Avicoli da Cortile

Oca Collorosso: caratteristiche e allevamento

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Oca Collorosso: caratteristiche e allevamento

il dic 20 2024
Esistono delle specie di oche, provenienti dai paesi freddi, che si distinguono per avere molti colori marcati sul loro corpo: stiamo parlando delle oche dal collo rosso o Branta Ruficollis.  Questa specie di antica origine, una volta proliferava nelle regioni fredde dell’Europa dell’est e dell’Asia, ora la riproduzione di questi animali si è ridotta dell’80%, tanto che è diventata una delle specie protette della Agreement on the conservation of African-Eurasian Migratory Waterbirds. Oca Collorosso: caratteristiche Come è già stato detto, questa specie si distingue per avere un piumaggio dai molti colori marcati e si caratterizza anche per essere uno degli esemplari di oca più piccola al mondo.  Le sue dimensioni sono di circa 60 cm, con un diametro del collo di 12 cm, e solitamente riesce a raggiungere al massimo un peso compreso fra gli 1 kg/1,3 kg.  Gli esemplari maschio e femmina sono difficilmente distinguibili a causa della mancanza del dimorfismo sessuale, tipico invece di molte altre specie animali; infatti, si deve essere degli esperti per capire se un oca collorosso sia di sesso maschile o femminile.  Le oche collorosso, dette anche Branta Ruficollis, si distinguono per avere un piccolo becco nero, e dello stesso colore sono anche il collo molto grosso e le zampe; la livrea, invece, si distingue per avere i colori marrone, bianco e nero: il vertice della faccia e la parte posteriore del collo, così come una striscia verticale che si collega all’occhio per continuare verso il mento e la gola, sono anch’essi neri. La tonalità di marrone di queste oche si scurisce man mano che raggiungono l’età adulta.   Oche Collorosso: habitat naturale e sopravvivenza La loro origine è riconducibile alla Siberia, ma poi quest’oca si è diffusa nelle zone del nord dell’Asia e dell’Europa dell’est e nelle zone relativamente fredde, come la Russia, la Romania e la Bulgaria.  La particolarità di questa tipologia di oche è che tendono a costruire dei nidi posti per terra, fatti da ramoscelli foderati di piumino e penne; singolare delle oche dal collo rosso è il fatto che fanno dei nidi condivisi, cioè più famiglie vivono insieme nello stesso giaciglio.  Questi poi vengono solitamente creati presso i rifugi degli uccelli rapaci, come i falchi pellegrini e le poiane calzate, perchè viene considerata una forma di protezione dai predatori che vivono nelle zone della tundra, come ad esempio le volpi artiche.  Si è voluto citare la tundra proprio perchè le femmine spesso preferiscono costruire il nido proprio nella zona della tundra costiera, ritenuto più adatto per deporre le uova. Oche dal Collo Rosso: cova Una volta fatto il nido, la femmina deporrà le uova e da lì inizierà la cova che durerà circa un mese. Il maschio provvederà a proteggere la femmina e i pulcini, rimanendo tutto il tempo nei pressi del nido e si sposterà solamente per andare a prendere da mangiare per sé e per la sua compagna. Un comportamento così premuroso viene dal fatto che le oche collo rosso sono monogame, perciò una volta trovato il loro partner, non lo lasceranno mai.   Dopo la schiusa i pulcini risulteranno con un piumaggio molto scuro, tendente al nero, e presenteranno un naturale attaccamento alla madre.  Mano a mano che crescono, questi esemplari presentano gli stessi colori degli esemplari adulti, ma con la differenza dei colori più tenui. Oca Colorosso: alimentazione Queste oche vivono liberamente in mezzo alle grandi steppe erbose, dove possono avere cibo a volontà. Con il tempo però si sono adattate anche alla vita con l’essere umano, per cui hanno iniziato a cibarsi di piccole granaglie e trifogli.  Prediligendo la cova nelle zone vicino all’acqua, le oche collorosso sono in grado di sopravvivere cibandosi anche di alghe, piante marine, vegetali acquatici e non, vermi, molluschi e piccoli pesci. 
Oca Lombardella: caratteristiche, allevamento e cova

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Oca Lombardella: caratteristiche, allevamento e cova

il dic 20 2024
L'Oca Lombardella è una delle specie maggiormente conosciute in tutto il mondo per il modo di volare, le sue fattezze, il suono che emette e il suo carattere estremamente docile. In questo articolo si cercherà di fare chiarezza su questa razza di oche. Oca Lombardella: habitat La Lombardella, detta anche Anser albifrons o Oca Lombardella Maggiore, è una specie appartenente alle famiglie delle oche del Nord. Questa razza, infatti, tende a vivere in paesi come la Svezia, la Norvegia, la Finlandia, le coste russe del mar Baren e anche in Gran Bretagna, Belgio, Olanda, Danimarca e Repubblica Ceca, anche se in quantità minore. Le zone in cui normalmente vive si caratterizzano per essere delle vaste aree dall'erba verde, in cui altri animali vanno a pascolare, campi coltivati e pieni di trifoglio, vaste praterie, coltivazioni di cereali, ampie steppe e tutti quei luoghi tipici delle regioni aride. Ovviamente, in base alle zone in cui nasce tende a vivere in condizioni leggermente diverse, come ad esempio a volte può avere la tendenza di sostare in zone particolarmente umide e acquitrinose. Vivendo nelle steppe e nelle grandi distese erbose, tipiche delle steppe, le oche lombardella hanno imparato a vivere anche con altri animali che abitano quelle regioni; questa caratteristica la porta ad aver sviluppato un carattere particolarmente docile, mansueto e abituato a convivere con altre specie animali. Proprio per il loro carattere, le oche lombardelle si dicono essere facilmente addomesticabili, e quindi ottimi animali da compagnia. Oca Lombardella: alimentazione Questa specie di oca si nutre per lo più di vegetali, come erba o alghe (se vive vicino a corsi d'acqua); può capitare che a volte decida di nutrirsi di piccoli animali acquatici e invertebrati, molluschi, bacche e lumache. In altri paesi, invece, l'oca lombardella tende a cibarsi di steli, foglie, tuberi, semi, stoloni o rizomi. Oca Lombardella: caratteristiche Il corpo della lombardella si presenta con una struttura compatta e di una certa imponenza, possiede due grandi ali che gli permettono di avere un volo rapido e slanciato. Il piumaggio risulta chiaro, con delle tonalità fra il grigio e il marrone, con più striature nere sul petto e sulla pancia. Sul muso si trova uno dei tratti più caratteristici di questa specie, cioè una una striscia bianca sulla mandibola superiore, mentre il resto del becco si mostra con una colorazione brillante di rosa, tendente all'arancio. Il medesimo colore brillante, rosa tendente all'arancio, si presenta anche sulle zampe palmate, tipiche delle anatre. Infine, il verso dell'oca lombardella si presenta estremamente rumoroso e riconoscibile da chilometri; il suono emesso da questa razza si distingue per essere molto acuta, simile ad una risata stridula, per questo alcuni hanno dato l'appellativo di "oche che ridono" a questa razza. Oca Lombardella: accoppiamento Una volta formata una coppia, questa si sposterà verso la tundra, per costruirsi un nido adatto a deporre e covare le uova. I nidi dell'oca lombardella, soprattutto quella della lombardella minore, vengono fatte in spiagge o estuari nella tundra e nella bassa vegetazione. I nidi possono essere fatti per terra oppure sugli alberi, anche se generalmente questa specie preferisce la prima opzione. I nidi e la cova delle uova possono essere fatti all'altezza del livello del mare, oppure possono sopportare altitudini fino ai 700 metri dal livello del mare, comprese fra i margini della tundra e delle foreste. Ogni femmina in una stagione potrà al massimo deporre e covare fra le 5 e le 7 uova. Le uova sono di un color crema e rosa pallido e la cova avrà una durata di 25-30 giorni; una volta nati i piccoli, quindi, saranno totalmente a carico della madre per i primi 55-70 giorni, periodo in cui avverrà il primo volo.
Oca delle Nevi: caratteristiche e allevamento

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Oca delle Nevi: caratteristiche e allevamento

il dic 20 2024
Fra le tante razze e specie di oche che esistono al mondo, ce n'è una in particolare che si caratterizza per vivere in luoghi freddi e poco ospitali per gli esseri umani.  La specie di cui si sta parlando è denominata proprio Oca delle Nevi (detta anche Anser Caerulescens).  Caratteristiche dell'Oca delle Nevi Le caratteristiche che rendono questa specie di oca unica nel suo genere sono veramente tante, tanto da far fatica a decidere da dove cominciare.  Innanzitutto, questa specie si suddivide in altre due sottospecie, che si differenziano però soprattutto per le dimensioni: le due sottospecie infatti vengono chiamate Oca delle Nevi Minore (Anser Caerulescens Caerulescens) e Oca delle Nevi Maggiore (Anser Caerulescens Atlanticus).  Entrambe le specie vivono in luoghi molto freddi, come la zona artica del globo terrestre e svariate aree del Canada: per esattezza, la Minore tende a vivere della Siberia e limitrofi, mentre la Maggiore preferisce i paesi come la Groenlandia e luoghi con temperature simili.  Ovviamente tutte queste razze hanno la tendenza a vivere in posti in cui generalmente l'uomo non si stabilizza, perciò entrambe le specie prediligono vivere in branchi molto grandi, composti anche da migliaia di esemplari; oltretutto, sia l'oca maggiore che quella minore, a volte si unisce ad una sua simile per la formazione di branchi numerosi, l'Oca di Ross, così da essere più protetti contro l’incursione dei predatori. I posti preferiti da questi vasti branchi sono nelle grandi steppe vicino a laghi e corsi d'acqua, così da potersi abbeverare, fare un bagno e procurarsi del cibo.  Queste Oche, infatti, sono inclini a mangiare vegetali e piante acquatiche, come ad esempio alghe oppure semi e foglie, ma non disdegnano nemmeno piccoli insetti e invertebrati che trovano nell'acqua o sulla terraferma.  Essendo una specie monogama, quando si forma una coppia è per tutta la vita e una volta scoperta l'anima gemella, durante il periodo dell'innamoramento, questi costruiranno il loro nido su un luogo protetto e rialzato, così da poter avere una buona visuale contro i predatori.  Il nido solitamente viene imbastito con foglie, arbusti e rami e, per rendere più confortevole il giaciglio, la femmina si strappa delle penne dalla pancia quando è il momento imminente per l'arrivo dei piccoli.  Le due specie di oche a loro volta di contraddistinguono per avere un piumaggio diverso.  Generalmente l'oca delle Nevi si presenta per avere un piumaggio di un bel bianco candido, a parte la punta delle ali che si colora di nero. Il becco invece si presenta con delle bellissime sfumatura di rosso rosato.  Ancora più particolare è il secondo tipo di piumaggio di questa specie di oca.  Al contrario dell'aspetto appena descritto, il secondo piumaggio si distingue per ricoprire la maggior parte del corpo della bestia con piume di colore nero, fatta eccezione per la testa e la coda che sono invece di colore bianco; ancor più curiosa è la chiazza di colore blu ai lati delle ali.  Questo particolare tocco di blu ha fatto sì che quest'oca fosse rinominata come Oca blu.  Come allevare le oche delle nevi L'Oca delle Nevi negli anni è diventata anche un fantastico animale da cortile; esse infatti possono essere tenute in totale libertà, nel caso in cui si abbia un giardino grande, oppure in un apposito recinto.  È sempre bene ricordare che questi animali tendono ad essere cacciati dai predatori, per cui fate attenzione a come decidete di allevarli.  Si tratta di animali assolutamente eleganti e autonomi: mangiano foglie, rami, erba e gli insetti che si possono presentare nel giardino.  Una precisione più che fondamentale: queste bestie si distinguono per il rumore particolarmente assordante che emettono ogni volta che si presenta un movimento nel loro raggio di azione; per questo motivo, se vivete nei pressi di un ampio complesso di case, potreste arrecare qualche fastidio ai vostri vicini.  Per far ricordare l'habitat di origine di questi animali, si consiglia di costruirgli vicino un piccolo laghetto, ancor meglio se le lasciate libere e avete nei pressi del vostro terreno un fiumiciattolo.  Per quanto riguarda la riproduzione, l'Oca delle Nevi, Maggiore o Minore che sia, si riproduce con le stesse tempistiche e modalità.  Importante far trovare alla coppia un posto in cui poter fare il nido e le uova; la cova avrà una durata di 25 giorni e la femmina farà capire che la schiusa si sta avvicinando perché si strapperà delle penne dal petto per rendere più confortevole il nido per i piccini.  Una volta nati, i pulcini saranno totalmente dipendenti dai genitori per le loro prime 5 settimane di vita, per poi diventare autonomi in relativamente poco tempo.  Nel caso in cui decidiate di lasciare liberi questi animali, soprattutto nel periodo della cova, state attenti che i piccoli non vengano portati via dai predatori della zona che, non si sa mai, potrebbero sempre avere la meglio sui genitori.  Ad ogni modo, i genitori si batteranno con tutte le loro forze per tenere i piccoli al sicuro. 
Anatra svedese: caratteristiche e allevamento

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Anatra svedese: caratteristiche e allevamento

il dic 20 2024
L'anatra Svedese è un volatile che si è sviluppato storicamente nel corso dell'ottocento, in un'area d'Europa posta a nord, sulle rive del mar Baltico tra Germania e Polonia definita Pomerania. Infatti spesso le anatre svedesi vengono affiancate, o talvolta confuse, con le Pomeranie, ma parliamo di due animali diversi per conformazione. Rispetto alle 'cugine' pomeranie, le anatre svedesi si differenziano per la presenza di un gene visibile nella colorazione bianca delle penne remiganti primarie, e per una forma più allungata e massiccia che le rende leggermente più pesanti.  Caratteristiche dell'Anatra Svedese L'anatra svedese è un volatile di medie dimensioni, adatto all'allevamento. È una razza di tipo campagnolo con un carattere vivace e sveglio, che per via della sua provenienza nordica è adatta anche all'allevamento all'aperto in tutte le stagioni, e non teme quindi le rigidità dell'inverno. Dal punto di vista prettamente morfologico, si presenta come un'anatra con un tronco ben arrotondato e pieno, mantenuto sempre in posizione verticale. La misura del petto è ben proporzionata alla lunghezza del dorso e le zampe sono posizionate in una zona abbastanza arretrata, più o meno all'altezza delle copritrici delle ali. Le caratteristiche del muso prevedono una testa ovale e arrontondata nella sua parte superiore, ma comunque ben proporzionata con il resto del corpo. Il becco è largo e piatto, di media lunghezza e con una leggera curvatura concava alla base della fronte. Anatra Svedese: colorazioni Sul fronte della colorazione l'anatra svedese porta alcune varianti, dovute alla mescolanza originaria della razza con altre, come la pomerania, e questo è anche uno dei motivi per cui la sua bavetta non è sempre perfetta. Anzi, trovare un'anatra svedesa con una bavetta impeccabile è molto difficile, alcuni difetti sono spesso visibili nelle zone del sotto becco e del ventre, proprio per via della difficoltà a tracciare una differenza genetica netta con alcune razze imparentate. Per allevare anatre con delle bavette stabili ci vuole quindi una buona dose di pazienza, ed è consigliabile lavorare su grandi numeri. La colorazione del piumaggio riflette questa mescolanza genetica, e spesso si parla infatti di anatra svedese blu, proprio perchè l'incrocio del gene 'nero coprente' con quello definito 'splash' (vale a dire un colore non riconosciuto, tendente al bianco opaco con punte di grigio perla) genera questa colorazione 100% blu, a differenza dell'anatra svedese nera che invece presenta un piumaggio di colore scuro più intenso. Esistono comunque altre varietà di Anatra Svedese, molto più rare di quella blu: nel contesto, parliamo comunque di una razza che sta avendo problemi di diffusione e che quindi richiede una particolare attenzione. Troviamo l'anatra svedese gialla, che si differenzia per il suo piumaggio color ocra, e risulta molto rara anche nella sua patria d'origine. Abbiamo poi l'anatra germanata svedese, contraddistinta dalla fantasia - germanata appunto - delle sue piume e da un largo anello bianco a contornare il collo, oltre che da una corporatura più robusta. Allevamento Anatra Svedese L'allevamento per questo tipo di anatra non è molto semplice, e per via della sua particolarità estetica viene spesso cresciuta a fini ornamentali. Parliamo però di un volatile in grado di fornire un buon numero di uova. L'anatra svedese, infatti, produce una discreta quantità di uova mediamente grandi, con un peso minimo di 70 grammi, caratterizzate da un colore del guscio di un bianco verdastro. Ogni anno ci possiamo aspettare da questa razza tra le 100 e le 150 uova. I maschi di anatra svedese possono arrivare tra i 3 e i 4 kg di peso, mentre le femmine si attestano sui 2,5 kg, andando più raramente poco sopra i 3 kg. Si tratta di una razza robusta che cresce abbastanza lentamente, e che, come detto all'inizio, può essere allevata all'esterno in tutte le stagioni senza alcuna difficoltà.
Fistione turco: caratteristiche e allevamento

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Fistione turco: caratteristiche e allevamento

il dic 19 2024
Il Fistione Turco, detto anche Netta Rufina, è una delle specie più riconoscibile nel variegato mondo degli uccelli di tipo acquatico. Il suo aspetto così simpatico e caratteristico ne fa una una delle specie più apprezzate, anche per via della sua diffusione e del suo carattere tranquillo. Anatra Fischione Turco: forma e caratteristiche morfologiche Possiamo chiamarla anatra fistione turco con la T, o semplicemente fischione turco, ma il suo aspetto è davvero inconfondibile. Il maschio adulto di questa razza è caratterizzato da una testa arrotondata di colorazione arancione, ornata da un becco rosso e con un petto rivestito da piumaggio di colore nero.  I fianchi presentano invece una colorazione bianca, in contrasto con un dorso di colore bruno e una coda quasi interamente nera. I Fischioni turchi si possono distinguere nel genere principalmente dalla colorazione: se infatti quello appena descritto è un maschio, la femmina presenta un piumaggio di colorazioni diverse. Testa e muso sono biancastri sulle sommità, con un dorso dal colore più scuro: per il resto il corpo presenta un piumaggio di tonalità bruno pallido. Abitudini del Fischione Turco Netta Rufina Le abitudini di questo bellissimo pennuto sono prevalentemente acquatiche: parliamo infatti di una razza a proprio agio negli specchi d'acqua, che si nutre in prevalenza proprio delle piante che si trovano in questo contesto. Siamo di fronte ad un'anatra di tipo tuffatrice, che non disdegna quindi qualche immersione per andare alla ricerca di cibo, però l'osservazione ha portato ad annotare che questo tipo di volatile mangia più frequentemente in linea di galleggiamento. Come tipo di riproduzione, la netta rufina gradisce la costruzione di un nido in zone ovviamente lacustri, dove poter trovare la giusta vegetazione per il nutrimento e per avere la dovuta protezione. Verso Aprile - Maggio, la femmina procede alla costruzione del nido per poi deporre dalle 8 alle 12 uova che coverà per 28 giorni. I pulcini che nascono quindi all'inizio dell'estate si differenziano nel sesso solo con l'avanzare dell'autunno, ma già nei mesi invernali i maschi sono in grado di mostrare tra il piumaggio l'inconfondibile livrea nuziale. Il corteggiamento, che avviene al principio della stagione primaverile, vede un maschio porgere un dono di cibo alla donna, tuffandosi per poi lasciare davanti alla compagna l'offerta. Inoltre, proprio in questo periodo, il maschio emette un suono molto simile ad un fischio, da cui deriva probabilmente l'origine della parola Fischione. Come zone d'habitat, il nome fornisce già qualche sufficiente indizio: infatti l'origine è quella della Turchia, ma si è poi rapidamente diffuso per via delle migrazioni e per un carattere gregario che gli permette di vivere serenamente anche in presenza di altre razze.  In Italia il Fischione Turco nidifica prevalentemente nelle zone della pianura padana e in Sardegna, dove trova ambienti acquatici a lui congeniali. Allevamento del Fistione Turco Questo tipo di anatra è di dimensioni piccole, circa 35 cm, con un peso che arriva al massimo a 1,3 kg. Parliamo quindi di una razza prevalentemente ornamentale per via dell'aspetto cosi caratteristico, soprattutto negli esemplari maschi. Per far vivere e procreare in maniera corretta, questo pennuto dovrà, anzitutto, avere a disposizione una zona lacustre, con la contemporanea presenza di una vegetazione sufficiente a fornire riparo nel periodo della nidificazione. Per il resto, il Fistione Turco non presenta particolari criticità nel suo allevamento, avendo come detto un carattere gregario e docile, che ben si sposa con la convivenza con altre specie.  L'alimentazione del netta rufina è semplice, e sarà l'animale stesso ad arrangiarsi per via della sua natura: con l'ambiente adatto, il fischione potrà trovare tutto il cibo di cui necessita per una crescita corretta e per la riproduzione. Infatti la vegetazione, ma anche piccoli insetti presenti sul filo degli specchi d'acqua, permettono a questo piccolo volatile di trovare tutto il nutrimento necessario.
Oca delle Hawaii: caratteristiche e allevamento

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Oca delle Hawaii: caratteristiche e allevamento

il dic 19 2024
L'oca delle Hawaii (Branta Sandvicensis), nota anche come nene, in riferimento al suo debole verso, è l'uccello ufficiale dello stato da cui trae i natali, ma si trova solo nelle isole di Maui, Kauai, Molokai e Hawaii. È un animale protetto come specie in via di estinzione e, pertanto, incluso nell'elenco CITES che regolamenta il suo allevamento. Il suo carattere curioso, docile ma determinato, la rende vulnerabile agli attacchi di altre specie e, al contempo, non pericolosa. Questo uccello discende dall'oca del Canada gigante (migrata verso l'ecosistema delle Hawaii subito dopo la formazione geologica dell'isola), dall'oca delle Hawaii gigante (ben quattro volte più grande della nene), dalla nene-nui (esemplare molto propenso al volo) e, infine, dall'oca del Canada scura.  Questo animale predilige nidificare in zone strutturalmente diverse tra loro, ma prevalentemente laviche e povere d'acqua dolce; inoltre, è in grado di spostarsi dal livello del mare verso zone montuose molto alte, che possono raggiungere i 2400 mt di quota. Oltre che in zone costiere, praterie o boschi, è possibile trovarla anche presso presidi umani, come pascoli o campi sportivi. Oca delle Hawaii caratteristiche e abitudini La nene é nota per avere piccole-medie dimensioni, dato che raggiunge a malapena i 50 cm di altezza e il suo peso non supera i 2.5 kg per le femmine e i 3 kg per i maschi. Il piumaggio delle oche delle Hawaii è particolare: sia i maschi che le femmine presentano sfumature nere su collo, zampe e testa, mentre le guance sono beige. Proprio sotto al becco, un rigonfiamento di tenere piume lascia intravedere il collo arruffato, spesso striato da righe bianche e nere che si sviluppano in senso diagonale. Il sottocoda è di colore bianco e la è coda completamente nera, come becco e occhi. Nei pulcini il piumaggio è differente, tendenzialmente marrone spento con le striature meno appariscenti, mentre becco e zampe sono già uguali a quelli degli esemplari adulti. L'oca delle Hawaii è in grado di volare, anche se, ad eccezione degli esemplari che procedono alla nidificazione e necessitano di spostarsi, predilige stare a terra: questo animale possiede, infatti, zampe palmate e robuste che gli consentono di spostarsi lungo percorsi impervi, come nel caso dei fiumi di lava tipici della zona. Questi esemplari migrano in stormi ordinati, secondo la comune formazione a 'V'. Tale innata competenza rende meno dispendioso il volo, dato che con le ali gli uccelli davanti creano dei vortici d’aria, favorendo quindi chi procede dietro di loro. Le oche apripista, che fanno più fatica, di conseguenza si alternano. Come allevare l'oca delle Hawaii L'allevamento delle oche risale all’antico Egitto. Generalmente questi volatili vanno allevati in gruppi, in un rapporto di 4 femmine e un maschio per favorire la riproduzione. È un animale abbastanza semplice da allevare perché non richiede grandi cure ed attenzioni e possiede una buona refrattarietà alle malattie. L'oca delle Hawaii, nello specifico, è una specie gregaria che ben si adatta a grandi pascoli, dove ama spostarsi in ampi branchi. È un animale che non necessita di fonti d'acqua particolarmente grandi. In cattività non presenta particolari difficoltà per quanto riguarda l'alimentazione e si adatta benissimo a mangimi bilanciati, idonei per anatre o oche riproduttrici.  Sarà sufficiente, per la nostra amica, un recinto per pascolo di circa 150 metri quadrati dove collocare una casetta di 4 metri quadri, utile a ripararsi. La zona dovrà essere infatti recintata da una rete metallica di almeno mezzo metro, per scongiurare la fuga.  In natura, l'oca hawaiana si nutre di gemme, insetti, bacche, foglie, semi, frutta, arbusti e piante erbacee, adattandosi all'ambiente circostante. Definibile come specie monogama, a partire dal suo terzo anno di vita si accoppia sul terreno e depone le uova generalmente tra aprile e agosto: la sua nidificazione è molto più lunga di quella degli altri esemplari appartenenti alla famiglia delle anatidae. L’accoppiamento avviene in acqua, il nido viene invece costruito all’asciutto, tra i cespugli, in un luogo tranquillo e riparato. Normalmente la nene non depone più di 5 uova, che cova per un mese circa, grazie all'ausilio del maschio che protegge il nido e i futuri anatroccoli, che restano legati alla madre per due mesi circa. Alcune accortezze utili per chi volesse allevare questo caratteristico volatile. L'oca hawaiana: soffre poco il freddo o l'umidità: difficilmente contrae malattie; vive in media 10 anni; è un animale tendenzialmente territoriale (soprattutto il maschio); può difendersi beccando l'aggressore, nel caso in cui si sentisse minacciata; ama vivere e muoversi in gruppo; predilige un clima temperato. L'oca delle Hawaii, come la maggior parte della popolazione delle oche, sa orientarsi molto bene e può, quando non messa in cattività, ritrovare il suo nido anche a distanza di un anno. È bene sapere che l'oca hawaiana appartiene alla classificazione delle oche ornamentali, in virtù della sua forma slanciata ed elegante e per il suo notevole piumaggio. Per questo motivo viene allevata principalmente per abbellire prati e giardini.
Tacchino Ermellinato di Rovigo: caratteristiche e allevamento

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Tacchino Ermellinato di Rovigo: caratteristiche e allevamento

il dic 19 2024
Il tacchino ermellinato di Rovigo è una specie avviata sul finire degli anni 50' presso la stazione sperimentale di pollicoltura di Rovigo appunto, allo scopo di migliorare le prestazioni del comune tacchino sotto il profilo produttivo ed economico.  Per ottenere questa razza è stato introdotto nel corredo del comune tacchino italiano sangue proveniente dalla razza americana del Narragansett, che a sua volta era stata ottenuta incrociando il tacchino selvatico statunitense (patria d'origine di questo animale) con quello domestico europeo. Tacchini Ermellinati di Rovigo: le caratteristiche Le caratteristiche principali di questa specifica razza di tacchini partono dalla particolarità del piumaggio: in principio la colorazione era prevalentemente grigia con tarsi di color bruno rossastri. Con il tempo, per mutazione apparvero alcuni soggetti con manto ermellinato sulle tonalità di bianco e nero, da cui prende quindi origine il nome. Le caratteristiche morfologiche di questo tacchino lo pongono come animale di taglia media all'interno della sua famiglia, con i maschi che raggiungono i 10-12 kg di peso e le femmine che oscillano tra i 4 kg e i 6 kg. Come per tutti gli altri gallinacei appartenenti alla razza, questo tipo di tacchino presenta un collo nudo senza piumaggio ricoperto però dalle tipiche escrescenze, che in questo caso sono di colore rosso, che si concludono sul fondo con il bargiglio sottogolare. Le femmine di questa razza producono mediamente tra le 70 e le 100 uova all'anno, che non sono destinate alla consumazione ma vengono lasciate intatte per la cova. Le uova di tacchina, in questo caso, hanno un peso che si aggira tra i 70-80 g e il periodo di riproduzione inizia a metà Febbraio, quando il maschio compie il suo rituale di corteggiamento. La femmina depone le proprie uova scavando leggermente il terreno e le copre con rami e foglie secche se si deve allontanare dal nido. L'incubazione dura 28 giorni. I pulcini di tacchino ermellinato presentano una colorazione interamente gialla e, dopo qualche giorno di protezione sotto le ali della madre, già durante l'estate sono in grado di lasciare il nido e rendersi autonomi in tutto e per tutto. La maturità sessuale dei giovani tacchini si raggiunge già con l'autunno, in un tempo quantificabile in circa 7 mesi, sia per i soggetti maschi che per le femmine. Tacchino Ermellinato di Rovigo: allevamento e nutrizione Quando pensiamo all'allevamento per questa razza di tacchini, dobbiamo tenere in considerazione alcune caratteristiche peculiari che ne miglioreranno la produttività. L'ermellinato di Rovigo è un tacchino abbastanza rustico, molto adatto all'allevamento in zone montuose o collinari: infatti è un eccellente pascolatore e si trova a proprio agio a seguito di un gregge.  Sotto il profilo dell'alimentazione non si dimostra difficile da accontentare: notoriamente il tacchino è un buongustaio che si nutre di quasi tutto ciò che trova, ma nel caso dell'ermellinato siamo anche di fronte ad un abile cacciatore, che ha tra le sue prede preferite insetti di vario genere: cavallette e piccole serpi che si possono trovare in campagna vicino ai corsi d'acqua.  Per avere una situazione di allevamento ottimale serve dunque uno spazio piuttosto ampio (possibilmente un vero e proprio pascolo), dove il tacchino possa esternare questa sua rustica esuberanza, mentre come cibo è consigliabile alternare alcuni alimenti che l'animale può cacciare per dare sfogo alla sua indole, a dei mangimi per tacchini appositi che vengono composti da miscele di vari cereali. L'allevamento del tacchino ermellinato di Rovigo è quasi esclusivamente destinato alla produzione di carne, quindi sono da conoscere nel dettaglio anche le tempistiche per la macellazione dell'animale. Per avere produzioni di pregio sotto il profilo della qualità della carne, è consigliabile non superare le 22 settimane di allevamento, corrispondenti ad un totale di circa 150 giorni.
Tacchino Romagnolo: caratteristiche e allevamento

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Tacchino Romagnolo: caratteristiche e allevamento

il dic 19 2024
Originario della Romagna e diffuso in tutta la regione fino alla provincia di Reggio, in Emilia, il tacchino di razza romagnola è un animale di piccola mole, rustico, un gran razzolatore di forte costituzione. Come in generale tutta la famiglia dei tacchini, anche i tacchini romagnoli amano pascolare in gruppo, sono facili da allevare all’aperto e sono esemplari fedeli: non essendo propensi al volo, infatti, non scappano via e non si allontanano dal proprio luogo familiare. Per questo motivo non necessitano di alcuna recinzione, a meno che non sia necessario salvaguardarli da eventuali predatori in libertà (come ad esempio le volpi selvatiche, molto frequenti in zone montane o di aperta campagna). Hanno una colorazione non ben definita, derivazione di razze diverse incrociate e meticciate senza troppa attenzione e costanza. La disomogeneità della loro livrea, non sempre gradita, è stata considerata in passato segno di scarsa qualità, di un prodotto scadente dal costo di acquisto piuttosto basso. Per questo motivo erano piuttosto frequenti gli allevamento di tacchini romagnoli da cova, cioè adibiti all’incubazione delle uova. In verità la carne del tacchino romagnolo è magra e di elevato valore nutrizionale, che si presta bene alla consumazione fresca come altrettanto stagionata.   Tacchini razza romagnola: caratteristiche Di pelle morbida e gialla e di colorazione varia, quali bianco picchiettato di nero o rosso, bronzato ad ali nere, grigiastro, variopinto e screziato con aree del piumaggio simili a quelle del pavone, il tacchino romagnolo si presenta con un tronco cilindrico, leggermente inclinato sulla groppa, una testa di medio piccola grandezza ed un becco piuttosto corto ma forte e resistente, di colore corno. Ha occhi grandi e vivaci, di colore scuro o nero. Le caruncole carnose su capo e collo sono mediamente sviluppate, di colore rosso con sfumature che vanno dal blu al bianco. Il collo di media lunghezza è leggermente arcuato. Il dorso lungo e largo è portato inclinato verso la groppa, mentre il petto è ampio e dalla muscolatura ben visibile. Le ali sono chiuse aderenti al corpo, mentre la coda è grande e portata a ventaglio quando l’animale è eccitato.   Le zampe sono piuttosto corte, formate generalmente da quattro dita, di pelle chiara i cui tarsi, nel periodo riproduttivo, si colorano di rosa acceso. Gli esemplari di tacchino romagnolo sono di dimensioni ridotte, vanno da un peso minimo di 4 kg ad un massimo di 7, con punte di 8-9 kg ad un anno di età. Il tacchino di Parma e Piacenza si diversifica dal romagnolo per avere una mole più grande, la pelle bianca ed un’unica livrea. Come allevare il tacchino romagnolo   Il tacchino romagnolo si adatta bene all’allevamento naturale all’aria aperta. La razza romagnola è resistente al freddo e alle malattie, pascola liberamente in gruppo ed è capace di procurarsi il cibo di cui necessita da solo, negli insetti che si trovano in natura nel terreno, riducendo al minimo i costi del mangime preparato. In uno spazio di 500 metri quadrati si possono allevare fino a 20 capi. I ricoveri devono poter ospitare 5 capi per metro quadrato, come per le galline ovaiole. Possono essere costruiti anche con materiali di riciclo, come porte o assi di legno, dotati all'interno di posatoi su tre quarti della superficie, diversificati in altezza e misure, per favorire la giusta circolazione del sangue nelle zampe e nelle dita, riducendo in questo modo la percentuale di probabilità di contrarre fastidiosi acari e batteri che possono compromettere la corretta postura e deambulazione (oltre che degenerare in fastidiose e dolorose infezioni per l’animale).  La lettiera non ha bisogno di particolari attenzioni, se non di uno spessore di paglia di circa 10 centimetri, dove l’animale può riposare o covare. Non c’è bisogno di particolari recinzioni o coperture, se non nel caso dei pulcini, che necessitano di un luogo più caldo e confortevole nei primi giorni di vita. Quando il tacchino raggiunge l’età adulta, a circa 60-90 giorni, potrà pascolare liberamente all’aria aperta.  Curiosità: Lo sapevate che la caruncola sul capo del tacchino cambia colore in base al suo 'umore'? Tenetevi alla larga da un tacchino con la testa rossa! Significa che è molto arrabbiato e che si sta preparando al combattimento. Altrettanto da un tacchino dalla testa blu, significa che è eccitato e nel periodo dell'amore!
Tacchino Nero d'Italia: caratteristiche e allevamento

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Tacchino Nero d'Italia: caratteristiche e allevamento

il dic 19 2024
Il tacchino nero italiano è una razza rustica e selvatica, di piccola taglia, che ben si adatta all'allevamento naturale in branco ed in spazi piuttosto estesi. Presenti per la maggior parte in tutto il nord-Italia, ma originari in particolare dalla regione della Lombardia, i tacchini neri derivano con molta probabilità da un'antica razza francese, chiamata Noir de Solange, già presente nel mercato dalla fine degli anni Settanta del 1900, prima ancora dell'introduzione del tacchino Bronzato Americano. Gli allevatori lombardi che lo hanno scoperto, hanno incrociato vari esemplari già conosciuti, per cercare di ottenere una razza di dimensioni più piccole e leggere, così da favorire un allevamento più rustico ed agile. Hanno tarsi piuttosto corti, di colore scuro che va dal rosso bruno al viola, di livrea completamente nera e di pelle chiara. I tacchini più giovani si riconoscono perché hanno le zampe nere, mentre negli adulti sono di colore rosso-viola. Il peso di un esemplare maschio va dai 4 ai 6 chilogrammi, mentre quello delle femmine varia dai 2.5 ai 3.5 chilogrammi. Nell'aspetto, maschi e femmine sono molto simili, si distinguono in particolar modo nel periodo dell'amore, quando il maschio si gonfia per l'accoppiamento, cambiando il colore del capo in blu e dei bargigli in rosso acceso. I tacchini neri sono esemplari adatti alla cova in generale. Le femmine producono in media un uovo ogni due giorni, nei periodi più caldi, fino ad arrivare ad un massimo di 10-12 uova. Dopo 28 giorni di cova, si assisterà alla schiusa. Allevamento tacchino nero d'Italia L'allevamento del tacchino nero d'Italia, come tutti i tacchini neri in generale, non richiede grosse imprese o particolari attenzioni. Questa razza è a suo completo agio in spazi rustici, preferibilmente estesi (considerate 25 mq a tacchino), da condividere con il gruppo o, se educati fin dalla nascita, anche con galline e polli. Indicativamente, si considerano 5-6 esemplari femmine per ogni maschio. La convivenza con polli e galline è da evitare se le due specie non crescono insieme da subito perché, essendo i tacchini animali sensibili, possono contrarre facilmente malattie virali o parassitarie dalle galline. Al contrario, avranno il tempo di maturare gli anticorpi necessari per favorire tale convivenza. Non richiedono particolari ricoveri o trespoli per la notte, se si trovano in un terreno rurale li troverete al riparo di cespugli o appollaiati sui rami più bassi di qualche arbusto. Nel caso di bisogno però, si possono costruire dei trespoli rudimentali con assi di legno di recupero, in modo da favorire il loro riposo per la notte. Il ricovero può essere organizzato artigianalmente, con assi di legno e dei giacigli di fieno per la cova. L'importante è considerare un metro quadrato circa, per ogni esemplare. Inoltre, non necessitano particolari di recinzioni, a meno che non siano da proteggere da attacchi di animali selvatici notturni (ad esempio volpi) o cani aggressivi: il tacchino è un animale fedele alla sua famiglia e al suo spazio domestico. Se il terreno dedito al loro pascolo si presenta scosceso, non sarà un problema per il tacchino nero adattarvisi, anzi: questi animali rigenerano facilmente qualsiasi tipo di terreno, anche i più aridi o difficili al pascolo. Questo perché il tacchino è un animale indipendente e selvatico, capace di procacciarsi da solo il cibo di cui ha bisogno, beccando il terreno e nutrendosi di insetti e vegetali che completano la sua alimentazione. Sono però animali che necessitano di molte proteine, almeno un terzo del loro fabbisogno giornaliero, sia in età di sviluppo che da adulti, quindi generalmente più delle galline. Sarà buona norma per l'allevatore, far trovare vari legumi nel loro terreno di pascolo, spargendo lenticchie, fave e lupini. "
Malattie dei tacchini: quali sono e come riconoscerle

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Malattie dei tacchini: quali sono e come riconoscerle

il dic 19 2024
Come tutti i volatili da cortile, purtroppo anche i tacchini sono spesso colpiti da malattie, per la maggior parte dei casi, virali. Quasi sempre le cause sono dovute ad un'alimentazione incompleta e alla scarsa pulizia dell'ambiente in cui vivono, con il conseguente proliferare di batteri che causano patologie, che se non curate tempestivamente portano nel peggiore dei casi alla morte dell'animale e alla perdita, da parte del coltivatore, della sua produttività. Altre cause invece possono essere dovute alla convivenza con altri animali e quindi al contagio di virus ed infezioni. I tacchini sono animali molto sensibili e si deve avere particolare cura nell'igiene del loro ricovero e del loro pascolo, soprattutto se condiviso con polli e oche.  Le malattie più comuni che possono contrarre, spesso non sono visibili nell'immediato e quindi non sono curabili nella fase di primaria incubazione. L'unico rimedio a nostra disposizione è quello di garantire al gregge un posto ampio e soleggiato dove poter pascolare, dei giacigli di paglia e dei posatoi puliti, un riparo in legno che li protegga dall'umidità e dal freddo nei mesi invernali, oltre ad acqua pulita e cibo fresco. Anche la corretta alimentazione infatti ha la sua fondamentale importanza: il tacchino è un animale molto indipendente nel procacciarsi il cibo a lui sufficiente, ma nel caso in cui il terreno in cui vive dovesse essere particolarmente arido o scarso di proteine, sarà importante integrare il suo mangime con quanto necessario, purché sia fresco e pulito (le muffe nei chicchi generano infatti infezioni intestinali, indebolimento del sistema immunitario, apatia e deperimento). Tacchini malattie e cure Le malattie virali più comuni nei tacchini sono: rinite infettiva - micoplasmosi respiratoria; tubercolosi; vermi; vaiolo; gistomonoz. Malattie respiratorie tacchini e malattie occhi tacchini Tra le malattie che colpiscono occhi e mucose dei tacchini, si conta la rinite infettiva, frequente nella stagione invernale e fredda. Questa malattia è spesso generata dalla scarsa protezione del ricovero, causando la diminuzione delle difese immunitarie degli animali, ipotermia e conseguenti difficoltà respiratorie. Le mucose degli occhi si infiammano, disturbando la vista e producendo scarichi dal naso e dagli occhi. L'animale colpito da rinite infettiva perde rapidamente peso, la sua produttività diminuisce, ha un peggioramento della respirazione o gli manca il respiro. Si può curare con un antibiotico specifico e aggiungendo al mangime della vitamina A e B. Come prevenzione, invece, è bene adoperarsi per un riparo adeguato e pulito ed un'alimentazione ricca e completa. La tubercolosi colpisce, oltre al tratto respiratorio del tacchino, anche i polmoni e altri organi interni. Il bacillo tubercolare è uno dei virus più pericolosi per gli uccelli e può essere contratto nell'acqua sporca degli abbeveratoi, nel mangime contaminato, nei rifiuti e nella sporcizia del pascolo o del ricovero. Ecco che l'igiene preventiva è fondamentale per non contrarre questa e la maggior parte delle altre malattie. La malattia del gistomonoz, come il disturbo più comune dei vermi, colpisce invece l'apparato digerente ed il fegato: anche questa malattia è legata alla sporcizia e alla scarsa igiene e disinfezione dei locali in cui vivono gli animali. La principale manifestazione della malattia è nelle feci (diarrea di colore verdastro e di consistenza spumosa), ma anche nella perdita di piume, di appetito e di conseguente apatia.  Per curare questa malattia è importante agire alle prime avvisaglie, perché è altamente contagiosa. I capi colpiti da gistomonoz andrebbero isolati dagli altri esemplari sani, le feci bruciate e bisognerebbe procedere alla disinfezione e alla pulizia a fondo del ricovero. Per aiutare l'animale nella guarigione, andrebbe integrata la sua alimentazione con antibiotici e vitamine, sia nel mangime che nell'acqua. Malattie zampe tacchini Tra le malattie più comuni ci sono il vaiolo, la rogna o scabbia e la pododermatite, quest'ultima nel caso di allevamento intensivo. Il vaiolo è causato dalle punture di insetti, come mosche o zanzare, che attaccano collo, zampe e la base delle ali del tacchino, provocando spiumaggio e punture sulle parti scoperte dell'animale. Può essere trasmessa dai polli o essere contratta da mangiatoie ed abbeveratoi sporchi e poco curati. Provoca apatia, perdita di appetito, deperimento, e si noterà nell'animale un atipico comportamento statico ed asociale.  Purtroppo, questa malattia non è curabile, ma esiste un vaccino preventivo che si può prevedere entro le 6 settimane di età dell'animale.
Tacchino dei Colli Euganei: caratteristiche e allevamento

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Tacchino dei Colli Euganei: caratteristiche e allevamento

il dic 19 2024
Il tacchino bronzato dei colli euganei è una razza rustica di origine veneta, più precisamente della zona dei colli euganei, da cui prende appunto il nome, nella provincia di Padova. In passato questa razza era presente anche nelle provincie di Treviso, Venezia e Vicenza, ma attualmente l'allevamento di questi esemplari è ormai quasi solo a livello amatoriale o casalingo, più che per la qualità delle sue carni piuttosto magre. Caratteristiche del tacchino bronzato dei colli euganei I tacchini dei colli euganei sono degli ottimi pascolatori, dall'indole vivace e molto rustici. Grazie alla loro mole piuttosto leggera, vengono oggi utilizzati soprattutto per le peculiari doti di cova, in particolare degli esemplari femmina. Essendo appunto poco pesanti, le tacchine femmine possono covare le uova delle galline senza rischiare di romperle. Le dimensioni di questi tacchini sono piuttosto piccole, tanto che si può parlare anche di tacchino nano dei colli euganei. Un esemplare maschio arriva a pensare non più di 5 kg, mentre la femmina può variare dai 2.5 ai 3 chilogrammi. Il tacchino bronzato comune invece, ha una mole più grande: i maschi possono arrivare a pesare anche 7 kg, mentre il peso delle femmine varia dai 3 ai 3.5 chilogrammi. Le due razze hanno in comune il colore della livrea, bronzata appunto, ma nel tacchino dei colli euganei sono presenti riflessi metallici più accentuati, come anche nelle femmine, dal piumaggio molto ricco di riflessi. Esiste anche un ceppo di livrea bianca, ma se ne trovano ancora pochissimi esemplari. Nonostante le dimensioni contenute, i tacchini dei colli euganei hanno una muscolatura piuttosto sviluppata. Il capo di medio-piccola grandezza è completamente nudo nel maschio, mentre è leggermente impiumato nella femmina. Il becco è piuttosto corto e forte, comune in tutti i tacchini per la loro capacità di procacciarsi il cibo in modo indipendente durante il pascolo. Hanno una corporatura di forma cilindrica, dal dorso ampio e allungato verso la groppa e una coda lunga portata chiusa, come le ali, portate aderenti al corpo.  Il petto è largo e muscoloso. I maschi hanno un ciuffo di setole dure e nere, nascoste sotto al piumaggio, nel caso degli esemplari più giovani, e invece meno sviluppate nelle femmine, ma in entrambi i sessi, sono segno di buona salute e vitalità. La colorazione dei tarsi è quasi nera, molto scura. Sono piuttosto corti e dotati di quattro dita. Nei maschi è presente anche uno sperone, molto più sviluppato in età adulta. La colorazione della pelle invece, va dal bianco al giallo aranciato, di consistenza piuttosto sottile e morbida. Le caruncole della testa e del collo sono più grandi rispetto a quelle del Bronzato Comune, di colore rosso-arancio acceso. Diventano di colorazione blu scura quando il tacchino maschio è nella stagione dell'amore e si mostra durante le sue parate d'accoppiamento alla femmina. Raggiungono la maturità sessuale in entrambe i sessi intorno ai 6-7 mesi. Le femmine depongono uova di una colorazione che va dall'avorio al rosato, leggermente puntellate di marrone, e dopo circa un mese (28 giorni) si potrà assistere alla loro schiusa. É una questione di pelle Della zona dei colli euganei fanno parte anche i tacchini dei Monti Lessini, sviluppatisi appunto nella zona dei Lessini e più ampiamente nelle campagne lombardo-venete. Questi sono però unicamente di pelle gialla, mentre i tacchini dei colli euganei possono avere sia una pelle bianca che gialla, contrariamente a quanto viene dichiarato dalla FIAV (Federazione Italiana Associazioni Avicole).  La questione infatti è proprio sulla colorazione della pelle che, secondo gli standard decisi dalla federazione per la classificazione della razza dei colli, dev'essere gialla.  Testimonianze storiche e reperti bibliografici, invece, hanno portato alla luce la presenza e lo sviluppo sia di ceppi di esemplari a pelle bianca che a pelle gialla, come in effetti esistono tutt'oggi. É infatti frequente che in gruppi di animali a pelle gialla ci siano delle nascite di esemplari a pelle bianca, cosa che al contrario non è invece possibile.
Tacchino Brianzolo: caratteristiche e allevamento

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Tacchino Brianzolo: caratteristiche e allevamento

il dic 19 2024
Originari della Lombardia, i tacchini della Brianza o comunemente definiti tacchini brianzoli, sono degli animali di mole media, piuttosto leggera, resistenti alle malattie e ben predisposti alla cova. Piuttosto diffusi nel nord Italia, discendono con molta probabilità dal tacchino belga della regione Ronquieres, dal quale hanno ereditato la conformazione esile e la diversità dei colori della livrea. Conosciuto ed apprezzato fin dall'inizio del 1900, il tacchino della Brianza ha conosciuto in seguito nel tempo, quasi l'estinzione. Fortunatamente, dal 2003 ha avuto inizio un'importante procedura per il recupero della razza e oggi è generalmente presente negli allevamenti rurali. Tacchini Brianzoli: caratteristiche fisiche e di allevamento La Federazione Italiana delle Associazioni Avicole (F.I.A.V.) ha classificato il Brianzolo, come un soggetto dal tronco cilindrico e dal petto largo e profondo. Ha un capo di media grandezza, occhi vivaci e grandi, becco corto e forte, di color corno. Le sue caruncole sono generalmente di color aranciato invece del comune rosso di altre razze. Questa colorazione atipica è eredità della razza Ronquieres. La livrea del Brianzolo è di varie colorazioni, anch'essa derivazione della razza belga. La colorazione più diffusa è quella grigio reticolato, ma sono comuni anche quelle nere, bronzate e bronzate ad ali bianche.  Il Brianzolo adulto raggiunge un peso di 6 kg nei maschi e di 3-4 kg nelle femmine. Rispetto a tutte le altre razze, i tacchini della Brianza si dimostrano maggiormente resistenti alle malattie più comuni, quali riniti, infezioni batteriche, vermi, vaiolo e tubercolosi.  Non per questo si deve sottovalutare la salvaguardia della loro salute, mancando nella cura della pulizia quotidiana di ricoveri e mangiatoie. Se non si presta la doverosa attenzione al cambio di sementi, acqua e giacigli freschi ogni giorno, è facile la proliferazione di numerosi batteri e di conseguenza, sono frequenti pericolose infezioni che possono portare anche all'abbattimento definitivo dell'animale. Inoltre, il diffondersi di batteri in un allevamento comune ma promiscuo nelle specie, comporta alla risolutiva disinfestazione dell'area, spesso senza alternative alla chimica. Questo procedimento richiede dei costi piuttosto sostenuti per un allevamento domestico. Il tacchino Brianzolo è un buon pascolatore, predilige spazi aperti e rurali, dove poter beccare in libertà il proprio cibo preferito, quale vermicelli, piccoli insetti, legumi e sementi proteiche. Cresce precocemente e raggiunge la maturità sessuale intono ai 7 mesi, in entrambe i sessi. Gli esemplari femmina sono ottime chiocce e le loro uova sono di colore rosato, il cui periodo di incubazione è di 28 giorni.  Distinguere un tacchino maschio dalla femmina non è sempre così facile. Ci sono però alcune lieve differenze che comunemente si possono osservare. Prima fra tutte, la curiosa colorazione che prende la cute del capo del maschio, quando è in stato di eccitazione nella stagione dell'amore (sarà di colore blu) o semplicemente molto  arrabbiato (sarà di colore rosso). Anche la coda è segno distintivo tra i due sessi: il maschio la porta aperta a ventaglio, dall'aspetto fiero come generalmente il suo portamento. Nella femmina invece è portata allungata ed il suo aspetto appare più leggero ed esile. Non è frequente trovare il tacchino della Brianza negli allevamenti industriali, la sua presenza è piuttosto rara se non pressoché assente. La sua molte più contenuta rispetto ad altre razze, fa sì che l'industria avicola si diriga nella scelta di soggetti di taglia più grande, per la produzione di carni ultrapesanti che ne deriva.  Ma i Brianzoli sono invece fortunatamente molto comuni negli allevamenti amatoriali e domestici, soprattutto nel nord Italia e nella regione Lombarda appunto, e la produzione di carni e uova, è destinata unicamente all'autoconsumo della famiglia che li preferisce nel proprio cortile. I tacchini Brianzoli convivono pacificamente con altre specie d'allevamento rurale, ed essendo esemplari favorevoli alla cova, vengono utilizzati spesso anche per l'incubatura di altri volatili, come quelli di galline. 
Come costruire un recinto elettrificato per animali da cortile

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Come costruire un recinto elettrificato per animali da cortile

il dic 19 2024
La costruzione di un impianto elettrificato a protezione di orti e animali da cortile è una soluzione facile da installare e molto efficace contro predatori selvaggi ghiotti di frutta e galline. Un recinto elettrificato per animali è utile sia come difesa da attacchi esterni sia per contenere i pascoli, anche piccoli, di bestiame da allevamento. Una recinzione lungo il perimetro del pascolo sarà sufficiente per delimitare l'area di movimento per capre, mucche o cavalli, ma anche per il più comune pollaio domestico. Galline, pulcini e polli sono facilmente attaccabili di notte da volpi e altri animali selvatici, tipici delle campagne.  Come creare un recinto elettrificato: cosa serve e come funziona Realizzare un recinto elettrificato è piuttosto semplice e può essere fatto da chiunque abbia accortezza e abilità manuale. Per la costruzione servono poche cose: un elettrificatore; dei pali isolati; dei fili elettrici. Questi componenti possono variare in base alla grandezza dell'area da recintare e all'uso che se ne deve fare, se si deve cioè perimetrare l'orto domestico o il pollaio o se invece la recinzione interessa campi più estesi o pascoli intensivi. L'elettrificatore è un generatore ad impulsi elettrici ad alta tensione che, al contatto con il filo collegato, rilascia una scarica tale da impaurire l'animale e farlo allontanare. Sebbene abbastanza potente la scarica è comunque innocua per l'animale. In commercio ci sono diverse tipologie di elettrificatore con potenze che vanno dai 6000 ai 15000 volt. A seconda del tipo di alimentazione si distinguono tre macro categorie: elettrificatore a corrente elettrica, il più efficace, dotato dell'apposito cavo da collegare alla presa di casa; elettrificatore a batteria (da 6, 9 e 12 volt) da ricaricare quando necessario, quindi meno adatta nel caso di recinti molto estesi; elettrificatore a pannelli fotovoltaici. Recinti elettrificati funzionamento Per capire il recinto elettrificato come funziona è sufficiente collegare i due poli del generatore: quello positivo al filo metallico, che condurrà l'impulso elettrico; quello negativo al sistema di messa a terra (chiamata anche presa di terra o picchetto di terra). Quando il filo elettrico viene toccato e allo stesso tempo si poggiano i piedi o le zampe sul terreno, il flusso di corrente si interrompe e si scarica attraverso il corpo della persona o dell'animale.  Il filo elettrico utilizzato non è altro che un filo metallico avvolto in uno di nylon. Può essere sufficiente uno soltanto o se ne possono collocare più d'uno in diverse altezze, a partire dal primo a 25 cm dal suolo, il secondo a 50 cm e il terzo a 120 cm da terra. Un'attenzione particolare si deve avere nella cura del prato, in particolar modo in prossimità dei fili elettrici. Se l'erba, crescendo, va a toccare la recinzione genera una costante scarica che può portare al corto circuito dell'impianto. Anche la distanza dei pali, come la potenza dell'elettrificatore, dipende da quanto è estesa l'area da recintare. È consigliato posizionarli a una distanza media di circa 2 metri l'uno all'altro. In ogni caso si renderanno necessari anche dei pali di rinforzo da fissare ogni 10 metri circa e negli angoli del perimetro. I pali isolati sono costituiti da un'asse in acciaio ricoperta esternamente in materiale PVC sulla quale sono installati dei piccoli anelli (collocati già alla corretta distanza tra loro) dove condurre e fissare il filo elettrico. Sono leggeri ma resistenti, molto facili da ancorare nel terreno. Recinto elettrificato norme Come prevede la normativa vigente è obbligatorio segnalare la presenza di corrente elettrica con dei cartelli lungo il recito. Per recinti inferiori ai 20 metri è sufficiente un solo cartello segnaletico, per quelli più estesi invece è richiesto un cartello ogni 20 metri.
Oca Padovana: tutte le caratteristiche

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Oca Padovana: tutte le caratteristiche

il dic 19 2024
L'oca padovana, una razza dalle origini molto antiche che ha visto la propria nascita in provincia di Padova.  Questo esemplare ha inizialmente attirato l'attenzione degli allevatori per la sua resistenza ai climi freddi e paludosi e ancor di più per le dimensioni decisamente generose.  Nel corso dei secoli le oche padovane hanno aiutato il sostentamento di molte famiglie della bassa padana contribuendo in larga misura all'apporto calorico e spesso anche come piatto prelibato per i più abbienti.  Le oche padovane hanno costituito per lungo tempo una fonte complementare di calorie e di proteine da affiancare alla carne di maiale. Le caratteristiche che le hanno rese così utili all'uomo sono appunto la resistenza alla vita all'aperto e le grandi dimensioni.  Nonostante la scarsa produzione di uova è sempre stato abbastanza semplice avere un ricambio con nuova prole. I piccoli di oca padovana richiedono infatti relativamente poche attenzioni. Dopo le prime settimane in cui vengono tenuti al chiuso e al riparo possono essere liberati per seguire le altre oche al pascolo.  Anche la loro alimentazione non è difficile o troppo impegnativa da preparare per l'allevatore. Le verdure di scarto dell'orto e le altre erbe che si procurano da sole sono sufficienti come cibo fresco. Dalla decima settimana di vita in poi possono essere nutrite anche con foraggio secco anche per tutto l'inverno.  Oca grigia padovana: origine e ambiente  Spesso conosciuta come oca grigia padovana questo animale resistente mostra nel proprio piumaggio un'origine selvatica.  Il colore del manto vede infatti una prevalenza di grigio, tipico delle oche selavatiche, soprattutto nelle aree del dorso, del collo, della testa e delle ali. Le zone inferiori del corpo come il ventre, la parte alta del torace e la prima parte del collo sono di colore più chiaro che tende al bianco opaco o grigio chiaro. Anche il piumino, ovvero quella porzione di piumaggio che più si presta alla termoregolazione, è di grigio chiaro ben fitto e ben aderente al corpo.  È un animale principalmente allevato per la produzione di carne molto più che per le uova a causa della scarsa predisposizione a deporne. La sua capacità di pascolo inoltre la rende perfetta per l'ambiente ricco di canali e piccoli corsi d'acqua.  Le oche padovane infatti sono abili a nutrirsi delle erbette che crescono in fianco a piccoli corsi d'acqua e ancor più predisposte alla pesca delle erbe che vegetano sui bassi fondali paludosi.  Oche grigie padovane: tutte le caratteristiche fisiche  Vediamo ora in elenco le caratteristiche fisiche che contraddistinguono questo animale da cortile di grandi dimensioni:  Corpo: caratterizzato da un dorso largo e poco arrotondato con petto abbondante e profondo. Anche il ventre è grande e ben arrotondato, ricoperto da un piumaggio folto chiaro e molto caldo.  Testa e collo: il collo è abbastanza lungo e permette a quest'oca di pescare facilmente sul fondo dei piccoli corsi d'acqua. La testa è ben proporzionata con una forma oblunga e guance abbondanti. Il piumaggio su testa e parte superiore del collo sono di colore grigio scuro come su dorso e ali.  Becco: forte e robusto di colore arancione scuro. Ha un'attaccatura alta e unghia di colore rosato.  Ali: di colore grigio scuro e di dimensioni generose che arrivano a coprire tutto il dorso fino alla coda.  Zampe: di media grandezza e ben incassate all'interno del piumaggio che le copre nelle stagioni più fredde. Il colore è arancione scuro che ricorda molto il colore del becco. La palmatura è ampia e nel camminare tende leggermente verso l'interno.  Peso: il peso medio di un esemplare femmina può variare dai 6 agli 8 chili, gli esemplari maschi vanno solitamente dagli 8 ai 10 chili. 
Fagiano Tenebroso: tutto quello che c'è da sapere

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Fagiano Tenebroso: tutto quello che c'è da sapere

il dic 19 2024
Il Fagiano Tenebroso è un volatile galliforme appartenente in tutto alla famiglia dei fasianidi.  Il colore caratteristico è causato da una mutazione naturale che ne ha selezionato una pigmentazione scura già dalla nascita. Il carattere genetico della sua colorazione è ereditario e non recessivo.  Incrociando infatti un Fagiano Tenebroso ad un fagiano comune non si avrà una prole di colorazione intermedia, si otterrà invece una prole avente per una parte le caratteristiche fenotipiche del fagiano comune ed una parte del Fagiano Tenebroso.  Già dalla nascita ha una colorazione molto scura tendente al nero. Anche a sviluppo ultimato le zampe rimarranno entrambe nere con il fondo avente macchie chiare.  Con lo sviluppo il piumaggio sviluppa il tipico colore molto scuro con riflessi verde smeraldo, verde scuro e marrone che dipendono dalla luce a cui vengono esposti. Non presenta il tipico anello al collo.  Questa colorazione mimetica rende i Fagiani Tenebrosi molto difficili da trovare in ambienti aperti.  Fagiano Tenebroso maschio Gli esemplari maschio e femmina condividono la maggior parte delle caratteristiche e si differenziano per pochi aspetti quali l'altezza e il peso, piccole differenze nel piumaggio e l'atteggiamento.  Le caratteristiche del Fagiano tenebroso maschio:  Altezza dai 55 ai 90 centimetri;  Peso dai 1.000 ai 1.500 grammi;  Coda molto lunga e sfumata verso la terminazione;  Becco forte, corto, arcuato e con uncino;  Ali lunghe e arrotondate;  Zampe con sperone.  Fagiano Tenebroso femmina  Come accennato le differenze con l'esemplare femmina sono poche e riguardano per lo più le caratteristiche fisiche.  Le caratteristiche del Fagiano tenebroso femmina:  Altezza dai 52 ai 65 centimetri;  Peso da 800 ai 1.100 grammi;  Coda meno lunga rispetto al maschio e poco sfumata verso la terminazione;  Becco forte, corto, arcuato e con uncino;  Ali lunghe e arrotondate;  Zampe senza sperone.  È caratterizzato da una deposizione delle uova frequente ed abbondante, di colorazione verde e con una buona frequenza di prole.  Depone le uova lontano dal maschio e spesso le nasconde per proteggerle.  Allevamento del Fagiano Tenebroso  L'allevamento di questa particolare specie non differisce di molto dalle necessità di allevamento del fagiano comune. Si tratta di un animale selvatico che però si può allevare con le autorizzazioni richieste e necessarie per legge.  Bisognerà infatti fare richiesta alla propria regione che invierà una richiesta di sopralluogo da parte della Polizia Forestale. A seguito di sopralluogo e verificate le condizioni climatiche, sanitarie e strutturali provvederà poi a rilasciare un'autorizzazione all'allevamento dei fagiani per uso ornamentale. Per il ricovero del Fagiano Tenebroso bisognerà costruire un apposito recinto che sia coperto sia sopra che ai lati. Questo è necessario per impedirne l'uscita e allo stesso modo prevenire l'ingresso dei predatori.  Se cresciuto in cattività il Fagiano Tenebroso perderà la sua capacità innata di procacciarsi il cibo e bisognerà quindi evitare in tutti i modi che possa lasciare il recinto.  I fagiani in genere devono essere tenuti isolati da altri animali, si possono tenere massimo 10 capi recintati e non possono essere venduti.  Si possono allevare insieme sia esemplari comuni che tenebrosi e una copia del foglio di autorizzazione dovrà essere sempre affissa sulla recinzione.  L'alimentazione non è un fattore che desta preoccupazione. Seguono grosso modo la stessa alimentazione consigliata per le galline, ma con una necessità di apporto proteico maggiore. A tal proposito è sempre consigliato utilizzare mangime specifico per fagiani che è studiato per fornire i nutrienti necessari nella giusta proporzione. Da curare inoltre la presenza dell'acqua, che venga cambiata spesso e che sia pulita. Un altro aspetto importante per la convivenza di questi esemplari è il rapporto maschio femmina che dovrebbe essere di 5 a 1, ovvero 5 femmine per maschio al fine di evitare che i maschi possano vivere un rapporto di contrasto e violento e che le femmine ricevano la giusta frequenza riproduttiva. 
Fagiano Venerato: caratteristiche e allevamento

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Fagiano Venerato: caratteristiche e allevamento

il dic 19 2024
Il fagiano di Reeves o Syrmaticus reevesii o più comunemente Fagiano Venerato, è una specie originaria della Cina il cui habitat è quello delle foreste sempreverdi e del Tibet. Fu portato qui in Europa per la prima volta dal naturalista britannico John Reeves e da allora pian piano in tutte le nazioni che la compongono. Viene allevato in Italia al solo scopo ornamentale.  Il piumaggio dai colori complessi e dal disegno molto piacevole conferiscono a questi esemplari il nome comune di fagiano venerato. La testa è bianca e circondata da una fascia nera intorno alla testa, che acquisisce i contorni di una maschera attorno agli occhi. Una seconda fascia si trova attorno al collo, separando il bianco della testa con il resto del corpo. Nel resto del corpo le piume seguono un disegno complesso, con colorazioni tendenti al giallo oro, al bianco, nero e anche rossiccio, ma sempre bordate di nero.  Nei maschi sia il becco che gli speroni possono assumere dimensioni notevoli e che useranno in caso di conflitto.  Questa specie è di dimensioni superiori agli altri fagiani. Il maschio può arrivare fino a 130 centimetri, ma ci sono casi di esemplari che abbiano superato di molto la media, arrivando anche fino ai due metri. La femmina è più piccola e generalmente non arriva al metro, anche il peso è più contenuto così come la crescita di becco e speroni.  Fagiano venerato femmina  I fagiani venerati cominciano a distinguersi fra maschio e femmina intorno ai primi due mesi di vita.  La femmina acquisisce una colorazione marrone sul dorso mentre il maschio sviluppa un piumaggio di colorazione giallo oro. Entrambi rivelano il proprio piumaggio completo intorno all’anno di età, periodo che coincide anche con il completo sviluppo sessuale.  La femmina è di dimensioni più piccole rispetto al maschio, ha un piumaggio marrone sulla schiena e ha un comportamento molto più mite rispetto al maschio, che è invece molto aggressivo.  Allevamento del fagiano venerato  Come abbiamo accennato il fagiano venerato può essere allevato in Italia a soli scopi ornamentali.  Per allevarlo è necessario richiedere regolare autorizzazione e ricevere un'ispezione sul luogo dell’allevamento. Questa specie ha bisogno per natura di spazi abbastanza ampi, che gli permettano libertà di movimento e limitino la vicinanza con gli altri. Sono infatti molto aggressivi con le altre specie di volatili, con i quali non possono condividere il proprio spazio vitale. Se condividono uno spazio troppo stretto possono diventare aggressivi anche fra di loro.  Per allevare fagiani venerati in un ambiente a loro consono sarà inoltre necessario permettere la presenza nel recinto di rami sopra i quali possano appollaiarsi, questo donerà loro un senso di sicurezza e tranquillità.  Sarà necessario inoltre uno spazio coperto, per quando piove o le temperature scendono troppo, all’interno del quale mettere sempre a disposizione dell’acqua pulita e del cibo.  Una speciale attenzione va inoltre alla copertura superiore. Il fagiano venerato può raggiungere una considerevole velocità in elevazione e se trova un ostacolo sul proprio percorso questo potrebbe essergli fatale.  Sono quindi percorribili due strade per la copertura verticale:     una tettoia molto bassa all’interno della quale non possa raggiungere elevazione;  oppure una copertura a rete sopra all’intera area della recinzione.  Il periodo dell’accoppiamento è di circa 80 giorni per un periodo che va da metà Aprile a fine Giugno. Durante questo periodo il maschio cercherà di attirare l’attenzione della femmina gonfiando le piume e sollevando la coda. Se viene rifiutato più volte può diventare aggressivo.  Nell’arco del periodo dell’accoppiamento la femmina può arrivare a produrre anche fino a più di trenta uova. La cova si completa di solito dopo 20 o 25 giorni.  La proporzione consigliata fra maschi e femmine è di 3 - 5 femmine per ogni maschio.  L’alimentazione non è un aspetto che richiede particolari attenzioni. Si consiglia di dar loro granaglie miste specifiche per fagiani, possibilmente a guscio duro che permettano di esercitare il becco. È inoltre consigliato aggiungere degli integratori specifici nella loro dieta, poiché, vivendo in cattività non saranno sempre in grado di integrare il giusto apporto di insetti e altri piccoli organismi all’interno della propria dieta. 
Tacchino Rosso di Borbone: tutto quello che c'è da sapere

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Tacchino Rosso di Borbone: tutto quello che c'è da sapere

il dic 19 2024
Il tacchino rosso di Borbone è conosciuto anche con il nome di Bourbon Butternut o Kentucky Red. È una varietà di tacchino originaria degli Stati Uniti, nota per la sua carne tenera e saporita.  La sua storia risale al XVIII secolo, quando i coloni del Kentucky iniziarono ad allevarli per soddisfare la crescente domanda di carne di tacchino nella regione. Con il tempo, sono diventati un orgoglio della produzione locale e dal 1968 è stato ufficialmente riconosciuto come patrimonio culinario del Kentucky. Ai giorni nostri è diventato un simbolo della cucina locale.  La sua carne è considerata particolarmente adatta per essere consumata durante le festività, come ad esempio il Ringraziamento, dove viene spesso servita come alternativa al tacchino tradizionale. Le sue dimensioni davvero generose lo rendono infatti una scelta adeguata per le famiglie numerose.  Caratteristiche del tacchino rosso Bourbon  Venne riconosciuto come varietà nel 1909 dalla American Poultry Association, dopo un lungo periodo in cui venne lentamente selezionato a partire dalla razza Buff. I Buff vennero portati nel Kentucky dagli stati dell’Atlantico centrale e allevati alla ricerca di creare la carne migliore.  Fra le caratteristiche ufficiali della sua varietà ci sono:   il piumaggio con colori che spaziano dal marroncino al rosso scuro, con delle piume lunghe e bianche sulle ali e sulla coda;   strisce sottili sulla coda che incrociano le piume principali verso la fine;   il becco dovrebbe essere color corno chiaro sulla punta e scuro alla base;   petto di grandi dimensioni con piume di color mogano;   bargiglio della gola rosso, che a volte varia verso il bianco azzurrastro, e la barbetta nera.  Come se non bastasse, questi tacchini sono molto più grandi delle varietà tradizionali, rendendoli ancora più impressionanti. Il peso di questi esemplari è davvero imponente. I maschi possono arrivare a pesare anche più di 15 chili e le femmine possono tranquillamente arrivare a 8 chili.  Il tacchino rosso di Bourbon è anche conosciuto per la sua bellezza. La sua pelle è di un rosso intenso e brillante, e gli conferisce un aspetto molto elegante e distintivo.  Allevamento del tacchino rosso di Borbone  Uno dei segreti del successo del tacchino rosso di Bourbon è la sua dieta a base di mais e orzo, che gli conferisce il gusto unico che lo ha reso famoso.  Questa dieta però, dovrà variare in base alle fasi della sua crescita. Durante il periodo della crescita dovrebbero ricevere una dieta ricca di proteine per supportare lo sviluppo muscolare. Una volta raggiunta la maturità, la loro dieta potrà essere leggermente ridotta in proteine e aumentata in carboidrati, per l’appunto mais e orzo. È necessario inoltre che possano avere accesso a una varietà di erbe, verdure e altri alimenti vegetali per garantire che ricevano tutti i nutrienti di cui hanno bisogno.  Anche il suo allevamento in modo naturale è motivo di orgoglio per i produttori locali. Vietato l'uso di ormoni o antibiotici e questo lo rende una scelta ottimale per chi è attento alla propria alimentazione.  Per l’allevamento è necessario poter disporre di ampie aree all'aperto, dove i tacchini possano muoversi liberamente e svolgere attività naturali.  È importante fornire loro abbondanti quantità di acqua fresca e pulita cambiandola almeno una volta al giorno  Il tacchino rosso di Borbone in cucina  Non è solo per la festa del ringraziamento! La preparazione più classica rimane quella della cottura in forno nella sua forma ancora intera. Questa ricetta classica permette di mantenere la carne succosa e di poter farcire l’interno con spezie ed erbe aromatiche.  Ma non è l’unica preparazione. La carne del tacchino rosso di Bourbon è molto apprezzata dagli chef professionisti, che la utilizzano per preparare piatti distintivi dal tacchino tradizionale.  Si presta bene ad essere utilizzata in molti modi, come insalate elaborate, zuppe o anche ripieni. Uno dei metodi tradizionali per insaporirla è quello di marinarla con spezie ed erbe aromatiche prima della cottura. 
Oca di Tolosa: caratteristiche e allevamento

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Oca di Tolosa: caratteristiche e allevamento

il dic 19 2024
L'oca di Tolosa è un volatile originario dalla Francia, precisamente di Tolosa, e discende dall'oca selvatica. Si tratta di un tipo di oca domestica, simile alla comune oca selvatica, ma con caratteristiche specifiche differenti. Le oche di Tolosa, come ogni altro animale, hanno abitudini e comportamenti legati alla specie di appartenenza. In genere, vengono allevate per le loro carni, in particolar modo per il fegato, per il piumaggio e per le loro uova. Oche di Tolosa carattere e habitat Questa tipologia di oche, appartenenti alla famiglia delle Anatidae, che comprende anche i cigni, ha un carattere molto mite, docile e calmo, ed ama vivere nei pressi di bacini d'acqua. Questi animali, che crescono in modo rapido, hanno bisogno di ampi pascoli e prati erbosi dove potersi nutrire. Le oche di Tolosa sono animali da cortile, che vivono in modo pacifico assieme ad altri animali, e necessitano di molte cure. Oca di Tolosa riproduzione In genere, le oche di Tolosa raggiungono la maturità sessuale intono ai sei  mesi di vita. Si accoppiano in acqua oppure in terra, in gruppi formati da un maschio e due femmine. Dopo l'accoppiamento, le femmine depongono le uova, circa una quarantina, ed il periodo d'incubazione dura circa un mese. Le oche, pur essendo per natura monogame, in allevamento sono poligame, per cui vengono scelti dei piccoli gruppi per la riproduzione. Le femmine depongono in media un uovo ogni tre giorni. I pulcini, al momento della nascita, pesano circa sessanta grammi, ma nel giro di otto mesi hanno già le dimensioni ed il peso di un'oca adulta. Oche di Tolosa caratteristiche Le oche di Tolosa hanno generalmente un piumaggio grigio e bianco molto fitto, piuttosto aderente al corpo ed il becco arancione. Di tanto in tanto, è possibile che questa razza abbia colorazione differente e presenti un piumaggio sui toni fulvo o bianco. Possono raggiungere i dodici chili di peso e possono vivere per molti anni. Si possono distinguere le oche di Tolosa industriali e quelle di tipo agricolo. A tal proposito, va detto che quelle di tipo industriale sono tra le più grosse al mondo ed hanno la tipica bavetta sotto il mento, il doppio fanone e la chiglia grande. Quelle agricole, invece, presentano tratti differenti e per questo sono più piccole, prive di bavetta ed hanno un singolo fanone. Oche di Tolosa alimentazione In merito all'alimentazione, è importante sapere che questi volatili, come tutte le oche, amano l'erba. Per creare un allevamento di oche di Tolosa di tipo amatoriale, si può iniziare con pochi esemplari da inserire in un recinto in un luogo ampio all'aperto. Una curiosità: le oche di Tolosa volano pochissimo, soprattutto per via delle loro dimensioni e del loro peso. Ciò non significa che però non volino affatto: questi animali, infatti, apprendono la tecnica del volo già attorno alla decima settimana di età. Come allevare le oche di Tolosa Per allevare l'oca di Tolosa, basta disporre di un prato abbastanza ampio e di una fonte d'acqua dove questo animale possa fare il bagno. Questa tipologia di oche, infatti, predilige gli stagni e le zona d'acqua poco profonde. Il loro allevamento non è tuttavia semplicissimo, visto che dovrebbero pascolare in prati con erba bassa e tenera. L'erba alta, infatti, potrebbe dar vita a problemi al loro ventriglio. Ovviamente, la razza vive bene libera e all'aria aperta, ma necessita di essere protetta da altri predatori e dagli agenti atmosferici. Ecco perché la miglior soluzione è quella di predisporre un recinto dotato di rete antipredatore e di copertura. Oche di Tolosa alimentazione Il mangime per oche di Tolosa migliore è quello tipico per volatili da giardino. Trattandosi di un animale erbivoro, è semplice capire cosa mangiano le oche di Tolosa. Tuttavia, pur cibandosi principalmente di erba fresca, non disdegnano affatto i piccoli insetti, né tantomeno il mangime già pronto, purché sia di ottima qualità.
Anatre Ornamentali: razze più diffuse e allevamento

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Anatre Ornamentali: razze più diffuse e allevamento

il dic 19 2024
Le anatre ornamentali sono una varietà di anatre domestiche selezionate per le loro caratteristiche estetiche, come colori vivaci, piumaggio ornamentale o dimensioni insolite. Sono allevate principalmente per esposizioni avicole, per hobby o come animali da compagnia. Queste anatre sono diverse dalle razze di anatre da allevamento tradizionali, che sono solitamente selezionate per la produzione di carne o uova. Razze anatre ornamentali Ci sono molte razze di anatre ornamentali, ognuna con le proprie caratteristiche uniche. Alcune delle razze più popolari sono: Anatra di Pechino: è una delle razze più comuni di anatre ornamentali. Ha un piumaggio bianco e una conformazione corporea ampia. Anatra di Cayuga: questa razza si distingue per il suo piumaggio scuro, che può variare dal verde al nero lucido. È nota per la sua bellezza e per essere adatta anche per la produzione di carne. Anatra Mandarina: è originaria dell'Asia ed è apprezzata per il suo piumaggio vivace e colorato. I maschi, in particolare, hanno un piumaggio brillante con sfumature di blu, verde, bianco e arancione. Anatra di Rouen: questa razza è simile all'anatra di Pechino, ma ha un piumaggio più scuro e una conformazione corporea più ampia. I maschi hanno un piumaggio grigio e verde scuro. Anatra di Carolina: è originaria dell'America del Nord e si distingue per il suo piumaggio multicolore. I maschi hanno una testa verde brillante, una pettorina rossa e fianchi grigi. Anatra di Appleyard: questa razza è stata sviluppata in Inghilterra ed è conosciuta per il suo piumaggio variopinto e il suo aspetto elegante. Come allevare anatre ornamentali Le anatre ornamentali richiedono spazi adeguati per nuotare e pascolare, oltre ad una dieta bilanciata che comprenda cibo per anatre, semi, insetti e verdure fresche. Sono animali sociali e possono prosperare in gruppi. Tuttavia, prima di decidere di allevare anatre ornamentali, è importante considerare la legislazione locale, in quanto ci potrebbero essere restrizioni sull'allevamento di volatili in determinate aree. È sempre consigliabile informarsi e ottenere le necessarie approvazioni prima di avviare un allevamento di questo tipo. Come detto, l'allevamento delle anatre ornamentali richiede attenzioni e cure adeguate per garantire il benessere degli animali. Ecco alcuni suggerimenti pratici: Alloggio: assicurati di fornire alle tue anatre un alloggio sicuro e adatto alle loro esigenze. Avrai bisogno di un recinto, o di un'area protetta, che sia abbastanza grande per consentire loro di pascolare e di nuotare. L'area dovrebbe essere recintata, per tenerle al sicuro da predatori come faine o volpi. Assicurati che ci sia un'area coperta per proteggerle dalle intemperie e fornisci loro lettiere pulite e asciutte per dormire. Acqua: le anatre ornamentali amano nuotare, quindi è importante fornire loro un'area d'acqua adeguata. Potrebbe essere una vasca o un laghetto poco profondo. L'acqua dovrebbe essere pulita e cambiata regolarmente, per evitare contaminazioni. Tuttavia, tieni presente che alcune razze di anatre ornamentali non richiedono un'area d'acqua così grande come quelle da allevamento tradizionale. Alimentazione: questi volatili da giardino si nutrono di una dieta molto varia, che comprende cibo per anatre, semi, insetti, verdure e frutta. Puoi acquistare mangime per anatre ornamentali nel nostro e-commerce, oppure consultare un veterinario per una dieta equilibrata. Assicurati che abbiano sempre accesso a cibo e acqua freschi. Cure veterinarie: mantieni un buon rapporto con un veterinario specializzato in animali da fattoria o uccelli. Effettua controlli regolari per assicurarti che le anatre siano in buona salute. Vaccina le anatre, se necessario, e trattale contro parassiti esterni come pulci o acari. Socializzazione: le anatre ornamentali sono animali sociali e prosperano in gruppi. È consigliabile tenere almeno due o più anatre insieme, per garantire che abbiano compagnia e interazione sociale. Considerazioni legali: verifica se ci sono restrizioni o regolamenti locali riguardanti l'allevamento di anatre ornamentali nella tua zona. Potrebbero esserci restrizioni sul numero di animali che puoi tenere, o requisiti specifici per la costruzione di strutture. Ti ricordiamo che questi sono solo suggerimenti generali e che le esigenze specifiche possono variare a seconda della razza di anatre ornamentali che desideri allevare. Le anatre ornamentali sono affascinanti e possono aggiungere bellezza e interesse ad un ambiente esterno. Con cure adeguate e attenzione ai loro bisogni, possono diventare meravigliosi compagni di vita.