccandole e rendendole fragili fino a spezzarsi. In questo caso, la cura è la somministrazione di un antiparassitario, isolare il soggetto e disinfettare la sua gabbia, bruciando escrementi e penne cadute.  Alcuni canarini sono inoltre predisposti geneticamente alla cataratta. Sono colpiti solitamente i canarini di taglia più pesante o che soffrono di obesità, adulti o anziani. La cura è semplicemente quella di non farli riprodurre. Malattie del becco del canarino La crescita eccessiva di becco e unghie è molto comune e può essere dovuta a molti fattori, tra cui anomalie nello sviluppo o squilibri nutrizionali, traumi, infezioni poliomavirus o patologie del fegato.  In questo caso sarà sufficiente limare o tagliare le parti in eccesso con dei tagliaunghie appositi, evitando le comuni forbici appuntite. Se non ve la sentite, fatevi supportare dal vostro veterinario aviario di fiducia.